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William Shakespeare/Troilo e Cressida

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William Shakespeare

Guida alle opere

CopertinaWilliam Shakespeare/Copertina
  1. Introduzione
  2. Primi drammi storici
  3. Drammi eufuistici
  4. Poemi e sonetti
  5. Secondo ciclo storico
  6. Tragicommedie e commedie romantiche
  7. Drammi dialettici
  8. Grandi tragedie e drammi classici
  9. Commedie romanzesche
  10. L'ultimo dramma storico
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Troilo e Cressida si pensa sia stata scritta verso il 1602, poco dopo l'allestimento dell'Amleto. Fu pubblicata sotto forma di in quarto in due diverse edizioni, uscite entrambe nel 1609. Non si sa se l'opera sia mai andata in scena all'epoca della sua stesura, in quanto le due edizioni si contraddicono: una annuncia nella pagina che contiene il titolo che la tragedia era stata da poco rappresentata, mentre l'altra nella prefazione sostiene che non c'era mai stato alcun allestimento.

L'opera fu iscritta nel registro delle opere possedute della Stationers Company il 7 febbraio 1603 dal libraio e tipografo James Roberts, con l'annotazione che era stata messa in scena dalla compagnia teatrale di Shakespeare, la Lord Chamberlain's Men. Tuttavia a quest'iscrizione fino al 1609 non fece seguito alcuna pubblicazione; fu nuovamente messa a registro il 28 gennaio 1609 dai due commercianti Richard Bonian e Henry Walley e nello stesso anno fu pubblicato il primo "in quarto" in due diverse versioni. la prima dice che la tragedia fu "recitata dai servi di Sua Maestà Reale al Globe"; la seconda omette di citare il Globe Theatre e riporta come prefazione una lunga lettera che afferma che Troilus and Cressida è "un nuovo spettacolo, mai portato sulle scene..."[1]

Alcuni commentatori (come Georg Brandes, lo studioso danese di Shakespeare della fine del XIX secolo) hanno cercato di ricomporre queste affermazioni contraddittorie ipotizzando che l'opera sia stata originariamente scritta attorno al 1600-1602, ma che sia stata profondamente modificata poco prima della sua pubblicazione del 1609. La tragedia si distingue per il suo carattere amaro e caustico, simile a quello delle opere che Shakespeare scriveva nel periodo tra il 1605 e il 1608, come Re Lear, Coriolano (Shakespeare)|Coriolano e Timone d'Atene (Shakespeare)|Timone d'Atene. Secondo questa interpretazione la stesura originale somigliava più ad una commedia romantica sul modello di quelle che il bardo scrisse verso il 1600 come Come vi piace e La dodicesima notte, mentre la revisione successiva aggiunse le scene più cupe e buie con il risultato di lasciare una certa confusione di toni ed intenti.

Troilo e Cressida non si presenta come una tragedia nel senso convenzionale del termine, dal momento che il suo protagonista Troilo non muore, ma si conclude comunque in modo molto triste, con la morte del nobile principe Troia (Asia Minore)|troiano Ettore (mitologia)|Ettore e la distruzione del legame sentimentale tra Troilo e Cressida. Il tono dell'opera oscilla continuamente tra quello di una commedia piccante e quello di un'oscura tragedia, e gli spettatori e i lettori trovano spesso difficile decidere che reazione avere di fronte alle vicende dei personaggi. Tuttavia varie caratteristiche di questo lavoro (la più evidente delle quali è il continuo interrogarsi su valori fondamentali come il rispetto della gerarchia, l'onore e l'amore) sono state spesso interpretate come distintive di un'opera "moderna".[2]

La tragedia è ambientata nel corso della guerra di Troia ed ha in pratica due intrecci distinti. In uno Troilo, un principe Troia (Asia Minore)|troiano, corteggia Cressida, fa l'amore con lei e le giura eterno amore poco prima che sia mandata dai Greci in cambio di un prigioniero di guerra. Quando tenta di andarla a trovare nell'accampamento greco, la sorprende in intimità con Diomede (Tideo)|Diomede e decide che è solo una prostituta.

Nonostante questo intreccio sia quello che dà il titolo all'opera, in realtà si risolve in poche scene: la maggior parte della tragedia ruota attorno ad un piano ordito da Nestore ed Odisseo per spingere l'orgoglioso Achille a scendere nuovamente in battaglia tra le file greche.

L'opera si chiude con una serie di scontri tra i due schieramenti e la morte dell'eroe troiano Ettore (mitologia)|Ettore.

L'edizione In Quarto la etichetta come un'opera storica con il titolo di The Famous Historie of Troylus and Cresseid, ma il First folio la cataloga tra le tragedie con il titolo di The Tragedie of Troylus and Cressida. la confusione deriva dal fatto che nell'edizione originale del First Folio le pagine non sono numerate ed il titolo è manifestamente stato inserito a forza nell'indice. Basandosi su questa osservazione, gli studiosi ritengono che si tratti di un'aggiunta fatta al Folio in un momento successivo e che quindi sia stata inserita dove restava dello spazio disponibile

La storia di Troilo e Cressida è un racconto di origine medievale e non è presente nella mitologia greca; Shakespeare tracciò la trama attingendo da varie fonti, in particolare dalla versione che del racconto fece Geoffrey Chaucer|Chaucer, ma anche dal Troy Book di John Lydgate e dalla traduzione di William Caxton del Recuyell of the Historyes of Troye[3].

La storia di Achille convinto a scendere in battaglia è tratta dall'Iliade (Omero)|Iliade di Omero (forse nella traduzione di George Chapman), e da varie rielaborazioni di epoca Medioevo|medievale e Rinascimento|rinascimentale.

La storia era piuttosto popolare tra i drammaturgo|drammaturghi dei primi anni del XVII secolo e Shakespeare potrebbe anche essersi ispirato ad alcune opere di autori a lui contemporanei. Anche il lavoro in due atti di Thomas Heywood The Iron Age tratta della guerra di Troia e della storia di Troilo e Cressida, ma non si sa con certezza se sia anteriore o successiva all'opera di Shakespeare. Inoltre Thomas Dekker (scrittore)|Thomas Dekker e Henry Chettle scrissero una rappresentazione chiamata Troilus and Cressida all'incirca nello stesso periodo di Shakespeare, ma ne è sopravvissuto soltanto un frammentario abbozzo di trama.

Il suo carattere abbastanza sconcertante e confuso ha fatto sì che raramente Troilo e Cressida sia stata popolare sulle scene e non si ricordano allestimenti né durante il corso della vita di Shakespeare né nel periodo che va dal 1734 al 1898. All'epoca della Restaurazione inglese fu duramente condannata da John Dryden, che la definì "un cumulo di spazzatura" e decise di riscriverla. Fu anche malvista in epoca Vittoriana per i suoi espliciti riferimenti di natura sessuale. Non venne mai rappresentata nella sua forma originale fino all'inizio del XX secolo ma, a partire da allora, la sua fama è andata costantemente crescendo grazie alla cinica descrizione che fornisce dell'immoralità e della disillusione dell'uomo. Tutto questo specialmente dopo la prima guerra mondiale. La sua popolarità raggiunse un picco negli anni 1960|anni'60 quando il pubblico malcontento per la guerra del Vietnam aumentò in maniera esponenziale. La sua ambientazione generale durante un lungo periodo di guerra, il cinico infrangere i giuramenti dei personaggi e e la mancanza di moralità di Cressida e dei Greci colpirono molto il pubblico, favorendo la frequente messa in scena dell'opera, che evidenziava l'abisso che separa gli ideali dallo squallore della realtà.

Per la fortuna dell'opera e le sue fonti, si veda il saggio: Chiara Lombardi, "Troilo e Criseida nella letteratura occidentale", Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2005


  1. F.E. Halliday, (1964). A Shakespeare Companion 1564-1964, Penguin: Baltimora, pp. 501-3.
  2. Joyce Carol Oates,(1966/1967). The Tragedy of Existence: Shakespeare's Troilus and Cressida. Pubblicato originariamente come due saggi separati su Philological Quarterly, primavera 1967, e Shakespeare Quarterly, primavera 1966.
  3. Kenneth Palmer, (ed.) (1982). Troilus and Cressida (Arden Shakespeare: Second Series). Methuen: Londra.

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