Profili di donne lucane/Pittrici, scultrici e artiste multimediali
Angela Pergola
[modifica | modifica sorgente]L’artista e grafica lucana Angela Pergola aka Apegraph, nasce e vive a Potenza. La sua passione per l’arte nasce quando suo nonno dipingeva ad olio nel suo salotto e lei lo ammirava moltissimo. Intraprende gli studi nell'ambito artistico frequentando l'Istituto d'arte di Potenza con indirizzo architettura e arredamento. Si appassiona notevolmente alla pittura e alla tecnica dell'acquerello anche per merito dei suoi bravissimi insegnanti a scuola: Sanza, Lovisco, Cosenza, Maugeri, Giordano che ricorda con grande affetto. Dopo il diploma frequenta l'Università di lingue ma non termina gli studi decidendo di dedicarsi all'arte, alla grafica, all'arredamento al canto e alla musica che studia per anni. La sua professione inizia lavorando in negozi di arredamento e studi di progettazione nei quali mette in luce le capacità progettuali e creative. Grazie alla nascita e all'evoluzione dei computer affianca il lavoro di pittrice con quello di grafica e dopo il primo utilizzo delle tecniche oggi quasi dimenticate, come la camera oscura per la produzione di cliché tipografici e serigrafici, inizia a studiare programmi e tecniche specifiche sul campo, tra tipografie, redazioni e studi. Si dedica quindi alla grafica pubblicitaria ed editoriale. L’artista decide di rimanere e lavorare in Basilicata come freelance producendo negli anni molto materiale per privati, aziende e associazioni. Ha curato la comunicazione e la grafica per un'associazione di promozione sociale di di cui è stata socia fondatrice. Ad oggi si divide tra la pittura ad acquerello, acrilico e olio partecipando a mostre, collettive, contest artistici e la grafica. Ha esposto per Trend Expo nelle chiese rupestri di Matera con una mostra di arte digitale 'Grafic beat' ispirata dai diversi stili musicali; nella Pinacoteca di Potenza nella collettiva 'I 3 colori'; nella Cappella dei Celestini di Potenza con lo studio In Arte e Potenza Art City, partecipa ad 'Affissioni d'artista' esposizione di arte pubblica; espone a Palermo con la galleria Effetto Arte che le dona la targa di Eccellenze Stilistiche 2021 per la creatività; prende parte ad una mostra collettiva di Arte Sacra con il dipinto 'Vortice di Luce' con lo studio 'Il Santo Gral'; al Museo Provinciale di Potenza in una collettiva a fini solidali 'Arte per il Burundi', alla collettiva itinerante '100 artisti lucani per Scotellaro' Continua a dipingere partecipando a collettive d'arte nel territorio lucano e per gallerie italiane con esposizioni digitali e in presenza. Diventa volontaria del Fai Basilicata per la quale cura la grafica della provincia di Potenza. Attualmente la pittura affianca il suo lavoro di grafica.
Antonietta Acierno Pellettieri
[modifica | modifica sorgente]Antonietta Acierno Pellettieri nasce a Lauria e vive a Potenza. Ha avuto esperienze di pittura, scenografia e grafica.
Nonostante la sua laurea in lettere, ha sempre coltivato la passione per la pittura, partecipando attivamente a tutte le attività del Co.S.P.I.M. (un collettivo di artisti facente capo a Francesco Ranaldi) Ha lavorato anche come scenografa presso la compagnia del "Piccolo Teatro di Potenza". Ha progettato numerosi manifesti, cartelle di grafica ed illustrazioni di libri ad acquerello tra cui “Dalla Lucania alla poesia della memoria” di G. Tramice e "Il seme del tempo” di R. Padula Zaza. Ha pubblicato, inoltre, insieme allo psicologo E. Nutile, il saggio Gruppi esperenziali pittorici dove si ricerca un modo per attivare nuove potenzialità psichiche attraverso l’uso dei colori e delle forme, realizzato a seguito di tre anni di sperimentazioni con gruppi di ragazzi. Ha partecipato a varie manifestazioni artistiche e le sue opere sono esposte in collezioni sia pubbliche che private.
Laura Aliani
[modifica | modifica sorgente]Laura Aliani nasce il 23 dicembre 1967 a Matera[1], dove vive e lavora in Recinto 1° Cappuccini. È una scultrice ed ha partecipato a varie rassegne artistiche, riscuotendo grande successo e conseguendo premi dalla giuria. Nel 1996, all'Università Cattolica a Milano, in occazione della "Giornata Universitaria" con tema: "Investire in Cultura- una scelta per aiutare la società", ha rappresentato la Basilicata nella "Festa della Primavera".
Elena Ambrosio
[modifica | modifica sorgente]Elena Ambrosio nasce a Moliterno nel 1949 ed è una pittrice. Già da giovanissima dimostrava di essere un'artista ricca di inventiva e vitalità. Nel 1968 sin trasferisce a Roma dove continua la sua formazione artistica e culturale fino al 1972. Fonda l'international Club a Potenza ed è socia di Amici dell'Arte di Potenza, della Forum Interart di Roma e del circolo artistico e culturale Lorenzo Viani di Ostia. Attualmente vive e lavora a Potenza.
Gianna Bentivenga
[modifica | modifica sorgente]Gianna Bentivenga nasce a Stigliano (Matera) nel 1975, è una pittrice e acquerellista. Consegue il diploma presso l'Istituto Magistrale della stessa città natale per poi proseguire i suoi studi alla Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Roma dopo essersi trasferita a Roma nel 1994, e lì segue il corso del prof. A. Avanessian. Nel 1995 consegue il diploma presso il Liceo Artistico di Matera e nello stesso anno si iscrive al Corso di Pittura sempre nell'Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1997 inizia uno studio di incisione sotto la guida del prof. G.P. Berto. Ha anche un'esperienza da borsista Erasmus presso l'Accademia di Belle Arti di Anversa (Belgio) durante l'anno accademico 1998/1999. Successivamente nel 1999 si diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
Delia Costabile
[modifica | modifica sorgente]Delia Costabile nasce a Potenza nel 1917. È una brillante scultrice. Studia lettere all'Università di Roma. Appassionata di arte, sarà costretta a rinunciarvi dopo la nascita dei suoi quattro figli. È stata tra le prime donne ad intraprendere la carriera di scultrice in un tempo in cui era considerato un insulto all' "Arte Maschia" che ne era padrona.
Anna Dinella
[modifica | modifica sorgente]Anna Dinella nasce il 18 gennaio del 1902 da una famiglia lucana di Maschito (PZ) e muore l'8 aprile dell'anno 1971. Attivista politica, oltre che pittrice, ha contribuito al rinnovamento dell'arte pittorica napoletana e alla rivendicazione del ruolo femminile inteso come partecipazione attiva nei processi storici di mutamento.
Maria Ditaranto
[modifica | modifica sorgente]Maria Ditaranto nasce nel 1968 a Putignano, in provincia di Bari. Vive la sua infanzia e la sua adolescenza in un piccolo paese della Puglia, a Ginosa Marina. Ha compiuto i suoi studi tecnici a Taranto, presso l'Istituto Francesca Saverio Cabrini, conseguendo il diploma di tecnico pubblicitario, nel 1987. Nel 1989 si trasferisce a Potenza, dove inizia la sua attività professionale e artistica. Per il Grande Giubileo del Duemila – evento, per portata storica, senza precedenti nella storia della Chiesa Cattolica - è chiamata a realizzare le tele della Volta di San Valentino nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Abriola, in provincia di Potenza. Le venti tele, da lei realizzate, raffigurano scene della Bibbia e del Vangelo i cui protagonisti hanno i volti degli abitanti del paese, del Vescovo e del suo Vicario. L’intero lavoro, complesso nella sua elaborazione pratica, risponde ai contenuti teologici (a proposito dei criteri da adottare per giudicare la realtà temporale, senza mai perdere di vista la persona umana) che sono contenuti nella bolla d’indizione (la «Incarnationis mysterium») dell’Anno Giubilare. Nel 2001 il Comune di Potenza commissiona all'artista il dipinto Le meditazioni di Francesco - una tela dipinta a olio - in cui emerge il rapporto dell'uomo con la natura. L’opera è stata donata dalla città di Potenza, alla città di Assisi. Da quel momento in poi inizia a cambiare la ricerca stilistica portata avanti da Maria Ditaranto che dopo anni trascorsi in una lunga sperimentazione sulla rappresentazione della figura umana - recante al centro gli aspetti psicologici - passa a nuove “pratiche ornate” che la portano a realizzare delle strutture compositive - molto più complesse rispetto alle precedenti “scene di genere” – in cui l’artista incentra la sua nuova ricerca immaginifica e creativa, su scelte di tipo simbolico e semantico. Tra il 2002 e il 2004 realizza le copertine di alcune pubblicazioni, tra le quali “In viaggio con Amore” un romanzo scritto da Aldo Giuffré (2003). Nel 2004 partecipa alla mostra “Pittori e Scultori della Provincia di Potenza” organizzata all’interno degli “Eventi di Primavera" promossi dalla Provincia di Potenza, nell'ambito delle iniziative del Polo della Cultura. Alla collettiva parteciparono ventisette artisti selezionati da una Commissione tecnica composta da: Stefano Fugazza, storico dell'arte; Laura Gavioli, critico d'arte e Franco Corrado, giornalista. Nel 2011 è stata tra gli artisti invitati dallo storico dell’arte, Vittorio Sgarbi a partecipare al “Padiglione Italia” della 54^ Biennale di Venezia (nella sezione dedicata alla Basilicata). Con questa iniziativa il curatore dell’evento,Vittorio Sgarbi volle tentare “nei capoluoghi di regione, con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura e di Direttori di musei, (…) l'inventario di pittori, scultori, fotografi, ceramisti, designer, video artisti, grafici” operanti sui territori regionali. Le loro opere furono esposte “nelle sedi più rappresentative e prestigiose del Paese”. Sempre nelle parole di Vittorio Sgarbi, con questa manifestazione, Padiglione Italia, fu consentita “l'esposizione di circa mille artisti, in corrispondenza con l'epopea dei Mille nel 150° dell'Unità d'Italia”. L’evento si è svolto a Potenza, nei locali della Galleria Civica. Nel 2013 partecipa alla mostra intitolata “Artinomìe” e fu curata dal critico d’arte, Anna R.G. Rivelli e dall’artista, Giovanni Cafarelli: che con questa iniziativa (tenuta nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo, in Largo Pignatari, a Potenza) vollero realizzare, per conto del Comune di Potenza, a un "Museo virtuale degli artisti della città”. Lo stesso anno Maria Ditaranto vince un Concorso indetto dai Vigili del Fuoco di Potenza, con un dipinto in cui è ritratta Santa Barbara. Nel 2015 partecipa a varie manifestazioni artistiche.
Nel 2016 la sua attività artistica si fa sempre più intensa. Riceve una menzione speciale alla “Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno”; è segnalata nel Catalogo dell’Arte Contemporanea 2016/2017 dell’Acca Edizioni e partecipa alle seguenti mostre: “I CARE – ovvero la liturgia del prossimo – le opere di misericordia” - Galleria Civica, Potenza; “7 Chiese/7 Opere - Miserere: le opere di misericordia corporali” – Chiesa di San Giacomo, Lucera (in provincia di Foggia); Nel 2017 il Consiglio Regionale della Basilicata - Commissione Pari Opportunità, affida all'artista l’incarico di realizzare le statuette da assegnare alle vincitrici del “Premio Ester Scardaccione 2017”. Nel 2017 avviene il cambio delle scelte stilistiche, adottate da Maria Ditaranto. Il critico d’arte Rino Cardone così scrisse sul mutamento di figure, forme e colori da lei realizzato: “Maria Ditaranto si è lasciata, intenzionalmente, alle spalle la sua ricerca precedente, fatta di ritratti, di nature morte e di scene di genere. Le immagini da lei, ora, create rinviano, nei contenuti e negli argomenti trattati, a qualcosa che va oltre a quello che si vede, pur conservando una piena aderenza: sia con l’evidenza della realtà (così come quest’appare) e sia con “la tangibilità delle cose” (che riconduce il tutto alla filosofia dell’archè e alla “natura primigenia” che domina il mondo). Nello stesso anno l’artista partecipa alle seguenti mostre personali e collettive:
- Arte contemporanea che emerge – Fondazione Mazzoleni, Alzano Lombardo - in provincia di Bergamo;
- Miserere. Le opere di Misericordia corporali – Museo Ecclesiastico Diocesano di Troia - in provincia di Foggia (testo critico Rino Cardone);
- Le due lune di Lilith – Personale di pittura – Galleria Idearte, Potenza (personale a cura di Rino Cardone);
- Opere di Maria Ditaranto ne Il Mondo di Federico II – Castel Lagopesole, Potenza;
- Le Manifestazioni gemelle - Bicentenario della nascita di Bahà'u'llàh - Galleria Idearte, Potenza (collettiva a cura di Rino Cardone).
Nel 2018 il Consiglio Regionale della Basilicata, commissiona all'artista otto tele da consegnare ai vincitori del Premio "Lucani Insigni". Nel maggio del 2018 l’artista tiene nei locali della “Fondazione Mazzullo” presso il Palazzo Duchi di Santo Stefano, a Taormina, la mostra “Le Manifestazioni Gemelle - Bicentenario della nascita di Bahà'u'llàh” a cura di Rino Cardone e Mariateresa Papale. Al riguardo della sua più recente produzione artistica, Maria Ditaranto ama dire che “attraverso il racconto delle storie dei protagonisti dei miei dipinti, espleto la necessità di connessione con la Natura e con il Creato, in una sorta di simbiosi cosmica”. I dipinti di Maria Ditaranto sono presenti nella Galleria del Consiglio Regionale di Basilicata e in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Anna Faraone
[modifica | modifica sorgente]Anna Faraone vive ed opera a Potenza come pittrice. Nata a Picerno il 12 ottobre 1952, vive i primi anni della sua vita a Fano, in provincia di Pesaro. Ormai cresciuta, a 16 anni decide di ritornare nel suo paese natio e intraprende gli studi presso l’Istituto d’Arte di Potenza, dove è stata alunna di Maria Padula, con cui è nata anche una piacevole amicizia. Ha lavorato per alcuni anni come restauratrice presso alla Soprintendenza archeologica della Basilicata e come disegnatrice al Museo di Policoro, nonché in studi tecnici privati. La sua prima personale di pittura è stata tenuta a Potenza presso la Galleria Idea Arte nel dicembre 1996, che l’ha portata ad esporre in numerose mostre collettive, sia in Italia che all’estero. Il 30 Aprile 2003 è stata inaugurata una mostra contenente ventisei quadri dipinti ad olio, mai esposti, nei quali vengono immortalati tipici paesaggi lucani che raccontano il mondo interiore di questa artista. La mostra è stata tenuta presso la Cappella dei Celestini in Piazza Duomo a Potenza. Il critico d'arte Alberto Iandoli nel catalogo curato e pubblicato dal Consiglio Regionale della Basilicata afferma che la pittrice utilizza “Colori lucenti, distesi e densi di spessore araldi di dignità e forieri di una coscienza che reinterpreta le risonanze dell'io".
Nei suoi quadri, Faraone descrive paesaggi reali ed essenziali che si concretizzano in vette affascinanti, pendii resi dolci dalla luce del sole, anfratti pietrosi, alberi che il critico Ugo Piscopo definisce "scabri e lavorati intimamente dall'azione impassibile delle piogge, dei geli e delle arsure". Il presidente del Consiglio Regionale della Basilicata nel 2003, Aldo Michele Radice, elogia la spontaneità e la semplicità delle opere, dove la forza dei colori ben si sposa con il messaggio che Faraone vuole comunicare: il rispetto del patrimonio naturale della regione. Questo messaggio viene colto anche dal consigliere regionale Egidio Nicola Mitidieri, il quale resta affascinato dall’amore dell’artista verso la terra lucana e dichiara “Non ci troviamo di fronte ad una semplice e stilistica rappresentazione paesaggistica ma dinanzi ad un esempio di passaggio/immagine necessario per quanti sono impegnati a costruire la Basilicata del domani”. Alcuni anni dopo, Ugo Piscopo pubblica "Equazioni e Allusioni nella pittura di Anna Faraone", presente in una raccolta di trattati su più artisti, descrivendo l’arte di Anna “un’equazione per l’eternità in cui si cerca di trasfondere il sogno o il fantasma dell'ideale nel prodotto finale” ritrovandone gli assi centrali della sua arte nella "luminosità e l’icasticità". Piscopo scrive: "La luminosità è assunta e riscontrata a equazione di gradienti cromatici, che in un complesso gioco di interrelazioni compongono la formula predittiva di un evento che si dà nuovo e irripetibile nella serie dei fenomeni possibili. Egualmente l’icasticità funziona come equazione di molteplici fattori che tendono, senza pregiudiziali pretese di risultati perfetti e compiuti, a incontrarsi ed esprimersi in una figuratività plastica, sensualmente tangibile, che intanto rinvia ad assenze e insieme a misteriose presenze materialmente inafferrabili, anzi appena sospettabili sul filo dell’immaginazione". Il trattato si conclude con un augurio del critico verso Anna, il quale si aspetta molto altro dalla generosità della donna per la rinascita del Sud.
Il 25 Marzo 2004 l’artista partecipa a "Pittori e Scultori della Provincia di Potenza", una collettiva che ha proposto le opere di 27 artisti nati e residenti nel territorio provinciale. Il 10 Giugno 2008, viene inaugurata la mostra “la scuola potentina di Maria Padula” in occasione del quarantennale dell’Istituto d’Arte di Potenza. Insieme alle opere dell’artista montemurrese, vengono esposte le opere di suoi 3 allievi, tra cui Anna Faraone. Dal 2012 si dedica all'arte sociale e collabora con varie associazioni e cooperative sociali Onlus, realizzando corsi artistici di pittura e disegno con materiali riciclati. Il 7 Novembre 2014, Anna prende parte nel progetto "I luoghi della pittrice Maria Padula", sull’omonimo canale YouTube, pubblicando il video "Anna Faraone, Maria Padula – L’amore verso l'arte". Questo video viene seguito, nel giro di tre giorni, dalla pubblicazione di altri 8 video, dove la Faraone parla ancora una volta della sua insegnante e amica, descrivendone le abitudini e raccontandola in tutti i suoi aspetti. L'8 Marzo 2016, Anna Faraone partecipa, insieme alle sue colleghe Angela Antonietta Arbia, Rita Olivieri e Anna Maria Verrastro, alla mostra "Festa della donna con le allieve di Maria Padula" a Montemurro.
Gina Labriola
[modifica | modifica sorgente]Gina Labriola nasce a Chiaromonte (PZ) nel 1931 e muore a Marsiglia nel 2011. È stata una scrittrice e pittrice italiana. Si è laureata in Lettere Classiche a Bari, ed è stata un'artista internazionale. Stabilmente è vissuta a Parigi ed ha trascorso undici anni in Iran, lavorando presso l'Istituto Italiano di Cultura di Teheran come collaboratrice dell' isMEO corrispondente dell'ANSA e lettrice presso l'Università di Teheran. Successivamente si è spostata anche in Spagna e in Bretagna, dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana presso l'Università di Rennes. É stata principalmente una scrittrice ma è famosa anche per ricamare ed illustrare su seta i suoi poemi, apre infatti nella sua città natale un atelier di pittura su seta dove c'era un casale, dove raccoglie cimeli di tutte le sue patrie e testimonianze dei suoi innumerevoli viaggi.
Elisa Laraia
[modifica | modifica sorgente]Elisa Laraia è nata a Potenza il 15 ottobre del 1973 ed è un’artista lucana. Antropologa visiva, è Docente di Videoinstallazione nell'Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2001 consegue il diploma di laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, approfondisce i suoi studi presso l’Università Paris 8 di Parigi e la Wimbledon School of Art di Londra. Nello stesso anno è vincitrice della selezione “Caos o comunicazione” per la partecipazione alla “Biennale giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo 2001”, Sarajevo e vince il premio “Cahiers du triangle”, progetto di mostra itinerante Saint-Etienne, Salonicco, presso Bologna. Durante il periodo universitario, orienta la sua ricerca artistica, sui temi dell’identità, che esprimerà nelle proprie opere, come Private Conversation, video proiezioni su architetture urbane, che ne svelano i vissuti interni, nell'ottica del trasferimento dal privato al pubblico.
Dal 2000 ad oggi, ha partecipato ha molte mostre artistiche, tra cui la 54° Biennale di Venezia alle tese di San Cristoforo Arsenale Nord di Venezia e la GAM di Bologna. Nel 2003 partecipa alla sezione Fotografia d’Arte del Concorso Iceberg, che vince e consegue il premio Guercino. Nel gennaio 2004 crea a Bologna l’Orfeo Hotel Contemporary Art Project, opera d’arte in progress sul concetto di Scambio Identitario. Nel 2006 è Vincitrice del premio giovani Murri Public Art, con il progetto "Life goes on", ideato con Alessandra Montanari. Dal 2006 al 2009 a Bologna, co-cura la manifestazione annuale Art for Art's Shake.
Elisa Laraia dal 24 maggio 2007 comincia la sua vita in Second life, dove con l’alias Helissa Halasy è approdata con il suo Orfeo Hotel Contemporary Art project, realtà nata a Bologna nel 2004 come Project Room nello spirito della condivisione con altri artisti tra cui Dacia Manto, Silvio Giordano e diventata nel 2007 progetto virtuale. In Second Life ha esposto sue opere in mostre personali e collettive, anche in collaborazione con il Museo del Metaverso di Rosanna Galvani alias Roxelo Babenco, tra cui Arena [2]e la storica "Rinascimento virtuale" con Altalene d'Arte. Il Metaverso è argomento della sua didattica. Dal 2022 ha aperto una sede del LAP Laboratorio di Arte Pubblica in Opensim - Craft World, dove ha anche partecipato con sue opere a numerose esposizioni a cura del Museo del Metaverso.
Arte Pubblica
[modifica | modifica sorgente]Dal 2009 dirige a Potenza il LAP (Laboratorio Permanente di Arte Pubblica), che è un progetto, ideato da Elisa Laraia e curato dall'Associazione Art Factory Basilicata e dall'APS LAP. Esso è nato da un’analisi del contesto geo-culturale lucano, partendo da un dialogo, portato avanti dal 2009 a oggi, con associazioni a tutti i livelli, culturali, di volontariato, di promozione sociale, istituzioni, enti locali e singoli cittadini, per rispondere all’esigenza comunemente espressa dalle Comunità, di vivere lo spazio urbano, come luogo di riflessione sul contemporaneo e di scoperta di nuove soluzioni alle esigenze del quotidiano, attraverso l’interazione tra artista e fruitore.
La sua ricerca è tutta incentrata sui temi dell'identità e si concentra sin dal 1999 sull'Arte Pubblica, nell’accezione di arte che si costruisce negli spazi urbani con le Comunità per le Comunità. Nei primi interventi di Public Art predilige la performance e l'installazione per arrivare dal 2005 alla prima produzione dal titolo Private Conversation, opera che la accompagna ancora oggi: video proiezioni su architetture urbane che ne svelano i vissuti interni nell'ottica del trasferimento del privato nel pubblico. Ed è proprio nell'ottica dell’antropologia culturale e della subcategoria più specifica della estetica transculturale, che opera da 20 anni concependo l'arte non come oggetto ma come forma culturale specifica di un determinato contesto, da cui il racconto dell’identità individuale e collettiva. L'identità sospesa tra pubblico e privato, la dialogicità costante tra identità individuale e collettiva, guidano l’artista nella creazione di un messaggio che vuol essere risolutivo dei conflitti, delle criticità della società contemporanea, attraverso un suo confronto costante con il fruitore-attore al quale conferisce la co-autorialità dell'opera.
È dentro questa concettualità di fondo l'opera Laboratorio permanente di Arte Pubblica, progetto che porta avanti dal 2009, nel 2018, selezionato per il premio International Award for Public Art 2018 (IAPA) promosso dall’Institute for Public Art (IPA) di Shanghai. Il Laboratorio permanente di Arte Pubblica ha l’obiettivo di trasformare L’Italia nel più grande laboratorio di arte Pubblica d’Europa. Esso è nato da un’analisi del contesto geo-culturale della regione Basilicata, partendo da un dialogo costante, portato avanti dal 2009 ad oggi, con associazioni a tutti i livelli, culturali, di volontariato, di promozione sociale, istituzioni, enti locali e singoli cittadini, per rispondere all’esigenza comunemente espressa dalle Comunità di vivere lo spazio urbano come luogo di riflessione sul contemporaneo e di scoperta di nuove soluzioni alle esigenze del vivere quotidiano, attraverso l’interazione tra artista e fruitore. Il LAP, nel 2009, ha trasformato la città di Potenza in un inedito spazio espositivo, con 6 postazioni permanenti, dotate di realtà aumentata, delle dimensioni di 5x2,5m distribuite secondo un percorso di fruizione urbana, progettato sui flussi di maggior transito con 70.000 potenziali fruitori al giorno. Nel 2013 ha lanciato il Premio internazionale Public Art Award rivolto a 50.000 utenti nel settore delle arti visive, che ha visto coinvolti, attraverso un social network dedicato, 300 artisti nazionali e internazionali per la creazione di progetti legati al territorio della regione Basilicata, con Spencer Tunick, grande nome dell’arte contemporanea, come Presidente di Giuria.
Gli obiettivi raggiunti dal LAP dal 2009 al 2020 riguardano: l'Alta formazione Universitaria in partenariato con L'UNIBAS dedicata a 20 artisti da tutta Italia e dal mondo, con esperti di livello nazionale; la realizzazione di progetti di Arte Pubblica in Basilicata, White Hole di Alessandra Andrini, Cronaca di Andrea Nacciarriti, L'Esposizione del Lenzuolo di Mariangela Capossela e Liviana Davì, Sublime Bother di Marco Rossetti; 100 appuntamenti tra convegni e Urban Lab e Urban Screen dell'opera Private Conversation nelle piazze della Basilicata, della Campania e della Puglia, con il coinvolgimento dei comuni di Matera, Potenza, Acerenza, Forenza, Calvello, Lauria, Corleto Perticara, Rivello, Chiaromonte, Calciano, Barile, Rionero in Vulture, Castelgrande, Agromonte Mileo, Latronico, Tito, Picerno, Satriano di Lucania, Pignola, Matarea, Salerno, San Michele Salentino, da cui è scaturito uno storytelling della comunità contemporanea, un’opera che diventa un archivio videografico a servizio delle comunità, il personale contributo dell’artista ai teorizzatori dell'arte pubblica. Lavora su tre concetti di Spazio: lo Spazio fisico, la storia del luogo; lo Spazio rappresentato, il luogo dove accade l’opera; lo Spazio vissuto: lo spazio sociale, lo spazio dell’esperienza che riguarda la relazione tra le persone e l’opera, la relazione tra l’artista e le persone, le comunità che accolgono l'opera.
La metodologia di lavoro del LAP, prevede in una prima fase un periodo di residenza dello staff, di cui l’artista è parte e che dirige, nella città coinvolta nel progetto, per ascoltare e raccogliere il racconto della storia della comunità attraverso le voci dei cittadini. Tutta la comunità, tutte le persone che la compongono, sono le protagoniste di questa azione artistica collettiva, atta a produrre materiale di documentazione audiovisivo in chiave etno-antropologica del contesto, che convergerà in un video di sintesi. I Laboratori Urbani si svolgono nelle strade delle città, nelle piazze, nei giardini pubblici, dove le comunità vengono prima coinvolte con questionari, poi in un libero dialogo. Le domande poste ai cittadini, colti nel loro vivere quotidiano, costituiscono la base delle video interviste, ma è l’autenticità delle risposte il fulcro del Laboratorio Urbano, che riprende il filone della mappatura etno-antropologica caratteristica sia dell'antropologia visuale sia dell’arte pubblica. I cittadini sono coinvolti, con una forte attenzione ai soggetti svantaggiati, per fasce d'età, dai 7 ai 90 anni, in modo che ciascun individuo e ciascuna generazione possano manifestare le proprie potenzialità espressive. I bambini e gli studenti portano la spontaneità delle loro aspettative e dei loro sogni, gli adulti la loro esperienza fatta di mature riflessioni sul mondo, di delusioni, ma anche e non meno di speranze per il futuro, gli anziani e i vecchi la ricchezza della propria memoria personale e storica, basata sulla propria lunga esperienza di vita. Attraverso i Laboratori Urbani queste diverse prospettive si distanziano e/o si fondono, costruendo una dimensione corale della narrazione.
La seconda fase prevede l'Evento di Urban Screen. Al termine dei laboratori urbani, dopo una fase di video editing, le video interviste vengono proiettate su architetture storiche con la tecnica dell'Urban Screen, tecnica che lavora sul concetto del trasferimento del vissuto privato nel pubblico. Le immagini dei volti dei cittadini illuminano le architetture, le voci e i volti della comunità si propagano nello spazio urbano, diventando fruibili dall'intera comunità, ciò nell'ottica di favorire le relazioni all'interno delle stesse comunità attraverso la rilettura della loro storia individuale e comunitaria, in un'ottica di condivisione. L'evento di Urban Screen con un forte impatto emotivo conclude l'esperienza nel luogo in cui è iniziata, ma lo Spettacolo Multimediale che ne scaturisce, in una dimensione itinerante, ha l'obiettivo e le potenzialità di trasferire le esperienze da un luogo all'altro, da un tempo all'altro, evidenziando similitudini e differenze e favorendo lo scambio di tradizioni e di conoscenze tra comunità territorialmente e culturalmente diverse. L'arte pubblica globale offre una chiave di lettura comportamentale-antropologica della società umana, l’arte pubblica può riempire/colmare i vuoti sociali che sono determinati e che determinano conflitti interni alle comunità. La ricerca di Elisa Laraia è solida e concreta, l’artista si assume la responsabilità nei confronti della società contemporanea che per lei è il ruolo primo dell'artista. Parliamo di un messaggio, quello che porta avanti, che vuole avere in sé un carattere di specificità e universalità culturale. L’artista crede che, solo riferendosi ad un contesto specifico, si possa arrivare a portare il messaggio a livello universale. Ciò può avvenire saldando la frattura, che in genere caratterizza l’arte, tra artista e fruitore: il fruitore è posto al centro, quando, gli viene attribuita l’autorialità dell’opera, e da fruitore diventa attore e co-autore.
Videointervista
[modifica | modifica sorgente]Videointervista a Elisa Laraia, a cura del Liceo Walter Gropius di Potenza
Vittoria Lasala
[modifica | modifica sorgente]Vittoria Lasala è un'artista lucana.
Nasce a Potenza, dove vive tuttora, il 25 aprile del 1971. Mostra fin da piccola interesse per il disegno e tutte le attività creative nelle quali si trova a cimentarsi. Seguendo queste sue inclinazioni si iscrive all’Istituto d’Arte della sua città, ricevendo gli insegnamenti riguardanti le arti figurative da Maestri quali Gerardo Cosenza, Raffaele Sanza ed Elena Attanasi. Consegue il titolo di “Maestra d’Arte” e successivamente il diploma in “Arti Applicate” con indirizzo architettura e arredamento. Si specializza poi nel settore della grafica e dell’editoria elettronica, ma la sua passione resta la pittura. Il genere che predilige è il figurativo: volti, o particolari di essi, di cui coglie l'essenza espressiva utilizzando una tecnica personale a macchie che fissa i vari toni dell’immagine con tratti netti e definiti.
Numerosi saranno gli eventi che la vedranno tra i partecipanti a cominciare dall' estemporanea di pittura del 1990 ad Aliano (MT). Nel 2005 viene chiamata a partecipare, con l'opera “Volto di Cristo" alla collettiva di pittura “L'unità nelle diversità“ sulle religioni nel mondo, svoltasi presso il Palazzo di Città e che coinvolge numerosi artisti locali e internazionali. A partire dal 2011, anno cruciale nella crescita personale e nella evoluzione artistica, la sua attività si intensifica. Nel 2012 conosce alcuni membri dell’Associazione culturale di Potenza "Pietre Volanti",[3] formata prevalentemente da artisti, che la invitano ad unirsi al gruppo. Nello stesso anno espone a Potenza al Museo Archeologico Provinciale[4] in una mostra collettiva curata dal noto giornalista e critico d'arte Rino Cardone. Si susseguono, nei successivi anni, esposizioni personali e partecipazioni a mostre collettive. Tra queste meritano menzione: la collettiva di pittura presso l'Università degli Studi della Basilicata nel marzo e nel novembre 2013, nel settembre del 2014, nel giugno del 2015, nel settembre del 2016[5] e nel gennaio 2018, quest'ultima preceduta da un'esposizione personale nell'ottobre del 2017; le collettive di pittura presso il Convento di Santa Maria del Piano a Calvello (PZ) dal luglio al novembre del 2013 e dall’agosto 2014 al gennaio 2015; le annuali aste di beneficenza a favore dell'associazione “Sefora Cardone Onlus" presso il Museo Archeologico Provinciale di Potenza prima e presso la “Galleria Idearte" di Potenza poi.
Dai colleghi artisti di "Pietre Volanti" viene avviata, nel 2014, alla tecnica del Graffito Polistrato della Scuola di Montemurro (PZ): ne realizzerà così uno di cm 180x130 per l'Istituto Comprensivo “Carlo Mazziotta" di Calvello (PZ) che sarà installato ed esposto in maniera permanente nel piazzale antistante l'Istituto. Nel 2015 partecipa alla Rassegna Artistica Internazionale “Art Meetings" presso la “Galleria Domus Romana" di Roma. Sempre nel 2015 e sempre a Roma partecipa alla Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea “Premio Capitolium” che si tiene nelle Sale del Bramante in Santa Maria del Popolo. Nel febbraio del 2016 partecipa alla collettiva di pittura “Amando 30 artisti parlano d'amore”, organizzata dalla “Galleria Idearte" di Potenza.
Sempre nel 2016 viene selezionata per la “II Biennale di Arte Contemporanea” di Salerno presso Palazzo Fruscione[6]; esperienza che ripeterà nel 2018. Ancora nel 2016 espone alla fiera dell'arte “Art Shopping – Artisti Contemporanei al Louvre" a Carrousel du Louvre. Nel 2018 si intensifica l'attività artistica; il mese di marzo la vede impegnata nella mostra “L'abbraccio" presso il Castello Doria di Angri (SA) e nella mostra “After" presso il Palazzo Arcivescovile di Salerno. Ad aprile è a Matera, all' Expo dell'artigianato e del design della Basilicata “Fucina madre" dove espone quattro graffiti polistrato realizzati con la tecnica della Scuola di Montemurro (che esporrà subito dopo al Teatro Stabile della sua città).
Nel mese di aprile conclude un percorso di circa sei mesi durante il quale si forma alla bottega del maestro scalpellino Rocco Sciandivasci che la avvia all'arte della scultura della pietra e del legno. Il mese di maggio è dedicato alla sua mostra personale “L’identità dell'anima" che avrà luogo nei locali espositivi di “Progetto Arredamento Contemporaneo”, noto showroom di arredamento di design del capoluogo lucano. Nel frattempo la “Scuola del Graffito di Montemurro indice un bando per una residenza d'artista che prevede la realizzazione di un graffito polistrato di un metro e mezzo per due metri circa; Vittoria Lasala partecipa al bando e lo vince[7]; realizza così, nel mese di agosto il graffito “Corpus mentis" esposto, permanentemente, nel paese di Montemurro. Nello stesso periodo viene scelta e contattata dalla Regione Basilicata per prendere parte ad un documentario che la RAI girerà sulle donne lucane distintesi in vari ambiti professionali. Riceve così la visita, nel suo laboratorio, del giornalista professionista, reporter e autore televisivo Nevio Casadio assistito da una troupe della RAI di Matera. Nell'ottobre 2018, Peter de Kuster, giornalista internazionale, curatore della rivista on line "The Heroine's Journey", la inserisce tra i profili di donne allo scopo di raccontare e condividere la propria storia e le proprie passioni.[8]. Il 2018 si conclude con la commissione del ritratto dell'attore e regista italiano Michele Placido e della cantautrice e produttrice italiana Federica (in arte Luna) Vincenti[9]. L'artista li realizza e li consegna personalmente nel gennaio del 2019.
Numerose sono le sue opere (eseguite con un fondo materico e colori acrilici su tela o con grafite e acquerelli su carta cotone), in particolare i ritratti, diffuse in Italia e all’estero.
Maria Padula
[modifica | modifica sorgente]Maria Padula nasce a Montemurro (PZ) il 12 gennaio 1915 e muore a Napoli il 10 dicembre 1987, è stata una pittrice italiana. Ha aderito alla corrente del neorealismo e con i suoi lavori ha affrontato la difficile realtà del dopo guerra. Frequenta il Liceo Artistico di Napoli dal 1933 al 1938 e successivamente continua i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli nella sezione Pittura. Già prima di ciò ha studiato privatamente pittura e musica essendo di origini borghesi. Nonostante le obiezioni del padre è riuscita ad iscriversi prima al Liceo Artistico e successivamente all'Accademia di Belle Arti grazie al sostegno della madre Rosa Padula. In questi anni della sua formazione Maria sviluppa e sperimenta una sua cifra stilistica. Dissolve inoltre la consuetudine per le pittrici di operare solo negli interni. Per evitare di farsi influenzare dalle correnti stilistiche seguite dal suo maestro si è trasferita all'Accademia di Firenze, non prima di conoscere il suo futuro marito Giuseppe Antonello Leone.
Monica Palumbo
[modifica | modifica sorgente]Monica Palumbo è nata a Matera nel 1972 e stata una pittrice e ora si occupa di curatela d’arte e di direzione artistica della Momart Gallery di Matera. Artista e curatrice d'arte pubblica, Monica si dedica da anni alla valorizzazione e promozione di artisti emergenti, italiani e internazionali, nel campo delle arti contemporanee. Contribuisce anche alla riqualificazione di aree urbane, promuovendo l'educazione e la cultura attraverso scambi, eventi d'arte, incontri partecipativi, mostre, workshops, laboratori e tavole rotonde rivolte non solo agli artisti, ma anche a curatori, storici e appassionati d’arte.
Fin da giovane ha coltivato un interesse per la pittura e il disegno, iscrivendosi al liceo artistico appena fondato nella sua città e successivamente all'Accademia di Belle Arti di Bari. Pur frequentando l'indirizzo di Pittura all'Accademia, ha continuato a sperimentare varie tecniche, diventando un'artista versatile che utilizza diverse modalità espressive, tra cui installazione, video, fotografia, disegno e incisione. La sua aspirazione più grande è stata quella di gestire uno spazio dedicato alle arti contemporanee, denominato Momart Gallery, situato nel cuore del Sasso Caveoso. Nel 2001, nasce la Momart Gallery Bar nel sasso Barisano, diventando un luogo di espressione e sperimentazione per artisti provenienti da tutta Italia. Dopo una chiusura di 10 anni, la galleria riapre nel 2014 ai piedi della Madonna dell'Idris.
Monica ha partecipato a vari workshops, tra cui "Manuale d’artista" nel 2013 con Ivan Quaroni presso il Circoloquadro di Milano, “No vitrines, no museum, no artists. Just a lot of people” con l’artista Rirkrit Tiravanija con la Domus Academy a Venezia nel 2004 e “Opera verticale: la scalinata del pensiero” con Marco Nereo Rotelli a Potenza nel 2005, progetto di Basilicata 1866. Ha anche preso parte al progetto Oreste nel 2000/2001, residenza di artisti a Montescaglioso.
Tra i suoi riconoscimenti, ha vinto il concorso per la realizzazione del logo della Camera di commercio di Siracusa nel 1995, il concorso regionale della Basilicata per la copertina Pagine Bianche nel 2005 e ha partecipato all'Anteprima Quadriennale di Roma nel 2003.
Maria Luisa Ricciuti
[modifica | modifica sorgente]Maria Luisa Ricciuti nasce a Roma nel 1919 da una famiglia di origini lucane e muore nel 2015, è stata una pittrice, scultrice e scenografa italiana.
Teri Volini
[modifica | modifica sorgente]Teri Volini nasce il 18 marzo a Castelmezzano, è una pittrice italiana. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere a Potenza. Tiene mostre personali in Italia e all'estero, esponendo il suo primo ciclo pittorico "La Montagna Stregata", ispirato alla sua terra d'origine, e varie altre opere. Si trasferisce in Francia, dove vive a lungo e frequenta corsi di lingua, civiltà, arte e teatro all'università di Sorbona. Qui si laurea con una tesi sul teatro di Jean Anouilh. Presidente del Centro Arte e Cultura Delta, con il quale pubblica come saggista. Le sue opere sono esposte in una mostra permanente a Milano. Dichiara di cantare nella donna il valore femminile originario, sottolineandone sacralità, bellezza e creatività nelle sue poesie. Promuove la tradizione lucana in quanto molto affezionata agli usi e costumi della sua terra natia. Nel 1999 realizza una scultura tessile con installazione sulle dolomiti lucane: "Il reale invisibile. La ragnatela". Nel 2011 organizza un’esposizione di opere in collaborazione con altri 90 partecipanti: "Io sono uno con il Sole". Scrive di lei il critico Cesare Vivaldi: "Teri Volini non ha guardato alle sue amate montagne con l’occhio della realtà o del verosimile, ma con gli occhi del ricordo, del sogno e della nostalgia […] popolando quindi queste sue carte di memorie e di fantasmi: oggetti, animali, volti, fiori, rivissuti con colori caldi e insieme impalpabili, aggallanti su una fitta trama di segni neri come dai listelli di piombo di una vetrata accesa di luce, o districantisi da essi come da una ragnatela.", e questa descrizione corrisponde a quella data anche da Elio Mercuri, che sottolinea la sua concezione di "Magia", e a quella di Manuela Stefani, che analizza la sua opera scultorea "La ragnatela" e in particolare il motivo dell'uso.
Antonella Bruno
[modifica | modifica sorgente]Antonietta Bruno, Maratea 20 giugno 1952 - Potenza 24 settembre 2021, è conosciuta da tutti come Antonella. Ha frequentato l'Istituto statale d'Arte di Potenza, sotto la dirigenza del professore Giuseppe Antonello Leone. Ha conseguito il diploma di Maestro d'arte e ha conosciuto Ferdinando Ginnari, docente di Discipline Geometriche, Architettura, Arredamento, Scenotecnica che in seguito diventa suo marito. Dalla loro unione è nata Francesca. Dopo il diploma, Antonella Bruno diventa docente di Arte della Modellistica, Arredamento e Scenotecnica, presso l’I.S.A. di Potenza.
Nel 2010 l’I.S.A. si è trasformato in Liceo Artistico, Musicale e Coreutico “Walter Gropius” e la professoressa Bruno ha insegnato nel biennio Laboratorio artistico, nel triennio Laboratorio del Design dell'arredo: è stata collaboratrice del Dirigente scolastico Paolo Malinconico. Persona eclettica e multiforme, ha sempre interpretato artisticamente la realtà che la circondava. Nel laboratorio artistico, in particolare, si è dedicata con molta passione alla tecnica del quilling. Le testimonianze del suo lavoro sono patrimonio del Liceo Gropius su molte delle sue pareti e in presidenza. In qualità di docente di Laboratorio di design dell’arredo ha portato avanti un discorso innovativo intercettando quelle che sono le nuove tendenze reinterpretandole in chiave contemporanea: il restyling di pezzi vintage.
Antonella Bruno ha svolto il suo lavoro di insegnante con passione e dedizione, mostrando profonda sensibilità e straordinaria umanità. È sempre stata impegnata in attività sociali e di volontariato, in particolar modo per l'UNICEF. Parallelamente e concordemente con l'attività didattica, ha realizzato allestimenti di spazi per convegni, mostre, manifestazioni, componendo scenografie e opere "Still life", principalmente su richiesta di Enti e Istituzioni pubbliche.
In tantissime manifestazioni organizzate, ad esempio, per la memoria della Shoah e per la giornata contro la violenza sulle donne ha realizzato negli spazi scolastici con i suoi alunni degli allestimenti molto particolari: installazioni temporanee di cui è rimasta soltanto la documentazione fotografica. Manifestazioni importanti sono state celebrate in altri spazi, come ad esempio nel Teatro don Bosco in occasione dei 70 anni dalla Shoah con un'installazione scenica di grande impatto sul palco del teatro; o l’allestimento con tappeti rossi e mani rosse in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
Nel 2014, in collaborazione con il CIDI POTENZA, ha realizzato un laboratorio di quilling in occasione dei mercatini di Natale per il Comune di Potenza. In questo progetto la professoressa Bruno, a partire da un testo in prosa, da una fotografia o opera d’arte, ha riproposto quadri con la tecnica quilling.
Nel 2015, in collaborazione con "Libreria Senzanome", Comune di Potenza e CIDI POTENZA, per “Eventi del natale 2015 FASHION QUILLING” (17 dicembre) Antonella Bruno ha proposto a bambini dagli 8/10 anni in su e ad adulti un laboratorio di realizzazione di decorazioni quilling, anche ispirate alla favola di Pinocchio.
Nel 2017 ha partecipato al Progetto WikiDonne con la voce del primo direttore dell'Istituto d’Arte., Giuseppe Antonello Leone.
Antonella Bruno è deceduta a Potenza il 24 settembre 2021.
"Dal punto di vista umano è una persona esemplare perché il suo approccio alle persone è con uno stato di empatia. Non si vuole e non si può non volerle bene. È una persona che è ancora molto presente nella scuola. È ancora un modello di riferimento per me, dirigente, per i docenti e per gli alunni che l’hanno conosciuta. La sua assenza oggi testimonia la sua presenza costante perché comunque rimane viva sempre nei nostri cuori.” Questo il ricordo del Dirigente scolastico Paolo Malinconico.
Anna Ugliano
[modifica | modifica sorgente]Critica d'arte, vive ad Aosta sin dal 1956. Ha conosciuto notevoli personalità dello spettacolo e dell'arte quali Enzo Avitabile, Neri Marcoré, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi e Ulderico Pesce.
Paola Ugliano
[modifica | modifica sorgente]Informatica appassionata di cultura, scienza e tecnologia, arte, comunicazione ed Internet.
Angela Ramundo
[modifica | modifica sorgente]Artigiana di Matera, lavora sin da giovanissima in particolare per la maglieria.
Adelaide Masella
[modifica | modifica sorgente]Scomparsa il 5 ottobre 2015 a soli 41 anni, amava la fotografia. Le foto che scattò furono riprodotte in un'opera che le dedicarono mesi dopo la morte, intitolata Il viaggio. Nel 2022 è la volta di Artisti lucani in mostra, anch'essa in sua memoria.
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Laura Aliani, consiglio.basilicata.it
- ↑ http://uqbararena.blogspot.com/2008/10/arena-cal-for-artists-artisti.html
- ↑ Pietre volanti
- ↑ http://www.provincia.potenza.it/provincia/detail.jsp?otype=1102&id=125531
- ↑ #lu2016 È anche arte. Ecco gli artisti in mostra!
- ↑ Gli artisti della 4. Biennale d'Arte contemporanea di Salerno
- ↑ Edizione 2018
- ↑ https://theheroinejourney2016.wordpress.com/2018/10/31/the-heroines-journey-of-vittoria-lasala/
- ↑ "La Gazzetta del Mezzogiorno" di martedì 29 gennaio pag.XIX