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Pragelatese/Morfologia/Aggettivi

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Indice del libro


Così come per i sostantivi, anche gli aggettivi del pragelatese sono un insieme interessante, perché traggono origine dall'occitano, dal francese e dal piemontese, per di più con delle forme fonetiche con influenze della zona francoprovenzale.

Inoltre le caratteristiche della formazione del femminile e dei plurali, per esempio, si distinguono notevolmente dalla regolarità più comune delle varianti di occitano del resto delle valli pinerolesi e del piemonte occidentale.

Nonostante questo fatto che renda il pragelatese abbastanza difficile da comprendere per un parlante di un'altra variante, è sufficiente conoscere un piccolo insieme di esempi di corrispondenza tra lou patouà davalìn e 'l pradzalenc per passare agevolmente da una variante all'altra.

Forma singolare

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La maggior parte degli aggetti singolari termina in con una consonante sia per quanto riguarda i maschili che i femminili. Diversa invece è la questione dei participi passati dei verbi facenti funzione di aggettivo che finiscono quasi tutti per vocale. Per questo argomento si rimanda al capitolo sui verbi (link).

Forma plurale

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Le regole di formazione del plurale sono abbastanza simili a quelle dei sostantivi più quelle dei participi passati dei verbi. Si manda alle rispettive pagine per ulteriori informazioni.

Nei comparativi è frequente l'uso di tont (tanto quanto) che spesso si riduce a ton nella forma parlata.

Comparativo di uguaglianza di qualità

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Pragelatese Italiano
l'î tont fort qu'nou lui è forte quanto noi
l'î fort tont qu'nou lui è forte tanto quanto noi
l'î ossì fort qu'nou lui è altrettanto forte (che noi)

Comparativo di uguaglianza di quantità

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Pragelatese Italiano
â l'à tont 'd frairi qu'èll lui ha tanti fratelli quanto lei
â l'à tont 'd frairi qu'd' sori lui ha tanti fratelli quante sorelle

Comparativo di uguaglianza di azione

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Pragelatese Italiano
â cour tont qu'èll lui corre tanto quanto lei
â cour (tont) c'mà èll lui corre come lei

Comparativo di maggioranza

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L'equivalente dell'italiano più nel pragelatese ha due forme:

  • plu, si usa insieme agli aggettivi e diventa pluz se precede un aggettivo che inizia per vocale
  • mai, si usa insieme ai sostantivi e ai verbi.

Si sottolinea che plu è usato solo insieme agli aggettivi e non insieme ai sostantivi (più noci non si rende con plu, diventa mai 'd nouiza).

Per fare il comparativo di maggioranza di azione è possibile costruire anche le forme con mélh (meglio).

Pragelatese Italiano
l'î plu grô qu'gró lui è più grasso che grosso
l'î pluz aout qu'mi lui è più alto di me
â l'à mai 'd vesa qu'nou lui ha più cani di noi
â cour mai qu'nou lui corre più di noi
â cour melh qu'nou lui corre meglio di noi

La forma estesa del comparativo di maggioranza usa l'avverbio soc, che può anche essere usata allo stesso modo anche per i comparativi di minoranza.

Pragelatese Italiano
l'î plu grô 'd soc l'î gró è più grasso di quel che è grosso
l'î pluz aout 'd soc a shiouc mi è più alto di quel che sono io
â l'à mai 'd ter 'd soc ouz avé nou ha più terra di quel che abbiamo noi
â cour mai 'd soc ou couré nou corre più di quel che corriamo noi
â cour melh 'd soc ou couré nou corre meglio di quel che corriamo noi

Comparativo di minoranza

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A differenza di quanto avviene per plu e mai e i comparativi di maggioranza, i comparativi di minoranza sono tutti costruiti su men.

Per fare il comparativo di maggioranza di azione è possibile costruire anche le forme con péi (peggio, da non confondersi con pèi che significa poi).

Pragelatese Italiano
l'î men fort qu'vitt è meno forte che veloce
l'î men grô 'd soc l'î aout è meno grasso di quanto sia alto
â l'à men 'd ter qu'nou ha meno terra di noi
â cour men 'd soc ou couré nou corre meno di quel che corriamo noi
â cour pei qu'nou corre meglio di noi

Superlativo assoluto

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Il superlativo assoluto si forma:

  • Premettendo all’aggettivo un avverbio come bien, baró “molto, un mucchio”, proppi “proprio,veramente”. Es: a l’ée eun barón gront “è molto grande”.
  • Ripetendo l’aggettivo. Es: gront, gront “grandissimo”.
  • Ricorrendo con un'iperbole. Es: gront coumà un perts, “altissimo” (lett. “alto come una pertica”), bèl c’mà tout, “bellissimo” (lett. “bello come tutto”).

Superlativo relativo

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Per creare il superlativo relativo bisogna anteporre l'articolo determinativo o un aggettivo possessivo alla forma comparativa. Es: ‘l plu gront amic qu’a èic, “il più grande amico che ho”.

L’articolo è invariabile nei superlativi relativi aventi valore avverbiale. Es: la bourdzô qu'më plôi ‘l mai, “la frutta che più mi piace”.

Si sottolinea che plu è usato solo insieme agli aggettivi e non insieme ai sostantivi.

Aggettivi numerali

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Negli aggettivi numerali del pragelatese si sente una certa influenza della lingua francese.

Italiano Pradzalenc Uso
1 eun femm. un, i sostantivi femminili che seguono i composti di “un” concordano con questo nel numero. Es: vintun féi “ventuno pecore”
2 dou femm. doua
3 trée, tréi
4 cattr davanti a sent, mil e davanti ad aggettivi e sostantivi che iniziano per consonante si abbrevia in cat' . Es: cat’sent “quattrocento”.
5 sinc
6 sèi
7 set
8 euch
9 naou
10 dée
11 ónz
12 douz
13 trèz
14 catorz
15 quinz
16 sèz
17 darsét
18 douzeuch
19 douznaou
20 vint Da 20 a 100, si uniscono semplicemente decine e unità.
21 vinteun
22 vintedou
23 vintetrée
24 vintecattr
30 trent
40 caront
50 sincont
60 sèisont
70 stont
80 uchont
90 nanont
100 sent
101 sent e un
200 dousen(t)
1.000 mil
1.001 mil e eun
1.100 mil e sent
2.000 doumil
1.000.000 eun milhón
1.000.000.000 eun milhart

La congiunzione “e” viene interposta tra il nome delle centinaia quello delle decine e delle unità, e talvolta non necessariamente anche tra mil e il numero seguente (centinaia, decine,unità) quando questo non sia seguito da un altro numero. Es: sent e eun, dousen(t) (e) trent, mil e trisen(t)

Sono usate due serie di aggettivi numerali ordinali: la serie più recente è maggiormente italianeggiate mentre quella precedente, usata dai parlanti più anziani, sente maggior influenza del francese.

Italiano Pradzalenc recente Pradzalenc precedente
I prumià (manca)
II sëgount douziem
III tièrs trouazhiem
IV cart catriem
V (manca) sinquiem
VI sèiem
VII setiem
VIII euchem
IX naouviem
X dèezhiem
XI ónzhiem

Hanno come numeratore un numerale cardinale e come denominatore un ordinale. Es: eun sinquièm, “un quinto”.

Italiano Pradzalenc
“un paio” un parélh
“una coppia” un cóbbl
“circa tre” un tréen
“circa quattro” un catrèn
“una ventina” un vintèn
“circa ventitré” un vintetréen

Tutti i numeri da 1 a 100 a eccezione di quelli con una o due unità (21, 22, 31, 32, ecc.) hanno una forma collettiva con un senso di misura approssimata.

Solo i collettivi parèlh, cóbbl e douzèn, cioè “paio, coppia e dozzina” indicano una quantità numerica precisa e come in italiano sono usati anche al plurale: cóbbla, douzèna.

Moltiplicativi

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Italiano Pradzalenc
“singolo” seul (soulèt)
“doppio” dóbbl
“triplo” trippl

Per i numeri superiori si ricorre a espressioni con vieddzi (volte). Es.: sinc viedzi parìa, “cinque volte tanto”.

Dimostrativi

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Italiano Pradzalenc Uso Esempi
m. sing. questo isèt davanti a vocale iset amic, quest’amico
questo quî davanti a consonante quî ratêl, questo rastrello
quello iquèl davanti a vocale iquèl amic, quell'amico
quello quî davanti a consonante quî ratêl, quel rastrello
m. pl. questi isèttou davanti a vocale perde -tou isèttou rataou, questi rastrelli
quei-quegli iquèllou davanti a vocale perde -tou iquèllou rataou, quei rastrelli
f. sing. questa isètt isètt icol, questa scuola
quella iquèll iquèll bourdzô, quella borgata
f. pl. queste isètta isètta icola, queste scuole
quelle iquèlla iquèlla icola, quelle scuole

Per precisare il concetto di vicinanza o di lontananza si ricorre agli avverbi

  • isì, “qui”
  • itsì, “li”
  • ilôi, “là”
  • lèidavôl, “laggiù”
  • laioutr, “la in lontananza”
  • laiaout, “lassù”

Es: quî vôz isì, “questo vaso qui” e quî vôz ilôi “quel vaso là”.

A differenza dell’italiano, l’aggettivo dimostrativo non può essere seguito da un possessivo. Pertanto si usano gli avverbi isì e ilôi, “questo” e “quello”. Es: mon fìlh isì, “questo mio figlio”.

Gli aggettivi possessivi nel pragelatese non sono mai preceduti da articoli, preposizioni articolate o aggettivi dimostrativi.

Italiano Pradzalenc Esempi
sing. mio mòn mòn amic, il mio amico
tuo tòn
suo sòn
nostro notr
vostro votr
loro lour
pl. miei moû davanti a consonante, moûz davanti a vocale moû ves, i miei cani, moûz amics, i miei amici
tuoi toû davanti a consonante, toûz davanti a vocale
suoi soû davanti a consonante, soûz davanti a vocale
nostri nòtrî davanti a consonante, notriz davanti a vocale, solo nel parlato
vostri vòtrî davanti a consonante, votriz davanti a vocale, solo nel parlato
loro lórs
Italiano Pradzalenc
sing. mia ma davanti a consonante, m’, mòn davanti a vocale
tua ta davanti a consonante, t’, tòn davanti a vocale
sua sa davanti a consonante, s', sòn davanti a vocale
nostra nótr
vostra vótr
loro lór
pl. mie davanti a consonante, maz davanti a vocale
tue davanti a consonante, taz davanti a vocale
sue davanti a consonante, saz davanti a vocale
nostre nòtra davanti a consonante, notraz davanti a vocale solo nel parlato
vostre vòtra davanti a consonante, votraz davanti a vocale solo nel parlato
loro lóra davanti a consonante, lóraz davanti a vocale solo nel parlato

Interrogativi

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L’aggettivo interrogativo maggiormente usato è quë (“quale”, “quali”). Es: quë broia (‘m) me: beuttou-chìa?, “quali pantaloni mi metto?”