Geografia OpenBook: differenze tra le versioni

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
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**Uscita didattica (verso un punto panoramico): leggere e ritrarre il paesaggio
**Uscita didattica (verso un punto panoramico): leggere e ritrarre il paesaggio
**Uscita didattica: orientamento sul terreno con carta, bussola e/o gps. Geocaching, caccia al tesoro col Gps<br />
**Uscita didattica: orientamento sul terreno con carta, bussola e/o gps. Geocaching, caccia al tesoro col Gps<br />
**Uscita didattica: ...
**Uscita didattica: ...'''''Fatto''!'''





Versione delle 19:00, 14 apr 2014

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Questa vuole essere una proposta per la realizzazione di un “libro di testo” per l'insegnamento della Geografia Economica nelle classi del biennio dell'Istituto Tecnico Economico (ex Commerciale Igea)

La realizzazione di un “libro di testo” (fra virgolette per via del suo formato multimediale) vuole evidenziare due aspetti. Primo, la realizzazione di contenuti scientifici di elevato livello; secondo, l'obiettivo di rendere adottabile questo futuro strumento, con la caratteristica licenza Creative Commons (CC), come “libro di testo” da parte dei Docenti, Consigli di Classe, Collegio Docenti, Consigli di Istituto e POF, come già accade per altre esperienze di "editoria libera digitale" in altre materie (vedi più avanti).

Abbiamo scelto la piattaforma Wikibooks/Wikipedia/Wikimedia sia per la presenza della licenza CC, sia per la sua naturale predisposizione alla scrittura collaborativa, sia per le sue caratteristiche di diffusione ed usabilità. Queste caratteristiche potrebbero attribuire a questo progetto delle enormi potenzialità.

Il compito che ci vorremmo dare non è soltanto convertire in formato digitale ciò che finora era nel tradizionale formato cartaceo. Si tratta anche di realizzare dei materiali da utilizzare nell'insegnamento scolastico aperti, liberi e gratuiti. In tal modo si contribuirà alla realizzazione di beni comuni digitali.

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Geografia OpenBook sarà per sua natura multi-formato e questo ne assicurerà la portabilità. Le sue parti potranno essere stampate come un libro tradizionale, ma conterrà anche elementi interattivi, utilizzabili con una Lim, con un E-Reader b/n da 7” o con un Tablet multimediale da 10” a colori (oltre che con un classico pc) anche connessi ad internet, in un contesto domestico, o scolastico (tipo “Classi 2.0”). Conterrà grafici, schemi, animazioni, audio, video, esercitazioni e link a materiali esterni. Ciò utilizzando semplicemente le funzionalità già presenti in Wikibooks.

Il tutto rivolto a studenti del biennio dell'istruzione superiore e non più, come prima della "riforma Tremonti/Gelmini", a studenti del triennio (nel 2013/14 si estingue l'ultima classe Igea, per scorrimento). Spostamento, dal triennio al biennio dell'ITE, che rischia di assestare un colpo particolarmente duro alla geografia economica nell'istruzione superiore.

Geografía argentina

Infatti, gli studenti del triennio Igea (in particolare del 5' anno) erano gli unici a poter seguire lo studio sistematico della globalizzazione economica e finanziaria, nell'istruzione superiore. Proprio a loro invece, la "riforma Tremonti/Gelmini" ha tolta questa unica possibilità.

Altro punto cruciale dell'istruzione è costituito dall'ingresso delle nuove tecnologie digitali, informatiche e telematiche. Negli ultimi, tre o quattro anni si sta verificando, parallelamente ai tagli del personale ottenuti con la "riforma", una forte accelerazione nell'ingresso delle tecnologie digitali (dalle Lim alle classi 2.0) anche se in termini assoluti riguardano ancora una minoranza degli studenti. La tendenza comunque sembra netta, dopo che per decenni l'istruzione in Italia è rimasta nel complesso estranea all'innovazione tecnologica.

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La scuola, come con la "riforma dell'autonomia", verrà esposta con l'ingresso delle nuove tecnologie ad un ulteriore terremoto organizzativo che preclude a ulteriori trasformazioni nella sua impostazione? La figura dell'insegnante diverrà più prossima a quella di un Ata “informatico”? Dovremo dissodare e il terreno di un nuovo mercato e formare i futuri consumatori di prodotti multimediali? O saremo in grado educare alla consapevolezza tecnologico-digitale i futuri cittadini? Ancora una volta un bravo insegnante potrà fare la differenza fra una buona ed una cattiva Istruzione?

Non temiamo le nuove tecnologie, perché vogliamo imparare a padroneggiarle e divulgarle. Non ci dispiace affatto donare una parte del nostro tempo (ciascuno secondo i propri ritmi) ad un progetto del genere, perché i veri "fannulloni" crediamo che siano altri.

Crediamo che solo attraverso l'unione di numerosi “differenti simili” su una consolidata piattaforma come Wikibooks/Wikipedia/Wikimedia possa portare al successo un progetto ambizioso di questo tipo. Ci auguriamo, inoltre, che ciò possa fornire lo stimolo per numerosi “differenti simili” progetti.

Noi, Insegnanti e Studiosi di Geografia abbiamo deciso di diventare autori ed abbiamo iniziato. Sei pronto a farlo anche tu? Vuoi partecipare con noi? Ognuno, ovviamente, realizzerà ciò che preferisce, nel tempo che desidera.

Come puoi partecipare? Leggi qui sotto e decidi tu...!


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Di seguito sono inserite delle note che forse troverebbero migliore sistemazione altrove piuttosto che in “Prima Pagina”. Lì verranno collocate quando diverranno un elemento noto alla maggior parte dei partecipanti. (chiediamo dunque permesso ed un pochino di pazienza, almeno all'inizio, agli “admin” di wikibooks)

In questa fase iniziale, infatti, ancor prima dei contenuti, con i quali probabilmente ci sentiamo più a nostro agio e con i quali siamo più abituati, è forse utile approfondire insieme alcuni aspetti. Vediamo quali...


Altri casi di editoria scolastica digitale "libera"

Come detto, esistono già due importanti casi di successo di "Libri di testo" digitali sviluppati da insegnanti in ambito "libero" che stanno avendo una discreta e crescente diffusione in termini di adozioni.

Uno è, appunto, "Book in Progress" ( http://www.bookinprogress.it/ ), libri di testo per il biennio degli Istituti superiori, consolidati ormai da qualche anno. Le informazioni sui libri, da parte dei realizzatori, nel sito non sono molte al contrario dei "dicono di noi". Inoltre, non è possibile consultarli o scaricarli liberamente. Tutti gli aspetti organizzativi fanno capo all'ITIS Majorana di Brindisi e per utilizzarli è necessario aderire ad un accordo scritto fra Istituti. Un esemplare visionato (p.es. Scienze della Terra a.s.2013/14, del giugno 2013) dopo qualche ricerca in rete, riporta nell'ultima pagina la dicitura "È permesso ogni utilizzo didattico del testo da parte delle istituzioni scolastiche appartenenti alla rete del book in progress"; una dicitura che non chiarisce il tipo di licenza con cui è rilasciata l'opera.

Si tratta senz'altro di opere di elevato livello ma ad esse manca forse un'importante caratteristica per rendere il loro uso ancor più pubblico e comune: una licenza Creative Commons (CC) ed una piattaforma di condivisione e di sviluppo che li renda strumenti educativi e formativi ancora migliori, aperti e diffusi. Agli insegnanti che li hanno creati inviamo i nostri sinceri complimenti, a loro va la nostra ammirazione per il lavoro pionieristico e di eccellente livello che hanno svolto. Ci auguriamo, compiendo un ulteriore passo nella direzione che hanno scelto, che possano dare vita a progetti completamente aperti, liberi e gratuiti, come questo.

L'altro esempio di editoria scolastica digitale "libera" è "Matematicamente" ( http://www.matematicamente.it/ ). Nel sito sono presenti una serie di manuali di Matematica per il biennio ed il triennio delle superiori, di Fisica per il biennio e di Storia dell'arte ( http://www.matematicamente.it/manuali-scolastici/ ), tutti liberamente consultabili e scaricabili, con licenza Creative Commons (ricordiamo che esistono differenti "livelli di libertà" CC).

Ne conoscete altri?

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Su di noi (realizzatori)

Il redattore/collaboratore ideale per questo “libro di testo” è, probabilmente, un Insegnante di Geografia che ha una, seppur breve, esperienza del lavoro “sul campo”... cioè in classe.

Scrittura collaborativa

Oppure i migliori contributi, visto che le nuove tecnologie comporteranno probabilmente uno stile d'insegnamento differente (più cooperativo, laboratoriale e meno frontale), potrebbero venire da chi ha svolto altre esperienze nel settore delle tecnologie digitali per la formazione? O magari nell'insegnamento/formazione con particolare attenzione ai processi di apprendimento? O nell'insegnamento (della geografia) nella scuola elementare? O in esperienze fatte all'estero, in sistemi educativi/formativi diversi dai nostri?

Probabilmente ci sarà bisogno di esperienze e sensibilità differenti che riescano però a cooperare insieme. Non sarà facilissimo ed ognuno di noi, giungendo alla fine, avrà magari imparato qualcosa (forse qualcosa di importante) su questo terreno.

Un'utile riflessione sulla scrittura cooperativa (a più mani dunque) utilizza la metafora musicale offerta dalle jam session jazz piuttosto che dalle orchestre sinfoniche con tanto di direttore, in cui buone individualità si riuniscono per dare vita ad ottime realizzazioni.

Imparare dai migliori è sempre una buona idea: proprio in Italia esiste un gruppo di scrittori di successo, che si firmano con pseudonimi (LutherBlisset alcuni anni fa, WuMing negli ultimi anni) che hanno fatto della scrittura cooperativa una delle chiavi del loro successo. Guardacaso proprio in ambito Copyleft-CreativeCommons.

“Come scriviamo” ( http://www.auditorium.com/eventi/4964440 ) è una riflessione su tutto questo. Si tratta di una intervista-discussione con questi autori (WuMing) tenuta all'Auditorium di Roma nel 2010. Saltate pure la presentazione introduttiva dell'intervistatrice ed andare direttamente all'inizio, al minuto 19:00. L'ascolto è molto interessante, stimolante ed anche divertente. Fortemente consigliato!


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Perchè qui su Wikibooks / Wikimedia

Utilizzare la piattaforma Wikibooks/Wikipedia/Wikimedia per la realizzazione di un “libro di testo” comporta, come tutte le scelte, vantaggi e svantaggi ma i primi, secondo noi, superano di gran lunga i secondi.

Fra i vantaggi sicuramente la visibilità, notorietà e diffusione della piattaforma Wikibooks/Wikipedia/Wikimedia, in particolare presso gli studenti che ne saranno i principali fruitori. Inoltre, la stabilità e la versatilità dell'ambiente software, il prestarsi ad una realizzazione collaborativa che permette ai contenuti di svilupparsi al di là dell'impegno individuale, la possibilità di effettuare in breve tempo cambiamenti e modifiche, la sua espandibilità mantenendo agevole la consultazione dei contenuti, le potenzialità multimediali, il tipo di licenza (copyright) CC dei contenuti che la rendono libera e gratuita.

Wikibooks - Libri liberi ed aperti

Fra gli svantaggi, fra quelli generalmente attribuiti a wikipedia, in particolare l'esposizione a modifiche arbitrarie o ad atti di vandalismo. Si tratta in realtà di vulnerabilità decisamente innocue. Infatti, basta semplicemente ripristinare la versione precedente, visto che tutte le modifiche vengono memorizzate. In caso di attacchi ripetuti è possibile chiedere agli amministratori un periodo di blocco selettivo.

FAQ sulle critiche a wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Risposte_alle_obiezioni_comuni
Attendibilità di wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Attendibilit%C3%A0_di_Wikipedia

Probabilmente, con qualche accorgimento, è possibile mantenere gli svantaggi molto al di sotto di una soglia critica, riducendoli così al minimo. Il primo suggerimento è quello di incoraggiare la registrazione dei realizzatori per facilitare la tracciabilità delle modifiche (nome utente, piuttosto che indirizzo IP). Il secondo è quello, caratteristico di wikibooks, di rivolgersi durante la fase di sviluppo non “al pubblico”, ma sebbene in pubblico, ad una platea di addetti ai lavori formata da Insegnati e studiosi di Geografia, riducendo in tal modo gran parte dei possibili contrattempi.

Riteniamo, inoltre, che sia da includere nella categoria dei vantaggi uno degli aspetti chiave dei contenuti presenti sulle piattaforme wikimedia: la loro realizzazione / consultazione libera e gratuita.


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Editoria scolastica e Copyright

Ai fautori del copyright e della esclusiva commercializzazione della cultura, replichiamo che la realizzazione di contenuti di elevata qualità liberi e gratuiti contribuirà, oltre all'avanzamento del sapere e alla sua diffusione presso settori sociali che verrebbero altrimenti esclusi o perseguiti (infrazione del copyright), anche all'innalzamento del livello dei contenuti culturali “a pagamento”, visto che sempre meno persone saranno disposte a pagare per qualcosa che invece é disponibile gratuitamente.

La natura collaborativa della diffusione e dello scambio di idee nella ricerca accademica e nello sviluppo tecnologico (il settore didattico non fa eccezione) è indiscutibile ed anzi ne costituisce una naturale premessa. Il sistema economico ha posto alcuni vincoli, attraverso il copyright, a questa impostazione. La nascita e la diffusione del "Web 2.0" (blog e wiki) però sta contribuendo a cambiare anche il processo editoriale accademico
http://it.masternewmedia.org/2010/03/17/scrittura_collaborativa_online_in_che_modo_i.htm

Inoltre, anche chi tiene alla propria visibilità ed alla attribuzione dei contenuti, può vedere riconosciute queste caratteristiche registrandosi fra gli autori/utenti di quest'opera col proprio nome e cognome, in perfetta sintonia con la licenza Creative Commons di Wikibooks/wikipedia/wikimedia.


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Modularità dei contenuti

La struttura del "libro di testo" potrebbe essere quanto più possibile modulare, cioè formata da elementi di apprendimento autosufficienti, ciascuno dotato di: introduzione, collegamenti con altre discipline, indicazione dei requisiti necessari, materiali esplicativi testuali e multimediali (che insieme costituiranno forse la parte più rilevante), materiali per le esercitazioni applicative, (probabilmente) indicazioni per le verifiche, collegamenti per l'approfondimento, collegamenti per la prosecuzione del percorso di apprendimento e glossario.

Le dimensioni di questi elementi di apprendimento autosufficienti saranno adeguate al livello culturale degli studenti del Biennio (appena usciti dalle scuole medie), all'ampliamento della loro soglia di attenzione, senza andare eccessivamente oltre, alla loro gestibilità didattica in classe. Non troppo piccole da risultare insignificanti, non troppo grandi da risultare inutilmente complessi.

In questo senso molte delle voci presenti in wikipedia potrebbero costituire la “materia prima” per lo sviluppo di ciascun elemento di apprendimento autosufficiente.

Questi moduli possono poi essere assemblati fra di loro in percorsi differenti, in funzione degli obiettivi di apprendimento complessivi, degli interessi didattici personalizzabili di studenti ed insegnanti, e quindi opportunamente configurati nel loro insieme con apposite tracce. Alcuni percorsi possono essere previsti e prevedibili, altri no.

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Leggibilità dei testi

Lo scopo ultimo della realizzazione di questo OpenBook è quello di farne uno strumento didattico multimediale scolastico (“libro di testo”), che offra magari una buona esperienza di apprendimento, destinato agli studenti del Biennio: ragazzi fra 14 e 16 anni che hanno appena conseguito il Diploma di Scuola Media.

La “leggibilità”, così come l'”attrattività” dei materiali (essere su questa piattaforma ci attribuisce già qualche vantaggio) sono importanti almeno quanto i contenuti disciplinari.

(chiediamo aiuto per la formattazione. forse i link a materiali esterni devono essere a piè di pagina? C'è qualcuno che sa farlo? Promettiamo di imparare presto...)

Uno sforzo particolare devrebbe quindi essere dedicato a favorire la leggibilità dei contenuti. E' possibile ottenere qualche indicazione orientativa ed operativa, consultando appositi siti presenti sul web ( http://comunicaresulweb.com/scrittura/leggibilita-dei-testi/ )

Leggibilità...

Una maggiore leggibilità si ottiene, per esempio, scrivendo frasi affermative (evitando negazioni) ed in forma attiva (evitando forme passive), limitandone la lunghezza a 12-16 parole, separando le subordinate in altre frasi o in forma di elenchi se numerose. Inoltre, le singole parole non dovrebbero superare le 3-4 sillabe. Non si tratta di un compito facile!

Per non parlare poi delle caratteristiche dei materiali multimediali (vedi di seguito), di cui comunque dovremo tener conto via via che la loro forza esplicativa li renderà necessari.

Altri stumenti, sempre on line, calcolano in tempo reale l'indice Gulpease, utile per misurare la leggibilità di un testo in lingua italiana ( http://digilander.libero.it/RobertoRicci/variabilialeatorie/esperimenti/leggibilita.htm ).

L'Indice Gulpease, dovrà essere intorno a 50, adatto a testi scolastici per ragazzi con diploma di Licenza Media ( http://www.eulogos.net/ActionPagina_1045.do ).

Esiste poi un altro strumento on-line per l'analisi dei testi che evidenzia termini difficili, inconsuete, generalmente appartenenti al lessico disciplinare ( http://labs.translated.net/leggibilita-testo/ )

Ne discende, ovviamente la necessità del Glossario (vedi di seguito).

Inoltre, può essere vantaggioso utilizzare un dizionario on line dei sinonimi e contrari per evitare ripetizioni o per una migliore accuratezza delle parole utilizzate ( http://parole.virgilio.it/parole/sinonimi_e_contrari/index.html )

A titolo di esempio: caratteristiche di una voce “perfetta” in wikipedia ( https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:La_voce_perfetta )

In ogni caso interventi di semplificazione sintattica e lessicale saranno realizzati di continuo e sicuramente sul materiale semi-definitivo, che comunque andrà redatto tenendo conto di questi criterii, evitando così la riscrittura finale di intere parti. Molto potrà essere verificato con un buon collaudo “sul campo” e cioè con l'utilizzo in aula dei materiali che via via si approssimeranno ad una stesura semi-definitiva (anche qui probabilmente avremo a che fare con le release!)

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Presenza del Glossario

Un glossario, nel quale vengono definiti i termini del lessico disciplinare meno conosciuti, dovrà quasi certamente essere presente. Anche in questo caso sarà possibile sviluppare/modificare/asssemblare i lemmi già presenti su wikipedia e wikizionario, uno dei molti ambienti della piattaforma wikimedia. http://it.wiktionary.org/wiki/Pagina_principale

Questa, ad esempio, la voce imbrifero http://it.wiktionary.org/wiki/imbrifero

Una funzione interessante per le parole del glossario è quella di trattarle come se fossero note a piè pagina, in modo tale che passando il cursore del mouse sopra il numero indice della nota appare la spiegazione del termine: ad esempio imbrifero[1].


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Contenuti multimediali

Testi
Geografía argentina
Audio
India
Carte geografiche
Allargamento UE
Animazioni
Skyline di Londra
Fotografie
Il fiume Nilo
Video

Si parla di "contenuti multimediali", in ambito informatico, quando per comunicare un'informazione riguardo a qualcosa ci si avvale di molti media, cioè mezzi di comunicazione, diversi: testi, immagini, grafici, video, audio, ecc.

Realizzare un'opera con contenuti multimediali didatticamente efficace e di elevato livello scientifico costituisce un obiettivo molto ambizioso.

Probabilmente uno dei pochi modi per avvicinarsi, se non per raggiungere, questo obiettivo è costituito dalla strategia collaborativa sul web, per così dire “lillipuziana”. In tal modo molti collaboratori offrendo ciascuno un piccolo contributo personale, di creazione o di revisione, come avviene in wikipedia con i suoi pregi e difetti, possono raggiungere un obbiettivo al di là della portata di un singolo, o addirittura di una affermata casa editrice. Questo approccio apparentemente poco strutturato è anche uno dei pochi, forse l'unico verificato e con ampia diffusione, che consente di rendere disponibili a tutti, in forma aperta, libera e gratuita, i risultati realizzati.

Effetti simili, se non superiori, si sono ottenuti nell'ambiente software, come nel caso del sistema operativo Linux e dei tanti applicativi come ad esempio OpenOffice/LibreOffice: è la rivoluzione del sw OpenSource!

Nel nostro "libro" i testi, più che corredati, potranno/dovranno quindi essere integrati da opportuni elementi esplicativi multimediali: grafici, schemi, disegni, fotografie, animazioni, audio, video, questionari ed esercizi/esercitazioni, anche in formati e contenuti non tradizionali.

Questi elementi multimediali potranno sia essere creati ex-novo sia reperiti sul web, mediante appositi motori di ricerca (vedi) ed incorporati direttamente all'interno del "libro di testo", se disponibili con licenza CC (vedi di seguito). In altri casi potranno essere inseriti link a materiali esterni (fonti di dati, giochi digitali, ecc.)

Gli elementi multimediali, costituiranno probabilmente uno dei tratti caratteristici del “libro di testo” digitale, della sua fruibilità, del conseguimento dei suoi obiettivi didattici e, in definitiva, del suo successo.

In sintesi, ecco le condizioni che sembrano alla base dei principi dell'apprendimento multimediale:

  • Contiguità spaziale: gli studenti apprendono meglio quando le parole e le immagini corrispondenti sono presentate vicine;
  • Contiguità temporale: gli studenti apprendono maggiormente quando parole e immagini sono presentate nello stesso momento, poiché saranno più in grado di mantenere le rappresentazioni mentali insieme nella memoria attiva e di connetterle;
  • Coerenza: gli studenti imparano di più quando il materiale interessante ma non rilevante per il tema trattato – testo, figure, suoni - è escluso dalla presentazione;
  • Modalità: gli studenti apprendono di più quando il messaggio multimediale è presentato come testo parlato piuttosto che scritto;
  • Ridondanza: gli studenti apprendono maggiormente da animazioni e narrazioni piuttosto che da animazioni, narrazioni e testo.

Per approfondire, seppur sinteticamente, questo argomento sia dal punto teorico sia da quello pratico, si può consultare questo materiale: ( http://www.piattone.it/forticB/antonietti/HTML/area22th11.htm ). Vivamente consigliato.




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Esercizi / Esercitazioni

Alcune possibilità per esercizi/esercitazioni sembrano offerte dal software "Hot Potatoes", sviluppato in una Università canadese. Si tratta di un Freeware e, come scritto nella home page, può essere utilizzato da chiunque per qualsiasi progetto. http://hotpot.uvic.ca/index.php

Qualcuno vuole approfondirne l'utilizzo? Qui vengono riportati alcune possibilità di impiego applicativo in lingua italiana. http://www.nspeak.com/hotpot/web.tiscalinet.it/gonlin/exercises.htm Le tipologie per gli esercizi sono di tipo diverso e sembra si prestino bene ad essere incorporate in pagine web (direttamente all'interno o appoggiate in un sito esterno)

Un'altra possibilità per realizzare questionari consiste nell'utilizzare gli strumenti già presenti qui in wikibooks. E' possibile inrerire anche immagini, audio, ecc. Qui la pagina di aiuto ( https://it.wikibooks.org/wiki/Aiuto:Quiz ).


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Schemi e mappe concettuali

Gli schemi, o meglio le mappe concettuali, costituiscono un ottimo strumento didattico, se ben realizzate, e sono utili per rappresentare fenomeni complessi, difficili da pensare e da vedere nel loro insieme.

Un breve testo di riferimento per la loro realizzazione, sia dal punto teorico sia da quello pratico, può essere questo: http://didapat.it/j/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=54&category_id=58&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=1#

Esistono, per fortuna, molti strumenti software, per la realizzazione di mappe concettuali sia on-line che off-line. Ad esempio, un tool on-line piuttosto interessante crea automaticamente mappe concettuali, a partire da una singola voce di Wikipedia, in base alla struttura del testo, dell'indice e dei link presenti al suo interno. http://www.wikimindmap.org/viewmap.php?wiki=it.wikipedia.org&topic=

Geografia Antropica: possibile classificazione

Una lista di tool software on/off-line per creare mappe concettuali e schemi è consultabile qui http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_concept_mapping_software

Per questioni di uniformità, dal punto di vista grafico, sarà preferibile utilizzare uno strumento software comune per la realizzazione delle mappe concettuali, magari anch'esso utilizzabile con licenza Gnu/Gpl (equivalente della licenza CC per i software). Molti di questi tools permettono la memorizzazione, lo scambio, la modifica e la condivisione del materiale realizzato prestandosi bene ad un utilizzo cooperativo/collaborativo. Un candidato potrebbe essere FreeMind: in italiano, licenza Gnu, leggero nell'istallazione e abbastanza intuitivo nell'uso. Ce ne sono di migliori?

Molto utile per i nostri fini didattici potrebbe rivelarsi l'impiego di "schemi/mappe attivi/e", perfetto anche per carte geografiche "attive". Un esempio dell'uso di questo strumento, specifico della piattaforma wikipedia, è questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Template:Roma_antica

Un'altra possibilità per la realizzazione di schemi basati su carte geografiche, sulle quali andare poi a disegnare altri elementi grafici (testi, linee, ecc.), sfruttando anche la possibilità di "zoomare" a scala diversa, è data da "sketch a map" ( https://dl.dropboxusercontent.com/u/4478322/maps/sketchamap/index.html ) uno strumento on-line che sembrerebbe prestarsi assai bene al nostro caso.

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Ricerche di materiali (multimediali) con licenza CC

La parte probabilmente più impegnativa che abbiamo di fronte potrebbe essere costituita, oltre che dalla stesura di testi adeguati, dalla realizzazione di efficaci elementi multimediali (come grafici, schemi, disegni, fotografie, animazioni, audio, video, questionari, esercizi/esercitazioni, ecc.). Per questo può essere utile verificare prima se non esistano già materiali utilizzabili, adatti o modificabili.

Bisognerà ovviamente porre ogni attenzione, se si decide di inserirli direttamente all'interno del “libro di testo”, quando hanno origine all'esterno delle piattaforme Wikimedia. Questo a causa dei vari tipi di licenze di copyright, anche CC (vedi di seguito)

Esistono per fortuna dei motori di ricerca, realizzati appositamente come questi: https://archive.org/ http://openvideo.linux.it/Risorse_Creative_Commons http://eng.letscc.net/ http://www.indire.it/archivi/dia/index.php http://search.creativecommons.org/

In ogni caso al momento dell'eventuale inserimento ognuno si assume la responsabilità circa il libero utilizzo, in temini di copyright, di questi elementi.

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Licenza Creative Commons (CC)

In tema di proprietà intellettuale (copyright), molti giuristi ed addetti ai lavori stanno notando negli ultimi anni, da quando il web è divenuto consuetudine, un divario sensibile fra norme e comportamenti comuni (dal copia e incolla, al download di musica, video, ecc.)

Da parte dell’utente medio, si nota spesso una scarsa comprensione di questo tema. Del resto gli aspetti normativi e legali non sono alla portata di tutti e a tutt'oggi costituiscono un terreno di confronto (quando non di scontro) molto vivace. Altrettanto può essere detto per ciò che riguarda le implicazioni culturali ed economiche del Copyright.

Si tratta però di una questione da tenere presente, almeno nelle sue linee principali, specialmente quando ci si accinge a realizzare un "libro di testo" libero ed aperto, come questo.

Per fortuna, chi volesse approfondire questi temi può farlo consultando "Creative Commons: manuale operativo. Una guida pratica e un'introduzione teorica al mondo CC", aggiornato ad ottobre 2013, di Simone Aliprandi, uno dei maggiori studiosi del settore, in versione CC, ovviamente! ( http://www.aliprandi.org/manuale-cc/ )

Creative Commons

Tornando a noi, i materiali presenti sulle piattaforme Wikimedia (Wikipedia, Wikibooks, Wikizionario, Commons, ecc.) sono rilasciati (da chi li ha prodotti, e quindi da Wikipedia stessa) con licenza Creative Commons (CC), come è possibile leggere in fondo a tutte le pagine: "Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo".

Come è possibile leggere sul sito di documentazione ufficiale ( http://creativecommons.org/licenses/ ), questo tipo di licenza stabilisce un equilibrio fra il tradizionale "Tutti i diritti riservati" e la possibilità da parte di utilizzatori/creatori di copiare, distribuire, modificare, miscelare, ed usare i materiali, entro il quadro normativo stabilito dalla legge sul copyright.

Esistono a tale scopo sei articolazioni per questo tipo di licenza (Creative Commons) per sei "punti di equilibrio" differenti. Wikimedia ha deciso, di adottare la "Attribuzione - Condividi allo stesso modo" (CC BY-SA). Significa che chiunque può modificare e/o riutilizzare, anche commercialmente, i contenuti citando la fonte che da cui provengono. Questa licenza è considerata analoga alle licenze software OpenSource e gratuite "copyleft". Tutte le opere derivate dovranno avere la stessa licenza (CC BY-SA) ed essere quindi disponibili in formato libero (e quindi, per chi desidera, gratuito).

Le implicazioni culturali ed economiche di questa impostazione non sono di poco conto, anzi, si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana per ciò che riguarda la libera circolazione e diffusione del sapere e delle idee.


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Indicazioni del Miur per la Geografia nell'ITE

Tornando ad aspetti piu consueti, le più recenti indicazioni del Miur per l'insegnamento della Geografia (Economica) nel Biennio dell'Istituto Tecnico Economico dovrebbero essere queste (vedi pag.55). O c'è altro?

http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/nuovi_tecnici///INDIC/_LINEE_GUIDA_TECNICI_.pdf

La riflessione che scaturisce dalla loro lettura è che, appunto siano indicazioni e non prescrizioni come i famosi "Programmi Ministeriali". Ne consegue che potrebbe essere possibile raggiungere lo sviluppo delle medesime capacità degli studenti attraverso percorsi differenti, meno obbligati.

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"Riforma" e Geografia (economica) nel biennio ITE

Non crediamo sia possibile, ne' auspicabile, trasferire direttamente nell'attuale biennio dell'Istituto Tecnico Economico (ITE), pur semplificandoli, gli argomenti svolti nel recente passato al triennio Igea (prima che la Gelmini offrisse i suoi apprezzati servizi, al Miur). Lo studio della Geografia Economica poggiava su conoscenze sviluppate durante 2,3,4 anni di scuola e culminavano in classe 5' con lo studio della globalizzazione economica e finanziaria, nelle sue differenti articolazioni territoriali e settoriali.

Proprio su questo vale forse la pena di inserire un paio di brevi considerazioni critiche (ma auspicanti!) e di biasimevoli battute.

Gli studenti del triennio Igea erano gli unici nell'istruzione superiore a poter seguire lo studio sistematico della globalizzazione economica e finanziaria. Per la sua forza dirompente nell'influenzare direttamente le nostre vite, il suo approfondimento dovrebbe magari essere svolto nelle programmazioni di tutte le classi 5' degli istituti superiori, come una sorta di educazione civica dei nostri giorni. Invece, proprio agli studenti del triennio Igea (oggi ITE), che scelgono l'unico corso caratterizzato da discipline economiche, è stata tolta questa unica possibilità. Si può dire che la “riforma in economia” Gelmini/Tremonti dell'ITE, da questo punto di vista, è un'insensatezza didattica?

Potremmo, se ne avremo voglia e tempo, scrivere/realizzare tutti i contenuti che venivano svolti nelle classi 5' in Geografia (Economica) relativi alla globalizzazione economica e finanziaria, per evidenziare cosa è stato sottratto agli studenti dalla “riforma Gelmini/Tremonti”. Una testimonianza da lasciare a memoria futura. Magari, proprio per reclamarne la (re)introduzione, oltre che nell'ITE, in tutte le classi 5' dell'istruzione superiore, come una specie di educazione civica adatta ai nostri tempi ed ai nostri luoghi.

Forse, il Ministro Gelmini mentre prestava la sua opera, riformatrice, al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca...sigh!) era troppo impegnata a far progredire la ricerca scientifica italiana. Come dimenticare, infatti, il suo decisivo contributo nella “costruzione” dell'indimenticabile tunnel che collegherebbe (secondo il suo famoso comunicato stampa) i laboratori situati nelle profondità del Gran Sasso al Cern di Ginevra, in Svizzera, attraversando l'Italia per più di 700 km: che "Grande Opera"!

Nel frattempo siamo anche in attesa di capire meglio cosa comporterà la (parziale re)introduzione di un'ora (1 ora) settimanale di geografia negli'Istituti Professionali. La geografia ed i suoi insegnanti rischieranno di essere trasformati in una sorta di Jules Verne della scuola (18 classi in 18 ore settimanali), come gli insegnanti di religione, con il privilegio in più di insegnare geografia a tutti gli studenti, credenti e non credenti (in geografia...)?

Comunque, fino a quando non verrà in qualche modo (re)introdotto lo studio della globalizzazione economica e finanziaria nelle classi 5', almeno dell'ITE (dove giustamente era e da dove gli scienziati del miur l'hanno ingiustamente tolta), bisognerà concentrarsi nella geografia del biennio.

Come detto, la struttura ed il contenuto dei materiali didattici andranno probabilmente riformulati per essere adeguati alle caratteristiche cognitive e comportamentali di adolescenti di 14-15 anni, ancora in obbligo scolastico, che da pochissimo hanno conseguito la Licenza Media (studiando per tre anni Geografia generale, fisica ed umana) e che nulla sanno di economia.

Nonostante tutto però, per non rischiare di divenire, come lo spostamento dal triennio al biennio fa presagire, un'inutile ripetizione più o meno mnemonica, lo studio della Geografia dovrà cercare di privilegiare gli aspetti economici, più che quelli generali o fisici. Sarà altrettanto importante, in ogni caso, evitare di trattare gli argomenti in modo troppo approfondito o specialistico. La sfida, per quanto riguarda i contenuti/materiali didattici, sarà rappresentata dalla metafora della scala geografica: più che verso l'approfondimento ed il dettaglio (grande scala), dovrà prevalere la capacità di generalizzazione (piccola scala) evidenziando e chiarendo i tratti caratterizzanti e dominanti della Geografia (Economica), della sua ricchezza.

Inoltre, in un ambiente multimediale che consente enormi potenzialità forse è possibile spingere l'innovazione non tanto nei riguardi dei contenuti, che comunque possono essere meglio calibrati, ma soprattutto verso l'efficacia degli strumenti didattici. Elementi multimediali (audio e video, animazioni, schemi, foto, grafici), esercitazioni, simulazioni, role-playing e giochi in classe, elaborazioni al computer e “videogiochi”, possono essere introdotti con coraggiosa creatività e rigoroso collaudo sul campo e dei risultati.

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Proposta Indice dei contenuti (“extended version”) e realizzatori

I link sotto i capitoli e/o paragrafi portano alle pagine in cui realizzare direttamente i materiali.
Fatto! = Prima stesura completa


1 Geografia generale (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_generale

  • La Geografia: fisica ed antropica
  • Studio degli elementi naturali
  • Studio degli elementi antropici
  • Condizionamenti naturali delle attività umane
  • La sintesi geografica: territorio, regione, paesaggio
  • Metodo ed esempi di osservazione ed analisi del territorio
  • Uscita didattica (verso un punto panoramico): leggere e ritrarre il paesaggio


2 Strumenti geografici (Realizzatori: )

  • 2.1 Carte geografiche
  • https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Carte_geografiche
    • Latitudine e longitudine
    • Esercitazione: battaglia navale con latitudine e longitudine
    • Tipi di carte. Tipi di proiezioni (Peters vs Mercatore)
    • Leggere/Interpretare le carte geografiche (Legenda, posizione, orientamento)
    • Esercitazione: Leggere lo stesso paesaggio dell'uscita didattica sulla carta geografica
    • Uscita didattica/esercitazione: orientamento sul terreno con carta, bussola e/o gps. Geocaching, caccia al tesoro col Gps
    • Esercitazione con le carte digitali: G.Maps e G.Earth ( http://www.openstreetmap.org OpenSource)
  • 2.2 Tabelle e grafici
  • https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Tabelle_e_grafici
    • Dati geografici e tabelle
    • Numeri indice e "classifiche"
    • Tipi di grafici ed utilizzo
    • Esercitazione: elaborazione di tabelle e numeri indice al computer (OpenSource)
    • Esercitazione: realizzazione di grafici con strumenti tradizionali
    • Esercitazione: realizzazione di grafici al computer (OpenSource)


3 Geografia fisica (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_fisica

  • Collegamento con Scienze integrate
  • Comprensione base dei principali fenomeni naturali
  • Pianeta Terra: caratteristiche e conseguenze
  • Ecosistema terrestre
  • Atmosfera, idrosfera e litosfera: la loro evoluzione condiziona la vita sul pianeta
  • Elementi base del clima
  • Ciclo idrogeologico. Circolazione marina.
  • Forme e trasformazioni litosfera: forze endogene ed esogene
  • Catastrofi naturali


4 Geografia antropica

  • 4.4 Geografia economica (in senso proprio) (Realizzatori: )
  • https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_economica
    • Fondamenti di Economia (Realizzatori: )
    • https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Fondamenti_di_Economia
      • Collegamenti con Economia e Diritto
      • Mercato (dom./off., monop., oligop., concorr., economie di scala)
      • Sistema economico (soggetti, fattori, settori)
      • Economia mista e ruolo dello Stato
      • Finanza
      • Pil totale e pil pro capite. I livelli e le differenze di sviluppo economico
      • Simulazione dei processi cumulativi: gioco del Monopoli
    • Forze di concentrazione/agglomerazione e di decentramento/diffusione territoriale delle attività produttive
    • Luoghi del potere economico: aree industriali, centri finanziari
    • Gerarchie territoriali e livelli di sviluppo/reddito economico
    • Studio di una caso di delocalizzazione produttiva


5 Geografia regionale europea (1' anno) (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_regionale_europea

  • Europa, Unione Europea, “Eurolandia”
  • Generalità sul continente europeo
  • Generalità sull'Italia. Made in Italy
  • Gioco/quiz: I Paesi d'Europa Fatto!
  • Caratteristiche dell'Unione europea
  • Sistema economico Europeo. L'Euro
  • Paesi centrali forti e Paesi periferici deboli
  • Esempio/schema di studio di uno Stato
  • I 5 grandi d'Europa (Germania, Russia, Francia, Regno Unito, Italia)


6 Geografia regionale extra-europea (2' anno) (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_regionale_extra-europea

  • Regioni del mondo. Classificazioni
  • Globalizzazione (flussi commerciali, investimenti reali, investimenti finanziari)
  • Divario mondiale nord/sud (%popolazione/%reddito) Fatto!
  • Differenze nello sviluppo economico
  • Addetti % nei tre settori nei P.sv. E P.v.s
  • Esempio/schema di studio di uno Stato
  • Triade (Usa/Giapp./Ue); Brics; mondo islamico
  • Simulazione/Drammatizzazione: divario nord/sud Fatto!


7 Geografia ambientale (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografia_ambientale

  • Collegamenti con Economia-Diritto e Scienze integrate
  • Ambiente / Ecosistema: cicli naturali e flussi d'energia.
  • Leggi naturali vs leggi economiche
  • Impatto ambientale delle attività economiche a diverse scale geografiche.
  • Rinnovabilità delle risorse. Inquinamento. Riscaldamento globale
  • Sviluppo economico sostenibile
  • Video: Story of stuff (CC) (doppiato in Italiano) Fatto!
  • Clil: Story of stuff (sottotitoli in Inglese)


8 Geografie “tematiche”. Esempi (Realizzatori: )
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Geografie_tematiche

  • Geografia del calcio: Uefa, Fifa: ranking squadre Nazionali e Club
  • Esercitazione: Correlazioni con indici geoeconomici
  • Clil: Geografie del calcio in Francia, Regno Unito, Spagna, Germania


9 Glossario / Wikizionario (Ciascuno inserirà/modificherà voci/lemmi)
https://it.wikibooks.org/wiki/Geografia_OpenBook/Glossario


Sembra abbastanza. Da cosa cominciamo?

PS. Il risultato potrà dirsi raggiunto se riusciremo a rendere accessibili questi argomenti a studenti di 14 anni, che hanno appena conseguito il Diploma di 3' media.


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Contribuire: mettersi all'opera

Come è possibile mettersi all'opera ed iniziare a collaborare?


Considerando il profilo dei collaboratori potenziali, ognuno potrà procedere come meglio crede nel contribuire a questo progetto. Diamo comunque dei suggerimenti.

I passi che consigliamo di fare sono tre: 1) registrarsi su wikibooks, 2) scegliere i propri ambiti tematici e/o applicativi; 3) comunicare con gli altri partecipanti.

Al lavoro

1) Sebbene sia possibile inserire materiali e modificarli anche senza essersi registrati, consigliamo a chi voglia collaborare di farlo, col proprio nome o con uno pseudonimo. I motivi sono principalmente due.
Primo, facilitare la tracciabilità dei contributi (nome utente, piuttosto che indirizzo IP). In tal modo, l'opera di ciascuno sarà più chiaramente riconoscibile sperando così di mantenere l'”entropia creativa” a livelli alti ma sostenibili.
Secondo, la registrazione creerà automaticamente una pagina utente personale, nella quale è possibile evidenziare i propri ambiti di intervento tematico e/o applicativo (vedi punto 2), e attraverso la quale scambiare messaggi con gli altri utenti partecipanti (vedi punto 3)

Ci si può registrare seguendo il link “Registrati” presente in alto a destra in ogni pagina wikibooks. E' necessario specificare un nome utente (reale o pseudonimo), una password (da non dimenticare) ed eventualmente una email, che resterà riservata e sarà utilizzata da wikibooks per inoltrare eventuali messaggi provenienti da altri utenti.

Una volta registrati, quando si accede a Geografia OpenBook per effettuare delle modifiche bisognerà ricordarsi di "entrare" nel proprio profilo utente seguendo il link “Entra”, presente in alto a destra in ogni pagina. Per rendere pubblica la propria presenza agli altri partecipanti di Geografia OpenBook basta aggiungere, la prima volta, un messaggio in “Discussione”, qui sulla pagina principale. Wikibooks in "Cronologia" conserva l'archivio di ogni modifica.

2) Ciascuno, una volta registrato, cercherà se possibile di precisare il proprio ambito di intervento tematico e/o applicativo (anche più d'uno).
Per ambito tematico si intende uno o più capitoli/paragrafi elencati nella proposta d'indice dei contenuti. (p.es.: capitolo Geografia fisica; paragrafo Carte Geografiche).
Per ambito applicativo si intendono gli strumenti utilizzati. Alcuni dei partecipanti si troveranno più a loro agio nella stesura dei testi, altri nella realizzazione di schemi, di grafici, di mappe concettuali/mentali, di video, di foto, di audio, così come nella ricerca sul web o nella formattazione/impaginazione, o nelle specificità delle licenze CC.
Individuare e rendere pubbliche (sulla propria pagina utente) le proprie preferenze tematiche ed applicative dovrebbe permettere a ciascuno di poter offrire e richiedere una collaborazione mirata, in qualità di ”esperto” tematico e/o applicativo.

3) Disporsi alla collaborazione con gli altri partecipanti. In un progetto collaborativo si tratta di un fattore chiave. Se è pur vero che ciascuno svilupperà individualmente una parte (non è che si batte un tasto per ciascuno sulla tastiera...!) è altrettanto vero che tutte le parti realizzate devono potersi connettere l'una all'altra. Ciò potrà avvenire con maggiore facilità quanto migliore ed efficace sarà la comunicazione fra le persone che si troveranno a collaborare.

E' necessaria disponibilità, ascolto, pazienza e chiarezza.

Per comunicare si può utilizzare la pagina utente creata automaticamente al momento della registrazione. Qui è possibile lasciare un messaggio pubblico in "Discussione" o inviarne uno privato (menù a sinistra) al partecipante/utente che si vuole contattare.

Riassumendo. Ognuno potrà iniziare registrandosi, scegliendo i propri ambiti tematici e/o applicativi, evidenziando tali scelte sulla propria pagina utente, cercando e offrendo la collaborazione con gli altri partecipanti.

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Contribuire: cosa (e come) fare

Anche in questo ambito, considerando il profilo dei collaboratori, ognuno procederà come meglio crede nel contribuire a questo progetto. Diamo comunque dei suggerimenti.

Una volta registrati ed entrati in Wikibooks col proprio profilo utente si può finalmente iniziare. Seguendo i link inseriti nella proposta di indice dei contenuti si accede all'interno dei capitoli/paragrafi prescelti. Qui si potrà iniziare, per successive approssimazioni, a realizzare una prima bozza dei testi a partire da un elenco di parole e concetti chiave.

Per modificare o inserire contenuti basta cliccare su "Modifica" e si entra in un ambiente tipo "Word" semplificato. E' possibile sia digitare direttamente le modifiche, sia incollare ciò che si è realizzato in precedenza. In questa fase non preoccupatevi della formattazione (aspetto, impaginazione) del testo, altri vi aiuteranno o lo imparerete in seguito. Qui riportiamo il collegamento ad un video che spiega come effettuare delle modifiche in wikipedia; il funzionamento delle modifiche in Wikibooks è identico.

Come fare modifiche in Wikipedia


Allo stesso tempo si cercherà di immaginare e/o individuare il tipo di materiali didattici multiformato/multimediali necessari per dare maggior forza ai testi e raggiungere meglio gli obiettivi didattici.

Fortunatamente, o meglio per via dell'impegno di altri prima di noi, una volta realizzato un elenco di parole e concetti chiave per ciascun capitolo o paragrafo non è indispensabile iniziare la scrittura del testo da zero. Possiamo, quando e se lo riteniamo opportuno, utilizzare i contenuti di alcune voci di Wikipedia come materia prima da rielaborare.

Lo stesso vale per gli elementi multiformato/multimediali che possono essere ripresi da wikipedia (o rintracciati con gli appositi motori di ricerca CC, facendo sempre attenzione al tipo di licenza CC).

Consideriamo inoltre la possibilità di avvalerci, con le medesime cautele, dei materiali presenti nelle edizioni di Wikipedia in lingua inglese/francese, a volte molto più ricche di quelle in italiano. Per fare questo seguire il collegamento, in ciascuna voce di Wikipedia, nel menù di sinistra ("In altre lingue")

Riassumendo, le possibilità di impegno possono essere di tre tipi: realizzazione dei testi, realizzazione degli elementi multiformato/multimediali, revisione (leggibilità) e formattazione/impaginazione.

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Stampare il libro

E' possibile ottenere un file Pdf da stampare su carta da poter leggere in modo tradizionale o lontano dal computer.

Si può fare ciò, utilizzando il link "Stampa/Esporta" nel menù di sinistra (in alto). E' possibile ottenere versioni pdf, per la stampa, o versioni Epub per gli E-Reader. Per ora l'impaginazione automatica è al livello di bozze, in seguito sarà possibile perfezionare questa funzione.


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Che ne pensate?

Considerando il profilo dei collaboratori, la pazienza nel seguirici fin qui e la disponibilità a collaborare a questo progetto, ogni suggerimento, osservazione, critica, costituisce un elemento prezioso.

Ciascuno può esprimere il proprio contributo nella pagina "Discussione" (in alto) presente sia in questa "prima pagina" sia nelle pagine dei singoli capitoli/paragrafi in cui sviluppare i contenuti.

Vi aspettiamo e vi invitiamo a partecipare.


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Esempio Glossario

  1. Territorio che accoglie e fa convergere l'acqua piovana (bacino imbrifero) in depressioni del terreno, formando laghi, paludi o fiumi.