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Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Mosca

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La costellazione di Orione
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CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Musca
Genitivo del nome Muscae
Abbreviazione ufficiale Mus
Area totale 138 quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 10 maggio
Stelle più luminose della mag. 3,0 1
Stelle più luminose della mag. 6,0 31
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Muscae Myia 2,69
β Muscae Diptera 3,04
δ Muscae 3,61
λ Muscae 3,63
γ Muscae 3,84
ε Muscae 4,06
μ Muscae 4,75
η Muscae 4,799

La Mosca è una costellazione minore dell’emisfero australe, una delle tante inventate in epoche recenti, sebbene sia più luminosa di molte altre costellazioni coetanee.

Caratteristiche

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Nonostante le sue piccole dimensioni, la Mosca si può individuare con estrema facilità subito a sud della Croce del Sud, dove sono visibili un gruppo di stelle di terza e quarta magnitudine sul bordo meridionale della brillante Via Lattea australe; parte dei suoi campi stellari si presentano fortemente oscurati da nebulose oscure, mentre la parte settentrionale è ulteriormente oscurata dalla sezione più meridionale della Nebulosa Sacco di Carbone.

La costellazione venne creata da Petrus Plancius sulla base di osservazioni condotte da altri astronomi, quindi inserita nel suo globo celeste del 1597; pochi anni dopo, nel 1603, venne inserita anche fra le costellazioni illustrate nell’Uranometria di Johann Bayer. Una volta era nota come Musca Australis, in contrapposizione ad una Musca Borealis, situata a nordest dell'Ariete; oggi si tende a chiamarla semplicemente Musca, o, talvolta, Musca indica, uno dei vari nomi assunti in passato. È stata anche nota col nome di Apis, l'Ape.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra febbraio e luglio; la sua declinazione fortemente australe ne impedisce l'osservazione alle latitudini boreali a nord del Tropico del Cancro; dalle regioni australi, al contrario, è facilmente osservabile anche per gran parte dell'anno e alle latitudini temperate si presenta circumpolare. È una tipica figura minore dell'autunno australe.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 103079 11h 51m 51s -65° 12′ 21″ 4,91 7,41 86 azz + g
HD 105151 12h 06m 23s -65° 42′ 34″ 6,78 7,97 8,8 g + g
β Muscae 12h 46m 17s -68° 06′ 29″ 3,51 4,00 1,3 azz + azz
θ Muscae 13h 08m 07s -65° 18′ 22″ 5,50 7,54 5,3 azz + azz
η Muscae 13h 15m 15s -67° 53′ 40″ 4,76 7,29 54 azz + g

La costellazione della Mosca contiene alcune stelle doppie ottiche piuttosto ampie.

La HD 103079 è la coppia più ampia; è composta da una stella azzurra visibile anche ad occhio nudo, più una compagna di settima magnitudine ben visibile anche con un binocolo, con una separazione di circa 1,5 primi d'arco.

La η Muscae è una stella azzurra visibile ad occhio nudo, con una compagna anche in questo caso di settima grandezza, ma con una separazione di poco inferiore al primo d'arco.

La stella β Muscae (nota talvolta come Diptera) è una stella doppia stretta formata da due astri di magnitudine 3,7 e 4, con un periodo orbitale di 383 anni; attualmente la separazione è pari al secondo d'arco, quindi occorre uno strumento che permetta un elevato grado di risoluzione.

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Muscae 12h 42m 05s -69° 24′ 27″ 5,93 6,73 7,5102 Cefeide
S Muscae 12h 12m 47s -70° 09′ 06″ 5,89 6,49 9,6601 Cefeide
BO Muscae 12h 34m 55s -67° 45′ 25″ 5,30 6,56 - Semiregolare
ε Muscae 12h 17m 35s -67° 57′ 39″ 3,99 4,31 40: Semiregolare
μ Muscae 11h 48m 14s -66° 48′ 54″ 4,6 4,8 - Irregolare

Le stelle variabili presenti nella Mosca sono per lo più poco luminose, sebbene ve ne siano alcune di facile osservazione.

Fra le Cefeidi, le prime che furono scoperte nella costellazione, vi sono le due stelle R Muscae e S Muscae, che oscillano entrambe fra la quinta e la sesta magnitudine, con un periodo compreso fra i 7 e i 9 giorni; entrambe quando sono al massimo della luminosità sono al limite della visibilità ad occhio nudo.

Una variabile semiregolare di facile osservazione è la ε Muscae, le cui variazioni, piuttosto ridotte, possono essere percepite nell'arco di poco più di un mese paragonandone la luminosità con quella di altre stelle vicine.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 4372 12h 25m 45s -72° 39′ 33″ Ammasso globulare 7,2 18,6
NGC 4463 12h 29m 55s -64° 47′ 23″ Ammasso aperto 7,2 5
NGC 4815 12h 57m 58s -64° 57′ 42″ Ammasso aperto 8,6 3
NGC 4833 12h 59m 35s -70° 52′ 28″ Ammasso globulare 8,4 13,5
NGC 5189 13h 33m 33s -65° 58′ 27″ Nebulosa planetaria 10,3 2,3 x 2,3
La Nebulosa Clessidra (MyCn 18), una nebulosa planetaria dalla splendida forma regolare, qui ripresa dal telescopio spaziale Hubble.

La Mosca è situata sul bordo meridionale della Via Lattea australe, il che potrebbe far pensare alla presenza di una discreta quantità di oggetti non stellari, se non fosse che questo tratto (che per altro è lo stesso dove si trovano le costellazioni della Carena e della Croce del Sud) si presenta fortemente oscurato da polveri interstellari, appartenenti a un complesso molecolare in cui ha luogo la formazione stellare, specialmente in direzione sud.

Alcuni oggetti brillanti sono individuabili nella parte più meridionale della costellazione, lontano dalle polveri galattiche più dense, ed in particolare si tratta di due ammassi globulari: NGC 4372 (C108) è il più luminoso ed è anche piuttosto facile da trovare, essendo mezzo grado a sudovest della brillante stella γ Muscae; si tratta di un oggetto sfuggente, la cui magnitudine complessiva è pari a 7,8. È difficile da scorgere con un binocolo, mentre un telescopio da 120 mm già lo risolve in stelle, essendo uno degli ammassi meno concentrati che si conoscano (classe XII). La sua distanza è stimata sui 19.000 anni luce dal Sole e si trova a 23.000 anni luce dal centro della Via Lattea. All'interno dell'ammasso sono state identificate una ventina di stelle variabili, di cui otto sono del tipo SX Phoenicis (simili alle Delta Scuti, ma povere in metalli), mentre altre otto sono delle binarie a eclisse e spettroscopiche. La completa assenza delle variabili RR Lyrae conferma il fatto che NGC 4372 sia in generale molto povero in metalli, fatto che indica un’età più antica della media degli altri ammassi globulari; a titolo di esempio, una stella di questo ammasso ha il 20% del ferro presente nel Sole.

NGC 4833 (C105) è meno appariscente, ma è già visibile attraverso un binocolo 10x50 come una debole macchia chiara di forma circolare, mentre un telescopio di 200 mm già inizia a risolverlo in stelle; appare piuttosto concentrato (classe VII) e dominato a nord da una stellina di nona magnitudine che di certo nulla ha a che fare con l’ammasso. La sua distanza è stimata sui 21.000 anni luce dal Sole. Fra le nebulose planetarie spicca NGC 5189, famosa per avere una forma a S che ricorda una galassia spirale barrata; dista circa 3000 anni luce ed è visibile anche con piccoli strumenti. La Mosca ospita anche un'altra planetaria, chiamata Nebulosa Clessidra (MyCn 18); dista 8000 anni luce ed è ben fuori dalla portata di piccoli strumenti.

Nelle foto grandangolari a lunga posa si evidenzia a nord di γ Muscae una lunga e sottile nebulosa oscura arcuata soprannominata Arazzo Nero (SL 149), che maschera un ricco campo di deboli stelle di fondo.