Semiotica e design/Solari Cifra 3

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Indice del libro

Solari Cifra 3 è il più piccolo orologio elettromeccanico a lettura diretta progettato da Gino Valle e prodotto dall'azienda Solari alla fine degli anni '60. L'orologio è stato inserito nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York (MoMA) nel 1967.[1]

« Io non faccio oggetti, stabilisco relazioni. Costruisco rapporti e definisco flussi ambientali in termini di tempo, come un prima, un durante e un dopo. Non sono tanto gli intrecci che contano quanto la successione di spazi, le relazioni, le trasformazioni, i rituali di transizione.[2] »
(Gino Valle)

Informazioni generali[modifica]

Solari Cifra 3
Vista frontale dell'orologio Solari Cifra 3
Anno di progettazione 1966
Progettista Gino Valle
Tipo di oggetto Orologio
Movimento artistico Minimalismo
Produttore Solari di Udine
Prodotto dal 1966
al in produzione
Materiali Polimetacrilato di metile, PVC, poliestere, fibra di vetro, ABS.
Tecnica di lavorazione Stampaggio ad iniezione del polimetacrilato, stampaggio a

transfer su fibra di vetro.

Edizioni limitate Edizione limitata blu-Colette in occasione del 20º anniversario

della boutique parigina.

Descrizione[modifica]

Materiali[modifica]

Il complesso dell'orologio, formato dal motore, dalla parte meccanica e dai rulli di palette, è realizzato in PVC. Il pannello interno, invece, è in poliestere e fibra di vetro stampato a transfer. La cassa che lo avvolge è composta da tre pezzi:

  1. una parte anteriore trasparente, in polimetacrilato di metile.
  2. un involucro posteriore in termoplastico ABS.
  3. una chiusura laterale con leva per la correzione dell’ora e dei minuti, anch'essa in ABS.

Componenti meccaniche e funzionamento[modifica]

Meccanismo orologio Solari Cifra 3
Componente meccanico atto a regolare ore e minuti dell'Orologio Solari Cifra 3

Le componenti meccaniche mobili di cui l'orologio è composto sono: due rulli di palette (uno da 48 per le ore e uno da 60 per i minuti) e un motore posto sullo stesso asse dei rulli. Il funzionamento è semplice, perfetto e immutato dal 1966. L’alimentazione dell’orologio avviene con una batteria da 1,5 Volt che aziona il movimento meccanico del bilanciere. Quest'ultimo è costituito da un ricevitore che traduce i periodi della corrente alternata di alimentazione nell'unità di tempo, che viene poi esplicitata con cifre sul riquadro di lettura. Un motore, sincronizzato con la frequenza del bilancere, genera invece il movimento rotatorio, che a sua volta viene ridotto secondo un preciso rapporto e tradotto in movimento alternato azionando le palette delle ore e dei minuti. La disposizione coassiale dei rulli ha permesso di contenere l’informazione in un solo quadro di lettura e di riunire la parte meccanica al motore.[2]

Caratteristiche tecniche[modifica]

lunghezza 18 cm
diametro Ø 9,5 cm
peso 650 gr

Idea di progetto[modifica]

I rapporti tra Gino Valle e l'azienda Solari iniziarono nel 1954 con la progettazione dell'orologio elettromeccanico Cifra 5 a scatto di cifre (brevettato nel 1957), costituito da 4 palette verticali di 10 numeri ciascuna che compongono tutte le ore. L’orologio Cifra 5 fu il capostipite di una vera e propria famiglia di orologi di tipo industriale, premiato al Compasso d’Oro nel 1956. Con l'aiuto dell'inventore belga John Meyer si riuscì ad ottenere un rullo di 48 palette che portò alla realizzazione del più piccolo orologio a lettura diretta, l'iconico Cifra 3, ideale da tenere a casa o in ufficio.[3]

Contesto storico-culturale[modifica]

Si ha documentazione della costruzione di orologi da torre e da parete a Pesariis, paese montano della Carnia, fin dal 1700. Il primo stabilimento produttivo venne realizzato nel 1725 dalla famiglia Solari che, per oltre due secoli, andò ad arricchire le piazze più belle d'Italia con i propri manufatti. La ditta Fratelli Solari rimase di proprietà della famiglia per oltre due secoli.

Nel 1940, in seguito a dissidi interni, i fratelli Fermo e Remigio decisero di cedere le proprie quote azionarie al resto della famiglia e di trasferirsi a Udine, dando vita ad una nuova realtà produttiva allargando la distribuzione in Italia e all'estero.

Remigio, meccanico e inventore, brevettò l'orologio a rullo di palette, rivoluzionando le normali metodologie di visualizzazione dell’ora. Successivamente la nuova tecnologia venne applicata ai tabelloni orari di stazioni ferroviarie e aeroporti.

Fermo, fratello minore e genio dallo spirito imprenditoriale, incaricò l'architetto friulano Gino Valle di disegnare i nuovi indicatori alfanumerici degli orologi. Ben presto arrivarono le prime commesse da tutta Europa, le quali diedero inizio al processo di internazionalizzazione della Solari. Un importante passo fu la creazione dell'impianto per il JFK Airport di New York nel 1962, grazie al quale l'azienda vinse il Compasso d’Oro, incrementando ulteriormente il proprio prestigio.

Oltre ai sistemi per la visione collettiva, Fermo commissionò a Gino Valle di progettare anche una versione per ufficio: nacque così il Cifra 5, “capostipite” della serie. Dieci anni dopo Valle realizzò l'orologio più piccolo della linea: il Cifra 3, nel quale il cilindro su cui ruotano le palette divenne l'asse stesso del progetto. Massimo Vignelli si occupò del lettering, dando un diverso corpo tipografico per ore e minuti e adattando il carattere Helvetica con piccoli accorgimenti ottici.[4]

Piano dell'espressione[modifica]

Caratteristiche plastiche[modifica]

L'orologio Solari Cifra 3 si fonda su diverse opposizioni che in semiotica vengono definite plastiche, che configurano l'oggetto sia a livello formale, cromatico, che di posizione. Questi elementi ci permettono di distinguere il corpo del nostro oggetto nei suoi due costituenti: il nucleo e la scocca. Nel nucleo centrale ha sede il complesso motore, fulcro dinamico del progetto, mentre la scocca si presenta come essenziale involucro di quest'ultimo.

Categorie topologiche[modifica]

Dal punto di vista formale, l'orologio si presenta come un corpo cilindrico con un asse posto trasversalmente rispetto al piano. La parte frontale dell'orologio si compone di una sezione trasparente che permette la lettura semplice dell'ora senza elementi di disturbo o di distrazione.[5] Posteriormente l'oggetto presenta un componente di forma cilindrica inglobato parzialmente nella struttura principale, nel quale va a collocarsi la batteria che funge anche da elemento di sostegno dell'intero orologio. Sul fianco del prodotto un elemento semicircolare, che riprende la forma dell'oggetto, permette la regolazione manuale delle ore e dei minuti.

Categorie eidetiche[modifica]

L'opposizione di termini, quali rettilineo/curvilineo è un valido descrittore delle caratteristiche eidetiche dell'orologio: nella scocca esterna dell'oggetto prevale la linea curva e morbida che va a conferirne rotondità in opposizione al quadrante con le palette rettangolari e i numeri scritti con un carattere essenziale e molto leggibile. Sia le ore che i minuti sono in grassetto, così da poterle leggere anche a distanza.

Categorie cromatiche[modifica]

La struttura esterna dell'orologio, nelle sue varianti cromatiche, si presenta sempre in due parti: quella anteriore in polimetacrilato trasparente lucido e quella posteriore in termoplastica colorata, anch'essa con finitura lucida. Qualunque sia l'accostamento cromatico scelto, il tipo di finitura lucida ne esalta la luminosità in contrapposizione con i colori prevalentemente scuri del quadrante. La scocca esterna dell'orologio si presenta nelle seguenti varianti cromatiche: bianco, nero, rosso e verde. A queste quattro colorazioni classiche, che caratterizzano la produzione fin dagli anni '60, se ne aggiungono ulteriori due negli anni '70: giallo limone e arancione. Nel 2016 l'azienda ha rinnovato ulteriormente il prodotto, proponendo un rosso più vivido e acceso del precedente e un bianco ghiaccio che trae maggiormente ispirazione dai colori del Design contemporaneo. Le palette nere con le cifre di colore bianco disposte su tutti i modelli garantiscono una lettura dell'orario veloce e nitida.[2]

Strutture di conversione[modifica]

Formule di omologazione[modifica]

La semiosi indica un processo mediante cui un'espressione assume valore di segno. La semiosi si manifesta nella correlazione tra la forma dell'espressione (il significante) e la forma del contenuto (il significato).

Piano dell'Espressione Piano del Contenuto Descrizione
Frontale : Laterale = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico Le marcate opposizioni che avvengono sul piano topologico distinguono lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Frontale : Posteriore = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico Le marcate opposizioni che avvengono sul piano topologico distinguono lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Planarità : Circolarità = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico Le marcate opposizioni che avvengono sul piano eidetico distinguono inequivocabilmente lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Planarità : Circolarità = Statico :
In movimento
La sezione cilindrica della scocca cela al suo interno il sistema di rotazione del rullo di palette, in perenne e scandito movimento. Il movimento circolare delle palette si arresta e si fissa su una superficie planare, minuto dopo minuto, segnando l'ora esatta.
Planarità : Circolarità = Concezione lineare del tempo :
Ciclicità del tempo
Simbolicamente la rotazione del rullo di palette richiama la ciclicità del tempo. L'incessante rotazione del rullo scandisce il tempo della modernità, fondato su iterate abitudini, ritualità e consuetudini quotidiane.
Forme rettilinee : Forme curve = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico Le evidenti opposizioni che avvengono sul piano eidetico distinguono lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Sezione circolare : Mezzaluna = Statico :
In movimento
L'interruzione della completa circolarità dell'orologio opera una marcata distinzione tra la componente statica e strutturale del corpo dell'orologio e l'elemento rotante atto alla regolazione dell’ora.
Trasparente : Colorato = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico Le marcate opposizioni che avvengono sul piano cromatico distinguono lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Varietà cromatica : Quadrante monocromatico = Personalizzazione : Standardizzazione Le scocche, presenti in otto varianti cromatiche, rappresentano un tentativo, seppur limitato ad otto differenti colorazioni, di personalizzazione del prodotto. L'ampliamento, negli anni, della gamma di colorazioni proposte testimonia questa volontà. Ciò che rimane invariato in tutti i modelli è la componente cromatica del quadrante, caratterizzata dal forte contrasto tra caratteri tipografici bianchi e superficie nera. L'incisività e l'efficacia di questo contrasto, infatti, permette la massima leggibilità dell’ora.
Polimetacrilato trasparente: Termoplastica colorata = Spazio cognitivo : Spazio pragmatico L'impiego di due diversi materiali distingue lo spazio cognitivo da quello pragmatico.
Termoplastico ABS : Legno = Modernità : Tradizione L'utilizzo pionieristico di materiali polimerici quali ABS e polimetacrilato di metile accentua ulteriormente lo slancio evolutivo del prodotto, teso ad una modernità ancora da scrivere.

Grado di codifica[modifica]

L'invenzione dell'indicatore a rullo di palette, applicato all'orologio Solari Cifra 3 e al suo precursore Cifra 5, introducono un nuovo modo di visualizzare il tempo. Ciò implica che nel caso dell'orologio Cifra 3, il tipo di codifica effettuato sia un evidente ipocodifica, ossia una codifica lontana dal codice fornito dalla nostra cultura. L'orologio appare lontano dall'archetipo di orologio, caratterizzato dalla presenza di un quadrante e di lancette ad indicare l'ora. Alla tradizionale lettura dell'ora si sostituisce la più immediata e rapida lettura diretta di caratteri numerici. Questo codice, tuttavia, non tarda ad affermarsi e consolidarsi, data l’efficacia e la capacità comunicativa del nuovo metodo di lettura.

Piano del contenuto[modifica]

Semantica discorsiva (figuratività)[modifica]

La semiotica figurativa studia il modo in cui riusciamo a interpretare determinate configurazioni visive (insiemi di linee e colori) come segni di oggetti del mondo reale.[6] La forma dell'orologio è direttamente relazionata allo sviluppo longitudinale del suo meccanismo. Questo ne definisce una forma cilindrica dal marcato sviluppo orizzontale, che fa riferimento al mondo della geometria solida, pura astrazione della realtà. Il discostamento da elementi del mondo del reale ne determina un basso grado di iconicità. Simbolicamente la rotazione del rullo di palette richiama la ciclicità del tempo.

Sintassi discorsiva[modifica]

Spazializzazione[modifica]

L’orologio Solari Cifra 3 ed il suo precursore Solari Cifra 5, nel tempo consolidatisi come icone del Design, sono adatti ad arredare uffici manageriali e ambienti domestici dal forte gusto moderno. Data l'immediatezza comunicativa del nuovo metodo di lettura i Teleindicatori a palette Solari trovano presto collocazione nelle più grandi stazioni ferroviarie e aeroporti del mondo, così come in altri contesti pubblici quali ospedali ed ambulatori.

Temporalizzazione[modifica]

Le palette entrano in un sistema di comunicazione rarefatto ed elegante: il loro suono somiglia a quello di un libro che si sfoglia, creando un’atmosfera di attesa, capace di attirare l’attenzione verso le novità del tabellone e unendo i passeggeri in un tempo ideale, fatto di valigie, corse e destinazioni esotiche, tutti perfettamente sincronizzati. La perfetta ripartizione temporale, inoltre, scandisce il frenetico tempo della modernità, in cui la velocità di visione e l'immediatezza comunicativa data dalla lettura diretta dell'ora si fanno essenziali.[4]

Attorizzazione[modifica]

L’orologio, icona del Design, è adatto ad arredare ambienti domestici frequentati da giovani, adulti o anziani amanti dell'Arte e del Design. La sua iniziale destinazione da orologio da ufficio è rimasta immutata, andando oggi ad arredare scrivanie di figure manageriali. Presenti ormai in molte stazioni ferroviarie e aeroporti, rimandano immediatamente alla figura del viaggiatore, sia egli turista o pendolare.

Strutture superficiali[modifica]

Attanti[modifica]

  • AP1 (Main action program)= Lettura ora
  • A (Adresser)= SOLARI CIFRA 3
  • S (Subject)= soggetto (utente)
  • Ov (object value) = valore

Programmi d'azione[modifica]

Valore Programma d'azione Descrizione
Ov1 = Potere (Lettura ora) A → (S+Ov1) L'orologio Solari Cifra 3 congiunge il soggetto al valore Ov1, ossia poter leggere l'ora.
Ov1.1 = Volere (Lettura immediata ora) A → (S+Ov1.1) L'orologio Solari Cifra 3 congiunge il soggetto al valore Ov1.1, ossia il volere leggere immediatamente l'ora. Alcune scelte progettuali adottate da Gino Valle, quale l'utilizzo di un molto contrastato Helvetica nei caratteri alfanumerici delle palette amplificano notevolmente la capacità trasmissiva dell'orologio, rafforzando ulteriormente la possibilità di visualizzare l'ora immediatamente.
Ov1.1.2 = Sapere (conoscere l’ora giusta, precisione) A → (S+Ov1.1.2) La qualità costruttiva dell'orologio ne garantisce massima precisione e affidabilità. Il consumo di batteria è soltanto limitato alla rotazione del rullo, quindi si richiede una sostituzione della batteria meno frequente rispetto ad altri dispositivi. Ne consegue una più duratura efficienza del prodotto.
Ov1.2.1 = Potere (Regolazione ora) A → (S+Ov1.2.1) L'orologio congiunge il soggetto al valore Ov1.2.1, ossia poter regolare l'ora. Sul fianco del prodotto un elemento semicircolare, che riprende la forma dell'oggetto, permette la regolazione delle ore e dei minuti.
Ov1.2.2 = Sapere (Regolazione ora) A → (S+Ov1.2.2) La topologia dell'elemento atto alla regolazione dell'ora permette immediatamente all'utente di dedurne intuitivamente il funzionamento. La sezione circolare che caratterizza completamente il corpo dell'orologio, infatti, viene in questo elemento interrotta da un elemento circolare che ne determina una topologia differente, accostabile ad una mezzaluna. L'utente, osservando la differente topologia dell'elemento, viene intuitivamente investito della sua funzione, compiendo l'azione archetipa della rotazione. (AFFORDANCE)
Ov1.3.1 = Dovere (Sostituzione batteria) A → (S+Ov1.3.1) Pur avendo un consumo di batteria limitato alla sola rotazione del rullo, a batteria esausta se ne richiede una sostituzione.
Ov1.3.2 = Potere (Sostituzione semplice batteria) A → (S+Ov1.3.2) Posteriormente l'oggetto presenta un componente di forma cilindrica inglobato parzialmente nella struttura principale, nel quale va a collocarsi la batteria. La posizione del vano batteria permette una facile e sicura sostituzione delle batterie esauste. Il compimento di questa azione, anche reiterata nel tempo, non provoca un'usura delle componenti interne dell'orologio, in quanto la disposizione logica del vano fa sì che l'utente non entri in contatto con il complesso del motore (Non sono presenti elementi di disturbo ad ostacolarne l'azione).
Ov2 = Modernità A → (S+Ov2) L'orologio congiunge il soggetto al valore Ov2. L'oggetto, caratterizzato da una funzionalistica sintesi formale e da un totale monocromatismo della scocca trasmette all'utente un accentuato valore di modernità.
Ov3: Economicità A→(S-Ov3) L'orologio, entrato a pieno titolo nella Storia del Design, non risulta essere venduto a buon mercato (S-Ov3), disgiungendo quindi il soggetto del valore Ov3.
Ov4: Trasportabilità A→(S-Ov4) La topologia, le caratteristiche funzionali e il peso di Cifra 3 lo portano ad essere un oggetto statico, non adatto ad essere trasportato. Questo spinge l'utente a doverne trovare una collocazione fissa all'interno di un determinato ambiente, disgiungendo quindi il soggetto del valore Ov4.

Valori modali[modifica]

L'orologio Solari Cifra 3 trasferisce all’utente determinati valori modali. Il Poter leggere l'ora rappresenta il principale valore modale trasmesso dal prodotto. Alcune scelte progettuali adottate dall'architetto Gino Valle determinano una lettura immediata del quadrante, rispondendo alla Volontà dell'utente di una rapida lettura dell'ora. La qualità costruttiva dell'orologio ne garantisce massima precisione e affidabilità: l'oggetto permette quindi all'utente di Sapere l'ora giusta. Sul fianco del prodotto un elemento semicircolare, che riprende la forma dell'oggetto, permette all'utente di Poter regolare le ore e i minuti. La topologia di questo elemento, inoltre, suggerisce all'utente la sua funzione, ponendolo nella condizione di Saper compiere quest'azione intuitivamente. Posteriormente l'oggetto presenta un componente di forma cilindrica nel quale va a collocarsi la batteria. La posizione del vano batteria permette una facile e sicura sostituzione delle batterie esauste, permettendo all'utente di Poter effettuare quest'operazione senza usurare le componenti interne dell'orologio. Essendo l'orologio azionato da un motore elettromeccanico, a batteria esausta se ne richiede la sostituzione: l'utente è quindi chiamato a Dover sostituire la batteria per permettere all'orologio il suo corretto e costante funzionamento. La topologia, le caratteristiche funzionali e il peso di Cifra 3, inoltre lo portano ad essere un oggetto statico, non trasportabile. Questo spinge l'utente a Doverne trovare una collocazione fissa, all'interno di un determinato ambiente. L'orologio, per come è stato concepito, Deve essere sostenuto da una superficie planare sul quale appoggiarlo. L'insieme di tutte queste caratteristiche permette all'utente di Poter fare, valore modale inscindibile dal Saper fare, nei limiti oggettivi che l'orologio pone.

Ruoli tematici[modifica]

Nato come orologio da ufficio, Cifra 3, grazie alle sue forme semplici, pulite ed eleganti, avvicina l'utente al ruolo sociale del dirigente. Il grande successo ne ha decretato nuovi scenari e contesti d'uso: da quello domestico a quello pubblico (sale d'aspetto, stazioni ferroviarie ed aeroporti). La scelta di inserire nel proprio ambiente domestico l'orologio, sottende alla volontà di incarnare la figura dell'amante dell'Arte e del Design. Presenti ormai in molte stazioni ferroviarie ed aeroporti, i teleindicatori Solari rimandano immediatamente alla figura del viaggiatore, sia egli turista o pendolare. Il continuo movimento delle palette accompagna il movimento frenetico dell'utente e ne scandisce il tempo dell'attesa, cosi come avviene in ambulatori e sale d'aspetto.

Strutture profonde[modifica]

Valori in gioco (quadrato semiotico)[modifica]

Partendo da due concetti S1 e S2, opposti e contrari, ricaviamo altri due concetti -S1 e -S2, che si pongono in relazioni con la prima coppia di concetti, negandoli. Possiamo quindi definire i seguenti quadrilateri semiotici:

Quadrato semiotico Valori in gioco Commento
Statico - In movimento
S1= statico, S2= in movimento, -S1= non statico, -S2= non in movimento. S1 (statico) e S2 (in movimento) sono opposti. S1 (statico) e -S1 (non statico) sono contraddittori, così come lo sono S2 (in movimento) e -S2 (non in movimento). -S2 (non in movimento) e -S1 (non statico) sono subcontrari. S1 (statico) e -S2 (non in movimento) sono complementari, così come lo sono S2 (in movimento) e -S1 (non statico). La sezione cilindrica della scocca nasconde al suo interno il sistema di rotazione del rullo di palette, in perenne e scandito movimento e, complementariamente non statico. Il movimento circolare delle palette si arresta e si fissa sulla superficie planare delle palette, minuto dopo minuto, segnando l'ora esatta.
Personalizzabile - Standardizzato
S1= personalizzabile, S2= standardizzato, -S1= non personalizzabile, -S2= non standardizzato. S1 (personalizzabile) e S2 (standardizzato) sono opposti. S1 (personalizzabile) e -S1 (non personalizzabile) sono contraddittori, così come lo sono S2 (standardizzato) e -S2 (non standardizzato). -S2 (non standardizzato) e -S1 (non personalizzabile) sono subcontrari. S1 (personalizzabile) e -S2 (non standardizzato) sono complementari, così come lo sono S2 (standardizzato ) e -S1 (non personalizzabile). L'orologio si presenta in otto varianti cromatiche. L'ampliamento, nel tempo, di questa gamma cromatica sottolinea la ricerca di personalizzazione (quindi non standardizzazione), che intende negare la standardizzazione del prodotto industriale.
Moderno - Tradizione
S1= moderno, S2= tradizionale, -S1= non moderno, -S2= non tradizionale. S1 (moderno) e S2 (tradizione) sono opposti. S1 (moderno) e -S1 (non moderno) sono contraddittori, così come lo sono S2 (tradizionale) e -S2 (non tradizionale). -S2 (non tradizionale) e -S1 (non moderno) sono subcontrari. S1 (modernità) e -S2 (non tradizionale) sono complementari, così come lo sono S2 (tradizionale) e -S1 (non moderno). L'utilizzo pionieristico di materiali polimerici quali ABS e polimetacrilato di metile accentua ulteriormente lo slancio evolutivo del prodotto, teso ad una modernità dinamica, quindi non tradizionale.
Spazio cognitivo - Spazio pragmatico
S1= Spazio cognitivo, S2= Spazio pragmatico, -S1= Spazio non cognitivo, -S2= Spazio non pragmatico. S1 (Spazio cognitivo) e S2 (Spazio pragmatico) sono opposti. S1 (Spazio cognitivo) e -S1 (Spazio non cognitivo) sono contraddittori, così come lo sono S2 (Spazio pragmatico) e -S2 (Spazio non pragmatico). -S2 (Spazio non pragmatico) e -S1 (Spazio non cognitivo) sono subcontrari. S1 (Spazio cognitivo) e -S2 (Spazio non pragmatico) sono complementari, così come lo sono S2 (Spazio pragmatico) e -S1 (Spazio non cognitivo). Le marcate opposizioni che avvengono sul piano topologico, eidetico, cromatico e l'uso di più materiali distinguono l'orologio in due componenti: Nucleo e Scocca, che distinguono lo spazio cognitivo da quello pragmatico. Il nucleo identifica lo spazio cognitivo, quindi non pragmatico mentre la scocca identifica lo spazio pragmatico, quindi non cognitivo.
Economico - Costoso
S1= economico, S2= costoso, -S1= non economico, -S2= non costoso. S1 (economico) e S2 (costoso) sono opposti. S1 (economico) e -S1 (non economico) sono contraddittori, così come lo sono S2 (costoso) e -S2 (non costoso). -S2 ( non costoso) e -S1 (non economico) sono subcontrari. S1 (economico) e -S2 (non costoso) sono complementari, così come lo sono S2 (costoso) e -S1 (non economico). L'orologio, nonostante la sintesi formale, la semplicità dei materiali e delle componenti meccaniche, presenta un notevole costo, risultando, complementariamente, non economico.
Trasportabile - stabile
S1= trasportabile, S2= stabile, -S1= non trasportabile, -S2= non stabile. S1 (trasportabile) e S2 (stabile) sono opposti. S1 (trasportabile) e -S1 (non trasportabile) sono contraddittori, così come lo sono S2 (stabile) e -S2 (non stabile). -S2 ( non stabile) e -S1 (non trasportabile) sono subcontrari. S1 (trasportabile) e -S2 (non stabile) sono complementari, così come lo sono S2 (stabile) e -S1 (non trasportabile). La topologia, le caratteristiche funzionali e il peso di Cifra 3 lo portano ad essere un oggetto stabile, quindi non trasportabile . Questo spinge l'utente a doverne trovare una collocazione fissa all'interno di un determinato ambiente.

Valorizzazione[modifica]

Quadrato di Floch[modifica]

Quadrato Semiotico di Floch dell'orologio Solari Cifra 3

Facendo riferimento alla griglia semiotica dei valori, basata sull’interpretazione dei valori di base e dei valori d’uso di Algirdas Julien Greimas e Courtés, possiamo individuare nell'orologio una forte enfatizzazione dei valori d'uso. La coerenza stilistica e sintesi formale del prodotto, tuttavia, ne hanno ben presto decretato il successo, elevandolo allo statuto di Icona del Design (affermazione dei valori di base, esistenziali). Proiettando queste due considerazioni sul quadrato semiotico abbiamo:

  1. Valorizzazione pratica: La forma cilindrica che caratterizza Cifra 3 è definita da quella del rullo di palette, fulcro attorno al quale ruota l'intero progetto. La scocca dell'orologio non fa altro che circondarne e rivestirne il motore: ne emerge una forma pura ed essenziale, dettata dalla funzione stessa del prodotto.
  2. Valorizzazione utopica: La mitizzazione dell'orologio Solari Cifra 3 ne ha determinato una forte valorizzazione utopica, esistenziale. L'oggetto, caratterizzato da un'estrema e funzionalistica sintesi, proietta l'utente in una modernità vivace, dinamica e perfettamente scandita temporalmente. La totale sintesi formale del prodotto viene sottolineata dal totale monocromatismo della scocca, realizzata in termoplastica colorata con finitura lucida.
  3. Valorizzazione ludica: Assente
  4. Valorizzazione critica: La valorizzazione critica degli oggetti risponde ad una ricerca, nell’ambito del design, di soluzioni eleganti, con un buon rapporto
    qualità-prezzo, dettati dall’intelligenza del progettista.[7] L'invenzione del sistema a rullo di palette, che permette la lettura diretta dell'ora, rappresenta un'ingegnosa intuizione, che per la prima volta trova applicazione in un orologio da ufficio. L'utilizzo di un carattere tipografico essenziale quale l'Helvetica, i cui forti contrasti vengono sottolineati dal contrasto cromatico tra il bianco delle cifre e il nero delle palette, rappresenta un ulteriore soluzione volta ad accentuare la capacità comunicativa dell'orologio. Fino ad oggi il sistema di indicatori a palette risulta essere uno dei più diffusi nonostante l'avvento dei tabelloni elettronici. Questo sistema infatti permette un'ottima visualizzazione delle lettere in ogni condizione di luce e inoltre i consumi sono molto più bassi perché legati solamente al momento della rotazione delle palette. [8]

Curiosità[modifica]

Gino Valle era prima di tutto un architetto e non un designer, in un'intervista dichiarava di non essere attratto dagli oggetti. Il suo avvicinamento a questa disciplina avvenne in seguito al suo nuovo mandato presso un'industria che produceva cingoli per carri armati e motori durante la seconda guerra mondiale. L'architetto Valle più che un progettista di oggetti era un progettista di processi, cioè ricercava nuove strategie e nuove configurazioni industriali. La cosa importante per lui era il rapporto che si instaurava con l'oggetto e come questo si inseriva nell'ambiente.[3] L'originalità del Cifra 3 si riscontra anche nella modalità di rappresentazione: gli orologi, infatti, sono sempre impostati sulle 12:58, così da essere tutti idealmente sincronizzati.[2] Per il 20º anniversario Colette, noto concept store parigino, ha riproposto venti oggetti iconici di design. Tra questi figura l'orologio Solari Cifra 3, presentato in edizione limitata Blu-Colette.

Conclusioni[modifica]

L'orologio Solari Cifra 3, erede del Cifra 5, si fa testimone dell'epoca in cui è stato disegnato. Il design, caratterizzato da un'essenziale e funzionalistica sintesi, non è altro che la formalizzazione del nuovo sistema a rullo di palette. Essendo quindi la scocca il rivestimento di un nuovo e moderno principio funzionale, la sua forma proietta immediatamente l'utente in una modernità ancora da scrivere. Ciò implica che nel caso dell'orologio Cifra 3, il tipo di codifica effettuato sia un evidente ipocodifica, ossia una codifica lontana dal codice fornito dalla nostra cultura, che prevede la presenza di un quadrante e delle lancette. Il nuovo codice comunicativo introdotto in Cifra 3 non tarda ad affermarsi, andando a costituire un nuovo paradigma. Il successo del nuovo sistema a lettura diretta dell'ora non risiede esclusivamente nell'innovazione tipologica, ma anche nell'ispirato disegno di Cifra 3, che si fonda su marcate opposizioni plastiche che distinguono inequivocabilmente lo spazio cognitivo da quello pragmatico, privando l'oggetto di ogni ambiguità sul suo innovativo principio e suggerendo immediatamente all'utente il suo funzionamento.
La capacità comunicativa del nuovo metodo di lettura fa sì che i Teleindicatori Solari trovino immediatamente spazio in contesti pubblici quali: stazioni ferroviarie, ospedali ed aeroporti, così come in ambienti domestici ed uffici dal marcato gusto moderno. Valori quali progresso, modernità e sintesi, di cui l'orologio si fa portatore, vanno a configurare l'utente, facendone incarnare la figura del manager, del viaggiatore e dell'amante del Design.
Facendo riferimento alla griglia semiotica dei valori, basata sull’interpretazione dei valori di base e dei valori d’uso (vedi Algirdas Julien Greimas e Courtés), possiamo individuare nell'orologio una forte enfatizzazione dei valori d'uso. La coerenza stilistica e sintesi formale del prodotto, tuttavia, ne hanno ben presto decretato il successo, elevandolo allo statuto di Icona del Design (affermazione dei valori di base, esistenziali).
Cifra 3 è la massima espressione di design e del conseguente linguaggio degli oggetti, la potente forza comunicativa racchiusa nella semplicità di questo oggetto lo rendono il più piccolo orologio elettromeccanico a lettura diretta ancora oggi in produzione.

Note[modifica]

  1. Robiony e Bof 2015
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 Cifra 3
  3. 3,0 3,1 Lezioni di Design
  4. 4,0 4,1 AAVV 2017
  5. Wilhide 2017
  6. http://http://www.pieropolidoro.it/lezione1_1.htm
  7. Jean-Marie Floch, Visual Identities, A&C Black, 2001.
  8. http://https://www.elapsus.it/2012/01/lorologio-palette-e-il-teleindicatore.html/

Approfondimenti correlati[modifica]

Altri progetti[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Mario Robiony e Frediano Bof, Il tempo di Solari. Storia di una multinazionale tascabile dalla crisi al successo degli ultimi vent'anni, Forum Edizioni, 2015, p. 43, ISBN 9788884208873.
  • Elizabeth Wilhide, Design. La storia completa, Atlante, 2017, pp. 348-349, ISBN 9788874551330.
  • Jean-Marie Floch, Visual Identities, A&C Black, 2001, ISBN 9781847141484.
  • Dario Mangano, Semiotica e design, Carrocci editore, 2008, p. 30-37, ISBN 9788843048120.

Sitografia[modifica]