Nell'antica Roma, i romani non costruivano stanze chiamate vomitoria atte a purificarsi dopo un pasto.[1] I vomitoria erano ingressi laterali degli stadi attraverso cui la folla poteva entrare ed uscire rapidamente.[2]
Nerone non suonava durante il Grande incendio di Roma né il violino (che non era ancora stato inventato) né la lira. Secondo lo storico romano Tacito, dopo avere ricevuto la notizia dell'incendio, Nerone tornò a Roma per organizzare i soccorsi che pagò coi suoi fondi personali e aprì i suoi palazzi per offrire un rifugio a chi era rimasto senza casa, operando in modo da far recapitare scorte di cibo per evitare una carestia fra i sopravvissuti.[3] Infine studiò un nuovo piano regolatore disegnato in modo da rendere più difficile la diffusione di un incendio.[4]
Non esistono prove che i vichinghi portassero corna sui loro elmi.[5][6]
Non esistono prove che le vergini di ferro siano state inventate nel Medioevo o utilizzate per scopi di tortura, nonostante la loro massiccia presenza nella cultura popolare. Sono state invece assemblate nel XVIII secolo da diversi artefatti trovati nei musei, creando così oggetti spettacolari da esibire a scopi commerciali.[7]
I problemi che ebbe Cristoforo Colombo nel trovare supporto per il suo viaggio non furono dovuti al fatto che la maggior parte degli Europei ritenessero che la Terra fosse piatta. I marinai e gli esploratori del tempo sapevano che la Terra aveva forma sferica, ma ritenevano (correttamente) errate le stime di Colombo sulla distanza dall'India, che egli ipotizzò essere circa 1/6 della distanza reale. Se l'America non fosse esistita e Colombo avesse continuato il suo viaggio verso l'India, si sarebbe ritrovato senza cibo prima di raggiungerla. Senza un metodo per calcolare la longitudine in mare, non avrebbe avuto modo di correggere il suo errore. Questo problema rimase irrisolto fino al XVIII secolo, quando fu scoperto e si diffuse il metodo della distanza lunare, in parallelo con gli sforzi dell'inventore John Harrison per creare i primi cronometri marini. Le classi intellettuali sapevano[8] della sfericità della Terra sin dai lavori dei filosofi greci Platone e Aristotele.[9]Eratostene aveva stimato con buona approssimazione il diametro della Terra già nel terzo secolo a.C. ma la valutazione della dimensione della Terra da lui effettuata era stata interpretata in modo scorretto perché c'erano due unità di misura dette "stadio". [10][11]
"The First Thanksgiving at Plymouth" (1914) di Jennie A. Brownscombe
In contrasto con l'immagine popolare dei Padri Pellegrini, i primi coloni della colonia di Plymouth non indossavano abiti neri, fibbie o cappelli. Secondo lo storico della Plimoth Plantation James W. Baker, questa credenza nacque nel XIX secolo, quando le fibbie divennero un emblema di antiquato. Per questa stessa ragione gli illustratori disegnarono le fibbie a Babbo Natale.[12][13][14][15]
Maria Antonietta non usò veramente l'espressione "Che mangino brioches!" quando udì che i contadini francesi stavano morendo di fame a causa di una penuria di pane. La frase venne pubblicata per la prima volta nelle Confessioni di Rousseau quando la futura regina aveva solo dieci anni e molti studiosi ritengono che sia stata coniata dallo stesso Rousseau, o che sia stata pronunciata da Maria Teresa, moglie di Luigi XIV. Nei Paesi anglofoni la frase è nota come "let them eat cake" (Che mangino torte). Maria Antonietta fu una regnante molto impopolare, e si ritiene che l'esclamazione le fosse attribuita per confermare la sua fama di regina dal cuore di pietra e slegata dal mondo dei suoi sudditi.[16]
George Washington non aveva i denti di legno. Secondo uno studio delle quattro dentiere di Washington da parte di un antropologo forense dell'Università di Pittsburgh (in collaborazione con il National Museum of Dentistry, a sua volta associato con lo Smithsonian Museum), le dentiere erano fatte d'oro, avorio di ippopotamo, piombo e denti umani ed animali (inclusi denti d'asino e di cavallo).[17]
È comune credenza in America che la Dichiarazione d'Indipendenza fu firmata il 4 luglio1776. La forma finale del documento fu approvata in tale data e venne stampata e distribuita il 4 e 5 luglio,[18] ma la vera firma avvenne il 2 agosto1776.[19]
Napoleon Bonaparte on board the Bellerophon in Plymouth Sound (1816), di Sir Charles Locke Eastlake
Napoleone I (Napoleone Bonaparte) non era particolarmente basso,[22] e non soffriva di complesso di Napoleone. Dopo la sua morte nel 1821, l'altezza dell'imperatore francese venne registrata come di 5 piedi e 2 pollici, in piedi francesi, che corrispondono a 1,686 metri.[23][24] Esistono diverse spiegazioni sul perché fosse soprannominato le Petit Caporal (il Piccolo Caporale),[25] ma pochi studiosi moderni ritengono che fosse riferito alla sua statura.
Secondo il Time esiste un luogo comune tra gli americani sul fatto che Abraham Lincoln avrebbe liberato gli schiavi americani con il Proclama di emancipazione del gennaio 1863.[26] Il proclama non copriva gli 800.000 schiavi degli Stati di frontiera (Missouri, Kentucky, West Virginia, Maryland e Delaware), riguardando solo le aree degli stati ribelli che non erano sotto il controllo dell'Unione. Dal momento che questi stati non riconoscevano l'autorità del governo federale, la maggior parte degli schiavi non vennero immediatamente liberati dopo la diramazione del Proclama. Le regioni del sud sotto il controllo confederato ignorarono la promulgazione del Proclama, dunque il possesso di schiavi continuò sino a quando le truppe unioniste non conquistarono i territori meridionali. Le regioni che vennero immediatamente raggiunte dagli effetti del Proclama furono il Tennessee, la Louisiana meridionale e parte della Virginia.[27] Fu solo con l'adozione del Tredicesimo Emendamento, nel 1865, che la schiavitù venne definitivamente abolita negli Stati Uniti. Trentasei degli Stati Uniti riconoscono il 19 giugno come una festività, Juneteenth, che celebra l'anniversario del giorno in cui l'abolizione della schiavitù fu annunciata in Texas nel 1865.
È convinzione diffusa in Italia che "Quando c'era lui i treni arrivavano in orario", frase riferita al dittatore Benito Mussolini. In realtà gran parte del lavoro di riparazione delle ferrovie fu fatto prima che Mussolini ed i fascisti prendessero il potere nel 1922. Documenti dell'epoca sembrano indicare inoltre che il leggendario rispetto degli orari delle ferrovie italiane fosse più un mito che la realtà.[28]
Non esiste alcuna prova che, durante l'invasione tedesca della Polonia del 1939, i cavalleggeri polacchi si siano lanciati in una coraggiosa quanto futile carica contro i carri armati tedeschi con lance e sciabole. Questa credenza sembra essere originata dagli sforzi della propaganda nazista in seguito alla carica di Krojanty, in cui una brigata a cavallo della polizia polacca sorprese la fanteria tedesca in campo aperto e la caricò con le sciabole, finché non venne scacciata dalle autoblindo. Nonostante la cavalleria polacca portasse sempre la sciabola, i soldati erano addestrati a combattere a piedi e molto rapidamente, ed equipaggiati di armi leggere anticarro.[29]
Durante la seconda guerra mondiale, il re Cristiano X di Danimarca non indossò la stella gialla per contrastare i tentativi nazisti di identificare gli ebrei. Gli ebrei danesi non furono mai obbligati ad indossare la stella di David. I danesi aiutarono gran parte degli ebrei a scappare dal Paese prima della fine della guerra.[30][31]
Le parole di John Kennedy "Ich bin ein Berliner" significano in tedesco "Io sono un berlinese".[32][33] Una leggenda metropolitana vuole che, a causa dell'uso dell'articolo indefinito ein, Berliner sia stato tradotto come krapfen e che la popolazione di Berlino sia scoppiata a ridere a quell'errore. La parola Berliner non viene comunemente usata per indicare i Berliner Pfannkuchen, che vengono semplicemente chiamati Pfannkuchen.
↑ Wolfgang Schild, Die eiserne Jungfrau. Dichtung und Wahrheit (Schriftenreihe des Mittelalterlichen Kriminalmuseums Rothenburg o. d. Tauber Nr. 3), Rothenburg ob der Tauber, 2000.
↑ Terry Kirby, Theory of ‘Napoleon complex’ is debunked, in The Independent, 29 marzo 2007. URL consultato il 13 luglio 2009. Parametro sconosciuto location ignorato (forse intendevi città) (aiuto)
↑If a single image dominates the popular perception of the Polish campaign of 1939, it is the scene of Polish cavalry bravely charging the Panzers with their lances. Like many other details of the campaign, it is a myth that was created by German wartime propaganda and perpetuated by sloppy scholarship. Yet such myths have also been embraced by the Poles themselves as symbols of their wartime gallantry, achieving a cultural resonance in spite of their variance with the historical record. - Steven J. ZALOGA: Poland 1939 - The birth of Blitzkrieg. Oxford: Osprey Publishing, 2002. Panzerworld.net