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Biblioteche partecipative/Collaborare coi pubblici

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Indice del libro

Attraverso le pratiche partecipative i bibliotecari possono realizzare la missione di migliorare la comunità. Queste pratiche mettono a disposizione una serie di strumenti utili per conoscere la comunità e per collaborare con la comunità.

Conoscere la comunità

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Nella prima fase, cominciando da alcune comunità in settori pilota, si procede alla costruzione di un quadro sullo stato delle informazioni relative alle comunità nel contesto di riferimento della biblioteca (territorio, campus universitario, ecc.) a partire dalle fonti disponibili (statistiche e dati demografici per la quantificazione del fenomeno), da visite andando fuori dalla biblioteca, facendo interviste o osservazioni sui bisogni e aspettative, per capire i problemi e le opportunità di servizi che migliorano le comunità. E' utile prevedere interventi di mappatura delle soluzioni e dei canali possibili per far emergere come facilitare le comunità.

Quali metodi usi per conoscere la tua comunità? Pensi che la tua biblioteca rappresenti tutte le diverse comunità nel territorio? Quante diverse sotto-comunità fanno riferimento alla tua biblioteca?

La mappatura consiste nel mappare le risorse individuali e di comunità per favorire l’emergere delle iniziative più interessanti nate a livello locale. Il risultato della mappatura riguarda l’individuazione dei soggetti territoriali che possono essere coinvolti in partenariati e esperienze di partecipazione.


Profilazione

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La profilazione consiste nel creare gruppi rappresentativi delle diverse iniziative mappate, in modo da definire sia i tratti comuni di successo sia gli elementi di debolezza che impediscono la generazione di risultati che possono avere un impatto oltre il perimetro di origine. In questa fase si definisce l’impatto atteso di ogni gruppo di iniziative in base allo scopo del cambiamento che si intende generare.

Collaborare con la comunità

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Nella seconda fase, vengono realizzati degli incontri coi gruppi di comunità per raccogliere informazioni sul problema, fare emergere le idee di miglioramento della comunità in tali condizioni, discutere su quali idee di servizio possono funzionare meglio, su quali misure di impatto sulle comunità i risultati saranno misurati. Attraverso interviste a testimoni privilegiati e focus group con le comunità, vengono raccolte informazioni e suggerite idee sulle possibili azioni da intraprendere.

In questa fase sarà possibile legare le evidenze emerse per ogni comunità alle decisioni prioritarie da assumere per realizzare il prototipo del servizio e successivamente valutare i cambiamenti desiderati con la partecipazione delle comunità. Le domande da farsi per facilitare la collaborazione con le comunità sono:

  • Come facilitare la partecipazione del pubblico?
  • Chi partecipa, come e in che misura? Come conquistare l'adesione delle comunità?
  • Come diventa il ruolo del professionista con questo nuovo paradigma partecipativo?

L'obiettivo è arrivare al coinvolgimento delle comunità a partire dalla definizione del problema, raccogliendo idee di servizi che la biblioteca può offrire per migliorare la comunità

Nella terza fase del disegno partecipativo di servizi, la collaborazione con le comunità può articolarsi nella progettazione dei prototipi dei servizi e delle azioni da intraprendere.

Nella quarta fase infine le comunità fanno la valutazione del prototipo e misurano l'impatto.