Le Muse (in greco: Μοῦσαι, -ῶν) sono divinità della religione greca[1], figlie di Zeus e di Mnemosýne (la "Memoria") la loro guida è Apollo[2]. L'importanza delle Muse nella religione greca era elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, intesa come verità del "Tutto" ovvero l'«eterna magnificenza del divino»[3].
In questo modo Walter Friedrich Otto ne traccia le caratteristiche:
« Le Muse hanno un posto altissimo, anzi unico, nella gerarchia divina. Son dette figlie di Zeus, nate da Mnemosine, la Dea della memoria; ma ciò non è tutto, ché ad esse, e ad esse soltanto, è riservato portare, come il padre stesso degli Dei, l'appellativo di olimpiche, appellativo col quale si solevano onorare sì gli Dei in genere, ma -almeno originariamente- nessun Dio in particolare, fatta appunto eccezione per Zeus e le Muse » (Walter Friedrich Otto. Theophania. Genova, Il Melangolo, 1996, pag.48)
« Muse: Dee greche della letteratura, della poesia, della musica e della danza; in seguito anche dell'astronomia, della filosofia, e di tutte le occupazioni intellettuali. » (George M. A. Hanfmann. Oxford Classical Dictionary. Oxford, Oxford University Press, 1970; in italiano Dizionario delle antichità classiche, Cinisello Balsamo, Paoline, 1995, pag.1422)
« Le Muse naturalmente sono per i greci le figlie di Zeus e Mnemosýne, "la Memoria", ma è Apollo la loro guida, Mousegétes. » (Walter Burkert. Griechische Religion der archaischen und klassischen Epoche, Stuttgart 1977 in italiano La religione greca di epoca arcaica e classica, Milano, Jaca Book, 2003, pag.295)