I caduti di Cornate d'Adda/Villa Alfonso Giuseppe

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Indice del libro

Nome:Villa Alfonso Giuseppe Nato:8-7-1891 a Cornate d'Adda da Eugenio e Livia Fumagalli Morto:28-12-1921 [1]

Villa Alfonso[modifica]

Il signor Villa Alfonso è nato a Cornate d'Adda l'8 luglio del 1891,figlio di Eugenio Villa e Fumagalli Livia. Era coniugato con la signora Pirovano Teresa,con la quale ha avuto due figli:Luigia e Rodolfa. Dal 1917 al 24 ottobre 1919 è stato prigioniero di guerra in Austria. Muore il 28 dicembre 1921 a Cornate d'Adda per malattia.

La prigionia di guerra[modifica]

domanda di pensione da parte della signora Pirovano Teresa per il marito Villa Alfonso

Secondo alcune indagini fatte risulta che gli eredi dell'ex militare Villa Alfonso abbiano fatto richiesta di pensione: egli è stato prigioniero di guerra in Austria dal 1917 al 24 ottobre 1919. Poiché non aveva dato più notizie di sè la famiglia lo riteneva morto,e venne avanzata la domanda di pensione,fin dal 26 aprile 1919,viceversa è ritornato in patria il 24 ottobre 1919 ed è morto il 28 dicembre 1921. Dal protocollo risulta che il 21 gennaio 1922 è stato spedito all'ufficio provinciale "pensioni e guerra" di Milano la domanda di pensione a favore della vedova Pirovano Teresa.

Lettere[modifica]

L'ex militare Villa Alfonso è stato prigioniero di guerra in Austria dal 1917 al 24 Ottobre 1919. Poiché non aveva più dato notizia di sé la famiglia, ritenendolo morto inoltra il 26 Aprile richiesta domanda di pensione. Ritornò in patria il 24 Ottobre 1919 e morì il 28 Dicembre 1921.Il dottore dichiara di avere seguito a lungo il paziente di 30 anni domiciliato a Cornate d'Adda.Egli in quel periodo accenna periodi di debolezza, affaticamento, difficoltà digestive, malessere considerevole, tutti fenomeni collegati ai momenti di sofferenza passati in prigionia. Il paziente riportava segni di neoplasia testicolare.L'esportazione del testicolo non gli ridonò salute tanto da doverlo rinviare all'ospedale avendogli riscontrato tumefazione al cordone spermatico rimasto.Venne eseguito un secondo atto operatorio, ma nello stesso tempo riscontrava una massa tumorale ipocondriaca inoperabile.Da quel tempo le forze dall'inferno peggiorarono; il tumore progrediva in estensione verso la regione ipogastrica. comparve dopo un mese un'altra massa tumorale al mesogastrico parte sinistra pastosa e dolente. Comprendeva fenomeni di stenosi intestinale dolori violentissimi tanto da indurre iniezioni sistematiche di morfina.L'appetito poco a poco si spense, la cachessia fu completa,passarono giorni di debolezza assoluta con ripetute sincopi e sopraggiunse il decesso. Agli strapazzi della vita militare, gli stenti e le sofferenze della prigionia abbiano influito sull'insorgere del male credo si possa ritenere

In fede:

        F.Turoli




2° 7 Marzo 1924 La nota con la quale chiedevo l'invio a questo municipio dei distintivi d'onore degli orfani di guerra Villa Lugia e Villa Rodolforimasta tuttora senza alcuna risposta. Prego questa Amministrazione di compiacersi e di favorirmi qualche cenno a riguardo, essendo tali notizie indispensabili per l'ammissione dei suddetti orfani al godimento delle provvidenze concesse agli orfani di guerra. Con osservanza:

             Il Regio Commissario 
                 Colonnello B.


3° 12 Febbraio 1935 L'interessata Sig.ra PIROVANO TERESA di Davide, vedova del militare in oggetto, alla quale non è stato riconosciuto il diritto alla polizza gratuita per opportunità della relativa domanda presentata il 31 Marzo 1925, afferma che l'analoga in stanza venne inoltrata da questo municipio l'11 Gennaio 1922. Si prega, pertanto di voler accettare le dichiarazioni rese pubbliche dalla Sig.ra Pirovano. Trovino, o meno, la conferma in questi registri di protocollo, inviando così l'affermativa nel relativo estratto protocollare. Rimanga in attesa per il sollecito riscontro a riguardo

           IL DIRETTORE CAPO DEL SERVIZIO
             M. Saureti



4° 13 Marzo 1935 Dalle indagini fatte risulta che in data 11 Gennaio 1922 è stato fatto un certificato medico del quale si unisce copia. Dal protocollo non risulta spedita la domanda di polizia in data 11 Gennaio del 1922. Può darsi però che sia stata fatta la domanda e che sia stata spedita direttamente dagli eredi dell' ex militare Villa Alfonso; è stato prigioniero di guerra in Austria dal 1917 al 24 Ottobre 1919. Poiché non aveva dato più notizie di se, la famiglia lo riteneva morto e vennero fatte domande di pensione più dal 26 Aprile 1919 è stato ritrovato in fronte il 24 Ottobre 1919 morto 28 Dicembre 1921.

                  il Podesta

Lettera dal fronte[modifica]

                                                                                                                  9 settembre 1918

Cara famiglia, ho trovato un po’ di tempo per scrivervi e farvi sapere mie notizie. La mia salute è buona, spero lo stesso di voi. Per ora la situazione è stabile, ma poco fa è esplosa una bomba e un mio compagno è stato lacerato e molti soldati sono stati feriti a causa dell’esplosione; il comandante ha ordinato di attaccare e, per difenderci, abbiamo usato come scudo i cadaveri dei nostri compagni. Questa cosa mi fa riflettere poiché ognuno di loro aveva la speranza di tornare in patria, dalla propria famiglia e di realizzare i propri sogni. Le condizioni di vita sono davvero pessime: sto soffrendo molto il freddo, le coperte sono poche e nessuno le condivide. Il cibo è scarso, parecchi uomini muoiono di fame e si dorme male; alcune mattine mi sveglio con il suono delle fucilate nemiche. Non è possibile nemmeno fumare una sigaretta durante la notte perché l’avversario potrebbe avvistare la cenere incandescente e il cecchino approfittare per sparare. Spero che voi stiate bene e che non ci siano preoccupazioni; datemi informazioni sulle coltivazioni...in questi mesi avete avuto un buon raccolto? Colgo l’occasione per augurare un felice compleanno a Luigia e a Rodolfo, mi mancate molto e vorrei tanto essere lì con voi per veder crescere i miei figli. Carissimi saluti,

                   vostro Alfonso.

Lettera dal fronte[modifica]

9 settembre 1918

Cara famiglia, ho trovato un po’ di tempo per scrivervi e farvi sapere mie notizie. La mia salute è buona, spero lo stesso di voi. Per ora la situazione è stabile, ma poco fa è esplosa una bomba e un mio compagno è stato lacerato e molti soldati sono stati feriti a causa dell’esplosione; il comandante ha ordinato di attaccare e, per difenderci, abbiamo usato come scudo i cadaveri dei nostri compagni. Questa cosa mi fa riflettere poiché ognuno di loro aveva la speranza di tornare in patria, dalla propria famiglia e di realizzare i propri sogni. Le condizioni di vita sono davvero pessime: sto soffrendo molto il freddo, le coperte sono poche e nessuno le condivide. Il cibo è scarso, parecchi uomini muoiono di fame e si dorme male; alcune mattine mi sveglio con il suono delle fucilate nemiche. Non è possibile nemmeno fumare una sigaretta durante la notte perché l’avversario potrebbe avvistare la cenere incandescente e il cecchino approfittare per sparare. Spero che voi stiate bene e che non ci siano preoccupazioni; datemi informazioni sulle coltivazioni... in questi mesi avete avuto un buon raccolto? Colgo l’occasione per augurare un felice compleanno a Luigia e a Rodolfo, mi mancate molto e vorrei tanto essere lì con voi per veder crescere i miei figli. Carissimi saluti,

                   vostro Alfonso.

Note[modifica]

  1. Informazioni ricavate dai documenti contenuti negli archivi parrocchiali e del comune di Cornate d'Adda.