Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi/Filiali merci

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Indice del libro
ENTE DELLE FERROVIE DELLO STATO □IPARTIMINTO PROMOZIONE ■ VENDITA SEMINARIO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLE FILIALI 1988

Avvio dell'attività[modifica]

Le Filiali Merci diventarono operative nel 1989.‹ref 1‹/ref›.(Per le fonti, vedi: FERMERCI, periodico di informazione del trasporto merci per ferrovia a cura della Direzione Merci F.S, anno 1991 n°4, per la descrizione dell'attività e delle funzioni delle Filiali Merci di Padova e Treviso. Analoghe pubblicazioni hanno riguardato tutte le altre Filiali Merci).

Ne vennero costituite 40 in tutta Italia, isole maggiori comprese. Alcune collocate sul territorio e altre nello stesso luogo fisico della sede degli Uffici Commerciali e del Traffico periferici.

In alcuni Compartimenti molto ampi furono attivate delle "antenne", composte solamente da una o due persone, svolgenti attività funzionali alla lontana Filiale di riferimento. Si ricorda Catania, antenna di Palermo; V. Mestre di Treviso; Bolzano di Trento. Ho

Dotazione organica e strumentale[modifica]

L'organico tipo dei lavoratori in Filiale era costituito da:

  • il Direttore di Filiale, di solito un ex Consulente della Clientela oppure una persona con elevata esperienza nel settore dell'organizzazione dei trasporti merci, scelto dopo una accurata selezione fra più concorrenti e inviato a corsi di formazione preparatori;
  • due Venditori, scelti tra il personale dell'esercizio operativo, esperti nel trattamento dei trasporti merci, opportunamente preparato in corsi specifici di formazione e immessi precedentemente in un nucleo di attività operativa istituito all'interno degli Uffici Commerciali e del Traffico nei tre anni intercorrenti tra la fine dell'attività vera e propria dei "Consulenti" e l'avvio delle Filiali;
  • un addetto di Filiale, particolarmente preparato nel disbrigo delle attività amministrative e di sorveglianza della buona organizzazione di tutte le necessità di supporto e ausilio all'altro personale della Filiale.

L'Addetto rappresentava anche il primo contatto, nella maggior parte dei casi telefonico, tra la clientela dall'esterno e l'altro personale della Filiale.

La strumentazione fornita, costituita da una macchina di videoscrittura e da un apparecchio fax, era tra le più attuali e necessarie presenti nei migliori Uffici. L'anno successivo fu fornito un apparecchio personal computer. Non essendo ancora attivo il collegamento web, l'apparecchiatura era utilizzata in "locale" come archivio dei dati raccolti, come simulatore di ipotesi di future variazioni di traffico e di clientela, come strumentazione per determinare velocemente i prezzi delle prestazioni.

Organizzazione del lavoro[modifica]

Nei tre anni (1986-1989) intercorrenti tra la fine dell'attività vera e propria dei "Consulenti" e l'avvio delle Filiali , il Direttore di Filiale ed i Venditori erano riusciti ad organizzare i contatti con i clienti in un "Portafoglio Clienti" che avrebbe rappresentato la vera ricchezza del successivo lavoro da svolgere in Filiale. Giovanni Pulichino (disc.) I Clienti furono suddivisi per aree geografiche omogenee sia per numero e tipologia di traffico prodotto che per itinerari di visita che consentissero costi il più contenuti possibili per il viaggio necessario per recarsi nella sede del Cliente.

Anche l'orario di lavoro fu rivoluzionato: non più quello ministeriale tipico degli Uffici, dalle 08,00 alle 14,00 per sei giorni alla settimana, ma dalle 09,00 alle 17,30 per 5 giorni alla settimana allo scopo di uniformarsi all'orario comunemente osservato dalle aziende private. Ciò per poter soddisfare ogni loro richiesta nel momento in cui veniva avanzata.

Questo nuovo orario era già stato praticato in alcune sedi dal personale che si sarebbe trasferito nelle future Filiali nel periodo intermedio di passaggio tra l'attività dei "Consulenti" e l'apertura delle Filiali (1986-1989). Questa modifica d'orario non fu senza tribolazioni perché contestata dall'altro personale in quanto temeva che ne sarebbe stato coinvolto allo stesso modo egli stesso e solamente la iniziale lungimiranza dei Capi Uffici di Bologna, Milano e Venezia lo consentì distinguendo l'orario di lavoro degli uni da quello degli altri.Giovanni Pulichino (disc.)

Inoltre, sempre nei tre su accennati anni di passaggio, anche nella sede centrale del Servizio Commerciale e del Traffico e la corrispondente figura periferica del Capo Ufficio Commerciale e del Traffico erano avvenute molte e importanti innovazioni. L'azione di vendita, formalizzata con la sottoscrizione di appositi Accordi Commerciali tra il Cliente e la "Ferrovia", non era più riservata agli Alti Dirigenti Centrali ma decentrata agli Uffici Commerciali e del Traffico periferici. I futuri Venditori e Direttore di Filiale acquisirono via via capacità contrattuale propria. Vale a dire che tutti i contenuti specifici di ogni trasporto (prezzo personalizzato, condizioni di trasporto, tipologia del vagone da utilizzare, impegno quantitativo di merce da trasportare -solitamente in un anno ma anche spot- ed altre condizioni) venivano concordati tra il predetto personale e la singola Azienda Cliente. Al Capo Ufficio Commerciale e del Traffico locale era riservata la firma del "contratto" che simboleggiava l'adesione formale e giuridica al rispetto di tutto quanto convenuto. Questi documenti portavano la dicitura "Accordo Particolare".

Il contatto assiduo con la "Clientela" fidelizzata consentì di acquisire nuove e maggiori quantità di traffico e di trasformare il modo di trasportare riuscendo, là dove esistevano le condizioni, di migliorare le modalità di organizzazione cercando di realizzare, per la "Ferrovia", costi sempre più bassi ed introiti sempre più alti.

Il Personale di Filiale non si limitava al solo contatto con la "Clientela Fidelizzata" ma si dedicava, in particolare, all'ampliamento del proprio "portafoglio clienti" acquisendo nuova clientela.

All'interno della Filiale furono anche autonomamente individuate delle azioni tipiche del Marketing per valutare il mercato di riferimento e il suo sviluppo, la modifica e l'evoluzione delle tipologie merceologiche di trasporto nonché le variazioni fisiche italiane e straniere dei percorsi di approvvigionamento/distribuzione. Altro aspetto molto significativo della raccolta di queste informazioni fu rappresentato dalla conoscenza della percezione della "Clientela" del brand "Ferrovie dello Stato".