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Guida alle costellazioni/La Nave Argo e dintorni/Bussola

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La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Pyxis
Genitivo del nome Pyxidis
Abbreviazione ufficiale Pyx
Area totale 221 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 1° febbraio
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 18
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Pyxidis 3,69
β Pyxidis 3,97
γ Pyxidis 4,02
κ Pyxidis 4,62
θ Pyxidis 4,71
λ Pyxidis 4,71
ζ Pyxidis 4,86
δ Pyxidis 4,87

La Bussola è una costellazione meridionale minore, introdotta da Nicolas Louis de Lacaille con il nome “Pyxis Nautica”; il significato del suo nome latino è “scatola” o “cofanetto”, dato che all’epoca romana la bussola non era ancora stata inventata. A volte viene considerata la bussola della Nave Argo, anche se gli antichi greci certo non usavano bussole nella navigazione; sembra che però le sue deboli stelle venissero considerate in antichità come l'albero maestro della nave.

Caratteristiche

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La Bussola è una piccola e oscura costellazione situata ai margini della scia luminosa della Via Lattea, ad est della Poppa e a nord delle Vele; occupa una regione di cielo particolarmente povera di stelle appariscenti, mentre lo sfondo è ricco di astri a partire dalla settima grandezza, specie sul lato sudoccidentale. La figura della costellazione è delineata da tre stelle di terza e quarta magnitudine, allineate in senso nord-sud; si tratta di tre astri intrinsecamente molto luminosi, ma la loro grande distanza ne fa diminuire la luminosità. Oltre a queste vi sono alcune stelle di quinta grandezza. Si tratta della parte più piccola in cui è stata suddivisa l'antica costellazione della Nave Argo e in particolare la sua nomenclatura di Bayer è del tutto autonoma, a differenza delle altre tre costellazioni facenti una volta parte della nave.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale è compreso fra i mesi di gennaio e maggio; dall'emisfero nord la sua individuazione è resa difficoltosa dalla sua declinazione moderatamente australe, mentre dall'emisfero sud è più facilmente rintracciabile. In entrambi i casi è necessario comunque un cielo buio e non inquinato, possibilmente anche senza il chiarore della Luna.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
ζ Pyxidis 08h 39m 43s -29° 33′ 39″ 5,51 10,0 52,3 g + g
α Pyxidis 08h 43m 36s -33° 11′ 11″ 3,68 8,05 98 azz + g
HD 77737 09h 03m 16s -33° 36′ 02″ 7,15 8,16 13,7 b + b
ε Pyxidis 09h 09m 57s -30° 21′ 55″ 5,56 9,25 17,8 b + b

La costellazione contiene alcune stelle doppie piuttosto ampie.

La α Pyxidis possiede una compagna di ottava magnitudine, ben risolvibile anche con un binocolo grazie alla loro separazione di oltre 1,5 primi d'arco; in realtà non si tratta di un sistema fisico, ma solo prospettico.

La ζ Pyxidis è una stella gialla di quinta magnitudine che presenta una compagna di decima grandezza; sebbene la loro separazione sia di quasi 1 primo d'arco, la bassa luminosità della componente secondaria fa sì che essa sia osservabile solo con un telescopio amatoriale.

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
S Pyxidis 09h 05m 05s -25° 05′ 20″ 8,0 14,3 206,10 Mireide
TY Pyxidis 08h 59m 43s -27° 58′ 49″ 6,85 7,50 3,1986 Eclisse
UZ Pyxidis 08h 46m 36s -29° 43′ 41″ 6,99 7,47 100: Semiregolare
VV Pyxidis 08h 27m 33s -20° 50′ 38″ 6,57 7,05 4,5962 Eclisse

Le stelle variabili della Bussola sono in genere poco appariscenti, con l'eccezione di alcune variabili a eclisse, come la TY Pyxidis e la VV Pyxidis, entrambe oscillanti fra la sesta e la settima magnitudine e visibili con facilità anche con un piccolo binocolo, sia nelle fasi di massimo che in quelle di minimo.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 2613 08h 33m 23s -22° 58′ 23″ Galassia 10,6 7,2 x 1,8
NGC 2627 08h 37m 14s -29° 57′ 01″ Ammasso aperto 8,4 11
NGC 2818 09h 16m 02s -36° 37′ 39″ Nebulosa planetaria 8,4 11
NGC 2818, una nebulosa planetaria visibile sul confine con le Vele.
L’ammasso aperto NGC 2627, poco appariscente ma piuttosto ricco.

Nonostante la parziale presenza della Via Lattea, la costellazione non contiene oggetti galattici particolarmente appariscenti.

Fra gli ammassi aperti, l’unico facilmente apprezzabile anche con piccoli strumenti è NGC 2627. La sua posizione si può trovare abbastanza facilmente mezzo grado a sudovest della stella doppia ζ Pyxidis, in un campo molto ricco di stelle deboli; è un oggetto minuto e piuttosto debole, individuabile sotto un cielo scuro e limpido anche con un binocolo 10x50, seppur con qualche difficoltà. Un telescopio da 120 mm è più indicato per la sua osservazione, in quanto con esso è possibile scorgere alcune decine di stelle fino alla magnitudine 13. Per una risoluzione completa occorrono però strumenti con aperture a partire dai 200 mm in su. Si tratta di un ammasso piuttosto ricco e denso, ma formato per lo più da deboli stelle; la sua distanza è stimata attorno ai 6630 anni luce ed è quindi situato in prossimità del Braccio di Perseo, in un tratto dove sono presenti segni di disgregazione a causa della sua stessa terminazione. È formato da una quarantina di stelle più luminose della magnitudine 13, disposte in senso est-ovest a formare una sorta di scia; la presenza nel suo campo di alcune giganti rosse lo rende un interessante oggetto per gli studi fotometrici. Per la sua età sono state fornite stime attorno ai 370 milioni di anni, così come molto più grandi, fino a 1,4 miliardi di anni; dal diagramma colore-magnitudine è evidente che un gran numero di componenti abbia lasciato la fase di sequenza principale per evolvere verso lo stadio di gigante.

Fra le nebulose planetarie vi è la NGC 2818, visibile nella parte meridionale, sul confine con le Vele. È un oggetto molto debole, con magnitudine fotografica attorno a 10, ma la sua individuazione è facilitata dal fatto di trovarsi apparentemente dentro l’ammasso aperto NGC 2818A, che sebbene sia poco appariscente è comunque ben contrastato rispetto alle stelle di fondo. Tuttavia la nebulosa non ne farebbe parte fisicamente, in quanto i due oggetti hanno diverse velocità radiali; la distanza della nebulosa sarebbe sui 10.400 anni luce.

Fra le galassie, l’unica appariscente è NGC 2613, una spirale vista quasi di taglio già visibile con strumenti da 120 mm di diametro, con cui appare come una macchia chiara allungata quasi perfettamente in senso est-ovest, debolmente più luminosa al centro. Può essere individuata circa 4,5° a ENE della stella ρ Puppis. Questa galassia presenta un bulge di piccole dimensioni in confronto all’estensione del disco; la sua distanza è stimata sui 49 milioni di anni luce.