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Geografia OpenBook/Geografia degli insediamenti

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Indice del libro

Il fenomeno urbano (la città)

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Gli insediamenti

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Un insediamento, sia esso rurale (di campagna) o urbano (città), piccolo o grande, è formato sia da edifici destinati ad uso abitativo o per lo svolgimento delle attività umane sia da infrastrutture di collegamento.

I principali insediamenti urbani nel mondo possono essere facilmente identificati da satellite in visione notturna.


Edifci
Gli edifici sono le sedi dove l'uomo vive o lavora. Sono residenziali (abitazioni, dove si vive) o produttivi (dove si lavora).
Gli edifici, possono essere classificati a seconda dell'attività economica che vi si svolge: agricoli; manifatturieri/industriali (per la produzione di merci); uffici, centri commerciali (per la erogazione di servizi). Spesso edifici per uso simile sono raggruppati un aree specifiche all'interno delle città, dando luogo ad aree industriali, commerciali, direzionali (uffici direttivi).
Mentre è più semplice individuare in una immagine da satellite le aree residenziali dalle aree produttive, differenziare queste ultime non è altrettanto semplice. In genere la principale differenza fra aree industriali e commerciali è la maggiore ampiezza dei parcheggi in quest'ultime.

Infrastrutture
Le infrastrutture sono opere di ingegneria che collegano gli edifici (o le aree edificate) fra loro, e/o con altri insediamenti più distanti. Le infrastrutture hanno una forma lineare e spesso formano vere e proprie reti. Le infrastrutture principali sono di tre tipi:

  • trasporti, per lo spostamento di cose e persone (strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti);
  • condotte, per lo spostamento di cose (acquedotti, fognature, gasdotti, oleodotti, elettrodotti);
  • telecomunicazioni per lo spostamento di informazioni (via cavo o via etere/onde radio).

Va evidenziato che in alcuni casi (con accade spesso nelle classificazioni) non è facile distinguere fra un elemento di un'infrastruttura ed un impianto produttivo (edificio) come ad esempio fra una stazione ferroviaria ed una ferrovia.

Insediamenti
Gli insediamenti urbani hanno sempre la caratteristica di concentrare gli edifici e le infrastrutture nello spazio, gli uni vicini agli altri, e spesso di estendersi nelle zone circostanti, ingrandendosi sempre di più.
Una categoria particolare di insediamenti sono gli insediamenti agricoli. Si tratta in genere di insediamenti diffusi nelle campagne e dedicati prevalentemente alle attività agricole. L'edificio tipo è la fattoria con i suoi campi coltivati. Gli insediamenti agricoli (borghi agricoli, centri abitati agricoli) sono generalmente di ridotte dimensioni e sparsi nelle campagne dato che la risorsa principale è il terreno agricolo.
Ci sono quindi due tipi di insediamenti: quelli rurali (agricoli, di campagna) e quelli urbani (dal latino urbs, città). La differenza può essere stabilità in base alle dimensioni, secondo criteri quantitativi (p.es. > 10,000 abitanti), o in base all'attività economica prevalente degli abitanti secondo criteri qualitativi (funzionali). In quest'ultimo caso, se gli abitanti sono occupati prevalentemente nel settore primario (agricoltura, allevamento, ecc.) si tratta di insediamenti agricoli; se gli abitanti sono occupati prevalentemente nel settore secondario (industria, edilizia) o terziario (commercio, trasporti, telecomunicazioni, pubblica amministrazione, finanza, ricerca e sviluppo, servizi alle imprese, servizi pubblici, servizi individuali) si tratta di insediamenti urbani.

Concludendo, un insediamento urbano (piccolo o grande) è un'area densamente abitata formata da aree residenziali, aree produttive (industriali, commerciali, ecc.) ed infrastrutture che collegano sia le aree interne sia con l'esterno.

Origini ed evoluzione del fenomeno urbano (storia della città)

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La città moderna
La nascità della città moderna, come la intendiamo oggi, deriva direttamente dalla rivoluzione industriale ottocentesca o, successivamente, dalla industrializzazione.
Prima della "rivoluzione industriale" la maggioranza della popolazione viveva e lavorava nelle campagne in attività prevalentemente agricole e di allevamento. La produzione di manufatti (semplici oggetti per la casa, l'abbigliamento, utensili per l'agricoltura) riguardava poche persone e si svolgeva in ambito artigianale (non industriale) cioè su piccola scala presenti nei centri principali.
Il tasso di urbanizzazione, e cioè la percentuale di persone che vive in città era molto basso (15-20%) rispetto ad oggi (80-90% nei Paesi sviluppati), rispecchiando la bassa percentuale di addetti ai settori extra-agricoli (secondario e terziario, classificazione delle attività economiche). Le poche città avevano una funzione prevalentemente commerciale, politico-amministrativa, di transito/trasporti o militare. Gli insediamenti agricoli erano piccoli e diffusi, in prossimità delle risorse (prevalentemente agricole) che offrivano sostentamento. L'attività agricola, infatti, necessita di spazi e favorisce la diffusione degli insediamenti e di conseguenza la loro ridotta dimensione.

Con la rivoluzione industriale, ed anche con la diffusione dell'industrializzazione (nel '900 per esempio), cambia radicalmente il modo di produrre (lavorare) e di vivere. La produzione di manufatti viene concentrata nelle industrie, su grande scala, e così le persone. Avvenne così che una parte crescente della popolazione si trasferì dalle campagne alle zone prossime ai nascenti insediamenti industriali (inurbamento). Questi insediamenti industriali, inizialmente, erano situati in prossimità di importanti materie prime (miniere di carbone, ferro) e, in seguito all'invenzione dell'energia elettrica, anche in altri centri urbania già popolati per motivi amministrativi (capoluoghi, capitali) commerciali (importanti mercati) o legati ai trasporti (porti, crocevia, ecc.). L'attività industriale caratterizzata da economie di scala e di agglomerazione favorisce la concentrazione degli insediamenti produttivi e la loro grande dimensione e come conseguenza determina intorno a se grandi insediamenti urbani.

Berlino 2016: ricostruzione

La nascita e lo sviluppo della città moderna, legato strettamente alla rivoluzione industriale, dà luogo alla rivoluzione urbana, ne è il suo effetto concreto sulla superficie terrestre. In effetti si piò affermare che un "boom economico" (sviluppo economico) odierno si concretizza nella crescita di una città. E' vero anche il contrario: una forte crisi economica locale si concretizza nella decadenza, fino all'abbandono, di una città.

Più recentemente nei Paesi sviluppati, la città ha attraversato, dagli anni '80 del novecento, una evidente trasformazione (vedi terziarizzazione). Molti insediamenti industriali, in particolare quelli dell'industria tradizionale (p.es. abbigliamento) e dell'automobile sono stati delocalizzati in aree di nuova industrializzazione con costi di insediamento e del lavoro più bassi. Inizialmente verso aree vicine meno abitate, successivamente in zone molto più lontane o addirittura all'estero (in aree a basso costo) a causa delle dis-economie di scala e di agglomerazione ossia di costi eccessivi (del lavoro, di insediamento, di protezione ambientale, fiscali). Le città industriali dei Paesi sviluppati (la maggioranza) hanno attraversato quindi una fase di de-industrializzazione e quindi di terziarizzazione o di declino. Molte città sono diventate da industriali a post-industriali, vedendo scomparire buona parte dei posti di lavoro legati all'industria. E' questa la condizione attuale in cui si trova la maggior parte delle città dei Paesi sviluppati ed in particolare quelle che avevano una funzione urbana strettamente industriale basate su produzioni tradizionali (p.es. tessile, metallurgico, automobile) rispetto a quelle più innovative (p.es elettronica, farmaceutico, aeronautico). La maggior parte delle grandi città italiane dal 1980 ha visto diminuire la propria popolazione (p.es. Torino, Roma, Napoli, Genova).

Funzione urbana
In base alla maggiore concentrazione di addetti in particolari settori o sub-settori dell'economia, la città può svolgere un ruolo, una funzione economica particolare. Ad esempio: industriale, commerciale, turistica, finanziaria, amministrativa.

Principali insediamenti urbani

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Non è semplice, e diversi sono i criteri, per misurare la grandezza delle città in base al numero di abitanti. Gli insediamenti urbani, o aree urbane, maggiori possono estendersi oltre i limiti del proprio confine amministrativo di riferimento di cui generalmente sono il capoluogo (in Italia i Comuni e le Province o dal 2014 Città Metropolitane) e di cui esistono dati riferiti alla popolazione.
In tal caso possono entrare a far parte dell'area urbana, oltre l'insediamento principale, insediamenti presenti nei dintorni appartenenti a Comuni o a Province confinanti, e talvolta addirittura a Regioni confinanti, ma strettamente collegati da un sistema di infrastrutture di trasporto all'insediamento principale.
E' difficile, inoltre, reperire dati internazionali omogenei e direttamente confrontabili visto che individuare i confini delle principali aree urbane non è facile sia in Italia che nei vari Paesi del mondo.

In generale, con il termine città si intende un singolo insediamento urbano in cui la stragrande maggioranza della popolazione è dedita ad attività extra-agricole (industria e servizi). Esistono varie categorie di città in base alla loro dimensione, forma e funzione.

E' possibile classificare i vari insediamenti urbani (città) in base alle loro dimensioni (popolazione), forma ed estensione.
Una città di rango (categoria, livello) medio-basso ha circa 50-100.000 abitanti, quanto ad esempio un capoluogo di provincia italiano; si tratta del caso più frequente ma probabilmente meno importante.

Con il termine metropoli si intende un insediamento formato da una città principale, detto "polo urbano", e dalle sue "città satelliti" decisamente più piccole situate nelle vicinanze (hinterland) e collegate al polo principale da un sistema di trasporti utilizzato quotidianamente dai pendolari. La forma caratteristica è quella a stella. Si tratta di aree urbane di mezzo milione o più di abitanti, quanto ad esempio i maggiori capoluoghi di regione italiani.
Con il termine conurbazione si intende la fusione per espansione di due o più metropoli (polo urbano e satelliti), di cui generalmente una principale, che insieme danno luogo ad un vasto territorio urbanizzato ed interconnesso. La conurbazione si estende su aree precedentemente agricole che restano tali soltanto in attesa di essere a loro volta urbanizzate e che hanno perduto molto del loro aspetto rurale tradizionale. Una conurbazione ha qualche milione di abitanti. La loro forma è irregolare, come una nebulosa. In Italia esistono conurbazioni fra alcuni capoluoghi di regione e di provincia contigui.
Con il termine megalopoli si intende un'area molto vasta, a livello regionale o sub-nazionale, quasi del tutto urbanizzata anche se non proprio continua, frutto della vicinanza ed integrazione attraverso un fitto sistema di infrastrutture di più conurbazioni e metropoli, di cui generalmente una o due principali, che assume importanza a scala nazionale, continentale o mondiale, con più di una decina di milioni di abitanti. Anche in questo caso la forma ricorda quella delle nebulose. Si tratta in pratica di conurbazioni presenti su aree molto più estese. In Italia è ipotizzabile l'esistenza con riferimento all'intera area padana, che anche se non risulta completamente urbanizzata di fatto può essere considerata un'unica area urbana i cui confini sono chiaramente delimitati dall'arco alpino a nord, dall'appennino settentrionale a sud e dalla costa adriatica ed est.

Per approfondire si può consultare il Paragrafo relativo ai principali insediamenti urbani in Europa ed il Paragrafo relativo ai principali insediamenti urbani extra-europei.

Esercitazione: Le principali aree urbane in Italia

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Utilizzando Night Earth, che visualizza le immagini notturne della superficie terrestre da satellite, si possono notare chiaramente le principali aree urbane sia in Italia sia nel resto del mondo.

Concentrando l'attenzione sull'Italia, impostando in alto a destra la modalità "Night2000", si possono notare le principali aree urbane della penisola.
L'obiettivo dell'esercitazione consiste nell'individuare, approssimativamente per ciascuna Regione, l'elenco dei capoluoghi di provincia che fanno parte dell'area urbana principale indicandone anche la tipologia (metropoli o conurbazione).
I capoluoghi di provincia da indicare oltre al principale (quello con la popolazione maggiore) sono quelli compresi all'interno del perimetro dell'area urbana illuminata. Per individuare, oltre ai nomi presenti nella visualizzazione "Night2000", quelli di altri capoluoghi si può passare alternativamente alla visualizzazione "Map" (sempre in alto a destra). Ovviamente bisogna saper distinguere all'interno del perimetro dell'area urbana le città capoluogo di provincia da quelle che non lo sono.
Si può poi calcolare la popolazione complessiva dell'area urbana individuata attribuendo a ciascun capoluogo la popolazione dell'intera provincia.

Esempio
Area urbana veneta: ne fanno parte Venezia (0,9 milioni ab.), Treviso (0,9 milioni ab.), Padova (0,9 milioni ab.). Mestre non va elencata perché non è un capoluogo di provincia. Si tratta di una conurbazione. Popolazione totale 2,7 milioni di abitanti.
Non fanno parte della conurbazione altri capoluoghi vicini, come ad esempio Vicenza, che non sono compresi all'interno del perimetro dell'area urbana principale e quindi risultano staccati od isolati rispetto ad essa.
Area urbana piemontese: ne fa parte Torino (2,3 milioni ab.). Altri capoluoghi di provincia nei dintorni risultano isolati, come Asti. La principale area urbana piemontese è quindi una metropoli.

Videogioco/Simulazione: Simcity/Micropolis

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SimCity ( https://it.wikipedia.org/wiki/SimCity ) è un videogioco di simulazione (nato nel 1989) che riguarda la gestione di un vero e proprio modello economico-territoriale. Nel corso degli anni ne sono state realizzate differenti versioni, con miglioramenti sia nella grafica che nelle funzioni di gestione, rendendolo uno dei videogiochi più premiati. Nel gennaio del 2008 la società ha deciso di rendere disponibile il codice sorgente con licenza open source. Il gioco, basato su codice e grafica anni '90, ha preso il nome di Micropolis ed è disponibile liberamente on line qui (http://micropolis.mostka.com/)

Una versione più recente (Simcity 2000) è disponibile qui (https://classicreload.com/simcity-2000.html)

Nel gioco bisogna creare una nuova città partendo da zero o svilupparne una già esistente o salvata in precedenza. La costruzione della città richiede il posizionamento di aree edificate e di reti di infrastrutture. Per migliorare la qualità di vita dei sim-cittadini e quindi il loro aumento occorre posizionare correttamente (nella quantità e nella posizione) le aree residenziali, industriali, commerciali e le relative infrastrutture di trasporto, elettriche ed idriche.

Inoltre, mano mano che la città cresce è necessario inserire altri edifici ed infrastrutture particolari (ospedali, porti, ecc.).
Il posizionamento di aree edificate ed infrastrutture deve fare realisticamente i conti sia con lo spazio disponibile sia con la gestione di un bilancio, formato da entrate (tasse) ed uscite (costruzioni e manutenzioni).

Simcity, nelle sue versioni più recenti, almeno fino al boom dei giochi on-line, è stato uno dei videogiochi di strategia per pc più famosi, diffusi e premiati per il suo realismo e per le sue caratteristiche evolute.