Gli dèi della Grecia/Le Muse
Jump to navigation
Jump to search

L'Apoteosi di Omero, bassorilievo ellenistico del III secolo a.C. conservato presso il British Museum di Londra, opera, forse, di Archelao di Priene su richiesta di un poeta sconosciuto, come ringraziamento per la vittoria conquistata in un agone poetico. In basso a sinistra, sul trono, è posto Omero incoronato dal dio del tempo infinito e dalla dea dell'ecumene. Davanti a Omero, Mythos e Historia sacrificano su un altare, avvicinati benevolmente dai geni protettori della poesia. Sopra di loro si erge il monte delle Muse: nella grotta risiede Apollo con la lira, avvicinato da una Musa che gli porge un papiro contenente l'opera del poeta che ha commissionato il bassorilievo, a sua volta rappresentato da una statua posta a destra della grotta. Le restanti Muse si pongono a sinistra della grotta, in un atteggiamento calmo che, risalendo verso la vetta del monte, si trasforma in una danza in onore di Zeus collocato alla cima del monte con il volto che guarda Mnemosýne, la madre delle Muse.
Le Muse (in greco: Μοῦσαι, -ῶν) sono divinità della religione greca[1], figlie di Zeus e di Mnemosýne (la "Memoria") la loro guida è Apollo[2]. L'importanza delle Muse nella religione greca era elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, intesa come verità del "Tutto" ovvero l'«eterna magnificenza del divino»[3].
In questo modo Walter Friedrich Otto ne traccia le caratteristiche:
Note[modifica]
- ↑
- ↑
- ↑ Walter Friedrich Otto, Theophania, Genova, Il Melangolo, 1996, p. 49.