Storia della filosofia/Psicologia empirica e psicologia sperimentale
Psicologia empirica
[modifica | modifica sorgente]Brentano
[modifica | modifica sorgente]Il metodo d’indagine della psicologia empirica è quello fenomenologico, che privilegia la dimensione dell’esperienza psichica individuale. Secondo questo metodo, mentre la realtà esterna può essere studiata secondo relazioni di causa-effetto, al contrario la realtà interna è data da una ‘connessione vivente’, cioè non smembrabile in fenomeni distinti. La realtà Interna è studiata dalle scienze dello spirito, che sono scienze idiografiche rivolte allo studio del caso particolare, del singolo individuo nella sua storia concreta, attraverso il comprendere e il partecipare, dato che la comprensione è allo stesso tempo interpretazione.
La struttura dei processi psichici
[modifica | modifica sorgente]Per Brentano la psicologia era la Scienza dei Processi Mentali. Più che sul contenuto dell’esperienza, l’accento è posto sull’esperire stesso, sul sentire, sul pensare. Ogni fenomeno psichico contiene in sé qualcosa come Oggetto, che è sempre presente, es. nell’amare qualcosa è amato. Basandosi sul concetto di Intenzionalità, (il pensato è intenzionalmente nel pensante), Brentano ha proposto una classificazione dei fenomeni psichici fondata sul diverso rapporto che si ha con l’oggetto immanente dell’attività psichica, o la diversa maniera della sua esistenza intenzionale. Rappresentarsi, giudicare, amare, odiare, sono i modi fondamentali di essere della vita psichica, sono ciò che la caratterizza al di là degli specifici oggetti, cui tali modi si riferiscono e che si realizzano attraverso tale ‘tensione’ dell’atto psichico verso l’oggetto.
Psicologia sperimentale
[modifica | modifica sorgente]Wundt
[modifica | modifica sorgente]Il Metodo Sperimentale e l’Osservazione sono i due metodi fondamentali della psicologia sperimentale: metodo sperimentale si basa sull’intervento volontario dell’osservatore che manipola e controlla i processi psichici in esame, es. sensazioni, percezione e memoria, che fanno parte della cosiddetta ps. Individuale. L’Osservazione era utilizzata per lo studio dei prodotti della psicologia sociale e cioè quegli elementi non manipolabili dallo sperimentatore, come la lingua, i costumi. Il metodo sperimentale avrebbe conferito alla psicologia l’oggettività basata su una precisa descrizione dei metodi e delle procedure sperimentali, sulla presentazione dei risultati e su un’analisi dei dati divenuta sempre più quantitativa. Per tutto il primo decennio del secolo, il metodo sperimentale fu strettamente collegato all’impiego dell’introspezione. Wundt aveva ben chiari i limiti dell’introspezione, intesa come personale e libera auto-osservazione, per questo la sua analisi era limitata a fenomeni psichici come sensazioni e percezioni che erano replicabili, lasciando fuori tutta una vasta gamma di altri fenomeni psichici come il pensiero, le emozioni e la volontà, non controllabili. I resoconti dei soggetti erano generalmente limitati alle caratteristiche fisiche degli stimoli, durata, intensità, grandezza.
L’introduzione del metodo sperimentale nella ricerca psicologica fu realizzato con la fondazione di specifici laboratori di psicologia:
I primi laboratori in psicologia
[modifica | modifica sorgente]- ·PRIMO laboratorio fu fondato a Lipsia nel 1879 da Wundt, ed è rimasto per decenni il modello adottato negli altri paesi.
- ·2° negli Stati Uniti nel 1883;
- ·3° in Russia nel 1886;
- ·4° in Francia e in Italia nel 1889,
- e a Firenze nel 1903 ad opera di De Sarlo.
I progetti di ricerca fondati sul metodo sperimentale, richiedevano all’interno di una data area (es. sensazione, percezione, attenzione), di indicare gli stimoli e i loro parametri manipolabili (intensità dello stimolo..) per verificare l’effetto del processo indagato. Questo poteva essere studiato ricorrendo a misure oggettive come i tempi di reazione o i resoconti soggettivi derivati da un’introspezione ‘controllata’ del soggetto, cioè guidata dall’interrogazione dello sperimentatore. Il tempo di reazione era divenuto il metodo paradigmatico della ps. Sperimentale, si faceva la differenza tra il Tempo di Reazione Semplice (tempo accorso per rispondere ad un solo stimolo) e il Tempo di Reazione Composto (tempo accorso per rispondere ad uno stimolo tra più stimoli) ed avrebbe indicato il tempo aggiuntivo necessario per compiere un’operazione psichica come una discriminazione tra due stimoli. Se le ricerche sui tempi di reazione avevano, da una parte messo in risalto una proprietà fondamentale dei processi psichici, la loro dimensione temporale, dall’altra avevano favorito una concezione semplicistica dei processi psichici stessi, che venivano addizionati e sottratti come blocchi. Ponendo attenzione sul ruolo dei fattori soggettivi e delle differenze individuali nei tempi di reazione, gradualmente, si pose il problema di generalizzare i dati ottenuti su gli stessi autori delle ricerche, su studenti di ps. addestrati e anche a soggetti non addestrati. Un esempio dell’applicazione del metodo sperimentale nella ricerca psicologica furono le ricerche di Müller e dei suoi allievi sulla memoria. Questi studi si caratterizzarono oltre che per la sistematicità e l’esaustività degli esperimenti, per l’esplicitazione del programma di ricerca, degli apparecchi, del materiale stimolo, delle procedure.. e un insieme di parametri e variabili applicabili in qualsiasi laboratorio e su altri soggetti. Nel ventennio 1890-1910 si ebbe quindi una graduale trasformazione nell’ambito delle ricerche psicologiche basate sul metodo sperimentale. All’inizio le ricerche erano state condotte in laboratori improvvisati, con strumenti prototipi, con psicologi che erano a turno soggetti e sperimentatori. Successivamente si delineò l’ambiente tipico del laboratorio di psicologia (stanze, sonorizzazione, illuminazione) con la disposizione degli strumenti e l’elenco delle procedure. Si diffuse in ps. anche l’uso d’analisi statistiche, in cui le differenze individuali riscontrate nelle ricerche di laboratorio furono ricondotte all’interno di una concezione statistica che configurava tali differenze come errori di misurazione. Tale statistica accresceva l’idea della mente come prodotto di laboratorio.
La struttura dei Processi Psichici
[modifica | modifica sorgente]La psicologia di Wundt era una psicologia dei contenuti dell’esperienza, i quali sono esperiti dal soggetto. Wundt distingue due vie per lo studio dell’esperienza: una è quella delle Scienze Naturali che considera gli oggetti dell’esperienza nella loro natura, indipendentemente dal soggetto; l’altra è quella della Psicologia, che invece investiga sull’intero contenuto dell’esperienza in relazione anche con il soggetto che esperisce, e sulle qualità che sono attribuite all’esperienza dal soggetto stesso. Per questo possiamo dire che, mentre il punto di vista delle scienze naturali può essere designato come quello dell’esperienza medita in quanto non si considera l’influenza del fattore soggettivo, al contrario la psicologia si può indicare come esperienza immediata. L’Esperienza Immediata è un complesso di fatti psichici, i quali attraverso l’indagine psicologica, possono essere scomposti in elementi psichici, che di tali fatti sono parti assolutamente semplici e indecomponibili. Poiché l’esperienza immediata consta di un versante oggettivo, il contenuto dell’esperienza, e uno soggettivo, il soggetto che esperisce, gli elementi psichici costitutivi sono da una parte gli elementi della sensazione, le sensazioni (una certa sensazione di caldo, freddo, ecc), dall’altra gli elementi del sentimento, i sentimenti (il sentimento che si accompagna alla sensazione di caldo, freddo). Gli elementi di sensazione e sentimento si compongono in formazioni psichiche dotate di proprietà diverse, proprietà nuove da quelle dei singoli elementi.
Le formazioni psichiche sono di 2 tipi:
- sul versante cognitivo vi è la rappresentazione data da composti di elementi di sensazione;
- sul versante affettivo vi è il moto d’animo dato da elementi di sentimento.
Le formazioni psichiche si connettono tra loro dando origine alla vita psichica nel suo complesso. Compito della ricerca psicologica non è soltanto la scomposizione della vita psichica prima nelle formazioni e poi negli elementi costituenti, ma anche quello dello studio delle leggi di connessione tra gli elementi e le formazioni. La teoria di Wundt è stata denominata elementismo, chimica mentale, perché avrebbe ridotto la vita psichica a composti di elementi separati, come gli atomi di una molecola. Questa interpretazione della teoria wundtiana metteva in evidenza più il momento dell’analisi e della scomposizione che quello della sintesi e della ricomposizione degli elementi e delle formazioni in un processo psichico integrato; ma occorre ridimensionare tali critiche, in quanto Wundt non parlava di composto e inoltre è stata trascurata tutta la parte della sua produzione riguardante i prodotti della mente (linguaggio, religione, arte, società, cultura). Per Wundt l’analisi permetteva di trattare separatamente gli elementi e di sottoporli ad un’indagine sperimentale in cui si manipolavano le proprietà di tali elementi. Il metodo sperimentale si confaceva quindi allo studio analitico degli elementi psichici (in particolare le sensazioni), ma non allo studio delle formazioni psichiche complesse che formavano processi come il linguaggio.
I primi congressi di psicologia
[modifica | modifica sorgente]- ·1° congresso internazionale di psicologia fisiologica si tenne a Parigi nel 1889, vi parteciparono Binet, Galton, Helmholtz, James, Janet, Wundt.
- ·2° congresso fu a Londra nel 1892, intitolato alla psicologia sperimentale.
- ·3° si tenne a Monaco nel 1896
- ·4° rifù a Parigi nel 1900 e non ebbe aggettivi qualificativi, ma fu dedicato unicamente alla psicologia.
- ·5° si tenne a Roma nel 1905.
- ·Il 1° congresso negli stati uniti fu a New Haven nel 1929. Con una folta partecipazione europea, Freud, Jung, Piaget, Pavlov.. .