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Software e didattica/Testo completo: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:03, 6 gen 2017

Software e didattica
Autore: Giorgio Musilli
Software e didattica
Fase di sviluppo:Software e didattica
(Sviluppo)


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Introduzione: una scuola in cammino

L'informatica nella scuola italiana

Oggi in Italia le scuole primarie pongono molta attenzione alla implementazione di strumenti utili a migliorare i procedimenti di insegnamento-apprendimento. In particolare, tra luci e ombre, e sulla base soprattutto delle indicazioni contenute nei Programmi per la scuola elementare del 1985[1], si sono sviluppati laboratori scientifici, matematici, musicali, linguistici, artistici, per i quali sono stati predisposti sia ambienti adeguati, sia (più spesso) progetti d'istituto affidati al personale della scuola oppure a esperti esterni. Insieme a queste iniziative è stato suggerito l'uso frequente delle attrezzature informatiche e multimediali, sia per il miglioramento della didattica tradizionale, sia per il potenziamento degli stessi laboratori disciplinari, sia infine a supporto dell'ampliamento dell'offerta formativa. Valentine Day Week List 2022

Interventi istituzionali

Nel quadro del potenziamento dei laboratori multimediali si sono inseriti i finanziamenti ministeriali per le tecnologie informatiche 1A e 1B[2], la successiva fornitura delle LIM[3], e, in alcune regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), i fondi europei PON[4] e FESR[5] (laboratori e strumenti per l’apprendimento della competenze di base: matematica, scienze, lingue, musica nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo); la possibilità di accesso a questi ultimi fondi per il settennio 2014-2020 è stata estesa, anche se in misura minore, alle altre regioni italiane; insieme è stato sviluppato un nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), piano che ha permesso in particolare l'individuazione per ogni istituto di un Animatore Digitale (AD), supportato da un Team Innovazione, con i seguenti compiti: 1) stimolazione della formazione interna alla scuola nell'ambito del PNSD; 2) favorire la partecipazione e il protagonismo degli studenti nell'organizzazione di workshop e altre attività sui temi del PNSD; 3) individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all'interno della scuola coerenti con l'analisi dei fabbisogni della scuola stessa. Sia per gli Animatori Digitali, sia per i membri del Team Innovazione sono stati predisposti appositi corsi di formazione a livello regionale. Per dare nuova linfa al PNSD, è stata prevista e pianificata la creazione di équipe territoriali di docenti esperti, operative dall'anno scolastico 2019-2020; si tratta di 120 insegnanti distaccati utilizzati a supporto dello sviluppo del digitale in Italia. Gli esperti hanno i compiti specifici di: 1) aiutare le scuole nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni per la creazione di ambienti digitali con metodologie innovative e sostenibili; 2) promuovere l'innovazione metodologico-didattica, lo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media; 3) supportare la progettazione e realizzazione di percorsi formativi laboratoriali per docentisull’innovazione didattica e digitale; 4) documentare le sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche, nel campo delle metodologie didattiche innovative.

Aule di informatica

Se i fondi europei hanno permesso di elaborare progetti di largo respiro e protratti per più anni, gli interventi ministeriali di introduzione delle tecnologie informatiche, pur incisivi in una prima fase, non hanno avuto poi carattere di continuità e le stesse dotazioni tecnologiche sono velocemente diventate obsolete. Gli interventi prima di fondi privati (ma solo in alcune parti del Paese, per lo più concentrate nell'Italia del Nord) e poi dello stesso Ministero con le recenti campagne di fornitura delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali) non hanno permesso di colmare la distanza con altre nazioni europee (Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, stati scandinavi) all'avanguardia nei processi di informatizzazione della didattica scolastica. Soprattutto sembra mancare in Italia una "regia" centrale: le varie iniziative in proposito, pur lodevoli e professionalmente adeguate, si susseguono senza collegamenti tra loro e basate più sulla spinta dell'emergenza che su un'idea di fondo unificante, determinando un'evidente (e inaccettabile) dispersione delle risorse impiegate. Peraltro nelle scuole italiane si è registrato per molto tempo un atteggiamento ambivalente verso il software libero o prodotto dalle scuole: solo i recenti e decisi tagli governativi (proposti nelle varie leggi finanziarie che si sono succedute negli ultimi anni) hanno portato gli insegnanti a: 1) considerare la possibilità di utilizzare sistemi operativi e programmi alternativi a quelli commerciali (e costosi); 2) formarsi anche come programmatori (o almeno come creatori di oggetti di apprendimento utilizzando software appositi). Un'inversione di tendenza sembra aver introdotto, con le sue luci e le sue ombre, ma anche con alcuni finanziamenti corposi ed effettivi, il recente e già citato PNSD, all'interno del disegno organico della cosiddetta "Buona Scuola" (Legge 107/2015).

Corsi

I primi corsi di informatica proposti dalle e alle scuole, affidati ad esperti (informatici) esterni, si riferivano a un livello base e miravano alla formazione di "operatori", cioè di personale addestrato all'uso di materiale già predisposto. Non era ipotizzabile in tale fase la formazione di gruppi di "programmatori", e questo per diversi motivi: 1) le dotazioni tecnologiche avevano ancora limitate capacità; 2) non esistevano molti software utilizzabili per costruire "learning objects"[6]; 3) soprattutto pochi insegnanti avevano dimestichezza con l'uso delle attrezzature informatiche e multimediali (e ancora meno le possedevano a casa). Senza una base sufficiente appariva molto difficile pensare a una "élite" di docenti che predisponesse e preparasse oggetti di apprendimento per tutte le scuole. Purtroppo alla prima fase di alfabetizzazione informatica non è seguito un periodo di approfondimento e si è persa proprio la possibilità di creare un gruppo consistente di docenti programmatori. La stessa scelta di privilegiare alcuni software commerciali piuttosto costosi e "chiusi" (Word, Powerpoint), pur rispondendo a criteri di standardizzazione, non è apparsa la più funzionale per la diffusione di una cultura della condivisione di moduli didattici. Sarebbe stata opportuna la predisposizione da parte del ministero di strumenti propri da distribuire alle scuole, sul modello del sistema operante nelle scuole spagnole fin dal 1992. Valentine Day Week List 2022

Fortunatamente in questi ultimi anni, oltre ai già citati progetti finanziati dalla Comunità Europea, sono intervenuti a migliorare la situazione tre fattori importanti: l'azione e la produzione dei vari centri educativi (come l'IPRASE[7] di Trento), la nascita di Innovascuola (link non più attivo: www.premioinnovascuola.it)[8] e la passione di diversi insegnanti formatisi per le competenze informatiche indipendentemente dalle iniziative ministeriali. A questo proposito, oltre a Giorgio Musilli, che ha sicuramente contribuito in modo incisivo alla diffusione del software didattico freeware nelle scuole italiane (riferimento [1]), sono da segnalare il lavoro e la grande competenza tecnica e didattica (tra gli altri) di Alina Savioli, Cesare Agazzi [2], Giovanni Pisciella [3], Giuseppe Bettati [4], Giuseppe Magliano [5], Ivana Sacchi [6], Laura Nicli (e Anna Ronca - [7]), Laura Properzi [8], Nicoletta Secchi [9], Pierluigi Farri [10], Silvia Di Castro [11]. Tutti questi protagonisti della "rivoluzione" del software libero nella scuola hanno anche realizzato in tutto il paese centinaia di corsi per insegnanti e studenti, contribuendo alla diffusione di una cultura della produzione di contenuti didattici, accanto a quella classica della fruizione. Tra l'altro sono stati realizzati diversi incontri tra questi e altri programmatori ed esperti nei vari settori educativi, alla ricerca di nuove strade e soluzioni per il software didattico. Ricordiamo in particolare il seminario di studio "Un protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo", organizzato dall'associazione onlus AREE[9] e tenutosi a Cagliari nel 2004, nato dalla necessità di adattare i programmi didattici prodotti alle esigenze di tutti gli alunni: dalle situazioni di eccellenza a quelle di difficoltà nell'apprendimento, soprattutto se correlate alla presenza di disabilità. Come detto, all'interno del PNSD del 2015 sono previsti aggiornamenti specifici per gli Animatori Digitali dei vari istituti e per i membri del Team Innovazione, con incontri curati da scuole-polo a livello regionale e provinciale.

LIM

Dopo alcuni anni di stallo, dovuti anche ai frequenti cambi ministeriali e alle limitazioni del budget per le spese scolastiche, si è finalmente proceduto a nuovi finanziamenti per le tecnologie informatiche e multimediali. Ciò è avvenuto per la verità su una strada diametralmente opposta alla precedente: invece di costituire laboratori multimediali si è pensato di portare le tecnologie direttamente nelle classi, attraverso la fornitura delle Lavagne Interattive Multimediali, anche se in realtà all'inizio molte scuole, soprattutto a causa del basso numero delle LIM concesse, avevano scelto di installarle nei laboratori, in modo che fossero a disposizione di tutti gli insegnanti e di tutte le classi. Tale scelta si è rivelata particolarmente fallimentare per diversi motivi pratici: difficoltà nel raggiungere l'aula di informatica e mancanza di spazio e di suppellettili all'interno di essa; procedure di accensione e utilizzo farraginose; necessità di coniugare il lavoro vicino ai terminali e quello sulla lavagna; ridotta assistenza di esperti TIC[10]; elaborazione complicata degli orari di utilizzo del laboratorio di informatica.

Il Piano nazionale di diffusione delle LIM rientrava nel più generale Piano scuola digitale (2007), comprendente anche: Cl@ssi 2.0 (rete collaborativa per la modifica degli ambienti di apprendimento); @urora (per il reinserimento sociale dei minori del circuito penale); Oltre l'@urora (innovazione didattica in situazioni di svantaggio); HSH@Network (per gli studenti ospedalizzati o in terapia domiciliare); Patto per la Scuol@ 2.0 (rivolto alla scuola nella sua interezza). L'iniziale discutibile scelta di privilegiare le scuole secondarie di primo grado, fornendo loro 8000 Lavagne Interattive Multimediali nell'esercizio finanziario 2007, è stata bilanciata dalla successiva possibilità (anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011) offerta alle scuole primarie e secondarie di secondo grado di utilizzare ulteriori "tranches" di finanziamenti. Per restare nell'ambito della scuola primaria, nel 2009 sono state fornite e installate 921 LIM in 706 scuole e la "distanza" con le scuole secondarie di primo grado si è ulteriormente ridotta nel 2010 e 2011. Peraltro la necessità indicata dalla Legge Finanziaria del luglio 2011 di accorpare le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria inferiore unicamente in Istituti comprensivi ha creato la possibilità di ridistribuire i materiali informatici e le risorse tecnologiche sulla base di precisi criteri individuati dai Collegi docenti, ma anche pensando ad attività di continuità tra i vari gradi della scuola dell'obbligo.

Nei corsi di apprendimento collegati alla fornitura delle LIM e in continuità con diverse iniziative di aggiornamento, è stata illustrata la possibilità di creare "learning objects" riutilizzabili. Purtroppo non sono stati indicati degli standard precisi: le lavagne, fornite da più ditte, presentano software di gestione non sempre compatibili tra di loro; in particolare i moduli didattici prodotti molto spesso non sono riutilizzabili con LIM di diversa provenienza e rischiano di vanificare il lavoro e la passione di centinaia di insegnanti.

Due distinti PON dell'inizio dell'anno scolastico 2015-2016 hanno permesso a tutte le scuole richiedenti (oltre 6000) di ottenere il completamento della propria rete Wi-Fi, ma hanno anche consentito il completamento delle attrezzature digitali, informatiche e tecnologiche in numerosi istituti italiani. Sono seguiti due bandi MIUR dedicati agli atelier digitali e alle biblioteche innovative.

Nel corso dell'anno scolastico 2016-2017 un nuovo bando, "Cittadinanza e creatività digitale", ha dato la possibilità a tutte le scuole italiane di accedere a ulteriori fondi europei "per lo sviluppo del pensiero computazionale, della creatività digitale e delle competenze di cittadinanza digitale".

Infine l'emergenza COVID-19 con la conseguente attivazione della DAD prima e della DID dopo, ha determinato nel corso del 2020 l'acquisto massiccio di hardware e software da parte di tutti gli istituti scolastici italiani; in tale fase emergenziale si sono notate le carenze del PNSD riguardo alla didattica a distanza, ed in particolare: 1) l'assenza di una piattaforma educativa unica nazionale; 2) la mancanza di repositories centralizzati di risorse educative; 3) la frammentarietà dell'offerta formativa.

Al di là dei limiti di tutte queste iniziative istituzionali, si sono sicuramente aperte ottime prospettive per una maggior consapevolezza da parte di dirigenti, docenti e famiglie dell'utilità degli strumenti informatici e delle LIM all'interno della pratica scolastica. In particolare è aumentato notevolmente l'interesse da parte degli utenti del servizio scolastico per una didattica supportata dalle tecnologie digitali e la scuola non può non tenerne conto. Valentine Day Week List 2022

Iniziative, convegni e concorsi

Un orizzonte variegato

Restando nell'ambito dei corsi di apprendimento, è sicuramente interessante l'utilizzo da diversi anni di una piattaforma on-line per i corsi rivolti ai neo-immessi in ruolo nella scuola (ora [12], in origine puntoeduri.indire.it). La produzione di oggetti di apprendimento in questi corsi viene ampiamente incoraggiata, anche se poi i lavori finali si riducono spesso a relazioni di un paio di pagine. Gli insegnanti dovrebbero essere spinti a produrre unità di insegnamento-apprendimento multimediali utilizzabili concretamente in classe adoperando la LIM eventualmente presente o nell'aula di informatica (esercizio individuale o a gruppi). I progetti prodotti potrebbero essere inseriti in una banca dati ed essere liberamente scaricabili e utilizzabili da qualsiasi scuola. Proprio in riferimento a questa possibilità, è opportuno segnalare gli esperimenti condotti da diversi USP[11] (ad esempio quello di Bologna), che si sono adoperati per la raccolta (ma non la produzione) di software didattici gratuiti, e da alcuni centri educativi e di ricerca. In particolare l'IPRASE di Trento [13] per tre anni consecutivi dal 2001/2002 ha sperimentato nella scuola dell'obbligo un pacchetto di giochi per alcune discipline (italiano, geografia, matematica), realizzato dal programmatore Vladimir Lapin utilizzando la tecnologia Flash, peraltro altamente "portatile"[12]. Questi giochi sono vivacissimi e sono molto apprezzati anche da bambini abituati al continuo uso delle tecnologie e in particolare delle moderne consolle (PSP[13], Nintendo WII, ecc). Il pacchetto è stato successivamente arricchito, grazie all'apporto di altri programmatori, come Luigi Sansoni, Romano Nesler, Daria Nesler e AZart. I giochi sviluppati sono attualmente disponibili in un unico file .zip [14]. Per il resto il panorama italiano è piuttosto variegato: siti scolastici ed educativi, raccolte di provvedimenti legislativi, siti di sindacati, giornali, case editrici costituiscono un orizzonte particolarmente frastagliato. Peraltro, se i convegni dedicati al Web, alle nuove tecnologie multimediali, alla didattica innovativa collegata alle LIM, sono stati numerosi in questi anni, gli interventi diretti concreti da parte del MIUR sono stati pochissimi, almeno fino al recente PNSD.

Innovascuola e Divertinglese

Tra gli interventi governativi l'attività di Innovascuola, più dovuta all'encomiabile iniziativa personale di alcuni responsabili che a una visione globale, ha assunto un ruolo centrale nel coordinamento e nella raccolta dei prodotti delle scuole. Un primo concorso realizzato nell'anno scolastico 2009-2010 ha avuto un enorme successo di partecipazione, confermato nella seconda edizione (a.s. 2010-2011). Purtroppo l'esperienza è stata bruscamente interrotta e non più ripresa negli anni successivi. Nel sito collegato erano presenti "learning objects" prodotti dalle scuole di ogni ordine e grado e nei più svariati formati (HTML[14], Flash, Powerpoint, JClic, .doc[15]); si ribadisce che proprio questo costituisce il problema maggiore: non aver fornito standard alle scuole ha determinato una notevole difficoltà nell'uso concreto dei progetti nelle classi e nelle aule di informatica. Un'altra iniziativa, il Divertinglese, ha avuto una buona diffusione, utilizzando in modo massiccio, oltre ai video (alcuni dei quali realizzati dalle stesse scuole) e al mezzo televisivo, anche numerosi piccoli giochi in Flash creati appositamente e disponibili nel sito di riferimento [15], che ha sotituito il vecchio sito (www.ild.rai.it), non più aggiornato. Proprio il successo del Divertinglese aveva convinto nel 2003 l'allora ministro del MIUR Letizia Moratti ad ampliare il progetto con una parte dedicata all'istruzione informatica: nasceva quindi il DivertiPC, sempre in convenzione con i canali RAI satellitari, un'esperienza che però ha rivelato nel tempo poche luci e molte ombre.

Un ambito particolare

Disabilità e tecnologie

Un ambito particolare ha sempre avuto la massima importanza per la produzione di software educativi, quello della disabilità. Prodotti per non vedenti sono diffusi da sempre, mentre specifici software per altre tipologie di diversamente abili sono in continuo sviluppo. Varie case editrici e aziende operano nel settore distribuendo ottimi prodotti (quasi sempre più usabili a casa che a scuola), ma a prezzi piuttosto alti, che spesso devono sopportare direttamente le famiglie, anche se alcuni contributi arrivano dallo Stato e da diverse associazioni. La sintesi vocale[16] è ampiamente adoperata ed è il mezzo più efficace per ottenere i migliori risultati dai soggetti interessati. A questo proposito si segnalano la piattaforma gratuita Microsoft Speech Platform - Runtime [16], le voci, sempre gratuite, MSSpeech_TTS_it-IT_Lucia [17], MSSpeech_TTS_en-GB_Hazel [18], MSSpeech_TTS_en-US_Helen [19], MSSpeech_TTS_en-US_ZiraPro [20], la prima per la lingua italiana, le altre per la lingua inglese, e i programmi freeware Balabolka [21] e DSpeech [22], entrambi con utilissime funzioni di esportazione nei formati .wav e .mp3 dei testi letti. In Windows 8.1 e Windows 10 è installabile la voce femminile Elsa, con le procedure descritte nella pagina dedicata del sito di Microsoft [23]; nella stessa pagina scopriamo che, oltre a quelle già indicate, sono disponibili ulteriori altre voci, tre per il cinese, tre per l'inglese (Zira, David, Hazel), due per lo spagnolo (Sabina e Helena), una ciascuna per il francese (Hortense), il tedesco (Hedda), il giapponese (Haruka), il coreano (Heami), il polacco (Paulina), il portoghese (Maria) e il russo (Irina). Un'altra voce italiana molto interessante, Silvia [24], non sempre viene riconosciuta dal sistema per cui è necessario ricorrere alle modifiche descritte da Alessio Antonellis [25]. Se il software open source ESpeak [26] offre la possibilità di leggere e salvare in formato .wav i testi importati o scritti direttamente, ma sempre usando le voci presenti nel sistema, all'interno di Firefox, la combinazione del servizio on-line NaturalReader [27] - voci italiane Vittorio, Mario, Chiara e Valentina) e del componente aggiuntivo Video DownloadHelper [28] permette la registrazione di testi letti in formato .mp3. Da notare che NaturalReader comprende anche 44 voci non italiane (8 in inglese americano, 7 nell'inglese britannico, 6 in spagnolo, 7 in francese, 6 in tedesco, 4 in portoghese, 4 in svedese, 2 in olandese); tutte queste voci possono essere usate nella versione gratuita del servizio per 20 minuti al giorno; se si supera questo limite giornaliero ci si deve accontentare delle "Free Voices" proposte (Elsa per l'italiano, Zira per l'inglese). Sempre per Firefox, Firevox [29] legge il testo delle pagine visitate, ClickSpeak [30] le righe su cui si clicca con il mouse. Sempre on-line, è utilissimo il servizio gratuito offerto da RoboBraille.org [31]; si possono caricare in locale o dal web files .doc, .docx, .pdf, .ppt, .pptx, .txt, .xml, .html, .htm, .rtf, .epub, .mobi, .tiff, .tif, .gif, .jpg, .jpeg, .bmp, .png, .pcx, .dcx, .j2k, .jp2, .jpx, .djv e .asc della dimensione massima di 64 Mb, oppure si può scrivere/incollare dalla memoria direttamente il testo da convertire; una volta inserito il testo da lavorare, si può scegliere il formato di output, cioè MP3 audio, Braille, E-Book (.epub, .mobi), Conversione in un diverso formato (.doc, .docx, . rtf, .pdf, .xls, .csv, .txt, .htm); il file convertito, sempre con caratteristiche di alta accessibilità, sarà inviato nella casella di posta indicata. Soprattutto per la costruzione di diari misti di parole e immagini si consiglia FacilitOffice [32] di Ivana Sacchi, utilizzabile in combinazione con OpenOffice o LibreOffice. Dedicato infine in modo specifico, ma non esclusivo, ai non vedenti, Biblos Home [33] è un eccezionale wordprocessor facile da usare e con numerose funzioni peculiari (analisi del testo, correzione ortografica, gestione di testi in greco antico e latino, supporto della sintesi vocale, esportazione dei testi in audiolibri .mp3, stampa Braille, disegno e stampa di grafici tattili). Eccezionale appare Javascript VirtualKeyboard [34], uno strumento che permette di usare ogni tastiera esistente o immaginabile, senza averla installata nel proprio pc; vengono considerati praticamente tutti i linguaggi del mondo e i testi prodotti usando i caratteri delle varie tastiere possono essere facilmente copiati ed incollati in tutte le applicazioni che richiedono un input da parte degli utenti; per usare basta caricare nel navigatore le pagine .html contenute nella directory principale del pacchetto scaricato. A metà tra l'editor e il lettore vocale, WriteType [35] è un'applicazione progettata per gli studenti/utenti che hanno difficoltà a digitare, ma può essere utile anche per tutti gli utenti che vogliano scrivere correttamente. Per i numerosi diversamente abili con difficoltà di movimento (anche gravi) esistono peraltro dispositivi hardware appositi (tastiere espanse[17], facilitate, programmabili[18] e ridotte[19], ingranditori, emulatori, mouse ergonomici, touch screen, trackball[20], sensori singoli e multipli, comunicatori semplici[21], simbolici[22], alfabetici[23] e dinamici[24]) che i programmatori di software didattici implementano sempre più spesso nei software che producono. Peraltro anche nell'ambito del software "libero" sono state considerate negli ultimi anni le esigenze dei soggetti diversamente abili, come dimostrano le opzioni inserite in molti programmi didattici creati dai maggiori esperti italiani (Ivana Sacchi in particolare), il già citato seminario di studio "Un protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo" (Cagliari 2004) e le esperienze proposte nelle diverse manifestazioni dedicate al settore: sono da segnalare, a questo proposito, gli 11 convegni HANDImatica di Bologna [36], dal 1997 al 2017, ma anche le 19 edizioni del Mediaexpo di Crema [37].

I soggetti e gli attori

Queste e altre manifestazioni sono importanti perché forniscono l'occasione alle ditte produttrici e agli autori di confrontarsi e di illustrare ai responsabili scolastici, agli insegnanti e ai rappresentanti delle istituzioni le novità hardware e software e le possibilità applicative (enormi) che offrono. Tra le numerose ditte e le aziende operanti nel campo degli ausili per i disabili si segnalano le Edizioni Erickson [38], con un catalogo vasto e completo, e la dinamica Cooperativa Anastasis [39], che propone, oltre a corsi, approfondimenti e strumenti hardware molto interessanti, anche programmi didattici verificati direttamente sul campo. Negli ultimi anni sono nate alcune startup con l'obiettivo di rendere piu' semplice e meno costoso l'adozione di una didattica inclusiva: tra queste segnaliamo Digitally Different Srl che nel realizzare il suo EdiTouch [40] ha condotto la prima sperimentazione scientifica con il Servizio Sanitario Nazionale [41] venendo poi segnalata dall'Unione Europea come best practice per la didattica inclusiva [42]

Hardware e software

Gli interessi commerciali

Non è il solo settore dei prodotti per i diversamente abili a essere al centro di interessi commerciali: programmi didattici sono stati creati in quantità massicce negli ultimi anni, grazie anche alla diffusione del CD[25] come supporto per la distribuzione dei prodotti. All'ottima qualità grafica e multimediale non sempre è corrisposta un'effettiva usabilità di tali programmi nelle classi e soprattutto quasi mai i presupposti didattici e teorici sono risultati validi; soprattutto non c'è stata collaborazione tra i programmatori software e gli insegnanti nella progettazione di questi prodotti, anzi molti CD didattici sono stati preparati frettolosamente, seguendo esclusivamente logiche commerciali. Alcuni software didattici a pagamento hanno mostrato limiti evidenti legati alla valutazione e al consolidamento dei contenuti proposti, altri (ad es. alcuni pur usatissimi programmi della stessa Erickson) sono partiti da presupposti teorici rigidi e sicuramente discutibili (ad es. la necessità di seguire un percorso stabilito, l'impossibilità di andare avanti se non si risponde a un quesito, l'ossessiva ripetizione di alcune attività). A limitare l'invasività delle aziende commerciali hanno contribuito alcune associazioni (soprattutto quelle dei diversamente abili), pochi illuminati enti pubblici (come l'IPRASE di Trento e l'USP di Bologna) e numerosi autori di software didattici freeware, oltre alla stessa diffusione dei software "liberi", dovuta in particolare all'azione di alcuni gruppi di utenti ed esperti Linux. Peraltro la distribuzione del validissimo Ubuntu [43] non ha risolto i problemi, soprattutto di complessità e compatibilità, legati all'uso di Linux nelle scuole, le quali continuano ad adoperare sistemi Windows nei loro laboratori, talora senza avere nemmeno le licenze richieste.

Una scelta difficile

L'orientamento che si può suggerire, al di là delle possibilità offerte dalla diffusione del software "libero", segue due direttrici: 1) l'acquisto di multilicenze per il sistema Windows e l'uso contemporaneo di software, didattico o no, freeware (l'offerta è sufficiente a coprire tutte le esigenze); 2) l'installazione di un sistema Linux e l'uso di programmi didattici preparati appositamente, o ancora di software educativo freeware Windows tramite l'emulatore Wine[26], o infine di applicativi presenti in Internet (in Flash o in linguaggio Html5 e Java). La seconda opzione è sicuramente di più difficile attuazione (anche ipotizzando la conservazione di qualche elaboratore con sistema Windows installato): 1) serve spesso un collegamento Internet attivo; 2) alcuni strumenti nel web non sono disponibili; 3) sorgono continui problemi di compatibilità e portabilità (in particolare diversi software Windows non sono eseguibili con l'emulatore Wine); 4) il piano di diffusione delle LIM si basa su software proprietari per sistemi Windows; 5) lo stesso MIUR, a differenza di diversi ministeri dell'istruzione europei, insiste sulla collaborazione con Microsoft e sull'utilizzo dei relativi prodotti; 6) molti insegnanti sono stati istruiti proprio e solo nell'uso del sistema Windows. È opportuno quindi non pensare a scelte radicali, ma approfittare delle opportunità gratuite presenti nel mondo Windows (es. OpenOffice.org, Gnumeric, Inkscape, PicPick, Scribus, Geogebra), per cui il costo iniziale delle licenze Windows può essere riassorbito velocemente.


TUTTI I COLLEGAMENTI:

  1. PARTE 1
  2. PARTE 2


Note

Il software

Il software

Il sistema

Un quasi monopolio

Windows è una famiglia di ambienti e sistemi operativi (con interfaccia grafica a finestre) prodotti dalla Microsoft Corporation. Il primo sistema Windows risale al novembre 1985, ma già in precedenza (agosto 1981 - giugno 1982) l'azienda di Redmond aveva avuto un grande successo commerciale con il sistema MS-DOS, ottenuto sviluppando il codice del sistema CPM-86 della Seattle Computer Product, soprattutto grazie alla decisione di IBM di inserirlo nei propri PC. Il sistema MS-DOS, poi affiancato da Windows (la prima versione significativa è stata la 3.1 - marzo 1992), ebbe la meglio su una serie di sistemi operativi, alcuni molto rudimentali, altri già su altissimi livelli; tra questi possiamo ricordare Apple DOS, MAC OS, Commodore PET, Commodore VIC-20, Commodore 64, Commodore 128, Sinclair Micro, Sinclair QX, Sinclair QDOS, TI99-4, AmigaOS, Atari TOS.

Oggi il monopolio di Windows come sistema operativo per i moderni computer è piuttosto evidente, appena intaccato dalla diffusione dei Mac di Apple in alcuni settori circoscritti (ad es. grafica e musica professionale) e dalle alternative "libere" gratuite (Linux in particolare, con la distribuzione Ubuntu nell'ambito educativo). Ogni sviluppatore di software didattico deve tener conto della diffusione capillare del sistema Windows, ancora più evidente nell'ambito scolastico nel quale pure avrebbe avuto meno motivo di esistere dato il carattere esclusivamente commerciale del prodotto e i costi delle relative licenze. Attualmente Windows rappresenta un vero e proprio standard e gli applicativi prodotti per questo sistema sono molto più numerosi e vari rispetto ai software preparati per altri sistemi. Le stesse difficoltà di compatibilità (volute o meno) non aiutano la coesistenza di più sistemi e la scelta cade quindi quasi sempre su Windows: da una parte le scuole sono sicure di poter eseguire la maggior parte dei programmi possibile; dall'altro gli sviluppatori hanno la certezza di poter dare la massima diffusione ai propri prodotti.

Problemi di sicurezza

L'utilizzo di Windows ci espone peraltro maggiormente ad infezioni informatiche: dobbiamo essere pronti a prevenire l'attacco di virus di vario genere sia tramite accortezze nell'uso dei pc e delle memorie di massa collegate, sia utilizzando (ed aggiornando frequentemente) un antivirus appropriato, ad es. i gratuiti Avast [44], AVG [45] e Avira [46]. In caso di infezioni gravi è consigliabile ricorrere, sia a AdwCleaner [47], sia a Combofix [48], due strumenti radicali e potenti per l'eliminazione di molti virus, ma soprattutto dei fastidiosissimi malwares e spywares che spesso vengono scaricati durante la nostra navigazione o sono nascosti in alcuni software gratuiti. C'è da dire che purtroppo Combofix non funziona più per sistemi Windows dalla versione 8.1 in poi e finora non sono stati individuati programmi freeware della stessa efficacia. Meno utile appare McAfee Stinger [49], portatile e gratuito: il programma, peraltro aggiornato non frequentemente, cerca un numero limitato di virus e rileva troppo spesso dei "falsi positivi". Più interessante appare invece Malwarebytes Anti-Malware [50], utile per ripulire il proprio sistema da software malevoli. L'esplorazione dei links, dei servizi e dei programmi che indicheremo di qui in avanti presuppone proprio la presenza di un buon antivirus per evitare spiacevoli sorprese purtroppo sempre possibili. Per il resto è possibile utilizzare diversi strumenti per tenere in efficienza il proprio sistema e proteggere dati e documenti:

  1. Wise Care Free 365 [51], eccezionale per la velocizzazione di sistemi Windows;
  2. Steam Cleaner [52], portatile e gratuito, elimina le tracce lasciate da vari sistemi di gioco (Steam, Origin, Uplay, GoG);
  3. Tweaking.com Windows Repair [53] ripara tutta una serie di problemi di Windows, ma deve essere usato ovviamente con la dovuta attenzione;
  4. Safe In Cloud [54] è un completo manager di account; i dati, protetti da una "master password" impostata in apertura del programma, vengono registrati in un database posto sul servizio di cloud storage che più utilizziamo (OneDrive, Google Drive, Dropbox); tutti i servizi considerati sono tutelati da crittografia a 256 bit AES e sono quindi assolutamente sicuri;
  5. Registry Life [55] ripara, ottimizza e deframmenta il registro di Windows, eliminando in particolare chiavi obsolete e inutili; il programma può anche fare un backup di sicurezza del registro prima di applicare i cambiamenti.

Problemi di compatibilità

Altro problema degli ultimi sistemi Windows (a 32 bit, ma soprattutto a 64 bit) è la difficoltà d'uso di molti programmi MS-DOS (alcuni dei quali saranno presentati e recensiti in seguito); a questo proposito, per l'esecuzione di queste applicazioni, consigliamo il software open-source D-Fend Reloaded [56], un'interfaccia che ingloba il noto (e sempre open-source) DOSBox [57] e ne facilita l'utilizzo. Diversi pacchetti di programmi e giochi già pronti e configurati sono presenti a questo indirizzo [58] e sono anche un modo per mostrare gli inizi dell'informatica in corsi dedicati; una volta scaricati, basta avviare ogni file .exe e indicare la directory in cui si trova D-Fend Reloaded. Si segnalano peraltro grandi problemi nell'uso di programmi creati con il compilatore Visual Basic, in particolare con le versioni 3, 4 e 5, soprattutto a causa delle librerie .dll e del controlli .ocx usati dai programmatori in queste applicazioni.

Le alternative

Edubuntu

Edubuntu [59], noto anche come Ubuntu Education Edition, è disponibile nella versione 14.04.2, utilizza l'ambiente desktop GNOME, può essere installato stabilmente, ha un'interfaccia molto amichevole e accattivante e comprende applicativi come LibreOffice (evoluzione completamente "libera" di OpenOffice.org), Calibre, LibreCAD, Pencil, Freemind, Dia, Inkscape, GIMP, Pencil, Tux Paint, Tux Math, Tux Typing, KDE Education, Gcompris, Geogebra, Stellarium, Celestia, Scribus, Blinken, Kanagram, KBruch, KHangMan, KTurtle, KwordQuiz.

So.di.Linux

So.di.Linux [60], inizialmente sviluppato sulla nota distribuzione EduKnoppix [61] dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è prodotto dall’Istituto per le Tecnologie Didattiche (ITD-CNR), in collaborazione con l'AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), è stato aggiornato il 26 giugno 2015 (grazie soprattutto all'opera di Francesco Fusillo, Nicola Milani e Maurizio Marangoni) sulla base di Linux Mint MATE 17.1 [62]; è disponibile da poco una nuova versione della distribuzione, Sodilinux Orizzonti 2025 [63]; nella stessa pagina è presente anche la distribuzione Sodilinux Orizzonti 2017 (appena sostituita). Nella sezione Archivio [64] del sito di riferimento è possibile scaricare anche le versioni precedenti: SoDiLinux@CTS (2014 - selezione di software per l’Innovazione Didattica e l'inclusione); SoDiLinux 6x2 (2009 - 127 software didattici per la Secondaria di secondo grado e l'Università); SoDiLinux 6x3 (2009 - 118 software didattici per scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado); ZoomLinux (2008 - 35 programmi didattici per il lavoro con studenti ipovedenti); SoDiLinux 4 All (2007 - 137 software open source per la didattica); So.Di.Linux DVD (2006 - 146 software per l'apprendimento); So.Di.Linux CD (2003-2005, in 3 CD).

FUSS

FUSS (Free Upgrade Southtyrol's Schools) [65], giunto alla versione 6.0 (Argon - 2012), è rivolto trasversalmente a studenti, docenti e famiglie, è stato realizzato nella provincia di Bolzano in parte grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (FSE), si carica piuttosto velocemente come live DVD, permette anche un'installazione stabile del sistema e comprende interessanti programmi educativi (Aggettivi, Anafrase, Anagrammi, Childsplay, Difficoltà ortografiche, Dr. Geo, Due aggettivi, GCompris, GNU Denemo, GNU Solfege, Kalcul, Kalgebra, KBruch, KGeography, KHangMan, Kig, Klavaro [66], KmPlot, KTouch, KTurtle, Lessico, Linux letters and numbers, Marble [67], Mnemosyne, Parley, Scegli l'aggettivo, Step, Tux Math, Tux Paint, Tux Typing, Uso della lettera H, View Your Mind), mentre gli altri (numerosi) applicativi presenti coprono qualsiasi esigenza dell'utente e sono divisi in modo efficiente e razionale nelle categorie “Accessori”, “Audio e Video”, “Elettronica”, “Giochi”, “Grafica”, “Internet”, “Programmazione”, “Scienza”, “Ufficio”, “Strumenti di Sistema”, “Altro”.

Qimo

Qimo [68], con un'interfaccia accattivante e icone piuttosto grandi, prodotto da un'associazione statunitense senza fini di lucro, la QuinnCo, è dedicato alla scuola dell'infanzia ed è installabile anche su computer obsoleti: oltre a Tux Math, GCompris, Space Invaders, Tux Paint e altri programmi per i piccolissimi, troviamo l'interessante ambiente di programmazione Laby [69], in cui bisogna aiutare le formiche a uscire da un labirinto attraverso apposite istruzioni.

Ubuntu Plus Remix

Ubuntu Plus Remix [70] rappresenta un riuscito tentativo da parte di una scuola superiore (in questo caso l'Istituto di Istruzione Secondaria Statale "Ettore Majorana" di Gela) di organizzare il software didattico "libero" secondo le proprie esigenze; la distribuzione è disponibile (in italiano) in diverse versioni [71], a 32 o 64 bit, e con o senza Unity (un'ottima ed amichevole interfaccia grafica di Ubuntu); l'utilità Wine, presente in questa distribuzione (ma anche in altre qui descritte), permette l'esecuzione della maggior parte dei programmi freeware preparati per il sistema Windows e quindi assicura il loro uso anche non avendo licenze per il sistema operativo di Microsoft;

ITIS Linux

ITIS Linux [72], sempre dell'Istituto Majorana, opera di Andrea Lazzarotto e Stefano Signori, è un sistema pensato più per le secondarie superiori, però presenta programmi utilizzabili anche nelle scuole primarie; il progetto è stato purtroppo abbandonato nel giugno 2012.

Govonix

Govonix [73] comprende strumenti per la "LIM povera" come Ardesia e Pyton-Witheboard e permette una notevole personalizzazione del desktop grazie alla presenza del DE (Desktop Environment) MATE.

DoudouLinux

DoudouLinux [74] contiene decine di applicazioni adatte a ragazzi dai 2 ai 12 anni di età ed è facile da usare come una consolle di gioco; si tratta di un cd-live che non necessita di installazione, con filtri per la navigazione Internet e supporto di 25 lingue, tra cui ovviamente l'italiano.

Ardesia WiildOs e WiildOs

Appare ormai superato (e quindi merita solo un rapido cenno come illustre apripista) il Live CD EduKnoppix, giunto alla versione 3.1 RC1 e non più aggiornato dal 2007. Più recente è invece la distribuzione Ardesia WiildOs [75], pensata per le nuove Lavagne Interattive Multimediali: oltre alle applicazioni educative tipiche (LibreOffice, Stellarium, Scribus, ecc.) presenta alcuni strumenti utili proprio per le LIM, come Ardesia Desktop Sketchpad (una lavagna in cui è possibile scrivere, annotare e disegnare di tutto) e Ardesia Toolset (che comprende una tastiera virtuale, un evidenziatore di aree, un ingranditore di parti dello schermo, varie tendine e diverse altre utilities). A partire da questo progetto è stata realizzata un'ulteriore distribuzione open source, WiildOs [76], che, basata sulla gestione della LIM semplicemente con il controller della WII e curata soprattutto da Massimo Bosetti, Matteo Ruffoni e Pietro Pilolli, è attualmente un eccellente e completo sistema operativo open source, giunto alla versione 4.20 (17 aprile 2014): sono compresi numerosi programmi educativi, a partire dalla potente suite per l'ufficio LibreOffice e dall'ottimo sintetizzatore vocale VoxOoFox, ed è possibile aggiungere programmi, personalizzare l'ambiente e salvare documenti. Anche in questo caso, soprattutto per l'indifferenza e il disinteresse degli ambienti politici e istituzionali il progetto è stato abbandonato, essendo tra l'altro terminati i finanziamenti relativi nel dicembre 2013. Tutte le distribuzioni indicate (ad esclusione proprio dell'obsoleto EduKnoppix) possono essere gratuitamente "scaricate" dai siti indicati in un formato immagine (es. .iso[27]), pronte per essere masterizzate su DVD o su pennetta USB. A questo proposito può risultare molto utile YUMI [77], un software freeware per la preparazione di chiavette USB per la prova di distribuzioni live o per l'installazione di sistemi operativi completi (es. Edubuntu); è tuttavia preferibile un'applicazione simile e più facile da usare, Rufus [78]: in questo caso basta selezionare l'ISO desiderata e aspettare il completamento della sua decompattazione sulla pennetta (che verrà peraltro formattata a questo scopo); una volta indicato il drive USB come unità di avvio (all'interno del BIOS), si potrà scegliere al riavvio del pc tra diverse modalità di installazione, incluse la prova "live" e l'installazione completa del sistema con formattazione del disco rigido. A questo proposito sono senz'altro da segnalare diverse distribuzioni Linux live "di base" per la gestione di problemi sui pc: Finnix [79], Trinity Rescue Kit [80], GParted [81], NimbleX [82], SliTaz [83] e SystemRescueCd [84].

Altre distribuzioni educative

Sono disponibili nel web numerose altre distribuzioni Linux:

  1. AbulEdu [85], in lingua francese, è basata su Debian/Knoppix e comprende anche una versione "live"; sono presenti diversi programmi e pacchetti educativi non disponibili altrove;
  2. Alinex [86], con interfaccia e programmi in portoghese, è pensata per studenti universitari che vogliano sviluppare nuove applicazioni didattiche;
  3. ArcheOS [87] comprende applicazioni dedicate all'ambito archeologico;
  4. Bioknoppix [88], basata su Knoppix, è una distribuzione "live" realizzata per i biologi molecolari;
  5. DoudouLinux [89] è progettato per i bambini tra i 2 e i 12 anni e comprende 78 giochi e programmi didattici;
  6. EduLinux [90], basata su Mandrake Linux 9.1, molto facile da usare, è stata realizzata in Quebec ed è ideale per scuole ed uffici;
  7. ELearnix [91], contenuto in un CD "live", è un sistema operativo basato su Slackware, ma anche e soprattutto un libro sfogliabile, un completissimo e pratico tutorial su Linux;
  8. FedoraEdu [92] si segnala per il numero e la qualità delle applicazioni comprese;
  9. Scientific Linux [93] e Fermi Linux [94] si basano su Red Hat e sono orientate alle scienze;
  10. Snofrix [95] è un CD "live" con una vasta selezione di giochi e programmi educativi;
  11. Sugar on a stick [96] è un sistema operativo completo e facile da usare anche da parte dei bambini;
  12. TumiX GNU/Linux [97] è dedicata alle scuole e alle università peruviane e comprende i principali pacchetti open source per la produttività individuale;
  13. Ubermix [98], disegnato appositamente per le scuole, contiene numerosi applicativi open source [99];
  14. UberStudent [100], facile da usare, è pensato per le scuole superiori; così l'add-on di Firefox Zotero può essere utilizzato per raccogliere e gestire i riferimenti bibliografici e altre informazioni; lo stesso Firefox presenta moltissimi verso servizi online progettati per gli studenti delle superiori; sono compresi, tra gli altri, il gestore dei documenti LyX, il software per il budget personale Buddi, e poi KeepNote per prendere appunti e segnare appuntamenti, ThinkingRock per la pianificazione degli appuntamenti e Beagle per la ricerca di file in locale;
  15. Sardux Pro Pipius [101], adatta a bambini dai 3 anni in su;
  16. Ubuntu DesktopPack [102], con 220 programmi educativi, di cui 140 nel disco principale e 80 nel cd addizionale;
  17. PrimTux [103], Basata su Debian, leggera e personalizzabile, funzionante anche come "live", con materiale educativo anche recente;
  18. LliureX [104], realizzato a Valencia, contiuamente aggiornato con numerosi programmi educativi (compreso eXeLearning);
  19. Linus From Scratch [105], Peach OSI [106], MINIX 3 [107], OLPC OS [108], SuliX [109].

Le possibilità del web

Al di là della scelta del sistema e dell'eventuale opzione per una distribuzione Linux educativa, è sempre possibile utilizzare piattaforme Web per l'esecuzione di applicativi didattici e per la diffusione dei propri learning objects. In particolare programmi in Java [110] o in Flash, oppure ancora (e meglio) nel nuovo linguaggio Html5, realizzabili con determinati software (anche gratuiti), si possono affiancare agli esercizi proposti adoperando il solo (e limitato) codice HTML e possono rappresentare la soluzione ai problemi di compatibilità tra i vari sistemi operativi.

Raccolte di software libero

Sempre in Internet sono presenti raccolte di software "libero": ad esempio i numerosi programmi presenti in sourceforge.net possono essere installati più o meno facilmente in sistemi Linux basati su Debian o Ubuntu. Ribadiamo però l'utilità pratica di una scelta "di compromesso" del tipo: multilicenze educative Windows + raccolte di software freeware. Del resto, anche se il sistema Windows "base" presenta pochi strumenti utili in campo educativo, il panorama dei programmi didattici freeware è ampissimo e consente di ammortizzare velocemente l'iniziale spesa per le licenze del sistema operativo. Giocano a favore di questa soluzione la facilità di installazione dei pacchetti didattici in ambito Windows e la presenza di vaste raccolte già predisposte. A questo proposito diverse iniziative possono essere segnalate:

  1. Winpenpack [111] si ispira ad alcuni siti in lingua inglese (Best Portable Apps, Online Web Apps, Portable Freeware, Pen Drive Linux) ed è un progetto in cui numerose applicazioni open source e gratuite sono ottimizzate in modo da essere eseguite e utilizzate da PenDrive[28] USB[29] o da hard disk[30] senza che si debbano operare le relative installazioni; oltre alle più note applicazioni "libere" per la navigazione, la posta elettronica, la chat, l'elaborazione di immagini, la grafica, la manutenzione del PC, la sicurezza, lo svago e lo sviluppo, per la scuola sono stati inseriti (quasi sempre in versione X-) diversi software noti e importanti (Geogebra, Gnuplot, Graph, Tux Type, Stellarium, Celestia, Tux Math, GCompris, OOo4Kids, Omnitux, Childsplay, Pysycache, StarDict, Tux Paint, ColoringBook, Freemind, MuseScore, Solfege, LenMus, Tux Guitar, Synthesia, VisualMusic, ImageJ, StoryBook, Celtx, GenealogyJ, JClic), ma anche numerosi programmi "minori" opera spesso di sconosciuti, ma competenti programmatori italiani;
  2. Luposuite [112] segue la stessa filosofia di Winpenpack e come quest'ultima raccolta ha il limite di rivolgersi quasi esclusivamente a prodotti provenienti da ambienti anglosassoni, quindi non sempre adatti (o adattabili) alla realtà italiana;
  3. Alcuni enti istituzionali e varie comunità scolastiche hanno curato raccolte di software freeware sia per sistemi Linux (come illustrato in precedenza) sia per sistemi Windows; tra questi sono degni di nota: a) il PassaCD predisposto in 3 versioni successive dall'ex-IRRE della Lombardia all'interno del progetto LAPSUS[31] (attivo dal 2002) e proposto successivamente per un breve periodo in una quarta versione da un gruppo di docenti appartenenti alla rete di scuole ReteFOR della Provincia di Milano; b) i quattro cd Primi P@ssi (scuola dell'infanzia - aggiornato al 27-03-2011), 1 & 2... reStart (scuola primaria - classi 1a, 2a, 3a - aggiornato al 27-03-2013), Start 3 (scuola primaria - classi 4a e 5a + scuola secondaria di 1° grado - aggiornato al 27-03-2012), CD-H (diversamente abili) distribuiti e promossi dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna [113]; c) il cd Imparo giocando realizzato dall'IPRASE di Trento per i propri giochi in Flash;
  4. Il KIT PC DSA, scaricabile in formato .iso [114] e .zip [115], approntato da Francesco Fusillo del CTS di Verona [116], nella versione del gennaio 2013, può essere masterizzato in un comodo CD per il quale è stata anche realizzata una vivace copertina [117]; i destinatari sono gli alunni dislessici, le loro famiglie e gli operatori impegnati nei loro confronti; sono compresi programmi freeware per mappe, presentazioni, audio appunti, cattura di testi, immagini e video-lezioni, divisi in 13 categorie;
  5. Propongono un cd, un dvd o una chiavetta con il proprio materiale alcuni programmatori di software didattici gratuiti presenti nel Web: Cesare Agazzi [118] si è specializzato in piccoli software per la matematica scritti in Visual Basic; Giovanni Pisciella [119] oltre ai propri software propone videolezioni per il linguaggio HTML e per il CMS[32] Joomla!; Ivana Sacchi [120], formatrice molto nota a livello nazionale, rende disponibile una chiavetta con tutto il proprio materiale (software organizzato per discipline, componenti aggiuntivi necessari, tutorial e corsi); Anna Ronca e la figlia Laura Nicli [121] propongono, oltre ad alcuni piccoli programmi piuttosto originali, anche una corposa raccolta di schede didattiche per tutte le classi e discipline della scuola primaria; Pierluigi Farri [122] ha organizzato le esperienze e catalogato i prodotti di numerosi programmatori di software didattici in Visual Basic, raccogliendone i lavori su due CD-Rom; infine Giorgio Musilli propone la possibilità di scaricare gratuitamente e senza limiti dal proprio sito [123] tutto il materiale prodotto. Diversamente dai casi precedenti, Renato Murelli [124] distribuisce solo tramite il servizio Jumbo Mail di Libero un pacchetto con oltre 200 applicazioni realizzate tramite il programma autore commerciale Neosoft NeoBook, ora VisualNEO [125].

Materiale in Html5, Flash e Java

Anche non volendo ricorrere a tutte queste raccolte (peraltro comode), il materiale educativo freeware per Windows scaricabile direttamente da Internet è praticamente infinito. Oltre ai siti indicati sono centinaia le fonti valide da cui attingere per ampliare la libreria di programmi didattici da proporre ai propri alunni, anche (e soprattutto) considerando che la produzione straniera (in lingua inglese, francese e spagnola) è ben più estesa (e organizzata) di quella italiana. Peraltro molti siti si sono organizzati o si stanno organizzando in modo da offrire alle scuole l'uso di programmi didattici direttamente in Internet, tramite l'utilizzo delle tecnologie, Html5, Flash e Java: possiamo ricordare a questo proposito l'apprezzata opera di Giuseppe Bettati [126], il sito in continua espansione di Betty Liotti [127], i coinvolgenti giochi di Antonella Pulvirenti [128], i vivacissimi prodotti del già citato Vladimir Lapin [129] e il ricco repository on-line curato da Giorgio Musilli [130][131], con oltre 700 progetti interattivi (creati con JClic e altri programmi autore) e migliaia di rebus testuali, crucipuzzle e cruciverba nel nuovissimo formato Html5.

Tipologie di software

Classificazioni generali

Alcuni criteri di classificazione guidano la preparazione di raccolte di software (didattico o meno) e costituiscono la base per una selezione ragionata dei migliori programmi e soprattutto di quelli più adatti alle proprie esigenze.

Una prima distinzione, già emersa, riguarda il sistema operativo necessario per "far girare", per "eseguire", il codice dei programmi. In generale i software possono essere per Windows (la maggioranza), per Mac, per Linux e per alcuni sistemi minori (importanti solo in alcuni specifici ambiti professionali), però negli ultimi anni hanno assunto una notevole importanza sia le applicazioni per il Web (soprattutto in Html5, Flash e Java) eseguibili anche in numerosissimi dispositivi hardware (dai telefonini alle consolle per i giochi), sia i programmi per sistemi operativi in ascesa (spesso versioni ridotte dei sistemi "maggiori") presenti su diversi strumenti hi-tech[33] (es. IPad, videotelefoni, netbooks[34], e-Book readers). A livello scolastico è evidente che la maggiore attenzione dovrà essere posta alla selezione di materiale per i sistemi tradizionali e per il Web (in modo da sfruttare al massimo anche le potenzialità delle nuove Lavagne Interattive) e che ci si dovrà orientare verso le soluzioni migliori sia per i costi, sia per la mole, qualità, usabilità e adattabilità del software presente.

Un secondo criterio di classificazione è forse il più importante: dal punto di vista dei contenuti si possono distinguere 5 grandi aree, utilità, ufficio e lavoro, giochi, grafica e multimedia, altri software. Se ogni area può offrire programmi utili nell'ambito scolastico (sappiamo ad esempio quanto importanti siano i software di videoscrittura, di grafica, di montaggio audio e video, di calcolo), le applicazioni prettamente educative e didattiche vanno cercate quasi sempre nell'area "altri software", mai comunque la più estesa.

Il software educativo

Come detto, alcuni programmi non propriamente educativi sono utilizzati diffusamente in ambito didattico: 1) tra i programmi commerciali si segnala l'uso massiccio che è sempre stato riservato nelle nostre scuole al pacchetto Microsoft Office e a Powerpoint; 2) tra i tanti software "liberi" utilizzabili (e utilizzati), sono maggiormente degni di nota: LibreOffice (pacchetto libero per l'ufficio), OOo4Kids (pacchetto per l'ufficio ottimizzato per i bambini), Mozilla Firefox (navigatore Internet), Mozilla Thunderbird (posta elettronica), VLC (esecuzione di files multimediali), Freemind (mappe concettuali), ADA (corsi multimediali on-line e off-line), JClic e EdiLIM (realizzazione di attività multimediali interattive), Hot Potatoes (creazione di esercizi e test), Moodle (corsi di apprendimento a distanza), ITALC (rete didattica), Tesseract (acquisizione di testo da scanner), KTouch (dattilografia), Tux Type (dattilografia), GIMP (gestione, conversione e ritocco di immagini), Inkscape (disegno vettoriale), Dia (diagrammi e schemi), Notepad++ (videoscrittura), Scribus (giornalini, brochure, documenti),

Quanto al software educativo vero e proprio, esso rappresenta un ambito particolare al quale si sono dedicati diversi attori: software houses, case editrici tradizionali, enti governativi e statali, scuole, insegnanti, programmatori di varie estrazioni. Ne è derivata una certa frammentarietà che ha visto svilupparsi discreti prodotti commerciali affiancati da software shareware o freeware o di "public domain" molto diversi non solo qualitativamente, ma anche dal punto di vista dell'effettiva usabilità. Tra le centinaia di proposte multimediali commerciali, spesso vivaci e accattivanti, possiamo ricordare l'enorme successo di "Recupero in… abilità di scrittura 1" della Erickson, la diffusione di prodotti "storici" come "PC Genius", "Disegno col Drago Tommasone" e "Interactive English", la professionalità dei software realizzati da Tiflosystem [132] e Anastasis [133]. Molti altri software sono recensiti nella banca dati di ANSAS[35] (ex-INDIRE[36]) sul software didattico, tuttavia non bisogna mai dimenticare le controindicazioni "strutturali" dei programmi commerciali: 1) le esperienze di colleghi, scuole e studenti possono essere trasmesse solo a chi possiede le licenze dei software (i learning objects creati vanno persi); 2) le licenze presentano spesso pesanti limitazioni d'uso; 3) gli aggiornamenti vanno acquistati; 4) non sono quasi mai disponibili versioni per sistemi diversi da Windows; 5) quasi sempre i programmi presentano una struttura rigida e non sono modificabili neanche nei dati; 6) non sempre i software sono costruiti consultando insegnanti, psicologi e pedagogisti.

Software educativi liberi

Tra i programmi educativi "liberi" più interessanti nell'ampio panorama internazionale se ne segnalano alcuni per la loro validità didattica, ma soprattutto per la loro diffusione planetaria:

  1. Stellarium [134][135], disponibile anche in una pratica versione web [136], mostra in modo realistico e preciso e in 3D[37] stelle, costellazioni, pianeti, nebulose e altri oggetti celesti utilizzando OpenGL[38]; diversi parametri (sfondo, paesaggio, atmosfera, zone orarie ecc.) sono impostabili dall'utente; l'archivio comprende più di 600.000 stelle con le relative informazioni;
  2. Celestia [137] visualizza in 3D e in modo realistico lo spazio e tutti gli oggetti spaziali; in particolare sono comprese 100.000 stelle e 10.000 galassie ed è presente un modello dettagliato del sistema solare; l'utente può viaggiare tra stelle e pianeti verificandone la reale posizione rispetto al periodo temporale indicato ed è possibile aggiungere nuovi oggetti;
  3. Earth3D [138] mostra il globo terrestre in tempo reale e presenta interessanti possibilità di zoom;
  4. Text Editor [139] Un editor di testo è un semplice e semplice software di editor di parole online. Supporta la modifica gratuita dei file di parole su piattaforme Mac, Windows e Android
  5. Tux Paint [140] è un vivace programma di disegno per bambini e ragazzi con effetti sonori simpatici e con un aspetto accattivante; tutte le funzioni (pennelli, colori, timbri di gomma, linee, forme, caratteri, effetti speciali, cancellino) sono disponibili in un ambiente di lavoro pensato come una lavagna;
  6. MuseScore [141] è un programma di notazione musicale in modalità WYSIWYG[39], compatibile con Finale e con esportazione degli spartiti in formato MIDI[40] (.mid[41]);
  7. GCompris [142][143] propone per bambini da 2 a 10 anni più di 70 attività riguardanti diversi ambiti: scoperta del computer; matematica; scienze; geografia; lettura; memoria; logica; alcuni esercizi hanno un taglio tipicamente ludico, molto apprezzato dai piccoli utenti;
  8. Klavaro Touch Typing Tutor [144] e Tux Typing [145] sono due validissimi programmi per la dattilografia in cui gli esercizi partono da un livello base semplicissimo;
  9. Childsplay [146] ha il proprio punto di forza negli esercizi di logica, e si rivolge ai bambini, ma anche alle persone adulte con problemi di memoria;
  10. GeoGebra [147][148] è un programma interattivo per la geometria, l'algebra e l'analisi, in cui si può lavorare sia in modalità grafica (usando il mouse), sia in modalità algebrica (modificando i parametri degli oggetti); operando con punti, rette, segmenti, circonferenze, poligoni, bisettrici, angoli, si possono ottenere anche oggetti complessi e verificare le proprietà geometriche di figure piane e solide; le possibilità didattiche del software sono notevoli, anche perché è molto flessibile e i lavori prodotti possono essere salvati e esportati;
  11. Geonext [149] è un altro ottimo programma di matematica dinamica e permette di costruire con facilità figure geometriche;
  12. Tux Math [150] utilizza giochi vivaci e dinamici per migliorare e testare le capacità matematiche dei piccoli utenti;
  13. alcuni piccoli programmi (GNU Solfege, Gnuplot, NASA WorldWind, GraphCalc, LenMus, Tux of Math Command) possono chiudere questa rassegna, in cui abbiamo inserito solo gli applicativi più noti (e con versione per Windows), senza considerare i software autore "liberi" veri e propri, che saranno ripresi e analizzati in seguito.

Software didattico freeware in Italia

Per quanto riguarda l'Italia, software didattico freeware dedicato al nostro paese è stato sviluppato all'inizio soprattutto da Ivana Sacchi [151] e dal gruppo di vbscuola [152], guidato da Pierluigi Farri; in breve tempo si è formata una nutrita schiera di insegnanti-programmatori che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo delle aule multimediali scolastiche, presentando prodotti provati "sul campo" e basati sulle esperienze concrete con i bambini. Tra i numerosissimi software prodotti in questi anni, si indicano, a puro titolo di esempio, alcuni programmi che si segnalano in modo particolare sia per l'accuratezza e il disegno teorico, sia per il successo ottenuto nelle scuole: 1) Tutore Dattilo [153], di Mauro Rossi, propone una serie di esercizi in tre livelli con difficoltà progressive, per il miglioramento della velocità e della precisione nella scrittura con la tastiera ed è altamente personalizzabile, oltre a presentare diverse funzionalità accessorie (tastiera colorata, "manine" grafiche, effetto di "tasto premuto", barra dinamica, messaggi incoraggianti, sfondo lampeggiante, suoni di conferma, stampa della tastiera, grafici degli errori, tastiera in 2D[42] o 3D, salvataggio del lavoro) che lo rendono adatto anche a un uso scolastico; 2) Puzzle Wizard [154], di Claudio Gucchierato e Mario Rossi, permette di creare giochi di puzzle personalizzati, utilizzando immagini di proprio gradimento; semplicissimo da usare, il programma ha avuto un notevole successo tra gli operatori scolastici; 3) Il mio libro [155] - [156] rappresenta un esempio di come un software semplice possa essere ben presentato e pubblicizzato in modo da diventare uno strumento utilissimo per un lavoro di cooperazione; il programma consiste in un libro "customizzabile", cioè modificabile in ogni suo aspetto, agendo su diversi parametri e usando immagini, suoni e testi propri; 4) Geografia [157], è uno dei tanti software di Giuseppe Bettati, il cui lavoro è molto apprezzato dagli insegnanti delle scuole secondarie inferiori; il pacchetto comprende una serie di programmi in Flash e Html5 vivaci e stimolanti (Regioni italiane, Europa - stati e capitali; Monti e fiumi europei; Viaggio in Europa; Laghi del mondo; Carte mute d'Italia, d'Europa e del Mondo; Riflettori di Italia, Europa e Mondo; Atlante essenziale; Glossario di geografia e storia) e può essere eseguito anche on-line; 5) Castello Di Vocali è forse il software più noto tra quelli presenti in VBScuola [158]; realizzato da Ivano Macalli, il gioco è adatto a bambini di 5-6 anni ed è finalizzato al riconoscimento delle vocali, maiuscole o minuscole; 6) Labirinti, Memory, Crucipuzzle, Puzzle sono solo alcuni dei centinaia di software personalizzabili che Ivana Sacchi [159] ha donato alle nostre comunità scolastiche; 7) infine Abbina Lettere e Quadratini [160] di Giorgio Musilli sono un tentativo abbastanza riuscito di inserire opzioni per i diversamente abili all'interno dei "normali" programmi didattici.

Software aperto e software chiuso

Un terzo criterio di classificazione dei programmi riguarda le possibilità di personalizzazione dei software e soprattutto di realizzazione di oggetti riutilizzabili. Il problema può essere visto da diverse angolazioni e molto dipende dagli scopi per cui utilizziamo i programmi. E' evidente però che un minimo di flessibilità è richiesto ad ogni applicazione che voglia trovare spazio nella scuola, soprattutto a causa della varietà delle esigenze che in essa emergono continuamente.

Una prima rozza (e forse poco chiara) distinzione considera due categorie di software, quelli "aperti" e quelli "chiusi": secondo un'interpretazione molto diffusa sarebbero "aperti" i programmi modificabili da qualsiasi programmatore, purché sia disponibile alla diffusione del proprio codice sorgente e alla sua ulteriore modifica da parte di altri programmatori; sarebbero invece "chiuse" le applicazioni compilate non modificabili, ma solo usabili dall'utente: le stesse possibilità (limitate) di modifica (opzioni, scelte, funzioni) sarebbero spesso presenti solo perché previste nello stesso codice sorgente e facenti parte del progetto complessivo del programmatore. Secondo la nostra prospettiva (di applicazioni dei software nei contesti scolastici) possiamo parlare di software "aperti" e "chiusi" nel senso più specifico di realizzazione di obiettivi educativi, produzione di oggetti didattici e personalizzazione delle caratteristiche, per cui la nostra azione sarà guidata da alcune domande base: "posso usare il software con tutti i bambini?"; "è possibile adattare il software alle caratteristiche di ogni alunno?"; "le funzioni e le opzioni del programma rispondono alle nostre esigenze (di realizzazione degli obiettivi, verifica degli apprendimenti, miglioramento delle prestazioni)?”; "posso produrre oggetti significativi (testi, animazioni, esercizi, album fotografici, compilation di brani musicali, giornalini) usando il software?"; "posso ampliare le possibilità del software inserendo esercizi, testi, grafici, disegni, video, realizzati in classe?". Proprio considerando tutte queste domande, ci rendiamo conto che non possiamo parlare semplicemente di software "aperto" e "chiuso", ma sarà necessario specificare "quanto" un programma debba essere "aperto" perché sia funzionale ai nostri scopi. In particolare, per ogni applicazione dovremo verificare tre aspetti importanti: 1) la presenza di funzioni e opzioni, il loro numero, la loro significatività; 2) la modificabilità e integrabilità dei dati; 3) la possibilità di produrre "learning objects" attraverso il software (ovviamente per questo terzo aspetto sono rilevanti la complessità del prodotto realizzato e la sua riusabilità). L'analisi delle combinazioni tra i vari aspetti ci può dare indicazioni significative sulla validità di un software educativo e ci può guidare nella scelta dei prodotti più efficaci per le nostre scuole: 1) a un livello massimo avremo un'applicazione che presenta tante e importanti funzioni e opzioni, consente la modifica integrale dei dati, produce un "learning object" completo, complesso e riusabile; 2) a un livello minimo avremo un software completamente chiuso, con pochissime opzioni e senza la possibilità di modificare e produrre dati. Si noti che non sempre è opportuno e necessario avere programmi personalizzabili: in diverse situazioni scolastiche anche software molto "chiusi" possono rivelarsi preziosi, soprattutto per obiettivi molto specifici della matematica e dell'italiano. Così per un programma sulle tabelline saranno molto utili eventuali opzioni e funzioni, ma non ci sarà bisogno di modificare gli archivi contenuti e per l'output basterà prevedere un report (rapporto) dell'attività svolta.

Esempi

Alcuni esempi possono chiarire la difficoltà di classificazione dei software come "aperti" e "chiusi": 1) Addizioni Puzzle, creato da Renato Murelli attraverso NeoBook Professional, è il tipico programma pensato per un obiettivo molto specifico, senza opzioni e senza possibilità di personalizzazione; con questo programma gli alunni di classe prima possono esercitarsi nell'addizione (entro il 20): inserendo i risultati esatti nelle caselle della tabella a doppia entrata, viene visualizzata via via un'immagine "nascosta" che alla fine è possibile stampare; 2) un altro esempio di programma del tutto chiuso (non è possibile impostare nemmeno la tabellina) è Bolle di sapone, scritto in Flash da Vladimir Lapin e molto apprezzato dai piccoli alunni: in un ambiente piacevole e molto colorato, bisogna cliccare sulle bolle di sapone con i numeri della tabellina indicata; il gattone che spara in cielo le bolle con i numeri potrà passare dall'altro lato del fiume (su un arcobaleno) se le risposte giuste saranno in prevalenza, altrimenti si formerà un nuvolone seguito da un temporale; 3) Africa è un programma di geografia scritto in Visual Basic da Ivana Sacchi; il software utilizza una notevole quantità di testi, immagini, suoni, ma non è pensato per essere personalizzato, anche se tecnicamente è possibile sostituire o ampliare i dati presenti: le informazioni e foto presenti sono sicuramente sufficienti per avere un'idea approfondita dell'argomento proposto; 4) Aggettivi di Matteo, sempre di Ivana Sacchi, permette e incoraggia l'integrazione dei dati contenuti, ma comprende poche opzioni (praticamente solo la scelta degli esercizi e la possibilità di escludere l'audio) e funzioni (è previsto solo il salvataggio e la stampa degli esercizi eseguiti); 5) il già nominato Puzzle Wizard, di Claudio Gucchierato e Mauro Rossi, non ha particolari funzioni e opzioni, ma permette la produzione veloce di puzzles utilizzando immagini dell'utente; questi puzzles possono essere eseguiti come programmi autonomi; 6) Quadratini, realizzato con Delphi 6.0 da Giorgio Musilli, è un software per la creazione, copia e gestione di disegni fatti con i quadratini; comprende una versione facilitata con solo 100 quadratini (10x10) e 2 versioni (difficile e facile) a specchio e presenta numerose opzioni e funzioni; soprattutto è possibile modificare e aggiungere i disegni presenti e creare librerie riutilizzabili; gli archivi sono comunque legati al programma. Come si vede l'orizzonte dei programmi educativi è molto variegato e i tre aspetti precedentemente indicati (funzioni e opzioni, modifica dei dati e produzione di oggetti) si intrecciano e combinano in modi sempre differenti. Appare quindi opportuno ricorrere a una classificazione che abbia un carattere pratico, senza essere troppo semplicistica o arbitraria; relativamente alla possibilità di modificare e aggiungere dati ai programmi, possiamo individuare tre diverse categorie: 1) software "chiusi": nulla può essere modificato nei dati; è il caso di Angoli di Ivana Sacchi o Abbina Lettere di Giorgio Musilli; 2) software "semiaperti": si prevede la possibilità di inserire nuovi dati accanto a quelli già presenti; si vedano L'aggettivo adatto di Ivana Sacchi oppure lo stesso Quadratini di Giorgio Musilli; 3) software "aperti": i programmi sono pensati come strumenti flessibili per la creazione di esercizi, test, giochi; come esempi, si possono qui indicare Crucimaster, Crucintarsi, Autore, Puzzle Wizard, Hot Potatoes, JClic, ma naturalmente la lista potrebbe essere molto più lunga. In generale per la modifica di un programma semiaperto sono necessari semplici strumenti già disponibili nel sistema: un editor di testi (in formato ASCII[43] Windows), un programma di grafica per le immagini (quasi sempre in formato .bmp[44], .jpg[45], .gif[46]), software vari per le animazioni, i filmati e i suoni. Ovviamente librerie di testi, immagini e suoni potranno risultare molto utili. Nei pochi casi in cui sono necessari strumenti particolari (es. Flash, Visual Basic, Delphi) saranno gli stessi programmatori a indicare le soluzioni agli interessati e a fornire i necessari sorgenti. In ogni caso i dati sono sempre forniti come files esterni facilmente modificabili.

Files manager e gestione degli archivi

A questo proposito un gestore di files più efficiente di quello fornito da Windows potrebbe risultare molto utile. Numerosi programmi sono dedicati a questo scopo:

  1. l'eccellente software commerciale Total Commander [161] richiama espressamente Commander per MS-DOS ed è il punto di riferimento del settore;
  2. Q-Dir [162], disponibile anche come portatile [163][164][165][166], è un software freeware molto pratico con un'interessante vista quadrupla dei files; tra le numerose funzioni segnaliamo: accesso veloce alle cartelle più spesso usate; supporto del drag and drop; viste diverse dei files (icone grandi, lista, dettagli, ...); esportazione delle liste dei files nei formati .xls, .csv, .txt, .html; accesso al desktop da menu di popup; lente di ingrandimento; colori diversi per i vari tipi di files (es. .txt, .pdf, .doc); salvataggio delle impostazioni in diversi files .ini;
  3. Multi Commander [167], gratuito e per tutti i sistemi Windows, è disponibile anche in lingua italiana; al primo avvio si deve scegliere lo stile di visualizzazione, tra "Look'n' Feel", con i comandi del noto Commander MS-DOS, "Look'n'Feel compatibile Windows Explorer", "Personalizzato"; MultiCommander comprende, direttamente all'interno della comoda interfaccia a due pannelli, numerose funzioni; usando i pulsanti in basso è possibile: A) selezionare velocemente i drive; B) accedere al registro HKCU, alla calcolatrice, alla gestione del computer, alla gestione delle attività e al blocco note; C) nascondere cartelle, eseguibili e .dll; D) selezionare .mp3, immagini, duplicati, mancanti e tutto; E) invertire e memorizzare la selezione; F) aggiornare le finestre (funzione F2); G) mostrare, modificare, copiare e spostare i files (rispettivamente funzioni F3, F4, F5, F6); H) creare cartelle (funzione F7); I) eliminare files e directories (funzione F8); usando nello stesso settore il tasto destro del mouse si è abilitati a: A) creare nuovi tab per i vari drive; B) modificare il registro HKLM; C) nascondere files; D) mostrare i files .dll; E) deselezionare .mp3, immagini, tutto; F) gestire dispositivi; nella barra dei comandi sopra i pannelli abbiamo delle icone per: A) aggiornare i pannelli; B) tagliare, copiare, incollare; C) scegliere velocemente una visualizzazione per i due pannelli, sx e dx (0-100, 25-75, 50-50, 75-25, 100-0); D) copiare, muovere, cancellare, comprimere, decomprimere, vedere, modificare, ridenominare, selezionare e deselezionare files; E) creare cartelle; F) calcolare la dimensione di una cartella; G) copiare in memoria i percorsi dei files; H) mostrare files e cartelle nascoste e di sistema; I) selezionare le unità disponibili; J) scegliere il profilo per la colorazione dei files; nel menu a tendina troviamo infine, oltre ai comandi già indicati, anche funzioni particolari per: A) inserire nuove schede; B) verificare archivi compressi; C) confrontare, rinominare e multirinominare files e cartelle; D) cambiare le proprietà dei files; E) convertire e modificare testi, immagini, suoni e video; sono state descritte solo una parte delle operazioni che è possibile fare con questo versatile programma, peraltro completamente configurabile; si noti come proprio la ricchezza di pulsanti e funzioni può creare un po' di difficoltà nei primi utilizzi; l'occupazione di memoria RAM è infine molto limitata e l'unico difetto individuato è una certa lentezza in fase di copia dei files;
  4. MuCommander [168], open source in 27 lingue (incluso l'italiano), per Windows, Mac Os X, Debian (Ubuntu), Linux, Webstart, presenta un'ottima gestione dei collegamenti ftp ed è basato su Java (necessario per il funzionamento);
  5. Just Manager [169], per Windows, disponibile anche come portable [170], con gestione di pannelli (fino a 16) e tab (illimitati), supporta il drag and drop e può evidenziare files e cartelle con font e colori impostati dall'utente;
  6. Atol [171], sempre open source, leggerissimo e facile da usare, è disponibile anche in versione portatile [172];
  7. A43 [173] è un freeware per Windows, Mac e Linux, con funzione supplementare zip/unzip e supporto della lingua italiana;
  8. EXtplorer File Manager [174], open source per Windows, Mac e Linux, si può usare anche come componente all'interno di Joomla;
  9. Unreal Commander [175], freeware per Windows, è molto simile proprio a Total Commander; molto interessante è la possibilità di scegliere temi grafici diversi;
  10. Commander [176], gratuito per Windows, permette l'estrazione di files compressi .rar e .zip e la visualizzazione di numerosi formati di immagini;
  11. Doszip Commander [177] Native Midnight Commander [178] e Double Commander [179] sono tre validi file manager open source per Windows;
  12. FreeCommander XE 365 [180], disponibile anche come "portable" [181], è un file manager che prevede diverse funzioni aggiuntive, come l'estrazione e la creazione di files .zip, .cab e .rar, la stampa della lista dei files e la cattura delle schermate;
  13. Explorer++ [182], con scorciatoie da tastiera, navigazione tramite tab, salvataggio di liste di files, ricerche per nomi e attributi, supporta pienamente la lingua italiana;
  14. 2xExplorer [183] è ricco di funzioni e strumenti, è altamente personalizzabile, e presenta una sezione per la navigazione e due pannelli affiancati per le operazioni con i files;
  15. Far Manager [184] presenta una grafica superata, ispirandosi ai vecchi files manager del sistema operativo MS-DOS, e appare non molto intuitivo per gli utenti più giovani; i comandi operano sui files visualizzati in due finestre affiancati;
  16. Alt Commander [185] e Saladin [186] sono due cloni freeware di Total Commander, ma con qualche comando in meno.

Insieme a questi files manager possiamo considerare altre utilities per la manipolazione e gestione di archivi e cartelle:

  1. Directory List And Print [187] è utile per il salvataggio e la stampa di liste dei files presenti nei drives e nelle cartelle selezionate;
  2. Ultracopier [188] può sostituire il comando standard di copia di Windows;
  3. Attribute Changer [189] modifica facilmente gli attributi dei files;
  4. TreeSize Free [190], disponibile in italiano, calcola e visualizza lo spazio occupato nei drives da cartelle e sottocartelle; la scansione non è velocissima, ma i rapporti che si ottengono sono veramente accurati e possono essere salvati in diversi formati (.html, .csv, .txt, .xml, .xlsx);
  5. CSearcher [191] è un tool avanzato per la ricerca di files e documenti sul proprio pc senza creare un indice; si possono usare wildcards e parole chiave ed è possibile limitare l'esplorazione a specifiche cartelle;
  6. Areca Backup [192], open source un po' spartano, permette la selezione di files e cartelle e il loro backup in diversi formati (copia semplice, compressione .zip, ecc.); possono essere impostate azioni successive ai backup dei files; in modo simile agisce Grsync [193], disponibile per Linux, Mac OS X, Windows, Maemo, Suse, Mandriva e Solaris;
  7. DirSync Pro [194], da usare con la dovuta attenzione, serve a sincronizzare il contenuto di cartelle dell'hard disk con quello di directories poste sullo stesso disco o su supporti diversi, come drive esterni e chiavette USB; il backup può anche essere incrementale e numerose solo le opzioni di configurazione; similmente funzionano Synkron [195] e Unison [196];
  8. TagSpaces [197] organizza i files permettendone la successiva localizzazione veloce, il tutto tramite l'attribuzione di etichette (tags) agli archivi stessi;
  9. DocFetcher [198][199] opera ricerche complesse ed accurate all'interno dei documenti presenti nel proprio computer, supportando i seguenti formati: .HTML, .txt, .pdf, .doc, .xls, .ppt, .docx, .xlsx, .pptx, .odt, .ods, .odg, .odp, .rtf, .abw, .abw.gz, .zabw, .chm, .vsd, .svg.;
  10. FileSearchy [200] consente veloci e complesse ricerche tra i files del proprio computer, a partire da diversi criteri, come stringhe di testo, date, grandezze e formati; un programma simile è Lookeen Free Desktop Search [201], anch'esso molto veloce nelle ricerche;
  11. FileAlyzer [202] analizza i files rilevandone caratteristiche e risorse;
  12. Ken Rename [203], disponibile come portable [204][205] opera rinomine complesse di gruppi di files. Il programma è molto flessibile, ma va usato con la dovuta attenzione, sia perché particolarmente potente, sia perché non viene aggiornato da molto tempo. Funzioni principali: 1) rinomina con macro; 2) filtraggio dei files con wildcards; 3) modifica degli attributi dei files; 4) supporto di Unicode e del drag and drop; 5) anteprima immediata delle modifiche; 6) esportazione e importazione delle liste di files rinominati o da rinominare; 7) anteprima di immagini; 8) shortcuts da tastiera; 9) supporto di editor esterni. Metodi principali di rinomina: 1) da minuscolo a maiuscolo e viceversa; 2) sostituzione di stringhe con altre stringhe; 3) uso di espressioni regolari; 4) inserire o rimuovere stringhe in determinate posizioni; 5) rilevamento e supporto di tag ID3v1, ID3v2, EXIF, VBScript. Proprio il numero notevole di funzioni e metodi di rinomina richiede un discreto periodo di apprendimento nell'uso del software; un programma molto simile è Advanced Renamer [206];
  13. Directory Monitor [207] notifica le variazioni (modifiche, cancellazioni e aggiunte di files) avvenute nelle cartelle specificate;
  14. FastCopy [208] copia files in modo estremamente veloce;
  15. FreeFileSync [209] è utile per sincronizzare files e cartelle;
  16. HashMyFiles [210] rileva per ogni file o cartella selezionata le seguenti proprietà: nome del file, MD5, SHA1, CRC32, SHA-256, SHA-512, SHA-384, percorso completo, le ore di modifica, grandezza, versioni, estensione, attributi;
  17. SwiftSearch [211] è uno strumento di ricerca di files estremamente veloce, pur non richiedendo l'indicizzazione del contenuto dei propri hard disk (il programma legge direttamente la tabella dei files ogni volta che si avvia una ricerca); SwiftSearch è anche molto flessibile e usa wildcards ed espressioni regolari;
  18. Find.Same.Images.OK [212] permette la ricerca di immagini uguali o solo diverse perché ruotate, specchiate o rese al negativo;
  19. Double Finder [213] ricerca ed elimina files duplicati;
  20. FindMyFiles [214] è una piccola, ma maneggevole utility per la ricerca e l'ordinamento di files; tra le altre cose è possibile ottenere un file .csv con la lista di tutti i files di una directory o di un intero hard disk; l'interfaccia è piuttosto intuitiva e si possono applicare facilmente diversi filtri (tipi di file, date, grandezze, attributi, ecc.); meno facile da usare è FileSeek [215], in cui manca anche la funzione "sposta" per i files;
  21. Deep Explorer [216] è un gestore di files che opera con percorsi più lunghi di 260 caratteri ed effettua cancellazioni sicure degli spazi non più utilizzati del disco rigido;
  22. FileTypesMan [217] visualizza una lista di tutte le estensioni di files registrate nel proprio computer.

I programmi aperti

Per i programmi "aperti" sono valide le indicazioni fornite per la modifica dei programmi "semiaperti", con l’aggiunta che in questi software particolari sono sempre presenti opzioni per la creazione diretta dei giochi e degli esercizi. La nostra attenzione si concentrerà proprio su quest'ultima categoria di software, senza dimenticare però che anche molti altri programmi possono essere personalizzati e adattati alle nostre esigenze.

Le licenze

Prima di procedere all'analisi dei programmi autore veri e propri e dei presupposti teorici dell'organizzazione modulare (oggetti didattici) è opportuno fare un rapidissimo cenno alle problematiche relative alle licenze e ai diritti d'autore nel campo del software educativo.

Relativamente ai programmi per computer, esistono numerosi tipi di licenze, raggruppabili nelle seguenti categorie (quarto criterio di classificazione del software): 1) a pagamento: a) commerciali; b) shareware registrati; 2) di prova: a) shareware completi (limite temporale); b) shareware limitati (alcune opzioni sono disattivate); c) demo (programmi commerciali con notevoli limitazioni); 3) gratuiti: a) freeware; b) freeware con pubblicità; c) liberi (e con sorgente modificabile).

La licenza Creative Commons

Molti autori di software didattico in Italia distribuiscono gratuitamente i loro prodotti, proteggendoli però con una licenza “libera” riconosciuta a livello internazionale, la Licenza Creative Commons. Nei documenti che accompagnano i programmi di solito si riportano almeno le seguenti note di licenza: Il software è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons: 1) devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore; 2) non puoi usare quest'opera per fini commerciali; 3) non puoi alterare o trasformare quest'opera, né usarla per crearne un'altra; 4) non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Nel caso si permetta la modifica e integrazione dei dati, vengono aggiunte le seguenti note: Tutti gli archivi possono invece essere modificati, sempre secondo la Licenza Creative Commons; per distribuire il software con gli archivi modificati devi: 1. indicare l'autore del software e l'autore delle modifiche agli archivi; 2. usare una licenza identica a questa.

La stessa Licenza Creative Commons è quella più diffusa per gli oggetti didattici realizzati dai programmi autore più diffusi: qualsiasi sia il "learning object" creato, gli autori devono sapere che chiunque può migliorarli in qualsiasi momento, ovviamente specificando le modifiche apportate e creando un nuovo oggetto derivato.

I programmatori di software educativo, se utilizzano per le loro creazioni compilatori e programmi per i quali hanno la relativa licenza, vedono i loro prodotti protetti dal diritto d'autore. Tuttavia, quando si realizza un'applicazione, si deve tener conto del copyright collegato a tutta una serie di elementi; bisogna verificare con attenzione la possibilità di utilizzare testi, immagini, suoni, animazioni, video nei propri progetti e richiedere le opportune autorizzazioni se necessario. La legge italiana in questo senso è piuttosto restrittiva e ammette pochissime deroghe. Nelle stesse classi scolastiche, sulla base dell'articolo 70 della Legge sul Diritto d'Autore (LDA), non possono essere usate opere nella loro interezza, ma solo parti di esse e solo se funzionali a una discussione, una spiegazione, una ricerca, una critica: l'uso meramente decorativo non è consentito e nemmeno sono permessi utilizzi a scopo di lucro o finalità commerciali. Nel caso vengano rispettate tali indicazioni e sussistendo proprio le finalità didattiche, non è necessario richiedere il consenso dell'avente diritto e si può parlare di "libera utilizzazione": in particolare l'articolo 64-sexies della LDA afferma che la consultazione di banche dati non è soggetta a autorizzazione (come disposto dall'articolo 64-quinzies della stessa legge) se ci sono finalità scientifiche, didattiche o di ricerca, se è completamente assente lo scopo di lucro e se viene indicata correttamente e chiaramente la fonte. Per i docenti, le eccezioni e le limitazioni al diritto d’autore per finalità di insegnamento e ricerca sembrerebbero però venir meno quando un prodotto scolastico viene distribuito al di fuori delle classi in qualsiasi modo e attraverso qualsiasi mezzo. Ci viene in soccorso il criticatissimo comma 1-bis del già citato articolo 70 della LDA che parla di "arte degradata", cioè della pubblicazione, anche in Internet, di immagini e musiche con bassa qualità (o comunque inferiore all'originale), sempre nel rispetto delle indicazioni di cui all'articolo 64-sexies della LDA; la "degradazione" è un concetto di difficile interpretazione e dai contorni sfumati, ma è l'unico appiglio che ci permette di ipotizzare la distribuzione in altre scuole di nostri "learning objects" contenenti materiali coperti da diritto d'autore.

Raccolte di materiale libero

  1. Per le foto e le immagini possiamo indicare:
    1. Openclipart [218], oltre 145000 clipart con Licenza CC0 1.0 Universal - Public Domain Dedication - Creative Commons);
    2. Morguefile [219], con migliaia di foto e attivo fin dal 1996);
    3. Burst [220], con migliaia di immagini in alta definizione divise in numerose categorie e usabili liberamente per qualsiasi scopo (anche commerciale);
    4. Unsplash [221], community con un ricchissimo archivio di immagini libere (utilissima la sezione dedicata agli sfondi [222]);
    5. Imageafter [223], ampia raccolta di più di 28000 foto e "textures");
    6. Stockvault [224], più di 135000 clipart e foto);
    7. Openphoto [225], con Licenza Creative Commons;
    8. Freefoto [226], oltre 132000 immagini usabili in progetti distribuiti con Licenza Creative Commons;
    9. Pdclipart [227], più di 25000 clipart di pubblico dominio suddivise in 135 album;
    10. Clker.com [228], con numerose clipart di pubblico dominio e possibilità di upload/creazione di nuove immagini;
    11. Europhoto [229], finanziato dalla Comunità Europea e comprendente migliaia di foto di interesse storico;
    12. Midisegni [230], centinaia di disegni sugli argomenti più vari;
    13. Google Arts & Culture [231], con le foto in alta risoluzione di oltre 200000 opere d'arte (di più di 5000 artisti) appartenenti a centinaia di collezioni diverse, ma anche con molte altre foto riguardanti oltre 6000 personaggi storici e 10000 luoghi;
    14. PixaBay [232], con più di 1 milione di immagini e video;
    15. Gratisography [233], con centinaia di foto usabili liberamente;
    16. Haltadefinizione [234], con foto ad altissima definizione di opere d'arte famose e strumenti utilissimi per la loro analisi e visualizzazione (zoom avanti e indietro, cursori direzionali, righello misuratore, mano per il trascinamento);
    17. The Metropolitan Collection Online [235], del Metropolitan Museum of Art di New York, con oltre 400000 immagini di opere d'arte in alta definizione usabili per fini educativi e non commerciali;
    18. i 1750 disegni del Codex Atlanticus di Leonardo sono raccolti in questo sito: [236];
    19. con CC Saerch [237] permette ricerche anche complesse all'interno di un database che indicizza oltre 300 milioni di immagini;
  2. Per le icone si segnala la Open Icon Library [238], con oltre 137000 files .svg, .png, .xpm, .ico e .icns;
  3. Per i caratteri di scrittura è stato avviato il 21 maggio 2011 il progetto Openfontlibrary.org [239], che conta attualmente oltre 1200 font; numerosi font ben fatti sono distribuiti con licenza Open Font 1.1 in sourceforge.net [240]; altri font liberi sono: Age [241], AW Conqueror [242], Building [243], Code [244], Dekar [245], Firefly [246], Grafter [247], Growl [248], Hide Tide [249], L'Engineer [250], Margot [251], Metrica [252], Monastic Pro [253], Monthoers [254], Neythal [255], Nickainley [256], Null [257], Oranienbaum [258], Piron [259], Rodina [260], SAF [261], Sketchetik Light [262], Smaq [263], Springtime [264], VAL Stencil [265]; per il resto conviene cercare e prelevare all'interno di diversi repositories on-line i caratteri freeware presenti, verificando ogni volta la possibilità di utilizzo nei propri oggetti di apprendimento; si segnalano a questo proposito Google Fonts [266], MyFonts [267], Fawnt [268] e Dafont [269]; molto interessante è la possibilità offerta dal servizio on-line WhatTheFont! [270] di cercare il tipo di font usato in un'immagine caricata; l'unico limite di questa ricerca è che spesso porta a font commerciali presenti proprio in MyFonts; per i dislessici Verdana, presente in tutti i sistemi Windows, è molto utile e leggibile, quindi del tutto sufficiente; sono da segnalare anche i seguenti font, tutti ancora da verificare nella loro efficacia (per le proprie prove è possibile usare questo file .pdf già pronto [271]):
    1. Biancoenero [272], opera di Alessandra Finzi (psicologa cognitiva), Daniele Zanoni (esperto per i disturbi dell'apprendimento), Luciano Perondi (designer e docente di tipografia), Riccardo Lorusso e Umberto Mischi (grafici);
    2. Easy Reading [273], libero per uso personale; su questo font il sito dell'Associazione Italiana Dislessia riporta un solo studio scientifico: "[4] Bachmann 2013: su un campione di 533 classi 4e della scuola primaria in lingua italiana, utilizzando come font di confronto solo il Times New Roman; conclusione: Easyreading è risultato facilitare la lettura ai dislessici in modo significativo rispetto al font di confronto [...] EasyReading appare superiore al solo font TimesNewRoman, font tradizionalmente presente nei Text editor; tuttavia questo studio, benchè condotto su di un campione ampio, avendo un solo font di confronto nulla dice sulla superiorità di EasyReading rispetto ad altri font tradizionali" [274];
    3. Sinnos Alta Leggibilità [275];
    4. CDW [276];
    5. Lexie [277];
    6. Open-Dyslexic [278];
  4. Per i suoni abbiamo: FreeSound [279] - Licenza Creative Commons), PdSounds [280] - Public Domain), Soundgator [281] - centinaia di files disponibili previa registrazione gratuita e suddivisi/catalogati in 24 categorie), SoundBible.com [282] - Licenza Creative Commons e Public Domain), FreeSoundEffects.com [283] e la Macaulay Library [284], la più grande raccolta di suoni e versi degli animali presente in Internet (un archivio di oltre 175000 risorse audio e video raccolte e digitalizzate in 12 anni e corrispondenti a più di 7500 ore di registrazione); inoltre in dig.CC.Mixter [285] sono disponibili migliaia di files audio (musiche strumentali e per videogames, ma anche veri e propri pezzi di centinaia di artisti); si segnalano peraltro gli oltre 2100 spartiti del Mutopia Project [286], classificati ordinatamente per strumenti, compositori, stili e collezioni, e disponibili come MIDI (.mid), ma anche in formato .pdf e editable Lilypond (.ly); dedicato in modo specifico al pianoforte è Piano Sheet Music On-line [287], mentre altri depositi di spartiti gratuiti (prevalentemente in formato .pdf) sono Free-scores.com [288], ChoralWiki [289] con oltre 33000 pezzi di più di 3300 compositori, e la Biblioteca Musicale Petrucci [290] con più di 479000 spartiti di oltre 17000 compositori.
  5. Una lista piuttosto estesa dei siti che distribuiscono in tutto o in parte i loro contenuti con Licenza Creative Commons si trova a questo indirizzo: [291]; la lista è organizzata in 5 sezioni ben fornite: Audio, Video, Image (immagini), Text (testi), Other (altro materiale).

Learning objects

Contenuti per moduli

I "learning objects" più volte nominati sono oggetti didattici riutilizzabili, cioè moduli multimediali e possibilmente interattivi in cui immagini, video e contenuti testuali vengono assemblati tramite un software autore e forniti agli operatori scolastici. Questi ultimi, a loro volta, oltre ad avere spesso la possibilità di modificare i contenuti dei moduli, li scelgono e dispongono secondo un piano di lavoro e in rapporto ai propri scopi didattici. Si tratta in effetti di un continuo migliorare, modificare, smontare e rimontare, nell'ottica dell'ottimizzazione, valorizzazione e riutilizzazione delle risorse e all'interno di una didattica anch'essa modulare. Il discente stesso deve essere messo in grado di fare le medesime operazioni, in base alla propria maturità e autonomia, o comunque deve essere guidato dagli insegnanti a usufruire nel modo più efficace degli oggetti di apprendimento.

La metodologia progettuale per moduli è nata grazie a molteplici influssi: l'organizzazione industriale e militare; la formazione aziendale su richiesta ("on demand"); le teorie istruzioniste[47]; la programmazione per obiettivi generali e specifici nella scuola; la programmazione orientata agli oggetti (OOP, Object Oriented Programming) e i nuovi ambienti di sviluppo (C++, Delphi, Java, PHP, Visual Basic). Le esperienze accumulate in tutti questi settori hanno permesso di definire con precisione le caratteristiche di un oggetto di apprendimento. Un "learning object" (LO) deve essere granulare, riusabile e reperibile, cioè: 1) deve contenere una piccola porzione di conoscenze, da combinare in modo vario, opportuno e creativo con altre piccole porzioni; 2) deve essere riutilizzabile (con o senza modifiche e adattamenti); 3) deve essere archiviato e descritto tramite "metadati" (parole chiave). All'interno delle piattaforme utilizzate per scopi educativi e accademici, largo spazio trova lo standard SCORM (Shareable Object Content Reference Model), nato nel 1997 negli Stati Uniti e pensato proprio per organizzare gli oggetti formativi attraverso il linguaggio marcatore XML (eXtensible Markup Language), in modo che tali oggetti risultino compatibili con l'LMS (Learning Management System), l'insieme dei programmi che gestisce i corsi on-line. Come metteremo in risalto in seguito, è opportuno che si proceda a un sistema più centralizzato di gestione, archiviazione e descrizione dei "learning objects" prodotti dalle scuole, dagli alunni e dagli insegnanti, in modo che siano effettivamente rintracciabili e riutilizzabili (o semplicemente utilizzabili). A questo proposito diverse istituzioni scolastiche si sono organizzate a diversi livelli per offrire agli e alle insegnanti la possibilità di depositare e prelevare oggetti scolastici, quasi sempre nel formato previsto dai programmi che accompagnano le nuove LIM. Un esempio può essere rappresentato dal "repository" organizzato dal Distretto Scolastico di Alba [292], in cui sono presenti già oltre 80 oggetti di apprendimento relativi ai seguenti ambiti: italiano, matematica (geometria, aritmetica, giochi), inglese, storia, geografia, scienze, musica, arte, lavori di gruppo. Un altro esempio ben più esteso è il repository già nominato dell'Istituto Comprensivo Marina di Cerveteri [293], curato e aggiornato continuamente da Giorgio Musilli.

Repositories

Gran Bretagna

L'organizzazione scolastica della Gran Bretagna prevede 4 distinti sistemi scolastici (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda Del Nord); per Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord esiste un National curriculum (introdotto da Margaret Thatcher nel 1988 all'interno dell'Education Reform Act e disponibile all'indirizzo [294] ed è stato sviluppato un capillare programma di formazione, le cui attività si svolgono di solito dopo le ore di lezione e durante le vacanze; a supporto dell'attività di insegnamento e sul modello dell'organizzazione statunitense, sono stati prodotti numerosi esempi particolareggiati relativi a: 1) programmazioni specifiche per discipline e gradi di istruzione (subjects); 2) lezioni (assessments); 3) attività pratiche (crafts and activities); 4) libri di lettura graduati (leveled reading); 5) oggetti di apprendimento al computer (learning objects). In quest'opera di supporto si è distinto il Dipartimento per l'Educazione del governo britannico (Department for Education) che nel proprio sito [295] propone, tra le altre cose, un riferimento ad un archivio centralizzato di materiale e software utilizzabili dagli insegnanti, il Collect (acronimo per Collections On-Line for Learning, Education, Children, and Teachers), con accesso protetto. Dedicato invece in modo specifico all'insegnamento della lingua inglese è ISLCollective [296], con oltre 70000 schede operative stampabili da scaricare liberamente previa registrazione gratuita. Un altro sito simile è TwistyNoodle [297].

Germania

In Germania i ministeri dell'Educazione e degli Affari culturali dei 16 Länder da sempre agiscono in modo piuttosto differenziato tra loro. In generale però tutti i Länder offrono al personale numerosi corsi di formazione continua e materiali didattici frequentemente aggiornati.

Belgio

In Belgio è da segnalare la ricchissima area risorse del ministero della pubblica istruzione [298].

Spagna

In Spagna le 17 Comunità legiferano in materia scolastica e orientano la propria politica educativa in modo praticamente autonomo. Se ogni comunità ha elaborato un proprio repository e spesso un proprio software autore (si vedano EdiLIM e Cuadernia), particolarmente attiva è stata in questi anni la Catalogna, che, per salvaguardare la propria identità culturale e linguistica, ha provveduto alla produzione e traduzione in lingua catalana di tantissimo materiale didattico per la scuola (libri, audiovisivi, software); in quest'ambito si sono utilizzati i software autore Clic 3.0 prima e JClic dopo per approntare una libreria di oggetti didattici utilizzabili dalle istituzioni scolastiche riformate. È nato così clicZone [299], che allo stato attuale comprende oltre 1500 progetti, oltre a corsi e documenti sul programma Jclic.

Stati Uniti e Canada

Al di fuori dell'Europa il progetto più interessante di archivio di oggetti di apprendimento è MERLOT (Multimedia Educational Resource for Learning and On-line teaching - [300], opera della California State University, ma va segnalato anche CAREO (Campus Alberta Repository of Learning Object - [301], una collezione centralizzata pensata per gli educatori canadesi. Negli Stati Uniti e in Canada le università hanno spesso sostituito il governo centrale nell'organizzazione di strutture di raccolta di materiale didattico o educativo; lo stesso Project Gutenberg [302], un archivio "libero" di oltre 57000 libri, ha avuto origine nella NEF University di Toronto; e negli Stati Uniti hanno avuto modo invece di svilupparsi le altre maggiori iniziative editoriali "libere" della rete: Wikipedia [303], con oltre 1500000 voci in italiano, Wikisource [[s:Pagina_principale],|con più di 138000 testi nella nostra lingua e Wikibooks [304]], con oltre 420 testi e più di 8600 moduli in italiano. Le rigide leggi europee di tutela del copyright, ma anche diversi fattori di ordine economico, culturale, giuridico e organizzativo, hanno frenato la costituzione di "repositories" analoghi (almeno nelle dimensioni) nel vecchio continente.

L'esperimento della Garamond

L'orientamento più recente (e coerente) è la costituzione di banche dati di "learning objects" distribuiti dagli autori con Licenza Creativa Commons o assimilabile, in modo che siano pienamente utilizzabili (e modificabili in alcuni casi) senza che il realizzatore ne perda la proprietà intellettuale. A questo proposito in Italia un'iniziativa interessante è stata quella avviata (e poi abbandonata) dalla Garamond con il Repertorio Italiano di Contenuti Educativi Digitali (RICED), in cui gli insegnanti potevano pubblicare e condividere i loro prodotti didattici (testi, slides, questionari, giochi, animazioni, video, dispense) a titolo gratuito e con licenza Creative Commons, in una logica di conoscenza come bene comune.

Iniziative della RAI

Da segnalare anche l'iniziativa di Rai Educational che nel sito Medita (Mediateca Digitale Italiana - [305] mette a disposizione degli utenti registrati una mediateca didattica molto ben fornita e con un efficiente motore di ricerca. Nella sezione Bignomi [306] in 100 brevi filmati attori ed attrici illustrano argomenti di storia e letteratura. E sempre la Rai propone, all'interno della sezione Lezioni di RaiScuola (www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx), in versione beta e solo per gli utenti registrati, uno strumento molto interessante per la creazione di lezioni multimediali, utilizzando testi, immagini e video provenienti da diverse fonti (archivi RAI, YouTube, Wikipedia). Il sito del programma "La storia siamo noi" [307] presenta invece documentari soprattutto della storia recente; molti materiali (fotogrammi, parti di filmati) non sono coperti da copyright, ma naturalmente un uso ampio o completo delle opere presenti in propri progetti da distribuire deve essere debitamente autorizzato. I filmati sono catalogati per temi e dossier e si segnalano il progetto multimediale speciale "Italia 150" e la funzione utilissima "#accaddeoggi". Infine piccoli documentari in italiano di 3 minuti ciascuno (suddivisi in 9 categorie e numerose sottocategorie) erano presenti invece in OVO, progetto poi abbandonato.

YouTube e Issuu

A un livello più generale, in YouTube [308] e in Issuu [309] si trovano materiali didattici molto interessanti sui più svariati argomenti: usati con attenzione questi due strumenti sono una fonte preziosa e potenzialmente inesauribile di documenti e video per insegnanti e alunni. Per YouTube abbiamo in particolare:

  1. GulliverLim [310], un canale per la scuola primaria gestito dalla casa editrice Gulliver e comprendente vivaci video didattici dedicati a diverse discipline (italiano, matematica, geografia, storia, arte e immagine, scienze, musica, inglese);
  2. Facciamo scienze [311], il canale di scienze di Zanichelli, con 22 video didattici;
  3. Sabbatini scuola [312], le tante playlist per la scuola primaria di Felice Sabbatini;
  4. La scienza su YouTube [313], selezione ragionata di video didattici in italiano.

Al di là di questi link, sono comunque migliaia i video didattici disponibili; a questo proposito conviene usare dei siti filtro, come NicerTube [314], per evitare elementi di contorno sgraditi, distraenti od imbarazzanti, ed osservare in piena tranquillità i filmati scelti. Per Issuu è da segnalare la possibilità di pubblicare i propri lavori in .pdf come un libro sfogliabile in formato Flash. La pagina di Silvia Di Castro [315] ci mostra come usare praticamente nella didattica il servizio e nel contempo rappresenta una fonte ricca di materiale per gli\le insegnanti.

Scribd

Allo stesso modo funziona Yumpu [316], che tuttavia risulta leggermente meno immediato nell'uso rispetto a Issuu. Altri servizi simili sono Yudu [317], Openzine [318], NewsCred [319], Zinepal [320], Crayon [321] e Scribd [322]. Quest'ultimo è particolarmente popolare, anche se i contenuti commerciali demo sono predominanti; una volta iscritti al servizio, oltre ad avere la possibilità di pubblicare i nostri documenti importandoli dai formati .doc, .pdf, .ppt, .odt, .txt (e molti altri), saremo abilitati alla consultazione di un enorme database di testi, libri, relazioni, dossier tramite un efficiente servizio di ricerca, che può avvenire anche applicando diversi filtri (limitazioni al solo titolo, per tipo di file, per lingua, secondo la data di inserimento, considerando la lunghezza in pagine); purtroppo, se la consultazione dei contenuti liberi (tramite interfaccia Flash) è gratuita, il loro scaricamento nel formato originale (es. .pdf o .docx, o .ppt) e in un formato di conversione (es. .txt e .pdf) richiede invece un abbonamento mensile o annuale, peraltro non troppo costoso; Scribd usa l'Html5 invece di Flash per raggiungere anche gli utenti di tablet e smartphone e comunque dei dispositivi Apple.

Calameo

Se Slideshare [323] e AuthorStream [324] si occupano di rendere fruibili e consultabili on-line i files Powerpoint .ppt e .pps, Calameo [325], ben descritto in una guida essenziale, ma puntuale [326], appare orientato alle riviste, anche commerciali; le pubblicazioni possono essere consultate quasi sempre per intero, ma solo in pochi casi è consentito il download; per archiviare i propri documenti sono a disposizione una sola cartella, ma ben 15 Gb di spazio, senza limiti nel numero dei documenti pubblici (ma ogni lavoro non può superare 500 pagine di lunghezza e 100 Mb di grandezza); le pubblicazioni hanno un aspetto lucido ed elegante e sono presenti funzioni di zoom e di ricerca nel testo; è consentito l'inserimento di link interattivi e si possono impostare un'immagine di sfondo e una musica di accompagnamento; si può infine decidere liberamente la licenza di distribuzione e la platea cui destinare la lettura del documento realizzato; Calameo, essendo un servizio web-based, funziona con tutti i browser e tutti i sistemi operativi, converte tutti i formati di files più comuni, comprende nella versione base praticamente tutte le funzioni importanti, struttura molto bene i documenti, permette di rendere disponibili al download i propri documenti e supporta pienamente tutte le piattaforme social, a partire ovviamente da Facebook; in negativo, accanto alla documentazione insufficiente, all'aspetto inconsueto di alcuni pulsanti per il salvataggio delle informazioni e alle difficoltà di navigazione all'interno del proprio account, si segnala la presenza fastidiosa e continua di annunci pubblicitari.

LetterPop

Più orientato alla pubblicistica casalinga è LetterPop [327]; senza abbonamento annuale, a partire da più di 300 templates, si possono realizzare e stampare (anche con stampanti virtuali .pdf) locandine, copertine, inviti e brochure dall'aspetto gradevole e professionale, usando anche proprie immagini; purtroppo senza versare una quota annuale non è possibile salvare o pubblicare i propri lavori.

Tar Heel Reader

Libretti vivaci con immagini e testi possono essere invece preparati con Tar Heel Reader [328]. Particolarmente curato è l'aspetto dell'accessibilità, per cui sono supportati diversi dispositivi per i diversamente abili, come i touch screen e le IntelliKeys. Cliccando sull'icona in alto a sinistra viene visualizzato un comodissimo menu con tutte le voci utili: "Home" (ritorno alla pagina principale), "Find a book" (ricerca di un libro nel vasto database del sito), "Collections" (le collezioni di libretti), "Favorites" (accesso alla pagina delle pubblicazioni preferite), "Write a book" (creazione di un libro, previa registrazione), "Read books offline" (lettura di pubblicazioni in locale), "Log in" (accesso ai servizi del sito), "Help" (istruzioni), "Your books" (visualizzazione dei libri creati), "Announcements" (ultime notizie), "Photo credits" (informazioni sul copyright delle immagini utilizzate). Per registrarsi occorre: 1) mandare una mail a tarheelreader@cs.unc.edu richiedendo un codice di registrazione (es. "I'm an Italian Teacher; please send a registration code to..."); 2) scegliere "Log in" e successivamente "Register", quindi seguire le indicazioni, mettendo il codice ricevuto per posta nel campo apposito (si noti come questo codice è molto semplice e serve solo per limitare fastidiose attività di eventuali spammers). Il motore di ricerca del sito (tarheelreader.org/find) è piuttosto accurato e prevede, accanto al testo libero da cercare, opzioni riguardanti la lingua, l'argomento, il livello di controllo del testo e l'apprezzamento degli utenti. Sulla copertina di ogni pubblicazione vengono indicati il titolo e l'autore sopra l'immagine illustrativa, il numero di pagine nell'angolo in basso a destra. Nella pagina di ricerca e durante la lettura di ogni libro molto importanti sono le due icone in alto a destra; nel primo caso (pagina di ricerca) cliccando sul cuore potremo selezionare i libri preferiti in modalità multipla, cliccando sulla rotella potremo selezionare il tipo di sintesi vocale ("Speech" - Silent-nessuna, Child-bambino, Woman-donna, Man-uomo), i colori dell'interfaccia ("Colors"), tornare alle impostazioni predefinite ("Default"); nel secondo caso (lettura di un libro) cliccando sul cuore si potrà portare tra i preferiti il libro in lettura, cliccando sulla rotellina, rispetto alla situazione precedente avremo in più le voci "Download" (possibilità di scaricare la pubblicazione corrente nei formati Powerpoint .pptx e .epub) e "More..." (visualizzazione di una comodissima maschera per l'impostazione delle preferenze già indicate). Una volta effettuato il log-in, selezionando dalla home page o dal menu principale "Write a book", si viene introdotti in una pratica schermata con alcuni campi da riempire: a ogni immagine linkata o uploadata verrà associata una pagina per la quale dovremo scrivere una breve frase; l'inserimento del titolo, dell'autore, della lingua, della categoria (opzionale) precederà la pubblicazione del lavoro: se useremo l'opzione "Save as draft" il libro sarà salvato come bozza (peraltro cancellabile con la voce "Delete"), mentre con l'opzione "Publish" avverrà la pubblicazione vera e propria. Si noti che: 1) per poter essere pubblicato un libretto deve contenere almeno 3 pagine; 2) un libro pubblicato può essere riportato a bozza (ed eventualmente eliminato) usando l'opzione "Save as draft".

MyEbook

Infine, se molto limitato e con alcuni bug è il servizio in Flash Virtual Book [329], con il quale possiamo praticamente solo visualizzare il testo scritto o inserito (con il copia e incolla) in più pagine sfogliabili, al contrario libri sfogliabili di alta qualità (e soprattutto in HTML5) si possono realizzare con MyEbook [330] a partire dai propri documenti in numerosi formati (.doc, .pdf, .fdp, .txt, .ods, .odt, .csv, .rtf, .xls, .ppt, .pps, .dot, .docx, .dotx, .pptx, .xlsx, .zip), pur con procedure non particolarmente intuitive. Rispetto a tutti i precedenti servizi, più soggetti a controllo sono i files multimediali (immagini, suoni e video) contenuti in Wikimedia Commons [331]: gli oltre 48 milioni di files contenuti possono essere liberamente adoperati per qualsiasi scopo, a maggior ragione nelle aule scolastiche e nei progetti didattici sviluppati da alunni e insegnanti.


TUTTI I COLLEGAMENTI:

  1. PARTE 1
  2. PARTE 2
  3. PARTE 3
  4. PARTE 4
  5. PARTE 5
  6. PARTE 6
  7. PARTE 7
  8. PARTE 8
  9. PARTE 9
  10. PARTE 10


Note

I programmi autore

I programmi autore

Un'ampia e dettagliata rassegna critica degli strumenti software disponibili può risultare utile a comprendere quali applicazioni utilizzare per la creazione di oggetti di apprendimento. Saranno privilegiati i software multipiattaforma[48] (o comunque per Windows, dato che è il sistema attualmente più diffuso nelle scuole), ma soprattutto i programmi con una licenza open source o freeware. Eccezioni saranno effettuate solo per software commerciali particolarmente diffusi (es. Smart Notebook, Workspace, Flash e Microsoft Office, Visual Basic, Powerpoint) e per applicazioni solo per Linux estremamente valide o senza corrispettivo freeware in ambiente Windows (es. Kdenlive).

  1. Strumenti per le lim
  2. I software universali
  3. I linguaggi di programmazione ad alto livello
  4. Presentazioni e contenuti multimediali
  5. Ambienti creativi
  6. Programmi e giochi educativi modificabili
  7. Programmi per quiz e test
  8. Software autore veri e propri

Note

Gli strumenti per le LIM

Le moderne Lavagne Interattive Multimediali vengono di solito fornite di un software autore proprietario per lo sviluppo di contenuti, lezioni e attività didattiche. È evidente il tentativo da parte di diverse aziende di creare uno standard di riferimento per questo tipo di materiale e il fatto non sorprende proprio relativamente alle loro finalità commerciali. La qualità degli strumenti proposti è discreta, ma giocano a loro sfavore proprio i problemi di compatibilità e distribuzione dei lavori realizzati, oltre ovviamente le limitazioni imposte dalle licenze di utilizzo.

Come applicativi per la realizzazione di oggetti didattici interattivi e di lezioni multimediali con licenza commerciale collegata all'acquisto e uso delle rispettive LIM, vedremo qui in particolare 8 diversi prodotti: Smart Notebook di Smart Technologies; Workspace di Interwrite Learning; Active Inspire di Promethean; Returnstar Electronic Whiteboard; StarBoard; RM Easiteach; MimioStudio; Eduribbon.

Si noti che ogni applicazione, con la relativa licenza d'uso, può essere usata con qualsiasi LIM, ma si interfaccia meglio con la Lavagna Multimediale Interattiva cui fa riferimento. Peraltro esiste anche un problema legale non di poco conto: in quasi tutte le licenze si prevede espressamente il divieto d'uso con dispositivi (LIM, ma non solo) di altri produttori. Per i due software più diffusi, Active Inspire e Smart Notebook, è specificato proprio il divieto di utilizzo con dispositivi di altri produttori. Per ovviare a questi problemi (e a quelli di compatibilità già evidenziati), stanno muovendo i primi passi, e le vedremo nel dettaglio, le alternative "libere" ai software dedicati in modo specifico alle LIM.

Un po' più particolare è un progetto legato al sistema remoto di controllo della consolle Nintendo Wii e finalizzato alla realizzazione di lavagne interattive a bassissimo costo; per questa iniziativa è stato realizzato e poi abbandonato il software Wiimote Whiteboard [332], ma soprattutto sono state portate avanti diverse sperimentazioni; se non è più attiva l'iniziativa Wiidea all'interno del Progetto Marconi – USR-Emilia-Romagna, USP di Bologna, è ancora disponibile e scaricabile gratuitamente il sistema operativo WiildOs - [333], per il quale però purtroppo non si prevedono ulteriori sviluppi.

Smart Notebook

Smart Notebook, in dotazione con le LIM Smart Board della Smart Technologies [334], è disponibile in versione 19.0 per Windows e MacIntosh e 11 SP2 per Linux. In caso di problemi con gli ultimi aggiornamenti, è ancora possibile prelevare dal sito della casa madre diverse versioni precedenti per Windows. In abbinamento facoltativo è fornito anche un sistema di verifica della comprensione dei materiali da parte degli studenti, Smart Response, ma in questo caso solo per Windows e MacIntosh. Ovviamente il download dei due software (o il loro aggiornamento) è possibile solo se si posseggono una lavagna Smart Board e il codice del prodotto (o una versione precedente del software già registrata). Per Ipad esiste (a pagamento) un'applicazione specifica, Smart Notebook App For IPad [335], versione "light" di Smart Notebook.

Uso di Smart Notebook

Con Smart Notebook è possibile realizzare presentazioni o lezioni: il file .notebook[49] creato può contenere al suo interno diverse pagine e in ogni pagina ci possono essere oggetti di diverso tipo (testi, linee, forme geometriche, disegni preparati a mano libera, immagini, tabelle, files Flash .swf[50]) con proprie impostazioni specifiche e proprietà; i files .notebook e gli oggetti in essi contenuti possono essere ripresi, manipolati e modificati in qualsiasi momento; è prevista peraltro l'esportazione dei files .notebook in alcuni diffusi formati, come .pdf[51] e .html[52]. Un'ampia (e ampliabile) raccolta di clip-art e immagini facilita la preparazione dei progetti ed è presente una serie di modelli di lezioni interattive da personalizzare. A questo proposito il “Toolkit di Attività didattiche” prevede numerosi strumenti per la predisposizione e progettazione delle proprie attività e consente di creare lezioni di livello professionale. Per agevolare il lavoro degli operatori scolastici, diversi tutorial sono disponibili dal menu Help e nel centro risorse Smart Exchange [336] sono presenti migliaia di risorse e lezioni, che hanno l'indubbio vantaggio di non avere dimensioni eccessive (nella pratica vengono aggiunti solo pochi kb[53] allo spazio occupato dagli elementi inseriti): nella parte relativa alla lingua italiana, le attività, opera soprattutto di insegnanti, sono suddivise per anno, tipo di file e disciplina, e costituiscono ulteriori modelli da modificare. Alcuni strumenti molto interessanti sono: "Sudoku" [337], "Frasi minime ed espansioni" [338], "Triangoli" [339], "I bastoncini" [340], "Impariamo a contare" [341], "Tangram" [342]. In tutto sono presenti oltre 1000 lezioni in italiano, che costituiscono ormai una raccolta piuttosto corposa, utilissima nella normale attività didattica con le LIM Smartboard.

Tra i numerosi esercizi interattivi che si possono preparare con Smart Notebook indichiamo: associazione di immagini e parole; associazione molti a uno; scelta multipla (una domanda, più risposte); identificazione di regioni all'interno di un'immagine; organizzazione di immagini (secondo due o tre categorie); riordinamento di un testo; organizzazione di parole (secondo due o tre categorie); gioco dell'impiccato; parole crociate; catalogazione di dati; anagrammi di parole (con eventuali aiuti); memory; linee del tempo; risposta a domande cercando tra le lettere mescolate.

Ci troviamo sicuramente davanti a un ottimo prodotto, ma i problemi di licenza e compatibilità ci suggeriscono di non considerare il software Smart Notebook come la soluzione definitiva per la creazione di "learning object". Peraltro permane una certa confusione nell'organizzazione degli stessi archivi all'interno del software e una discreta macchinosità nell'uso delle lezioni realizzate. Infine sono stati segnalati diversi bugs[54] nelle versioni Linux, proprio mentre molte scuole stanno attuando politiche di migrazione verso i sistemi "liberi".

Guide e materiale

Un punto evidentemente a favore è invece la presenza massiccia di materiale dedicato. In particolare si segnalano numerosi tutorial, come quelli di Antonella Pulvirenti e Licia Corrente [343], di Armida Truppi [344], di Roberta Turri [345], di Maria Lucia Ercole [346] e di Giampaolo Ribaudo [347], e diverse raccolte di files Smart Notebook, come quelle di Antonella Pulvirenti [348], Mametaticaweb [349] e Bibliolab [350], [351]. In Vbscuola [352] troviamo alcune unità didattiche molto interessanti per Smartboard preparate da Elisabetta Landi e Giusi Landi.

Workspace

Workspace (noto anche come Interwrite Workspace) di Interactive Learning (Turning Technologies) [353], compatibile con Mac OS X 10.x e successivi, Windows 7/8/10 e precedenti, Linux 2.6.x, Ubuntu, Suse, disponibile in prova per 45 giorni anche per chi non ne possiede una licenza, permette la creazione, il salvataggio, la stampa e l'invio tramite e-mail delle lezioni create.

Uso di Workspace

I "learning objects" preparati dal software sono già pronti per l'uso su piattaforme e-learning (formazione a distanza FaD sincrona e asincrona). I contenuti sono sempre organizzati per pagine e per oggetti e la loro creazione è agevolata dalla presenza di molti strumenti interessanti: penna immagini; penna evidenziatore; forma a mano libera; testo; timbro; forme; penna multicolore; linea; testo a mano libera; righello; compasso; goniometro; triangolo. In totale gli strumenti messi a disposizione sono più di 50 distribuiti nelle 3 modalità operative della LIM associata: interattiva, ufficio, lavagna.

Come detto, le lezioni sono sempre organizzate per pagine. In ogni pagina, gli oggetti possono essere copiati, bloccati, sbloccati, modificati, spostati e organizzati su più livelli. Le proprietà di pagine e oggetti sono modificabili dall'utente in ogni momento, sul modello di Adobe Flash, e tra le pagine sono previsti effetti di transizione, come in Powerpoint. Interessante è la funzione "pagina infinita" che amplia i limiti di utilizzo di ogni pagina.

L’importazione di immagini (.jpg, .gif, .tif[55], .png[56], ecc.), Flash .swf, .pdf, .ppt[57], video e audio, è effettiva: i files multimediali vengono realmente inclusi nell'unico file dati Interwrite Workspace; per ottenere oggetti digitali da inserire, sono disponibili diverse strade: 1) la ricca (e personalizzabile) galleria “Interwrite Content”, contenente migliaia di files Flash, audio, immagini e .pdf, e organizzata per materie; 2) l'accesso facilitato a diverse risorse esterne on-line (Digital Asset); 3) la cattura di immagini tramite l'apposito strumento; 4) il collegamento a vari dispositivi in input (scanner, webcam, etc.); 5) la stessa importazione dei file già descritta. In output, i files prodotti possono essere esportati in diversi formati molto diffusi (.pdf, .html, .tif, .bmp, .gif, .png, .jpg, Powerpoint .ppt). A causa della relativa limitata diffusione del software Workspace rispetto a Smart Notebook, è consigliabile esportare i lavori creati in formato .ppt o .pps[58] (Microsoft Powerpoint), in attesa che vengano organizzati nel Web adeguati archivi dedicati ai files proprietari del prodotto di Interwrite.

Guide e materiale

On-line è disponibile tanto materiale utile per apprendere l'uso di Workspace: 1) una completa guida di Know K. Srl [354]; 2) le video-guide di Magisterlim [355]; 3) diversi video presenti in YouTube [356], [357], [358].

In Vbscuola [359] troviamo alcune unità didattiche molto interessanti per Interwrite preparate da Elisabetta Landi, Giusi Landi, Emilia Laterza e Marika Rongo. Molto materiale troviamo anche nel sito della Scuola Montanari [360]. In ogni caso un elenco esaustivo di risorse, attivo dal dicembre 2008, è stato compilato da Roberto Sconocchini [361] e può essere preso come punto di partenza per la ricerca di altri files utili.

Active Inspire

I due noti software per lavagne Promethean Active Primary e Active Studio sono stati raccolti recentemente in un unico prodotto, Active Inspire [362], disponibile per Windows, MacIntosh e Linux. Come avviene di solito per i software collegati alle LIM, è necessaria una licenza d'uso per installare Active Inspire e, a differenza di Workspace, non si può provare il software. Registrandosi al sito della Promethean è possibile fare il download del materiale disponibile: 1) pacchetti di risorse; 2) migliaia di lezioni gratuite, suddivise per discipline (arte e musica, italiano, lingue straniere, politica, religione e filosofia, geografia, matematica, scienze, storia); 3) links utili.

Uso di Active Inspire

Ogni lezione è organizzata per pagine facilmente navigabili e contenenti una vasta gamma di oggetti (testi, forme, suoni, animazioni, azioni) ed è disponibile come flipchart (.flipchart), un formato di file piuttosto "chiuso": non ci sono lettori per queste lezioni al di fuori di Active Inspire e attualmente è impossibile convertirle in altri formati (ad esempio .ppt di Powerpoint); l'esportazione delle singole pagine in .pdf o .jpg e la ricostruzione successiva dell'oggetto di apprendimento è un'operazione faticosa e macchinosa, quindi non consigliabile in situazioni normali. Tra l'altro, se è possibile recuperare in Active Inspire 1.6 files .flipchart creati con versioni precedenti del software, non è permessa purtroppo l'operazione inversa.

Si noti che Active Inspire importa i files creati con Smart Notebook: si tratta di una funzione importantissima e di uno dei pochi casi in cui vengono considerati i problemi di compatibilità. Il processo inverso non è consentito: Smart Notebook non importa files .flipchart.

Guide in italiano

Per Active Inspire sono stati preparati da Giorgio Galli 12 videotutorial [363] dedicati ai seguenti argomenti: 1) manuale on line; 2) strumenti di scrittura manuale su flipchart; 3) strumenti forme, connettori, testo; 4) inserimento di immagini; 5) inserimento e gestione di files video; 6) strumento annotazioni sul desktop; 7) e 8) creazione e utilizzo di contenitori degli oggetti (in due parti); 9) uso dei layer; 10) configurazione del software e creazione di profili; 11) utilizzo dello strumento browser; 12) inserimento di pagine di flipchart come immagini nella sceneggiatura.

Una serie di videotutorial su Active Inspire sono presenti invece nel blog di Maria Teresa Carrieri [364], insegnante autrice anche del manuale "Primi passi con Active Inspire" [365]. Infine le funzioni base ed alcune funzioni avanzate di Active Inspire sono illustrate da Anna Rita Vizzari in due animazioni molto chiare, [366] e [367].

ClassFlow

ClassFlow [368], comunità virtuale molto frequentata, contiene centinaia di lezioni interattive gratuite in italiano nei formati di Active Inspire all'interno di un database vastissimo di risorse. Una semplice procedura di registrazione gratuita permette di accedere a questi contenuti; se si sceglie la modalità "Insegnante" si possono anche creare lezioni interattive e cooperative, valutare gli alunni e assegnare verifiche e compiti a casa. Purtroppo lo scaricamento delle flipchart è un po' macchinoso e la visualizzazione delle lezioni è lenta; in più nell'interfaccia di gestione dei progetti emergono spesso messaggi di errore.

Returnstar Electronic Whiteboard, StarBoard, RM Easiteach, MimioStudio, Eduribbon

La diffusione capillare delle LIM nelle scuole italiane ha determinato l'arrivo di prodotti a costo contenuto provenienti da diversi Paesi asiatici e in particolare dalla Cina.

Returnstar Electronic Whiteboard

Returnstar Electronic Whiteboard, che accompagna proprio la maggior parte di queste LIM, è un discreto software con tutte le funzioni tipiche di programmi simili e si dimostra utile soprattutto nella preparazione di conferenze in remoto (ad es. tramite NetMeeting) o di lezioni per corsi a distanza.

StarBoard

Legato invece molto strettamente alle Lavagne Hitachi (e non altrimenti facilmente e liberamente reperibile) è il software StarBoard, peraltro non disponibile per Linux; una limitazione questa piuttosto grave e stigmatizzata in parte dallo stesso MIUR, ma evidenziata con più forza dalle scuole "migrate" verso i sistemi "liberi". La stessa Hitachi [369] mette a disposizione, per il solo uso personale e non commerciale, un'applicazione per Windows, StarBoard Viewer 3.0 Win 8656, con funzioni di editing ridotte, ma comunque sufficienti per preparare a casa una lezione da portare in classe. Con StarBoard Viewer possiamo: 1) disegnare con 3 penne diverse (normale, Intelli-Pen, penna a puntatore laser), di grandezza impostabile dall'utente e disponibili in 4 stili (pieno, evidenziatore, con bordo, ombra) e in 12 colori; 2) aggiungere testi e immagini dalla memoria; 3) creare forme geometriche con Intelli-Pen; 4) aggiungere e modificare collegamenti ipertestuali; 5) selezionare, bloccare, sbloccare, cancellare, tagliare, allineare, riordinare, spostare, modificare, duplicare, raggruppare e separare gli oggetti inseriti; 6) gestire le pagine dei progetti; 7) importare e fondere files .yar (formato dei documenti Stardboard) dalla versione 7.x in poi (gli oggetti .tif e .swf non vengono visualizzati); 8) salvare i progetti in files .yar; 9) esportare gli interi documenti in .pdf o in .html o le singole pagine in diversi formati grafici (.bmp, .jpg, .png).

RM Easiteach

RM Easiteach [370], disponibile per le lavagne interattive di RM Education Software Products con sistema operativo Windows, è stato tradotto in 11 lingue (tra cui l'italiano), può essere scaricato come trial attivo 30 giorni, permette di elaborare lezioni motivanti e coinvolgenti, e comprende: 1) numerosi effetti speciali (spirale, mosaico, sfocamento, colore dei vecchi film, monocromatico, ecc.); 2) una banca multimediale di 4500 risorse ("Media bank"); 3) tools di registrazione audio e video utilizzando microfoni o fotocamere digitali; 4) il riconoscimento della voce, della scrittura a mano e delle forme disegnate; 5) funzioni avanzate di calcolo; 6) barre degli strumenti accessibili. Un lettore gratuito, Easiteach Next Generation Lite [371], può essere usato per visualizzare i progetti creati con il programma.

MimioStudio

MimioStudio [372], disponibile per Windows, Macintosh e Linux in oltre 30 lingue, tra cui l'italiano, comprende: 1) numerosi e avanzati strumenti di presentazione (tendina, riflettore, animazioni, transizioni) e di riconoscimento (da grafia a testo editabile e da disegno a forme geometriche); 2) vasti contenuti didattici (offerti dalla e nella Galleria MimioStudio); 3) un creatore di attività facile da usare (ActivityWizard); 4) la gestione di numerosi tipi di files (inclusi .doc, .docx, .ppt, .pdf, .notebook e .iwb);

Dal punto di vista della documentazione, accanto al manuale ufficiale [373], dettagliato e puntuale, troviamo un completo e chiaro videocorso di formazione in 5 lezioni [374] curato dalla stessa Mimio Italia.

Alternative libere

A proposito dei programmi commerciali pensati per le LIM, il rischio è che leghino troppo gli utenti a un determinato tipo di Lavagna Multimediale e a un preciso formato di file. Stanno facendo i primi passi diverse alternative "libere" che, se pure non complete come i corrispondenti programmi a pagamento, possono coprire le principali esigenze degli utenti.

Eduribbon

Eduribbon è uno strumento universale per tutti i tipi di LIM e permette di preparare presentazioni interattive. Disponibile solo in lingua inglese, ha il pregio di fornire agli utenti una versione base completamente gratuita e prelevabile dal Web. Eduribbon Free [375] consente di: 1) leggere e salvare progetti in formato .xedurib; 2) catturare un'immagine, modificarla e salvarla come files .xedurib o come immagine .bmp o .png; 3) evidenziare, disegnare e scrivere con diverse penne e pennelli; 4) aggiungere, spostare e modificare testi, forme, linee e multilinee; 5) utilizzare una tastiera visuale per scrivere e modificare testi. Purtroppo numerose funzioni potenzialmente interessanti sono disattivate e sono riservate alle versioni a pagamento "Lite" e "Professional".

Pointofix

Pointofix [376], di produzione tedesca, è un software semplice, ma efficiente, pensato specificatamente per le LIM. L'applicazione è disponibile anche in italiano: dopo l'installazione del software, basta prelevare dal sito indicato il “Language Pack”, estrarne il file pointofix_translation_it.ini e rinominarlo in pointofix_translation.ini nella directory principale del programma. La barra degli strumenti viene visualizzata quando si clicca sul pulsante "Avvio": la schermata corrente viene bloccata e ci si può disegnare utilizzando il tasto sinistro del mouse (per tornare in modalità PC basterà cliccare sul pulsante "Finito"). Gli strumenti di modifica "standard" previsti (tutti di varie dimensioni e in 5 colori fissi, trasparenti o coprenti) sono: matite; gomme; frecce e doppie frecce; linee; rettangoli (vuoti e pieni); ovali (vuoti e pieni); righe di testo. Si aggiungono alcune interessanti funzioni: il segno verde di spunta e la crocetta rossa (per i quali è necessario che sia installato il font “Wingdings”); la selezione di aree da esportare; la lente d'ingrandimento (la parte attorno al cursore può essere ingrandita del 200% o del 400%, con passaggio tramite clic sul tasto sinistro del mouse); lo zoom graduale (avanti e indietro) della schermata fino a 10 volte; l'annullamento dell'ultima modifica oppure di tutti i disegni inseriti; la stampa, la copia in memoria e il salvataggio in immagini .jpg, .png o .bmp della schermata corrente (eventualmente modificata) o di parti di essa. Si tratta tutto sommato di un programma abbastanza completo e pratico, ideale per meeting e conferenze e utilizzabile anche con dispositivi hardware non recenti. L'applicazione può essere proficuamente usata in appoggio a programmi autore più completi nella fase di preparazione dei contenuti da inserire. Una guida completa delle funzioni in italiano, preparata dagli stessi autori del programma, è disponibile on-line [377].

Epic Pen

Epic Pen [378] appare un open source molto pratico che presenta in una barra verticale retrattile diversi strumenti per lavorare sulle schermate catturate: 1) il cursore di attivazione-disattivazione, con l'icona di un occhio (Ctrl-Shift-2); 2) una penna (Ctrl-Shift-3) e un evidenziatore (Ctrl-Shift-4); 3) una gomma (Ctrl-Shift-5); 4) un selettore di spessore (5 grandezze diverse per la penna); 5) i comandi undo (Ctrl-Shift-6) e cestino (Ctrl-Shift-7); 6) un tool per la cattura su file .png della schermata corrente (Ctrl-Shift-8); 7) il menu con le informazioni, l'aiuto, le impostazioni e il comando di uscita; 8) il selettore dei colori, diviso in 2 parti: la sezione dei 4 colori di base (blu, giallo, rosso e nero) e la sezione per l'inserimento di altri colori. Per catturare un'immagine occorre srotolare la barra cliccando sull'occhio; una volta lavorato sull'immagine si può salvare l'immagine (icona con la macchina fotografica) o chiudere semplicemente la barra cliccando di nuovo sul pulsante con l'occhio.

Souzou

Sempre in lingua inglese, Souzou [379] è una semplice lavagna nera su cui disegnare (a imitazione delle reali lavagne in ardesia); l'unica funzione degna di nota è il salvataggio delle schermate come immagini scalabili .svg[59].

Whyteboard

Più interessante è Whyteboard [380] - [381], programma libero disponibile anche in italiano e per sistemi Windows, MacIntosh e Linux; l'idea di fondo del programma è molto diversa da quella degli altri software per lavagne: non si tratta di catturare una schermata e di lavorarci sopra, ma di aprire files di immagini (.jpg, .png, .tif, .bmp) o .pdf e poi di modificarli tramite: 1) diversi strumenti di disegno (penne, gomme, forme, linee, frecce), con trasparenze, colori e spessori impostabili; 2) uno strumento testo piuttosto potente; 3) l'inserimento di note e di elementi video e audio. L'esportazione dei lavori avviene sia in formato immagine (.jpg, .png, .tif, .bmp), sia, ma con qualche difficoltà, in .pdf.

Paint on Whiteboard Desktop e Desktop Whiteboard

Programmi simili (e sempre open source) sono Paint on Whiteboard Desktop [382], scritto in Java, quindi compatibile con tutti i sistemi operativi, e Desktop Whiteboard [383], che esporta i lavori in formato .png; l'applicazione però presenta un'interfaccia piuttosto confusa, pur inglobando diversi strumenti potenzialmente interessanti.

Slidemate

Altro prodotto interessante è Slidemate [384], freeware per Windows, con cui si può disegnare direttamente sullo schermo (indipendentemente dal programma in esecuzione) premendo prima la rotellina (o il tasto) centrale del mouse e tracciando poi linee (rette, spezzate e a mano libera), rettangoli, ellissi, pareti di mattoni, caselle di testo. Con Slidemate è possibile: 1) configurare i colori, gli stili di riempimento e gli spessori delle linee; 2) impostare i tasti funzione F11 o F12 al posto della rotellina (o del tasto) centrale del mouse; 3) annullare le ultime operazioni con il pulsante "Undo"; 4) salvare le immagini catturate e modificate in files .jpg. Il programma può essere adoperato per sottolineare un testo, per evidenziare parti di una foto, per indicare oggetti in un frame catturato da un filmato; ma naturalmente gli usi di un software di questo genere sono potenzialmente infiniti.

Open-Sankoré e Sankoré

Infine Open-Sankoré [385] - [386] e Sankoré (software libero per Windows, MAC OS X e Linux, tradotto in italiano da Michele Marchesoni - [387], hanno un'interfaccia piuttosto pulita, supportano il formato .pdf in entrata e uscita e permettono facilmente la cattura di pagine web e filmati Flash. Con Sankoré e Open-Sankoré si possono aggiungere testi e annotazioni sulle schermate catturate da qualsiasi applicazione attraverso il modo "Desktop". Ogni modifica apportata alle schermate può essere salvata e recuperata in qualsiasi momento, ma anche utilizzata in propri oggetti didattici. Caratteristiche principali dei due prodotti sono: 1) presenza di penna, pennello, puntatore laser, evidenziatore, gomma, strumenti per il testo, sfondi di vario tipo; 2) possibilità di inserire video, forme, immagini, risorse audio, presentazioni .ppt, files Flash; 3) browser (navigatore) integrato nel programma; 4) backup automatico dei documenti. Il portale Planete Sankoré (planete.sankore.org) si occupa di raccogliere le risorse realizzate con Sankoré e Open-Sankoré (oltre 1800 in lingua inglese e francese allo stato attuale), ma anche di segnalare eventuale materiale "libero" utilizzabile per le proprie lezioni (oltre 7500 recensioni, una vera miniera per gli insegnanti). Le versioni italiane dei manuali di Sankoré [388] e di Open-Sankorè [389] sono opera di Antonello Comi. Utilizzando queste complete guide, ma anche un esauriente manuale di Andrea Raciti [390], possiamo scoprire e imparare a conoscere tutti gli strumenti forniti nell'interfaccia (peraltro molto amichevole) di Sankoré e di Open-Sankoré: in alto e da sinistra: mostra/nascondi la barra degli strumenti (funzione "Stilo"); scegli il colore (nero, rosso, blu, verde) e lo spessore della linea di scrittura (funzioni "Colore" e "Tratto"); scegli la grandezza (piccola, media o grande) della gomma per cancellare le annotazioni inserite (funzione "Gomma"); scegli il tipo di sfondo della pagina (sfondo chiaro semplice, sfondo chiaro con griglia, fondo scuro semplice, sfondo scuro con griglia) (funzione "Sfondi"); annulla/ripeti le ultime operazioni eseguite (funzioni "Annulla" e "Rifai"); crea/aggiungi/duplica/importa una pagina (funzione "Pagine"); passa alla pagina seguente/successiva (funzioni "Precedente" e "Successivo"); ripulisci la pagina (funzione "Cancella"); ritorna alla modalità "Lavagna" (funzione "Lavagna"); attiva il browser Internet integrato (funzione "Web"); vai alla modalità "Gestione documenti" (funzione "Documenti"); mostra il destop mantenendo tutte le funzionalità di Sankoré (funzione "Mostra desktop"); a sinistra: visualizza/modifica le informazioni sulla risorsa (Titolo pagina, Autore, Obiettivo, Parole chiave, Livello, Soggetto, Tipo, Licenza); a destra: visualizza/consulta/usa la biblioteca (integrabile ed ampliabile) contenente immagini, animazioni, filmati, elementi audio, applicazioni (Maschera, Righello, Compasso, Goniometro, Squadra, Lente, Calcolatrice, Cellula, Editor .html, GeoInfo, Grapheur, Cronometro, Notes, Google Map, Wikipedia, Wikitionary, ecc.), attività interattive, forme (balloons, figure geometriche piane e solide, stelle, frecce); sulla barra degli strumenti (di default in basso, ma spostabile liberamente sullo schermo), da sinistra a destra: usa la penna (funzione "Annota documento"); usa la gomma (funzione "Pulisci annotazioni"); evidenzia con il grado di trasparenza impostato (funzione "Evidenziatore"); scegli un oggetto sulla pagina per spostarlo e applicarvi delle modifiche (funzione "Seleziona e modifica oggetti"); scorri la pagina e spostati in essa (funzione "Scorri pagina"); ingrandisci una parte dello schermo (funzione "Zoom avanti"); riduci una parte dello schermo (funzione "Zoom indietro"); attiva un puntatore laser virtuale (che non scrive) sotto forma di un grosso punto rosso (funzione "Puntatore Laser virtuale"); disegna linee (funzione "Disegna linee"); crea un oggetto di testo sulla pagina (funzione "Scrivi testo"); cattura un'area della pagina (funzione "Cattura schermata"); utilizza una tastiera virtuale (funzione "Tastiera virtuale"). Per migliorare la conoscenza di Sankoré, in aggiunta alle risorse già indicate, si possono considerare: 1) la guida "Come scaricare e installare Sankoré" [391] di Giorgio Tartara; 2) i numerosi filmati presenti in YouTube [392].

Openboard

OpenBoard [393] è un'ottima applicazione di lavagna interattiva open source e multipiattaforma progettata principalmente per l'uso nelle scuole e nelle università. Può essere usata sia con lavagne interattive che con uno schermo tavoletta a penna, con o senza un'impostazione a doppio schermo, e un proiettore ed è implementata la scrittura a mano libera. Il programma è stato sviluppato a partire da Open-Sankoré 2.0 e presenta una notevole facilità d'uso. Sono supportati i sistemi Windows (7 o superiori), macOS (10.9 o superiori) e Linux (provato su 16.04). Sviluppato in Svizzera dal Dipartimento d'Istruzione (DIP) del Cantone di Ginevra in collaborazione con l'Università di Losanna, il programma non richiede registrazione, è rilasciato con licenza GPLv3 ed è particolarmente facile da installare.

Pdf Presenter

Pensato espressamente per presentare files .pdf, il software libero PDF Presenter [394], scritto in Java, comprende numerosi strumenti utilissimi. Nella barra in alto grandi icone ci permettono, nell'ordine, da sinistra a destra, di: 1) modificare alcune importanti preferenze (impostazione di stile, densità e visibilità della griglia, estensione dei margini per le annotazioni, scelta del dispositivo di input e del livello di privacy); 2) andare avanti e indietro nel documento; 3) selezionare una penna o un evidenziatore (del colore e della grandezza impostata); 4) scrivere testi in 3 grandezze, 3 colori e 3 livelli di trasparenze diversi; 5) usare gomme di dimensioni configurabili; 6) azzerare tutte le modifiche fatte ad una pagina; 7) adoperare funzioni di undo e di redo; 8) attivare\disattivare una comodissima lente per esaminare meglio parti liberamente selezionabili della pagina; 9) creare\togliere aree bianche a destra e in basso per un commento più o meno esteso del documento; 10) inserire/eliminare la griglia (con le caratteristiche da noi eventualmente e precedentemente impostate).

Whiteboard Notepad

Whiteboard Notepad [395], molto facile da usare, consiste in un piccolo eseguibile di 300 Kb, presenta diversi strumenti di commento ed evidenziazione e permette l'inserimento nell'area di lavoro di box di testo, immagini ed equazioni matematiche. Nel menù in alto vengono mostrate le voci: 1) "File", con sottovoci "Open" e "Save As" (nel formato proprietario .wbn), "New", "Exit"; 2) "Insert", con sottovoci "Textbox", "Image from File..." (caricamento di un'immagine da file), "Paste image" (inserimento di un'immagine dalla memoria), "Equation" (inserimento di un'equazione creata tramite un editor apposito); 3) "About" (notizie sul software). A sinistra si trova il visualizzatore delle pagine. In basso vengono mostrate grandi icone con gli strumenti: 1) "New page"; 2) "Page tools" (con le sottofunzioni "Move Page Up", "Move Page Down" e "Delete Page"); 3) i pennarelli "Black", "Blue", "Red", "Green", "Yellow", "Other Colors" ("Lime Green", "Pink", "Aqua"); 4) "Eraser" (la gomma); 5) "Small" (matita piccola), "Medium" (matita media), "Large" (matita grande); 6) "Insert Text" (inserimento di box di testo); 7) "Background" (scelta dello sfondo tra le opzioni "White", "Black", "Graph Paper", "Black Graph Paper", "Polar Graph Paper", "Isometric Paper"); 8) "Clear All" (cancellazione completa); 9) "Extend" (estensione dell'area di lavoro). La sottovoce "Textbox" della voce "Insert" nel menu superiore e lo strumento "Insert Text" nella barra inferiore attivano una quarta voce di menu ("Text") e mostrano diverse nuove icone in basso; nello specifico con le nuove sottovoci e le nuove icone è possibile: 1) scegliere il tipo e la grandezza del font di scrittura; 2) applicare al testo alcune modifiche di base (grassetto, italico, sottolineato, barrato); 3) salvare o annullare le modifiche apportate alle caselle di testo.

Altre lavagne freeware

Altre lavagne freeware sono NetPen [396], Desktop Whiteboard [397], Shared Whiteboard Using SVG [398], Graffiti [399], NittiTre WhiteBoard [400], Cooperative Whiteboard [401], Irs Annotate [402], Whitepad [403] e Coccinella [404]. Infine, il progetto Open Whiteboard [405], sviluppato con licenza AFL (Academic Free License) dalla comunità sourceforge con l'obiettivo di costituire un'alternativa "libera" a Smart Notebook, è purtroppo solo in una fase embrionale e non è stata prodotta nemmeno una beta iniziale dell'applicazione.

Lavagne on-line

Se cerchiamo qualcosa di eseguibile direttamente nel Web, abbiamo a disposizione diverse lavagne cooperative on-line:

  1. CoSketch.com [406], in lingua inglese, ha una ricca libreria di timbri e sfondi e permette il salvataggio dei lavori creati in formato immagine;
  2. Ryeboard [407], ancora in versione beta, consente l'inserimento in una lavagna virtuale di testi (icona "Note"), immagini (icona "Image") e disegni (icona "Drawing"); in realtà gli strumenti disponibili appaiono ancora molto limitati; ad esempio c'è un solo tipo di penna per disegnare e le linee possono essere disegnate (a mano libera) solo in uno spessore fisso; e la funzione di testo è fin troppo basica, considerando solo i classici 3 parametri di formattazione, cioè Bold, Italic e Underline; da notare che: 1) per disegnare si deve usare il tasto destro del mouse; 2) per aggiungere un testo bisogna cliccare sull'icona "Note" e trascinare la casella di testo nella posizione desiderata; 3) per modificare la formattazione di un testo bisogna selezionarlo con i tasti cursore tenendo premuto il tasto "Shift";
  3. WizIQ [408], Board800 [409], Scribblar [410] e Twiddla [411] sono altre lavagne virtuali molto interessanti.

Strumenti vari per le LIM

In combinazione con i software per le LIM è possibile usare numerosi strumenti (evidenziatori, ingranditori, catturaschermo, cronometri, ecc.). Ci limitiamo qui a segnalare alcune risorse freeware:

  1. ZoomIt [412] e [413] permette l'evidenziazione e l'ingrandimento di parti dello schermo ed è quindi uno strumento che può rivelarsi molto utile durante dimostrazioni e lezioni didattiche (l'attivazione della funzione, disponibile per tutti i sistemi Windows, avviene tramite scorciatoia, shortcut, da tastiera);
  2. Mb-Ruler [414], per Windows 2000/Xp/Vista/7/8/10, misura distanze e angoli, cattura lo schermo, inserisce provvisoriamente come marcatori punti, linee, rettangoli, ellissi, poligoni, testi e immagini; uno strumento simile, ma con meno funzioni è A Ruler For Windows [415], un comodo righello virtuale per Windows, con possibilità di selezionare skin diversi [416]; da segnalare anche Screen Ruler [417], con misurazioni dello schermo in pixel, centimetri, pollici e punti;
  3. QuickTextPaste [418] permette l'inserimento di testi predefiniti in qualsiasi finestra Windows utilizzando scorciatoie (shortcuts) da tastiera;
  4. Greenshot [419] stampa, copia in memoria, allega a una e-mail, carica in Flickr o Picasa o salva direttamente in un file uno screenshot di una finestra, dello schermo o di una sua parte selezionata; l'immagine registrata può essere successivamente evidenziata, offuscata e segnata con forme e testi;
  5. Page Zoom Buttons [420] è un add-on per Firefox che ingrandisce/rimpicciolisce velocemente intere pagine web;
  6. Screenshot Captor [421] è un completo catturaschermo pensato per catturare numerose schermate con interventi minimi da parte dell'operatore;
  7. PointerStick [422] è un puntatore per presentazioni alla LIM, con diverse funzioni di evidenziazione;
  8. Atec Huge Mouse Pointer [423] è una raccolta di 26 grandi e vivaci cursori alternativi a quelli standard di Windows (clessidre, frecce e croci );
  9. KwikLoupe [424], freeware per Windows, ingrandisce da 2 a 64 volte la parte sottostante al cursore del mouse; un altro ingranditore semplice, ma pratico da usare (supporta la rotellina del mouse) è OneLoupe [425], freeware e portatile, disponibile anche in italiano;
  10. Awesome Screenshot Plus [426] è un add-on per Firefox che permette di catturare un'intera pagina web o una sua porzione e di scrivere sopra l'immagine ottenuta con evidenziatori, forme (rettangoli, cerchi, frecce, linee) e testi;
  11. Bigger Cursors [427] e Chunky Cursors [428] sono due interessanti collezioni di cursori grandi e colorati;
  12. Vu-Bar [429], utile per soggetti dislessici, è un righello ridimensionabile adatto ad evidenziare sezioni dello schermo ed in particolare parti di testo;
  13. Image Zoom [430] è un add-on per Firefox che permette di ingrandire/rimpicciolire e ruotare le immagini dei siti web consultati;
  14. Screen Draw [431], componente aggiuntivo per Firefox, consente di scrivere o disegnare a mano libera su qualsiasi pagina web; cliccando sulla relativa icona a forma di matita è possibile cambiare colori e dimensioni del testo e del tratto per il disegno; le immagini modificate possono essere salvate in formato .png o .jpg;
  15. QuickScreenshots [432] e [433], programma libero e portatile per Windows, cattura facilmente l'intero desktop o sue specifiche aree o ancora la finestra corrente;
  16. Online Stopwatch [434] è un cronometro web per scandire un tempo assegnato oppure eseguire un conto alla rovescia (a partire dall'orario impostato); off-line si possono segnalare anche Free Countdown Timer [435] e Free Timer [436], disponibili entrambi in formato portable;
  17. Virtual Magnifying Glass [437], open source per Linux, Mac Os X e Windows 7/8/10 (per Windows Xp è scaricabile la versione 3.5), è una lente d'ingrandimento molto flessibile; in particolare sono impostabili le hotkeys, il fattore di zoom (da 1 a 32 volte) e la larghezza ed altezza in pixel;
  18. ShareX [438], programma libero e gratuito per Windows, è un catturaschermo estremamente avanzato e molto leggero, ma anche un registratore in flussi video dell'attività dello schermo; sono previsti vari metodi di cattura (pieno schermo, finestra, monitor, rettangolo, ellisse, triangolo, rombo, poligono, mano libera, pagina web); sono consentite catture successive ravvicinate tramite hotkeys (Print Screen e tasti combinati); si possono aggiungere alle schermate ottenute annotazioni, effetti, note di copyright, descrizioni, timbri, ed è possibile condividerle attraverso 40 differenti (e noti) servizi on-line; completano il software alcuni strumenti interessanti ed utili come un estrattore dei colori, un editor delle immagini, un righello, un generatore di codice QR ed un gestore delle cartelle e files;
  19. HotShots [439], open source per Windows e Linux, disponibile anche in italiano, rispetto alle immagini catturate, consente facilmente di: aggiungere annotazioni (testi, cerchi, frecce); evidenziare dettagli (con una lente); nascondere dati sensibili; le immagini, modificate o meno, possono essere ridimensionate e salvate in vari formati (es. .png, .jpg e .bmp); cliccando su "Preferenze" si possono impostare le scorciatoie e le opzioni di avvio e di cattura; la cattura può avvenire da schermo intero, da finestra, da selezione, da selezione a mano libera, mentre l'editing comprende numerosi ed interessanti strumenti, sia a sinistra ("Seleziona", "Aggiungi testo", "Aggiungi una linea", "Cerchia", "Disegna una polilinea", "Disegna un poligono", "Disegna una curva", "Ritaglia immagine di sfondo", "Disegna un rettangolo", "Disegna un'ellisse", "Disegna una freccia", "Aggiungi etichetta numerata", "Evidenzia", "Lente d'ingrandimento", "Aggiungi un'immagine", "Offusca", "Diminuisci la dimensione del carattere", "Aumenta la dimensione del carattere", "Cambia carattere"), sia in alto ("Esci", "Apri il documento", "Nuovo documento", "Importa immagini dagli appunti", "Salva le modifiche", "Salva come", "Copia nella clipboard", "Esporta immagine", "Carica immagine sul web", "Adatta alla finestra", "Ripristina la scala", "Abilita/Disabilita l'ombreggiatura", "Sposta a un livello superiore gli elementi selezionati", "Sposta a un livello inferiore gli elementi selezionati", "Duplica l'elemento selezionato", "Cancella tutti gli elementi", "Cancella gli elementi selezionati").


TUTTI I COLLEGAMENTI:

  1. PARTE 1
  2. PARTE 2
  3. PARTE 3


Note


I software universali


  1. Pacchetti per ufficio
  2. Programmi per testi, fogli di calcolo, grafici
  3. Programmi per grafica
  4. Desktop publishing, cartine, mappe concettuali
  5. Produzione e gestione di file audio
  6. Video e animazioni
  7. Le combinazioni creative

Software e didattica/PAcchetti per ufficio

  1. D.P.R. n.104 del 12 febbraio 1985 (SO della GU n.76 del 29 marzo 1985).
  2. Circolare Ministeriale n° 425 del 7 luglio 1997 prot. n. 3153 - Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000.
  3. Lavagne Interattive Multimediali.
  4. Programma Operativo Nazionale, finanziato con il Fondo Sociale Europeo (FSE).
  5. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
  6. Oggetti di apprendimento.
  7. Istituto Provinciale Per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa.
  8. In un libro di informatica con carattere essenzialmente di ricerca, i collegamenti Internet sono particolarmente importanti e per questo motivo sono stati inseriti (in modo abbondante e all'interno di tutti i paragrafi), non nelle note, ma direttamente nel testo principale del lavoro. Tutti i link sono sono verificati al 30 maggio 2017.
  9. Associazione Regionale Età Evolutiva – Cagliari.
  10. Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione.
  11. Ufficio Scolastico Provinciale (già CSA – Centro Servizi Amministrativi, ex Provveditorato agli Studi).
  12. I programmi possono essere facilmente spostati su altri PC con qualsiasi sistema installato (Windows, Mac, Linux).
  13. PlayStation Portable.
  14. HyperText Markup Language (linguaggio di descrizione per ipertesti), linguaggio usato di solito per i documenti ipertestuali del World Wide Web (WWW).
  15. L'estensione .doc, abbreviazione della parola inglese "document", in origine indicava in vari sistemi operativi files con testo non formattato. Dal 1980 al 1989 Wordperfect ha utilizzato l'estensione come proprietaria. Dal 1990 l'estensione .doc è associata soprattutto a Microsoft Word, fino alla versione 2003. Nella versione 2007 di Word il file proprietario predefinito è .docx.
  16. Tecnica per riprodurre artificialmente la voce umana, attraverso strumenti hardware e software.
  17. Tastiere di dimensioni superiori alla regola, con tasti ingranditi e distanziati in modo da facilitarne la selezione e la pressione.
  18. Tastiere con una superficie piana divisa in settori (sensibili alla pressione) in cui è possibile associare ogni cella (oppure ogni gruppo di celle vicine) a un simbolo della tastiera normale.
  19. Tastiere piccole con tasti minuscoli e ravvicinati, molto sensibili alla pressione. Sono adatte a soggetti con distrofia muscolare o a disabili motori con un buon controllo solo della motricità fine di una mano.
  20. Periferica di puntamento per PC. Una sfera comandata dalla mano ruota in una cavità con sensori che ne rilevano il movimento.
  21. Strumenti per facilitare la comunicazione interpersonale a persone non parlanti.
  22. Un codice grafico (non alfabetico) consente a persone non parlanti la comunicazione interpersonale.
  23. Un codice alfabetico permette la scrittura o composizione di una parola o del proprio pensiero.
  24. Dispositivi dotati di schermo e collegati a un computer presentano un contenuto che varia a seconda delle operazioni dell'utente.
  25. Compact Disc, disco ottico per la memorizzazione di informazioni in formato digitale.
  26. Acronimo di Wine Is Not an Emulator, programma per l'esecuzione in distribuzioni Linux di programmi Windows.
  27. File con l'intero contenuto di un disco ottico (CD o DVD). Può essere letto e utilizzato direttamente (tramite appositi software) o può essere masterizzato su un supporto fisico. Il nome deriva da ISO 9660, file system standard per i CD-ROM.
  28. Una chiave USB è una memoria di massa portatile di dimensioni molto ridotte collegabile al computer tramite comuni porte USB.
  29. Universal Serial Bus, standard di comunicazione seriale pensato per collegare varie periferiche ad un computer.
  30. Il disco rigido, o disco fisso, è una memoria di massa che usa uno o più dischi magnetici per archiviare i dati.
  31. LAboratorio per la Promozione nelle Scuole dell'Uso consapevole del Software.
  32. Content Management System.
  33. Ad alta tecnologia.
  34. Portatili di dimensioni medio-piccole pensati per la videoscrittura e la navigazione Internet e desinati di solito a un'utenza non professionale.
  35. Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica.
  36. Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa.
  37. 3 dimensioni.
  38. Open Graphics Library, API (Application Programming Interface) per applicazioni che usano grafica 2D e 3D.
  39. Acronimo di "What You See Is What You Get" ("quello che vedi è quello che ottieni").
  40. Musical Instrument Digital Interface, protocollo standard che permette l'interazione di strumenti musicali elettronici (anche per mezzo di un computer).
  41. File audio MIDI (Musical Instrument Digital Interface).
  42. 2 dimensioni.
  43. American Standard Code for Information Interchange (Codice Standard Statunitense per lo Scambio di Informazioni).
  44. Windows bitmap, formato dati usato per rappresentare immagini raster su sistemi operativi Windows.
  45. Joint Photographic Experts Group, immagine compressa a tono continuo (a livelli di grigio o a colori).
  46. Graphics Interchange Format, formato per immagini bitmap usato molto nel World Wide Web (WWW), sia per le immagini fisse sia (più spesso) per le animazioni.
  47. Le teorie istruzioniste considerano il mondo come strutturato in categorie ben definite, con proprietà e relazioni tra loro.
  48. Eseguibili all'interno di diversi sistemi operativi.
  49. Formato proprietario di Smart Notebook.
  50. ShockWave Flash, file vettoriale proprietario di Adobe Flash.
  51. Portable Document Format, formato di file “aperto” sviluppato da Adobe Systems fin dal 1993 e prodotto principalmente da Adobe Acrobat, ma anche da numerose altre applicazioni. Un file .pdf può contenere testi e immagini in qualsiasi risoluzione.
  52. File in HyperText Markup Language (HTML).
  53. Il kilobyte (= 1024 byte) è un'unità di misura dell'informazione.
  54. Errori di programmazione.
  55. Tagged Image File Format (anche TIFF), sviluppato dalla Aldus Corporation, è un formato di immagine "raster" molto diffuso nel mondo della grafica professionale.
  56. Formato di immagine per il World Wide Web (WWW) ideato nel 1995 da un gruppo di autori indipendenti dopo che nel 1994 i detentori dei diritti sui files .gif avevano chiesto il pagamento di royalties per l'uso del loro formato.
  57. Presentazioni create con Microsoft PowerPoint.
  58. Presentazioni create con Microsoft PowerPoint. Diversamente dai files .ppt, non possono essere modificati ma sono proiettati e visualizzati direttamente, con il rispetto di tempi ed effetti impostati in fase di creazione.
  59. Scalable Vector Graphics.