Geografia OpenBook/Fondamenti di Economia

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Indice del libro

Il sistema economico[modifica]

Un sistema è un insieme di elementi e di relazioni. Il sistema economico è formato dai soggetti economici e dalle loro relazioni. I soggetti che esprimono azioni e comportamenti economici sono 3: Stato, Famiglie (privati), Imprese.
A questi si aggiunge generalmente un 4' soggetto: le Banche. Si tratta di una categoria di imprese particolare: non agiscono nell'ambito della produzione di beni o erogazioni di servizi che possono soddisfare direttamente i bisogni umani (economia reale) ma agisce nel campo delle attività finanziarie attraverso la raccolta e l'impiego del denaro (finanza).

Il sistema economico è generalmente descritto in questo modo:

  • Le famiglie: (i privati) sono le persone nel loro duplice ruolo: lavorano per ottenere in cambio denaro; consumano beni e servizi spendendo il denaro per soddisfare i propri bisogni.
  • Le imprese (non bancarie): sono delle organizzazioni in gran parte private che utilizzano, cioè acquistano, i fattori produttivi (capitali, lavoro, materie prime) per realizzare e vendere prodotti e servizi a scopo di profitto.
  • Lo Stato: è un'organizzazione pubblica che, se democratica, ha come obbiettivo l'interesse pubblico. Fra le altre, svolge due azioni: intervento indiretto nell'economia emanando leggi e regolamenti che stabiliscono ruoli, diritti e doveri dei soggetti economici; intervento diretto nell'economia con enti ed aziende pubbliche statali, regionali e comunali che erogano servizi (istruzione, sanità, previdenza, sicurezza, ecc.) e producono beni (energia elettrica, acqua potabile, ecc.). L'azione dello Stato è finanziata attraverso la tassazione o i prestiti (debito).
  • Le banche (imprese bancarie): sono organizzazioni in gran parte private che svolgono il ruolo di intermediari raccogliendo denaro (risparmio) e prestando denaro (impieghi, crediti) alle imprese di produzione o di servizi, ed alle famiglie per i consumi o per l'acquisto della casa, allo Stato per finanziare le sue attività.
  • L'estero: rappresenta l'insieme dei soggetti economici operanti fuori dai confini dello Stato. Il soggetto estero si concretizza generalmente nelle vendite all'estero (esportazioni) e negli acquisti dall'estero (importazioni) di beni e servizi, e nei flussi di capitali per investimenti diretti (attività reali) e di portafoglio (attività finanziarie) con destinazione o di provenienza estera (vedi globalizzazione economica e finanziaria)

L'insieme degli scambi realizzati fra i soggetti economici è detto sistema economico.
Qui un breve video riassuntivo.

Ruolo dello Stato nell'economia[modifica]

Il ruolo dello Stato nell'economia è un argomento a lungo dibattuto sia nella storia dell'economia sia oggi.
Il ruolo dello Stato deve essere minimo per coloro che confidano sia nel libero mercato (liberisti), sia nelle capacità della libera impresa e della libertà di iniziativa economica: per i liberisti un mercato efficiente è in grado di massimizzare il benessere per tutti come risultato della somma della libera iniziativa individuale. Adam Smith è l'economista a cui si attribuisce la teoria del libero mercato. Anche i liberisti più convinti accettano l'intervento dello Stato in determinati settori (p.es. giustizia, difesa) anche se non in altri più direttamente produttivi.
Il ruolo dello Stato deve essere ampio, invece, per coloro che non credono nella capacità del mercato di autoregolarsi: troppo spesso un eccesso di libertà economica espone l'andamento dell'economia a forti crescite e forti recessioni, oppure a forti concentrazioni di ricchezza e redditi nelle mani di pochi soggetti. In entrambi i casi se lo Stato è democratico ed il suo scopo è l'interesse ed il benessere pubblico, il suo ruolo è quello di sostenere i redditi e stimolare gli investimenti durante le recessioni ed evitare un'eccessiva concentrazione della ricchezza redistribuendola attraverso un sistema fiscale ispirato a criteri di progressività per finanziare servizi pubblici che altrimenti non sarebbero accessibili (sanità, istruzione, previdenza: welfare state). John Maynard Keynes è l'economista a cui si attribuisce la teoria dell'intervento dello Stato nell'economia.

Pil totale e procapite[modifica]

Pil è acronimo di Prodotto Interno Lordo.

Il pil totale misura il valore di mercato, in valuta locale, di tutti i prodotti e servizi realizzati dai soggetti economici residenti in uno Stato in un dato periodo di tempo (in genere un anno). Sono escluse dal pil le attività gratuite.

Nei confronti internazionali il valore del pil totale (espresso in euro o dollari Usa) può essere la misura della grandezza, dell'importanza economica di uno Stato rispetto ad un altro.

Il pil procapite è il pil totale diviso il numero di abitanti e misura il reddito medio della popolazione di uno Stato, espresso in valuta locale.

Nelle statistiche internazionali il valore del pil procapite (espresso in euro o dollari Usa) può essere la misura del tenore di vita, o dello sviluppo economico di uno Stato rispetto ad un altro.

Nei confronti internazionali esistono due varianti del Pil totale (e del Pil procapite che ne deriva): Pil calcolato ai cambi di mercato e Pil calcolato a Parità di Potere d'Acquisto (PPP).
Nel primo caso le statistiche internazionali risentono dell'andamento annuale del tasso di cambio della valuta del paese rispetto al dollaro statunitense (usato generalmente come valuta di riferimento nelle statistiche internazionali); in tal caso un aumento del tasso di cambio della valuta rispetto ad altri Paesi fa aumentare il pil di un Paese rispetto a questi ultimi, anche nel caso in cui una recessione economica ne faccia diminuire il valore interno.
Nel caso del pil calcolato a Parità di Potere d'Acquisto (PPP) l'effetto rivalutazione/svalutazione del cambio non si verifica e quindi le statistiche appaiono più stabili; i dislivelli fra economie ricche e meno ricche, però, appaiono meno ampi di quello che sono rispetto ai tassi di cambio reali.

Settori economici - classificazione attività economiche[modifica]

Le attività economiche svolte dalle imprese e dallo Stato vengono tradizionalmente ripartite un tre settori economici e relativi sub-settori. Esistono differenti classificazione delle attività economiche nei tre settori e relativi sub-settori, in particolare del settore terziario.

  • primario - agricoltura, allevamento, pesca, itticoltura/acquacoltura, silvicoltura;
  • secondario - estrazione mineraria, manifattura/industria, edilizia;
  • terziario - tradizionale (trasporti, commercio), pubblica amministrazione (sanità, istruzione, sicurezza, difesa), avanzato (ricerca e sviluppo, finanza, servizi ausiliari alla produzione, turismo, telecomunicazioni).

Il settore turistico è probabilmente un sub-settore che risulta difficile inserire nello schema terziario tradizionale / terziario avanzato. Una considerazione simile vale anche per l'attività finanziaria che, pur protagonista di straordinarie innovazioni, era ampiamente diffusa già nel tardo medio-evo.
L'artigianato è in realtà una categoria dimensionale ed organizzativa della piccola impresa in cui l'imprenditore lavora direttamente nella produzione di beni o erogazione di servizi e non soltanto nell'organizzazione di essa.
Il sub-settore industriale, a sua volta può essere suddiviso in:

  • Industria di base/pesante (dalle materie prime ai semilavorati) - chimica, metallurgia, energia;
  • Industria dei prodotti finiti/leggera (dai semilavorati ai prodotti finiti) - alimentare e tessile (tradizionale); autoveicoli, elettronica, farmaceutica, aerospaziale/armamenti (innovativa).

Negli ultimi anni si è proposto l'inserimento di un settore "Quaternario" che comprende le attività del settore terziario più avanzate destinate alla gestione e sviluppo sociale ed economico. Comprende le attività della ricerca e sviluppo sia universitarie che aziendali, i vertici della Pubblica Amministrazione, delle grandi imprese, della finanza, dei mezzi di informazione.

Ripartizione ed evoluzione settoriale degli addetti[modifica]

La suddivisione tipica dell'occupazione (degli addetti) nei tre settori dei Paesi economicamente più sviluppati (alto pil procapite) è all'incira: Primario 5%, Secondario 25%, Terziario 70%.
La suddivisione tipica dell'occupazione (degli addetti) nei tre settori dei Paesi economicamente meno sviluppati (basso pil procapite) è all'incira: Primario 50%, Secondario 15%, Terziario 35%.

Evoluzione settoriale degli addetti

Per evoluzione settoriale degli addetti si intende l'adamento occupazionale percentuale nei tre settori.
Inizialmente (fase pre-industriale) gli addetti operavano in larga maggioranza nel settore primario ma dalla rivoluzione industriale il settore secondario e terziario hanno visto aumentare di molto l'occupazione.
Dalla rivoluzione industriale in poi gli addetti al settore manifatturiero sono andati crecendo: precedentemente si trattava di addetti alla piccola produzione artigianale diffusa, poi con l'avvento dell'industria manifatturiera la produzione è aumentata di molto e si è concentrata nelle aree urbane industriali; tale tendenza prende il nome di industrializzazione. In seguito, a partire dal 1974-80 nei Paesi più industrializzati gli addetti all'industria ed in generale al settore secondario hanno iniziato a diminuire; tale tendenza è tutt'ora in atto e prende il nome di deindustrializzazione.
Il settore terziario, che probabilmente aveva già un peso superiore o pari a quello secondario (terziario tradizionale), dalla rivoluzione industriale ha visto aumentare progressivamente l'occupazione fino a rappresentare il principale settore d'impiego (terziario avanzato e pubblica amministrazione, oltre all'accresciuto ruolo del commercio e dei trasporti).

Risulta evidente che con lo sviluppo economico e cioè con l'aumento del pil procapite, l'occupazione nel settore primario è andata diminuendo.

Per approfondire vedere il paragrafo sullo sviluppo economico

https://en.wikipedia.org/wiki/Three-sector_theory

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_sector_composition

https://it.wikipedia.org/wiki/Settore_economico

Crisi economica e finanziaria[modifica]

La crisi economica è la diminuzione dei redditi reali (al netto dell'inflazione) generati dal sistema economico nel suo complesso, cioè del suo pil totale, protratta nel tempo (6 mesi o più). Tale diminuzione può riguardare i redditi da lavoro delle famiglie, i profitti delle imprese private, il gettito fiscale degli stati. Tali diminuzioni possono essere sia un rallentamento della loro crescita rispetto all'anno precedente sia una diminuzione vera e propria e possono presentarsi congiuntamente o separatamente.

La crisi finanziaria è la diminuzione del valore delle attività finanziarie (azioni, obbligazioni, valute, derivati). Tali attività finanziarie sono generalmente possedute dalle banche che impiegano in tal modo i capitali a propria disposizione. La crisi finanziaria è quindi una crisi del settore bancario che si propaga all'economia reale e diviene crisi economica attraverso la diminuzione del credito disponibile: le banche in crisi non sono più in grado di offrire credito agli altri soggetti economici aggravando ulteriormente la crisi.

L'intervento dello Stato è stato quasi sempre indispensabile per risollevare l'economia dopo una crisi economica o finanziaria. E' anche vero che il ruolo dello Stato può causare una grave crisi economica o finanziaria come nel sostenere una guerra prolungata o causando la distruzione bellica delle proprie strutture ed infrastrutture produttive.

Simulazione dei processi economici cumulativi: il gioco del Monopoli[modifica]

Monopoli: il tabellone

Il Monopoli è un gioco da tavolo molto conosciuto che prende il nome dal concetto economico di monopolio, il dominio del mercato da parte di un singolo, unico, grande soggetto economico.

La caratteristica del monopolio è la sua forza rispetto a tutti gli altri soggetti economici, sia eventuali concorrenti, sia acquirenti/compratori.

Il gioco, a cui partecipano generalmente da 3 a 6 giocatori, consiste nel vincere rimanendo da soli (monopolista) dopo aver sconfitto gli altri concorrenti facendoli fallire. A ciascun giocatore viene assegnato all'inizio la stessa quantità di denaro ed una pedina che li rappresenta sul tabellone. Il tabellone è costituito da una serie di caselle disposte lungo un percorso rettangolare; ciascuna casella rappresenta una proprietà, che può essere libera o acquistata da un giocatore. I giocatori spostano a turno la propria pedina secondo il risultato del tiro di due dadi: se si fermano su una proprietà libera, possono acquistarla per costruirci (pagando ad una banca immaginaria) case ed alberghi allo scopo di incassare in seguito la rendita pagata dai giocatori che vi si fermeranno. I giocatori, infatti, se si fermano su una proprietà già acquistata da un altro giocatore devono pagar loro un prezzo (come un affitto temporaneo).

Durante il gioco, lentamente, uno o due giocatori che sono riusciti a comprare le proprietà più redditizie o più numerose, anche se più costose nell'acquisto iniziale, iniziano a rafforzarsi per abilità o fortuna ottenendo dagli altri pagamenti elevati ogni volta che la loro pedina si ferma su queste caselle. Con il denaro ottenuto riescono poi a comprare altre proprietà, mentre i concorrenti a corto di denaro per via dei continui esborsi non riescono a investire in proprietà redditizie. Lentamente, ma inesorabilmente, il più ricco con numerose e redditizie proprietà fa impoverire gli altri che debbono vendere (ipotecare) le proprie per non rianere a corto di denaro ed una volta esaurito il denaro falliscono ed escono dal gioco. Vince chi rimane da solo (monopolista) estromettendo (facendo fallire) tutti gli altri dal gioco.

Questo processo, che vede partire inizialmente tutti con le medesime risorse e che lentamente ma inesorabilmente vede prevalere un unico soggetto rispetto a tutti gli altri si dice cumulativo. E' in pratica la simulazione semplificata di un processo economico in cui il mercato da una condizione di concorrenza perfetta tende al monopolio, ossia al rafforzamento di un unico grande soggetto generalmente a causa di economie di scala (processi cumulativi) o eventi casuali: il più forte diviene sempre più forte ed i più deboli sempre più deboli.

Giocare per credere!

Altro[modifica]

Collegamenti con Economia e Diritto
Mercato (dom./off., monop., oligop., concorr., economie di scala)
Finanza