Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Ammassi di galassie fra Andromeda e Perseo
CopertinaGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Copertina
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- Le regioni di formazione stellareGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Le regioni di formazione stellare
- La struttura a grande scala dell'UniversoGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/La struttura a grande scala dell'Universo
Regioni celesti scelte
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- Nubi e associazioni in CefeoGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Nubi e associazioni in Cefeo
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- Ammassi di galassie fra Andromeda e PerseoGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Ammassi di galassie fra Andromeda e Perseo
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Curiosità galattiche
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- Perché l'emisfero australe è più ricco di quello boreale?Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Perché l'emisfero australe è più ricco di quello boreale?
Carte di dettaglio dei principali ammassiGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Carte di dettaglio dei principali ammassi
BibliografiaGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Bibliografia
Fra Andromeda e Perseo vi sono ben poche galassie di rilievo e di facile osservazione; quelle poche presenti sono tuttavia eccezionalmente estese e appariscenti, nonché davvero famose, come la Galassia di Andromeda (M31) e la Galassia del Triangolo (M33).
Ciò nonostante, in questa parte del cielo autunnale boreale si possono non tanto osservare, quanto soprattutto fotografare, alcuni fra gli ammassi di galassie più notevoli e spettacolari dell’intera volta celeste.
Caratteristiche
[modifica | modifica sorgente]Andromeda, Perseo e Triangolo sono note rispettivamente soprattutto per i brillanti ammassi stellari e per le due galassie maggiori che assieme alla Via Lattea formano il Gruppo Locale; tuttavia, gli esperti conoscitori del cielo sanno anche che fra queste costellazioni si trovano alcuni ammassi di galassie particolarmente ricchi, che sebbene non siano facilmente alla portata dell’osservazione amatoriale, si rivelano in tutto il loro splendore nelle fotografie.
Questi ammassi di galassie spesso non sono riportati nelle carte celesti più semplici, proprio a causa della loro grande distanza, che fa sì che le loro galassie maggiori restino comunque al di là della portata della gran parte dei telescopi amatoriali. Vengono però riportati negli atlanti a grande dettaglio e nelle guide del cielo più approfondite.
Con telescopi da 200-250 mm è possibile individuare qualcuna delle galassie più appariscenti di questi ammassi, mentre per avere un quadro chiaro della loro ricchezza occorrono strumenti molto più aperti e in grado di rivelare anche galassie di magnitudine 14 e 15, come grandi Dobson da 500 o 600 mm di diametro.
Riprendendo invece il cielo in alta definizione e possibilmente con un campo di alcuni gradi, questi ammassi diventano particolarmente chiari e definiti: si evidenziano facilmente le galassie dominanti, spesso ellittiche giganti molto vicine fra loro, più il corteo di galassie minori, spesso a spirale o lenticolari, che formano diversi addensamenti o concatenazioni.
L’ammasso dominante in questa regione è senza dubbio l’Ammasso di galassie di Perseo, noto anche come Abell 426, uno dei più estesi dell’intera volta celeste e visibile poco a est della famosa stella Algol. Un altro ammasso notevole è visibile nei pressi del grande ammasso aperto NGC 752, nella costellazione di Andromeda.
Le galassie in primo piano, ossia quelle visibili anche con piccoli strumenti, sono invece presenti in numero contenuto; molte di queste fanno parte del Gruppo di NGC 1023, uno dei più vicini al nostro Gruppo Locale.
Galassie in primo piano
[modifica | modifica sorgente]Nonostante, come visto, non siano qui presenti molte galassie e gruppi di galassie facilmente osservabili con gli strumenti più comuni, ve ne sono alcune che meritano attenzione. Non verranno qui trattate le galassie del Gruppo Locale (M31 e M33), né tantomeno gli ammassi stellari facenti parte della Via Lattea, come NGC 752.
Uno degli oggetti più notevoli in quest’area di cielo è NGC 891 (nota anche come C23), una brillante galassia spirale vista perfettamente di taglio; attraverso un telescopio da 100 mm appare come un lungo fuso molto stretto, caratteristica che si osserva anche con strumenti maggiori; nelle foto a lunga esposizione si nota che il suo disco è attraversato in senso longitudinale da una lunga scia di polveri oscure, che ne mascherano la regione del nucleo. L’angolo di vista e l’oscuramento del nucleo ci impediscono tuttavia di determinare con precisione la sua esatta morfologia; si ritiene comunque che si tratti di una galassia spirale, la cui forma potrebbe anche avere alcune caratteristiche assimilabili alla Via Lattea, in particolare per la banda di polveri, che apparirebbe molto simile se la nostra Galassia fosse vista dalla stessa prospettiva. Dista circa 27 milioni di anni luce.
NGC 891 è la galassia più occidentale di un gruppo di galassie situato a una distanza media di circa 20 milioni di anni luce e noto come Gruppo di NGC 1023, dal nome della sua galassia più notevole; si tratta di uno dei gruppi più vicini al nostro Gruppo Locale ed entrambi fanno infatti parte della medesima “nube” di galassie, ossia una sottostruttura appartenente a un superammasso di galassie e comprendente diversi gruppi: in particolare, la nube di cui facciamo parte è la Nube Canes Venatici I. Il Gruppo di NGC 1023 contiene principalmente galassie nane distribuite su due popolazioni: una nell'alone periferico del gruppo, costituita prevalentemente da galassie nane ellittiche, ed una nelle aree centrali intorno a NGC 1023, formata da galassie nane irregolari.
Come detto, la galassia più importante del gruppo è NGC 1023, una spirale barrata situata a circa 32 milioni di anni luce, visibile 1,5 gradi a SSW della stella 12 Persei; può essere osservata anche con un telescopio da 80-100 mm, dove appare come una macchia chiara un po’ allungata in senso est-ovest. Questa galassia è caratterizzata dal fatto di possedere degli ammassi stellari di aspetto inconsueto denominati faint fuzzies, che sembrano essere una sorta di ammassi globulari nati dalla fusione di altri ammassi: questo tipo di ammassi è stato trovato solamente in altre due galassie: NGC 3384 e NGC 5195, quest’ultima la compagna di M51; hanno anche la caratteristica di possedere una relativa abbondanza di idrogeno neutro. La galassia è anche inclusa nel catalogo Arp delle galassie peculiari, per via dei suoi curiosi “frammenti” luminosi visibili nelle sue immediate vicinanze; il suo nucleo si ritiene che ospiti un buco nero supermassiccio con una massa di circa 40-50 milioni di masse solari.
Poco meno di un grado a nordovest sempre di 12 Persei si trova la galassia NGC 1003, visibile con strumenti da 120 mm con qualche difficoltà; si presenta come un piccolo fuso allungato in senso est-ovest, con qualche irregolarità nella sua forma apprezzabile con strumenti da 200 mm. Si tratta di una spirale priva di barra vista quasi di taglio, le cui dimensioni reali sono meno della metà di quelle della Via Lattea; la sua distanza è stimata sui 30 milioni di anni luce e i suoi bracci sono chiaramente popolati da ammassi di stelle giovani e massicce.
Circa due gradi a sudovest della stella 16 Persei si trova NGC 1058, una galassia meno appariscente delle precedenti; può essere notata con telescopi da 150 mm di diametro, dove appare come una piccola macchia tondeggiante sfumata e con al centro un piccolo nucleo brillante. Si tratta di una galassia spirale vista di faccia, con un nucleo attivo di Seyfert di tipo 2, situata alla distanza di circa 28 milioni di anni luce; il suo nucleo è molto piccolo rispetto alla struttura del disco, il quale è dominato da dei bracci fittamente attraversati da densi banchi di polveri oscure e da diversi addensamenti di stelle giovani.
Oltre il confine col Triangolo si trova NGC 949, anch’essa membro del Gruppo di NGC 1023; è visibile circa un grado a NNW di 14 Trianguli ed è una galassia debole, individuabile con strumenti da 150 mm come una macchia dall’aspetto leggermente irregolare e allungato. Si tratta di una galassia spirale con un nucleo relativamente piccolo e dei bracci sfrangiati e ricchi di nebulose oscure; sulle regioni più esterne si trovano i gruppi stellari più appariscenti. Le sue dimensioni reali sono molto contenute, come del resto lo sono quelle di quasi tutte le galassie del gruppo: il suo diametro sarebbe di 25.000 anni luce, un quarto di quello della Via Lattea. La sua distanza è invece stimata sui 32 milioni di anni luce.
Una delle galassie più cospicue del gruppo è NGC 925, visibile circa due gradi e mezzo ad est della stella γ Trianguli; può essere notata anche con un telescopio da 100 mm di diametro, dove appare come una piccola macchia allungata in senso est-ovest, mentre con strumenti di grande diametro si possono notare alcune irregolarità nella sua forma. Si tratta di una spirale barrata dai bracci molto aperti, la cui distanza è stata stimata con precisione grazie all’osservazione di alcune sue variabili Cefeidi ed è risultata pari a 30 milioni di anni luce. Studi concernenti la struttura e la formazione stellare in questa galassia hanno mostrato la presenza di varie asimmetrie: dai rilievi è emerso che il braccio settentrionale è più sviluppato di quello meridionale, il quale è invece più frammentato, facendo pensare a un'interazione con un'altra galassia in passato e avvicinando NGC 925 più alle galassie irregolari che a quelle barrate. La galassia più vicina a NGC 925 è una nube di idrogeno neutro di 10 milioni di masse solari, legata ad essa da un lungo ponte di gas. Non è chiaro se si tratti di una galassia satellite a tutti gli effetti, oppure se sia ciò che resta di un’interazione mareale con un'altra galassia, o ancora se sia semplicemente una nube di gas primordiale; i due oggetti sono separati da 650.000 anni luce.
Le altre galassie più appariscenti visibili in quest’area di cielo appartengono ad altri piccoli gruppi oppure sono galassie di campo, ossia isolate.
Fra queste vi è NGC 777, una galassia ellittica visibile nella costellazione del Triangolo, circa 3 gradi a nordest di α Trianguli; è visibile con un telescopio da 150 mm come una macchia di aspetto stellare priva di dettagli di rilievo. Si tratta di una galassia gigante, il cui diametro è stimato sui 170.000 anni luce, di tipo E1 e dunque di aspetto quasi sferoidale; la sua distanza è notevole, di circa 230 milioni di anni luce, ed è una galassia attiva di tipo Seyfert 2, probabilmente al centro di un gruppo o un ammasso di galassie.
Un'altra galassia remota è NGC 890, visibile circa un grado e mezzo a WSW di γ Trianguli; è probabilmente una galassia lenticolare oppure ellittica a seconda degli studi, ed è individuabile con strumenti da 120-150 mm come una chiazza allungata e lentiforme, dai contorni abbastanza netti. Le sue dimensioni reali sono di circa 130.000 anni luce, mentre la sua distanza è stimata sui 180 milioni di anni luce; farebbe parte di un gruppo di galassie comprendente oggetti molto più deboli.
Più debole appare la galassia NGC 1060, visibile circa 3 gradi e mezzo a sudovest della stella 17 Persei e circa a metà strada fra 15 Trianguli e 39 Arietis; con strumenti da 150 mm di diametro appare come una piccola macchia debole e di aspetto stellare, appena allungata in senso est-ovest se osservata con strumenti più grandi. È una galassia lenticolare con un nucleo attivo, situata alla distanza di oltre 250 milioni di anni luce. Assieme alla vicina NGC 1066 e ad una quindicina di altre galassie minori, costituiscono il gruppo LGG 72; le due galassie NGC appaiono collegate da un ponte di materia interstellare esteso per 250.000 anni luce, denotando una forte interazione fra di loro che è la probabile responsabile dell’attivazione del nucleo di NGC 1060.
IC 239 è una galassia spirale barrata vista perfettamente di faccia due gradi a sudovest di 12 Persei, in direzione delle galassie del Gruppo di NGC 1023 ma completamente slegata da esso, dato che si trova a 46 milioni di anni luce di distanza; con uno strumento da 120 mm è appena visibile come un alone chiaro tondeggiante e dai bordi sfumati, circondato da tre stelline di magnitudine 8 e 9. Possiede una barra ben netta e sviluppata ma molto piccola rispetto alle dimensioni del disco; ai suoi estremi partono due bracci di spirale maggiori ben definiti che compiono oltre un giro completo e sono attraversati da regioni di formazione stellare e stelle giovani e brillanti. Il suo diametro è stimato sui 60.000 anni luce.
NGC 1161 è visibile un grado e mezzo a ovest di κ Persei ed è una galassia lenticolare vista con un’elevata angolazione; è alla portata di strumenti da 120 mm, seppure con qualche difficoltà, con cui appare di forma ellissoidale ma ben definita, senza dettagli di rilievo. La sua distanza è stimata sui 90 milioni di anni luce ed è una galassia attiva di tipo Seyfert 2; fa coppia con la meno luminosa galassia NGC 1160, alla portata di telescopi da 250-300 mm di diametro, ma non sarebbero fisicamente legate, dato che quest’ultima dista circa 116 milioni di anni luce.
Infine la galassia NGC 1186, visibile circa due gradi a NNW di Algol, è l’ultima delle galassie in primo piano relativamente appariscenti. Con un telescopio da 150 mm di diametro appare come una chiazza allungata in senso nordovest-sudest, debolmente più luminosa al centro. Si tratta di una galassia spirale barrata vista con un’elevata angolazione, di dimensioni reali notevoli dato che il suo diametro sarebbe leggermente superiore a quello della Via Lattea; la sua distanza è stimata sui 128 milioni di anni luce. Assieme a IC 284, anch’essa di grandi dimensioni e appena meno luminosa, costituisce una coppia di galassie fisicamente vicine fra loro che dominano un gruppo identificato come Gruppo di NGC 1186, cui appare legata anche la più debole galassia NGC 1171 e altre ancora più deboli.
Ammassi di galassie
[modifica | modifica sorgente]Gli ammassi di galassie più appariscenti di questa regione di cielo si trovano a distanze comprese fra 220 milioni e oltre 1 miliardo di anni luce.
Uno degli ammassi più notevoli è Abell 262, visibile circa due gradi a sudovest del brillante ammasso stellare NGC 762. Si trova a circa 220 milioni di anni luce di distanza e fa parte di un grande filamento del Superammasso Perseo-Pesci, una delle strutture più grandi dell’Universo osservabile ed esteso per circa 40 gradi di volta celeste che comprende anche l’ammasso di galassie di Perseo.
Abell 262 è formato da circa 200 galassie, in prevalenza di tipo spirale, mentre al centro si trova la galassia ellittica gigante NGC 708, la dominante; altre galassie centrali significative sono NGC 703, NGC 704 e NGC 705, mentre in sede periferica troviamo un grande e luminosa galassia ellittica NGC 759. Gran parte di queste galassie diventano ben visibili tutte assieme nelle fotografie che inquadrano circa 2-3 gradi di campo, mentre sono al di là della portata dell’osservazione visuale con la gran parte dei telescopi più comuni.
NGC 708, in particolare, è di magnitudine 13,7 ed è visibile con telescopi a partire da 250 mm; come tutte le galassie centrali di ammasso, anche questa ha dimensioni ragguardevoli, con un diametro che sfiorerebbe i 200.000 anni luce. Il suo nucleo attivo, di tipo Seyfert 2, contiene un buco nero supermassiccio la cui massa è stimata sui 290 milioni di masse solari; il suo enorme alone ospiterebbe una popolazione di ben 4700 ammassi globulari.
A soli 67.000 anni luce di distanza si trova la galassia NGC 705, di morfologia lenticolare e vista perfettamente di taglio, con cui sarebbe in interazione. La maggior parte delle altre galassie dell’ammasso si orientano verso nord e verso est, più un piccolo addensamento a ovest.
Pochi gradi a sud, nella costellazione del Triangolo, si trova il più remoto Abell 260, la cui distanza è stimata sui 240 milioni di anni luce; le sue galassie più appariscenti sono di magnitudine 13 e 14 ed è dominata dalla galassia ellittica gigante IC 1733, appena visibile con strumenti da 250 mm ma ben chiara in foto e facilmente riconoscibile come dominante di un gruppo compatto di galassie più deboli, fra cui si trova anche IC 1735.
A breve distanza verso sudest si trova l’ammasso Abell 278, che potrebbe costituire una sfida per gli appassionati dell’alta risoluzione a causa della debolezza delle sue galassie membri, oltre la magnitudine 15; si avrebbe tuttavia la soddisfazione di riprendere un ammasso di galassie situato alla notevole distanza di 1,2 miliardi di anni luce, piuttosto compatto e di piccole dimensioni apparenti proprio per via della sua distanza.
Abell 347 è un altro ammasso facente parte del Superammasso Perseo-Pesci; si trova a 260 milioni di anni luce di distanza ed è facile da individuare perché posto circa un grado a sudest della brillante galassia NGC 891. Contiene una sessantina di galassie accertate, più diverse candidate membri, ed è un obiettivo molto facile per qualunque astrofotografo; molti appassionati solitamente lo riprendono assieme alla galassia NGC 891, collocandola sul bordo in alto a destra dell’immagine e facendo apparire l’ammasso al centro della foto oppure in basso a sinistra: l’effetto è quello di un forte contrasto fra una galassia che appare vicinissima e un ricco campo di galassie ben più remoto.
La galassia dominante è la ellittica gigante NGC 910, che essendo di magnitudine 12,2 è alla portata di telescopi da 200 mm di diametro, dove appare come una debole macchia chiara circolare e quasi stellare; il suo diametro reale è stimato sui 110.000 anni luce. Nel 2008 è stata osservata al suo interno una brillante supernova di tipo Ia.
Altra galassia notevole è NGC 911, anch’essa ellittica e un po’ meno luminosa. A breve distanza si osserva anche NGC 906, una spirale barrata che però potrebbe trovarsi leggermente in primo piano, o essere un membro periferico dell’ammasso, e NGC 914, anch’essa spirale.
L’ammasso di galassie di gran lunga più imponente è però Abell 426, il celebre Ammasso di Perseo; si trova circa 2 gradi a ENE della brillante stella Algol ed è uno degli ammassi più ricchi conosciuti, con oltre un migliaio di galassie situate alla distanza di circa 240 milioni di anni luce e immerse in una vastissima nube di gas intergalattico; le sue emissioni di raggi X sono fra le più forti conosciute nell’Universo profondo.
Abell 426 è il membro dominante del Superammasso Perseo-Pesci ed è dominato in senso assoluto dalla gigantesca galassia NGC 1275, nota anche come C24 o come Perseus A; si tratta di una galassia di Seyfert di aspetto peculiare visibile con strumenti da 150-200 mm di diametro. NGC 1275 consiste invero di due galassie: la galassia centrale dell'ammasso, una galassia gigante diffusa, e il cosiddetto "sistema ad alta velocità" che si estende di fronte a questa; questo sistema si muove alla velocità di 3000 km/s intorno al sistema dominante e si pensa che si stia fondendo con l'Ammasso di Perseo. Il sistema ad alta velocità non sembra influenzato dalla galassia gigante e si trova a 200.000 anni luce da questa. La galassia centrale dell'ammasso contiene una massiccia rete di filamenti che emettono linee spettrali, che sembrano essere trascinati via da bolle in espansione di plasma relativistico generato dal nucleo della galassia attiva centrale. Lunghi filamenti di gas si estendono nei dintorni della galassia, nel mezzo composto da gas a milioni di gradi ed emittente raggi X che permea l'intero ammasso. La quantità di gas contenuta in un tipico filamento è circa un milione di volte la massa del nostro Sole; sono larghi appena 200 anni luce, sono spesso rettilinei e si estendono fino a 20 000 anni luce.
La seconda galassia più notevole è NGC 1272, visibile poco a ovest della precedente; si tratta di una galassia ellittica gigante alla portata di strumenti da 200-250 mm, con un nucleo attivo e due getti visibili alle onde radio.
NGC 1277 è visibile poco a nord di NGC 1275 ed è una galassia lenticolare non alla portata della gran parte dei telescopi, ma molto chiara in fotografia. Questa galassia possiede alcune caratteristiche notevoli: la più eclatante è la massa del suo buco nero centrale, stimata fra 2 e 5 miliardi di masse solari, che corrisponde a circa il 2% dell’intera massa della galassia; la seconda peculiarità è legata a un’ondata di formazione stellare occorsa 12 miliardi di anni fa, che nell’arco di appena 100 milioni di anni avrebbe formato la quasi totalità delle sue stelle dell’epoca. In seguito a quest’evento, la galassia si popolò di stelle particolarmente ricche di metalli, formatisi proprio a seguito della prima grande ondata.
Le galassie principali dell’Ammasso di Perseo si dispongono su una lunga sequenza che da NGC 1275 si allunga verso WSW per circa mezzo grado, includendo la galassia NGC 1272 e terminando nei pressi della galassia IC 310; un secondo allineamento parte 15’ a sud di NGC 1275 e si allunga verso sudovest per 20’, includendo la galassia NGC 1282. Il diametro dell’intero ammasso è di oltre 3 gradi.
Nella parte meridionale di Perseo si osserva una coppia di ammassi di galassie situati alla medesima distanza di 650 milioni di anni luce; si tratta di Abell 376 e Abell 407. Il primo in particolare è anch’esso uno dei più popolati conosciuti, con oltre 160 galassie membri e diverse altre candidate; la galassia dominante è UGC 2232, una ellittica gigante di magnitudine 14,6, fuori dalla portata di molti strumenti amatoriali ma visibile nelle foto assieme al suo corteo di galassie vicine.
Abell 407 è formato da una sessantina di galassie, le più luminose delle quali sono di magnitudine 15; a quest’ammasso è legato il cosiddetto Nonetto di Zwicky, un gruppo molto compatto di galassie tutte in forte interazione fra di loro e immerse in un diffuso alone stellare, le cui magnitudini attorno a 18 le rendono al di là anche della portata della gran parte della strumentazione fotografica in mano agli appassionati.
Una menzione infine per l’ammasso di galassie Abell 372, situato alla notevole distanza di 1,5 miliardi di anni luce e formato da alcune galassie di magnitudine 17.
Numerosi altri gruppi di galassie si osservano in particolare al confine fra Andromeda e i Pesci, pochi gradi a nordest di M33, e costituiscono un interessante soggetto per gli appassionati di astrofotografia.
Verso l'Ammasso dei Pesci
[modifica | modifica sorgente]A metà strada fra la brillante stella Mirach (β Andromedae) e la galassia M33, al confine fra Pesci e Andromeda, si estende il grande Gruppo di NGC 507; facile da individuare, dista circa 230 milioni di anni luce e come dimensioni reali ricorda l’Ammasso della Fornace, il quale appare più grande solo perché situato molto più vicino a noi. Si tratta di un gruppo relativamente piccolo, che conta 22 membri accertati e diverse altre galassie possibili membri; la galassia dominante è NGC 507, che dà il nome al gruppo stesso, ed è una galassia ellittica gigante. Le dimensioni reali del gruppo sono stimate sugli 83 milioni di anni luce.
Circa 3-4 gradi a WSW si trova il più piccolo Gruppo di NGC 383, la cui distanza è stimata sui 240 milioni di anni luce; comprende una decina di galassie centrate attorno alla galassia lenticolare NGC 383, in gran parte allineate lungo un asse nord-sud.
Questi due gruppi costituiscono le due unità principali di cui è formato il grande Ammasso dei Pesci, che si estende in totale su circa 7 gradi di volta celeste.
Guardando a grande scala, l’Ammasso dei Pesci insieme al già descritto Ammasso di Perseo costituiscono il Superammasso di Perseo-Pesci.
Quest'ultimo è a sua volta incluso nel Filamento di Perseo-Pegaso che si estende per una lunghezza di ben 980 milioni di anni luce e comprende al suo interno anche altri superammassi, come il Superammasso Perseo-Pegaso, diatante 390 milioni di anni luce, e si connette al Superammasso dei Pesci-Balena, visibile più a sud e distante 800 milioni di anni luce. Insieme al Filamento di Pegaso-Pesci, la Regione dello Scultore, il Superammasso dell'Idra-Centauro e il Superammasso della Vergine, questo sistema concorre a costituire il Complesso di superammassi dei Pesci-Balena; questo si estende per oltre 1 miliardo di anni luce, è largo 150 milioni di anni luce e comprende circa 60 fra ammassi e superammassi di galassie.
Tornando alla “piccola” scala, la galassia NGC 507 è osservabile anche con un telescopio da 120 mm e appare come una macchia simile a una stelle sfuocata; telescopi da 250 mm o superiori mostrano attorno a questa alcune altre macchie più piccole e deboli, corrispondenti ad altrettante galassie, le più luminose del gruppo. NGC 507 possiede un diametro di 165.000 anni luce ed è in forte interazione con la vicina e più piccola galassia NGC 508; la coppia forma il sistema di galassie interagenti noto come Arp 229.
Nelle fotografie ad alta sensibilità e con un campo inquadrato di 6-7 gradi, si rivela molto bene l’intero Ammasso dei Pesci ed è dunque un interessante soggetto per le riprese.
La galassia NGC 383 è invece più debole e può essere individuata solo con telescopi da almeno 150 mm o superiori; è la più luminosa di una sequenza di una decina di galassie disposte lungo un unico asse orientato in senso nord-sud, ben evidente nelle fotografie ad alta risoluzione. Si tratta di una galassia peculiare, indicata come ellittica o lenticolare, nonché una radiogalassia; le sue dimensioni reali sono pari a 135.000 anni luce.
Un'altra galassia dell’Ammasso dei Pesci di facile osservazione è NGC 410, visibile con strumenti da 150 mm a salire; è una galassia ellittica attiva di tipo LINER e possiede un diametro di 170.000 anni luce.