Guida alle costellazioni/Lungo il dorso dell’Idra/Corvo

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La costellazione di Orione
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CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Corvus
Genitivo del nome Corvi
Abbreviazione ufficiale Crv
Area totale 184 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 10 maggio
Stelle più luminose della mag. 3,0 3
Stelle più luminose della mag. 6,0 17
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
γ Corvi Gienah 2,58
β Corvi Kraz 2,65
δ Corvi Algorab 2,94
ε Corvi Minkar 3,02
α Corvi Alchiba 4,02
η Corvi Avis Satyra 4,30
HD 107418 5,14
VV Corvi 5,17

Il Corvo è una piccola costellazione meridionale, con solo 11 stelle visibili ad occhio nudo (cioè più brillanti della magnitudine 5,5). È piuttosto antica ed è anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

Caratteristiche[modifica]

La costellazione del Corvo ha delle dimensioni ridotte, ma nonostante ciò è molto facile da individuare, grazie alla presenza di alcune stelle di seconda e terza magnitudine disposte a formare un trapezio, che risalta notevolmente in un'area di cielo altrimenti povera di stelle brillanti; ciò fa sì che il Corvo sia osservabile con facilità anche dalle aree urbane. Le sue stelle principali, δ, γ, ε e β, formano un asterismo chiamato La Vela, a causa della loro disposizione che ricorda un'antica vela quadra. Le stelle γ e δ puntano in direzione della brillante Spica, la stella azzurra della costellazione della Vergine.

Il Corvo si trova nell'emisfero australe, mediamente una ventina di gradi a sud dell'equatore celeste. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine febbraio e metà luglio; la sua osservazione nelle ore della sera dall'emisfero boreale risulta tuttavia in parte penalizzata anche a causa della progressiva riduzione delle ore di buio col procedere della primavera, stagione in cui questa costellazione raggiunge la massima visibilità dopo il tramonto. Dall'emisfero australe al contrario è una figura caratteristica e tipica dei cieli dell'autunno.

Le stelle del Corvo erano già state raggruppate in una costellazione a parte fin dai Sumeri, mentre nell’antica Grecia veniva associata a un mito secondo cui un corvo, servo di Apollo, fu mandato da esso a raccogliere dell’acqua con un calice; il corvo procedette pigramente impiegando molto tempo e quando tornò da Apollo addusse come scusa del tempo perso la presenza di un serpente acquatico, portando un serpente come prova di ciò. Apollo, capita la bugia, scagliò adirato in cielo corvo, calice e serpente acquatico, a formare le rispettive omonime costellazioni (il serpente è l’Idra).

Stelle doppie[modifica]

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 105590 AB 12h 09m 29s -11° 51′ 25″ 6,9 9,3 10,0 g + ar
HD 105590 AC 12h 09m 29s -11° 51′ 25″ 6,9 8,6 19,1 g + g
δ Corvi 12h 29m 52s -16° 30′ 54″ 2,95 8,3 24,4 b + ar
HD 110317 (VV) 12h 41m 16s -13° 00′ 50″ 5,98 6,08 5,4 g + g

Fra le stelle doppie, ve ne sono alcune di facile risoluzione, grazie alla loro separazione.

La HD 105590 possiede un sistema multiplo composto da tre stelle; la primaria è di magnitudine 6,9, dal colore giallastro, e possiede una componente arancione di nona a 10" e una giallastra di ottava a 19". Può essere risolta con facilità anche con piccoli strumenti.

La δ Corvi è invece una brillante stella bianca di magnitudine 2,95; possiede una compagna di ottava grandezza a 24", ben risolvibile con un piccolo telescopio.

Stelle variabili[modifica]

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Corvi 12h 19m 38s -19° 15′ 22″ 6,7 14,4 317,03 Mireide
RV Corvi 12h 37m 41s -19° 34′ 40″ 8,60 9,16 0,7473 Eclisse
SV Corvi 12h 49m 47s -15° 04′ 44″ 6,78 7,6 70: Semiregolare pulsante
TT Corvi 12h 23m 19s -11° 48′ 44″ 6,47 6,57 11,5 Semiregolare

Le stelle variabili della costellazione sono poco numerose, ma alcune di esse sono osservabili anche con un binocolo.

Fra le Mireidi la più notevole è la R Corvi, che in fase di massimo arriva alla magnitudine 6,7; con un periodo di circa dieci mesi e mezzo oscilla fra questa e la magnitudine 14,4.

Fra le variabili semiregolari spicca la TT Corvi, che varia fra la sesta e la settima grandezza in un periodo di circa 11 giorni e mezzo; la SV Corvi invece è molto più difficile da apprezzare poiché presenta delle pulsazioni che la fanno variare di un solo decimo di magnitudine, in un periodo medio di circa 70 giorni.

Oggetti del profondo cielo[modifica]

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 4027 11h 59m 30s -19° 16′ : Galassia 11,1 3,0 x 3,0
NGC 4038/9 12h 01m 53s -18° 53′ : Galassia 11,1 5,2 x 3,1 / 3,1 x 1,6 Galassie Antenne
NGC 4361 12h 24m 31s -18° 47′ : Nebulosa planetaria 10,9 1,9 x 1,9
Le celebri Galassie Antenne, visione d’insieme e dettaglio.

La costellazione del Corvo non contiene oggetti del Catalogo di Messier, poiché le sue galassie sono in genere piuttosto deboli.

Fra gli oggetti interni alla Via Lattea si segnala una nebulosa planetaria, nota come NGC 4361, dalla forma allungata e con al centro una nana bianca di tredicesima magnitudine. È individuabile 2 gradi a sudest della stella γ Corvi; si presenta con una forma vagamente allungata in senso NE-SW. Può essere individuata con un telescopio di almeno 120 mm di diametro, dove appare come un disco chiaro senza molti particolari. La sua distanza è stimata attorno ai 2900 anni luce.

Fra le galassie, spiccano le celebri Galassie Antenne (NGC 4038 e NGC 4039, o anche C60 e C61), due galassie spirali in collisione tra loro e fortemente deformate: il loro nome è dovuto alle due lunghe code di gas e stelle che si disperdono nello spazio, mentre le loro regioni centrali appaiono in fortissima interazione. La posizione delle Galassie Antenne si può individuare con discreta facilità, avendo a disposizione un buon cielo; il metodo più semplice è quello di partire dalla stella ε Corvi (nota anche col nome Minkar, il "becco"), un astro di terza magnitudine, e congiungere questa con la meno luminosa η Crateris, di quinta grandezza. Circa a metà strada fra le due si trova una stellina azzurra di magnitudine 5,28, nota talvolta come 31 Crateris; da questa poi occorre spostarsi di circa 50' in direzione NNE. Le due galassie non si mostrano al cercatore, essendo di undicesima magnitudine, ma sono ben osservabili anche con un telescopio da 150 mm con oculari di corta focale. La loro visione può risultare deludente, se si hanno in mente le magnifiche immagini diffuse dalla NASA: esse si mostrano infatti come due pallide macchiette con una luminosità leggermente diversa l'una dall'altra, senza traccia alcuna delle famose "antenne" di stelle e gas responsabili del loro nome proprio. Le loro regioni di formazione stellare producono un gran numero di stelle e superammassi stellari, fenomeno favorito dalle forti compressioni. Entrambe le galassie sono immerse in due vasti involucri esterni, composti principalmente dalle polveri interstellari disperse dai due oggetti a causa dello smembramento reciproco per via della loro interazione. In queste regioni sono presenti pochissimi ammassi, sebbene in certe aree la densità delle polveri sia molto elevata, potendo così potenzialmente favorire la formazione stellare; fra circa 400 milioni di anni il loro nucleo si fonderà, incrementando ulteriormente la formazione stellare e creando un'unica galassia ellittica gigante.

Fra le altre galassie, l'unica di rilievo è NGC 4027, una spirale barrata di aspetto deformato posta a una breve distanza angolare dalle due galassie precedenti.