Guida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Gruppi di galassie nel Centauro
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Carte di dettaglio dei principali ammassiGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Carte di dettaglio dei principali ammassi
BibliografiaGuida alle costellazioni - Regioni celesti scelte/Bibliografia
La costellazione del Centauro è famosa soprattutto per le sue stelle luminose e per i suoi ammassi stellari, oltre che per la galassia Centaurus A. Tuttavia, sono diverse anche le galassie alla portata degli strumenti amatoriali.
Il Centauro è una costellazione australe, ma la sua parte settentrionale, ricca di galassie, può essere individuata anche dalle latitudini medie boreali, nelle sere primaverili.
Caratteristiche
[modifica | modifica sorgente]La metà settentrionale del Centauro giace lontano dalla scia della Via Lattea e consente l’osservazione di un gran numero di galassie; molte di queste appartengono al Superammasso Idra-Centauro, distante da 120 a 180 milioni di anni luce, e si dispongono lungo una vaga concatenazione orientata in senso est-ovest.
Due grandi galassie dominano quest’area di cielo e sono entrambe alla portata anche di binocoli 10x50: la più famosa è soprannominata Centaurus A, dalla sigla assegnata alla sua fonte di raggi X.
L’altra galassia è M83, che però ricade entro i confini dell’Idra, a ridosso del confine col Centauro; entrambe non fanno tuttavia parte del superammasso citato, ma si trovano in primo piano.
Queste due galassie e tutti i restanti oggetti della regione si presentano tuttavia molto bassi dalle latitudini boreali medie e restano quindi virtualmente quasi inosservabili, mentre iniziano ad essere moderatamente alti verso sud avvicinandosi alla fascia tropicale.
La maggior parte delle galassie remote fanno parte di un unico ammasso di galassie, noto come Ammasso del Centauro o Abell 3526, e si concentrano nella parte centrosettentrionale del Centauro. Altre galassie sono invece visibili presso il confine con l’Idra e appartengono anch’esse quasi tutte al superammasso.
Con strumenti da 200 mm di diametro è possibile individuare quasi tutte le galassie indicate nella carta di dettaglio; alcune sono tuttavia anche alla portata di strumenti più piccoli, come quelli da 120 mm. Le fotografie astronomiche a grande campo e alta sensibilità consentono di mettere in risalto gli addensamenti di galassie principali; tuttavia spesso questi ammassi di galassie vengono spesso trascurati in favore della ripresa di oggetti molto più soddisfacenti e appariscenti, come le due citate Centaurus A e M83, ma anche e soprattutto il celebre ammasso globulare ω Centauri, appartenente alla Via Lattea.
Gruppi vicini
[modifica | modifica sorgente]Le galassie più brillanti visibili in direzione del Centauro sono anche le più vicine; molte di queste fanno in effetti parte di un unico gruppo di galassie situato a una distanza media fra 10 e 15 milioni di anni luce e noto come Gruppo di CentaurusA/M83. Come il nome stesso suggerisce, questo gruppo è sostanzialmente divisibile in due sottogruppi: il più settentrionale è il Gruppo di M83 ed è situato a una distanza media di 12 milioni di anni luce, centrato attorno alla galassia M83; il più meridionale è il più cospicuo ed è il Gruppo di Centaurus A, centrato attorno all’omonima galassia alla distanza di circa 14 milioni di anni luce. Le galassie che gravitano intorno a Centaurus A e a M83 sono fisicamente vicine le une alle altre e non sembrano avere un movimento relativo tra loro, apparendo quindi in equilibrio. Il Gruppo Centaurus A/M83 si trova abbastanza vicino al nostro Gruppo Locale e fa parte del Superammasso della Vergine.
Nel sottogruppo settentrionale spicca la famosa M83, nota anche col nome di Galassia Girandola del Sud, in contrapposizione con l’altrettanto famosa galassia M101 nell’Orsa Maggiore, per via dei suoi bracci molto ben marcati. M83 si trova nella costellazione dell’Idra ed è una fra le galassie più luminose del cielo; la si può individuare circa 18° a sud della brillante stella Spica, poco a nord delle stelle che rappresentano la testa del Centauro ed è visibile anche con un binocolo di dimensioni medio-basse sotto cieli discreti. Un telescopio da 150 mm di apertura la mostra come una macchia nebulosa senza una forma ben definita, in cui il nucleo occupa una posizione di rilievo e domina con la sua luminosità l'alone; con strumenti più grandi, come un 250 mm, quest'ultimo appare tormentato e attraversato da una banda scura a sud. M83 appare vista quasi perfettamente di faccia, pertanto è ben studiata e le sue strutture dei bracci sono ben conosciute; la sua distanza è stimata sui 15 milioni di anni luce appena, diventando così una delle galassie più vicine a noi e rendendo ancora più semplice il suo studio. Il suo moto nello spazio tuttavia la fa allontanare da noi alla velocità di 337 km/s. Gran parte delle stelle di M83 sono giovani e sono disposte sulle spirali, rendendole così molto luminose e dal caratteristico colore azzurro; le stelle centrali sono invece più vecchie e appaiono di colore giallo o rossastro. M83 è ben nota anche per il gran numero di supernovae osservate, ben sei: la SN 1923A, la SN 1945B, la SN 1950B, la SN 1957D, la SN 1968L e la SN 1983N. Nel giugno 2008 il progetto Galaxy Evolution Explorer della NASA scopre un gran numero di stelle neonate fra le spirali di M83; la stranezza risiede nel fatto che sono state scoperte in una regione dove si credeva che non vi fosse materiale a sufficienza per avviare i fenomeni di formazione stellare. M83 si trova, come visto, al centro di uno dei due sottogruppi in cui è suddiviso il Gruppo Centaurus A/M83. Questi due gruppi sono talvolta identificati come un sistema unico e altre volte come due gruppi distinti; tuttavia, le galassie attorno a Centaurus A e quelle attorno a M83 sono fisicamente molto vicine fra di loro.
Fra M83 e la stella 1 Centauri si trova NGC 5253, situata a una distanza di 11 milioni di anni luce e dunque legata al sottogruppo di M83. Si individua circa 2 gradi a nordovest della stella i Centauri e può essere notata anche con strumenti da 120-150 mm di diametro. Ha una morfologia irregolare e un aspetto allungato, di dimensioni reali molto contenute, essendo una galassia nana, ma che sta sperimentando un fenomeno di starburst; si tratta in effetti di una galassia blu compatta, ossia una galassia nana dominata da stelle molto giovani e calde. Al suo interno è presente una nube compatta di polveri denominata Nube D, che ospita fino a un milione di giovani stelle, fra le quali non meno di 7000 stelle di classe O e un numero elevatissimo di stelle di Wolf-Rayet, fatto inconsueto a causa della vita breve di questo tipo di stelle.
Meno di un grado a est di M83 si trova NGC 5264, una galassia nana irregolare di tipo magellanico; si presenta molto sfuggente all’osservazione, specialmente con telescopi di diametro inferiore ai 250 mm: appare come una macchia molto debole e vagamente sferoidale, ma con irregolarità. Distante 15 milioni di anni luce, ha un diametro di circa 11.000 anni luce e si ritiene che possa contenere non più di un miliardo di stelle; anche questa presenta un gran numero di stelle giovani, sebbene sia ben lontana dal tasso di formazione stellare sperimentato dalla galassia descritta in precedenza. Probabilmente è tuttora in interazione con altre galassie del gruppo, da cui proviene il gas in cui si stanno generando i fenomeni di formazione stellare.
Sono conosciute anche diverse altre piccole galassie nane che fanno parte del sottogruppo, ma sono molto poco appariscenti, similmente a quelle conosciute come facenti parte del nostro Gruppo Locale.
Il secondo sottogruppo è, come visto, anche il più popoloso, con 4 galassie maggiori e almeno 25 galassie minori e nane. La galassia in assoluto dominante qui è la famosa Galassia Centaurus A, nota anche come NGC 5128 o con la sigla C77; si tratta di una galassia peculiare che con la sua distanza pari a circa 15 milioni di anni luce è anche relativamente vicina alla Via Lattea. Anche un binocolo 7x30 è in grado di mostrare questa galassia, sebbene essa appaia come una macchia chiara senza particolari attrattive. Con un piccolo telescopio appare come una normale galassia ellittica, ma con aperture da 120 mm o superiori o con esposizioni fotografiche a lunga posa mostra una fascia equatoriale di polveri oscure, attribuibili alla fagocitazione di una piccola galassia satellite. Il suo centro ospita una potente sorgente di onde radio, catalogata come Centaurus A; si pensa che qui sia situato un buco nero supermassiccio con una massa pari a diversi milioni di masse solari. Centaurus A possiede una morfologia piuttosto insolita: vista dalla Terra essa appare come una galassia lenticolare o ellittica con una banda di polveri sovrapposta; la sua particolarità è stata scoperta nel 1847 da John Herschel e successivamente fu inclusa nell’Atlas of Peculiar Galaxies (pubblicato nel 1966). La strana morfologia della galassia è generalmente riconosciuta essere il risultato di una fusione tra due più piccole galassie. NGC 5128 è composta principalmente da stelle in avanzato stato evolutivo, mentre nel disco si trova la regione dove la formazione stellare è più intensa; qui infatti sono state identificate circa 100 regioni di formazione stellare. Dai due poli di Centaurus A partono due emissioni di onde radio a getto della lunghezza di diversi milioni di anni luce.
Circa due gradi e mezzo a est si trova la galassia irregolare NGC 5237, che essendo poco appariscente e di piccole dimensioni è alla portata solo di strumenti di almeno 200 mm di diametro o superiori. La sua distanza è stimata sui 9 milioni di anni luce e appare relativamente compatta ed ellittica.
Una galassia luminosa è NGC 5102, di morfologia lenticolare; si trova appena 15 primi d’arco ad est della brillante stella ι Centauri, tanto vicina che la sua luminosità ne disturba l'osservazione. Con un telescopio da 100 mm si può notare come una macchia ben evidente, allungata in senso nordest-sudovest e con un nucleo molto brillante e definito; con strumenti di 200 mm le sue dimensioni arrivano a oltre 7 minuti d’arco. La sua distanza è stimata sui 12 milioni di anni luce e sebbene sia decisamente luminosa, è spesso trascurata proprio per via della sua apparente vicinanza a una stella molto brillante, che ne ostacola lo studio e l’osservazione.
Le altre galassie maggiori del sottogruppo si trovano nella parte centro-meridionale del Centauro e non sono incluse in questa sezione: fra queste vi è la grande NGC 4945, alla portata anche di un binocolo o di un piccolo telescopio. Le altre sono tutte galassie nane, come ESO 269-58 (PGC 45717), visibile circa tre gradi a WNW dell’ammasso ω Centauri.
Una galassia peculiare è ESO 270-17, visibile circa tre gradi a nordest di ω Centauri; è visibile con strumenti da 150 mm come un esile e sottile filamento chiaro, allungato per almeno 7-8 minuti d’arco. Situata alla distanza di circa 14 milioni di anni luce, potrebbe anch’essa far parte del gruppo, sebbene permangano delle incertezze; si tratterebbe di una galassia spirale barrata vista di taglio e con alcune irregolarità e deformazioni, nonché di dimensioni intermedie, probabilmente attorno ai 60.000 anni luce di diametro. Altri studi la indicano come una galassia irregolare, o persino una sorta di “filamento galattico”, ossia un resto di una galassia oggi non più esistente; secondo questi studi, la galassia che originariamente andò a fondersi con Centaurus A venne disgregata circa un miliardo di anni fa: una parte si fuse con Centaurus A, un'altra parte costituente il nucleo forma oggi la già citata galassia nana NGC 5237, e un ulteriore frammento andò alla deriva nello spazio formando appunto l’attuale oggetto denominato ESO 270-17.
Fra le altre galassie in primo piano, l’unica alla portata della gran parte dei telescopi amatoriali è NGC 5121, visibile poco meno di due gradi a sudest della stella ι Centauri. Con strumenti da 100 mm è visibile con difficoltà come una piccola macchia tondeggiante o simile a una stella debole e sfuocata, ma comunque ben definibile; strumenti da 150 mm permettono di individuare anche un alone attorno al nucleo, molto debole. Si tratta di una galassia spirale vista di faccia, con un nucleo dominante e molto luminoso e un disco attraversato da bracci esili e ben avvolti; la sua distanza è stimata sui 59-60 milioni di anni luce e si trova dunque circa a metà strada fra la Via Lattea e i gruppi di galassie facenti parte del Superammasso Idra-Centauro.
Il Superammasso Idra-Centauro
[modifica | modifica sorgente]Il Superammasso Idra-Centauro è il superammasso di galassie più vicino al nostro (il Superammasso della Vergine); la sua distanza media è compresa fra i 120 e i 180 milioni di anni luce e si estende per oltre sessanta gradi dall’Idra fino al Centauro, lambendo lanche la Macchina Pneumatica, per terminare nella costellazione della Norma in direzione del piano galattico, dal quale è oscurato. Il superammasso è diviso in due grandi regioni e la più orientale ricade per intero nel settore di cielo qua descritto; questa regione comprende uno degli addensamenti maggiori del sistema, l’Ammasso del Centauro (Abell 3526), più numerosi ammassi minori, in gran parte posti a distanze fra 140 e 160 milioni di anni luce.
Fra le galassie più importanti del superammasso sul settore centrale del Centauro vi è NGC 4373, una galassia ellittica visibile anche con uno strumento da 120 mm, dove appare come un piccolo alone circondante una sorta di stellina (il nucleo). Si tratta della galassia dominante di un gruppo di galassie dalla quale prende il nome (Gruppo di NGC 4373), la cui distanza media è stimata fra i 130 e i 140 milioni di anni luce; le sue dimensioni reali sono notevoli, con un diametro che potrebbe essere pari a 160.000 anni luce, mentre la sua distanza è di 140 milioni di anni luce. Strumenti da 200 mm a salire permettono di scorgere, vicinissima a questa galassia, anche la più debole IC 3290, una spirale barrata vista perfettamente di faccia e con una barra molto ben sviluppata, dalle cui estremità partono due bracci di spirale ben definiti.
Sempre con strumenti di grande diametro si può notare, circa 20’ più a nord, una galassia attiva lenticolare vista con una forte angolazione e dunque con un aspetto molto allungato: si tratta di NGC 4373A, la cui distanza è probabilmente maggiore delle altre visibili nei dintorni e sarebbe pertanto un oggetto di fondo.
Mezzo grado a nordest di NGC 4373, poco a sud della stella u Centauri, si trova IC 3370, una galassia tradizionalmente catalogata come ellittica alla portata di strumenti da 120 mm, sebbene con qualche difficoltà, con cui appare come una piccola stellina sfuocata. Immagini ad alta risoluzione rivelano che questa galassia possiede un nucleo dominato da una struttura a X luminosa, caratteristica delle galassie barrate o talvolta lenticolari; un altro elemento che fa ricadere la galassia fra le lenticolari cilindriche (o barrate) è la presenza di un debole disco stellare. Altri elementi, come il nucleo particolarmente luminoso (magnitudine assoluta –22) sono invece caratteristici delle galassie ellittiche. La sua distanza è stimata sui 130 milioni di anni luce.
L’Ammasso del Centauro (Abell 3526)è un ammasso di centinaia di galassie, localizzato all'incirca a 160-170 milioni di anni luce nella costellazione del Centauro. Il membro più luminoso è la galassia ellittica NGC 4696 e la sua individuazione è facilitata dalla presenza poco a nord della stella n Centauri, di magnitudine 4,25. È costituito da due sottogruppi di galassie che si muovono con velocità differenti. Il gruppo principale è denominato Centaurus 30 e contiene NGC 4696; il gruppo secondario è denominato Centaurus 45, è centrato sulla galassia NGC 4709 e si muove alla velocità di 1500 km/s rispetto a Centaurus 30. Si ritiene che il sottogruppo minore sia in fase di fusione con il sottogruppo maggiore. La maggior parte delle galassie dell’ammasso sono al di là della portata di telescopi da 200-250 mm e solo pochissime sono osservabili con strumenti da 120 mm; tuttavia, tramite le riprese ad alta sensibilità e grande campo è possibile individuare centinaia di galassie.
La galassia dominante, come visto, è NGC 4696; è visibile anche con strumenti da 100 mm e persino inferiori e appare come una macchia di aspetto stellare sfuocato, mentre con telescopi da 150 mm è possibile intuire una morfologia leggermente ellissoidale. Si tratta di una galassia ellittica gigante di tipo E1, il cui diametro si aggira sui 180.000 anni luce; dal nucleo si estende un complesso sistema di filamenti oscuri che lo collegano al mezzo intra-ammasso, similmente a quanto si osserva in altre galassie giganti di centro ammasso come NGC 1275 in Perseo. Attorno alla galassia si addensano numerose galassie nane ellittiche.
NGC 4709 è visibile circa 20’ a ESE della precedente ed è anch’essa una galassia ellittica; è alla portata di strumenti da 100-120 mm, dove appare come un oggetto di natura stellare leggermente sfuocato e molto simile alla galassia precedente, ma leggermente meno luminosa. Le sue dimensioni reali si aggirano sui 140.000 anni luce di diametro ed è di tipo E1; le stime della distanza variano a seconda degli studi, con valori che oscillano fra i 150 milioni di anni luce, dunque conformi con quella media dell’ammasso, e 200 milioni di anni luce, dunque decisamente superiori.
Fra le altre galassie più o meno legate al centro dell’ammasso si trova NGC 4650, una galassia spirale barrata alla portata di strumenti da 150 mm, con cui appare come una macchia allungata in senso est-ovest circondata da un debole alone indistinto; è una grande galassia di dimensioni paragonabili a quelle della Via Lattea, con due bracci di spirale maggiori che si originano dalle due estremità della barra. Negli immediati dintorni si trovano numerose galassie più deboli, distanti mediamente dai 120 ai 130 milioni di anni luce e tendenzialmente allineate su una direttrice principale orientata in senso est-ovest ed estesa per alcuni gradi. Poco a ovest è visibile nelle foto una coppia di galassie interagenti denominate NGC 4622A e NGC 4622B; verso est invece, oltre la piccola e vicinissima galassia PGC 42911, si trova la ben nota NGC 4650A, una famosissima galassia ad anello polare che è possibile evidenziare nelle foto grazie alla sua inconfondibile morfologia: è infatti evidente il suo nucleo a forma di sigaro, e una barra luminosa più sottile perpendicolare ad esso, leggermente sinuosa. In visuale può essere intravista solo con telescopi di diametro molto grande, oltre i 400 mm.
Circa 20’ a nord della stella n Centauri si trova NGC 4767; con strumenti da 120 mm è visibile come una debole chiazza chiara leggermente allungata in senso nordovest-sudest. Si tratta di una galassia ellittica situata a 126 milioni di anni luce, di morfologia allungata (tipo E5) e con un diametro reale che potrebbe arrivare a 100.000 anni luce. Appare circondata da alcune galassie minori molto più deboli. NGC 4930 si trova circa 3 gradi a sudest di n Centauri, nei pressi di una stella rossa di magnitudine 6,3; è individuabile con telescopi da 120 mm, dove appare come una chiazza allungata in senso nordest-sudovest e più luminosa nel punto centrale. Un leggero alone chiaro più esteso è visibile se osservata con strumenti da 200 mm a salire. Si tratta di una galassia spirale barrata vista quasi di faccia, con un nucleo molto luminoso attraversato da una lunga barra ben definita; attorno ad essa la struttura interna dei bracci di spirale delineano un anello, all’esterno dei quali si estendono i bracci maggiori, che si presentano molto deformati in particolare verso nord. La sua distanza è stimata sui 108 milioni di anni luce.
Un gruppo separato di galassie si trova a sudest dell’Ammasso del Centauro, ma pur sempre facente parte del superammasso, trovandosi a una distanza media di 130 milioni di anni luce. Fra queste galassie, la più notevole è NGC 5011, una galassia ellittica visibile anche con strumenti da 120 mm come un alone quasi circolare simile a una stella sfuocata; il suo diametro reale sarebbe di circa 93.000 anni luce. Attorno a questa galassia se ne osservano diverse minori, che riportano tutte il medesimo numero del catalogo NGC, ma con una lettera in aggiunta. Fra queste, a sud spicca la coppia apparente formata da NGC 5011B e NGC 5011C: la prima è una galassia lenticolare vista di taglio e probabilmente facente parte del medesimo gruppo di galassie, mentre la seconda è una nana sferoidale molto probabilmente legata al gruppo di Centaurus A e dunque posta molto in primo piano.
NGC 5026 è visibile a breve distanza dalla già citata NGC 5011, a nordest; si tratta di una galassia spirale barrata o forse lenticolare barrata ed è anch’essa alla portata di strumenti da 120 mm, sebbene con qualche difficoltà in più: appare come una macchia chiara più luminosa verso il centro e di forma quasi circolare. Si tratta di una galassia di grandi dimensioni, confrontabili con quelle della Via Lattea, situata a una distanza di 130 milioni di anni luce.
NGC 4835 è visibile in posizione distaccata verso sud, a oltre 5 gradi dal centro dell’Ammasso del Centauro; è comunque alla portata di strumenti da 120 mm e si mostra come un fuso chiaro piuttosto stretto e allungato in senso nordovest-sudest. È una galassia spirale barrata vista quasi di taglio, con una barra relativamente piccola e un sistema di bracci ben sviluppato e avvolto attorno a un nucleo poco appariscente. Le sue dimensioni reali sono stimate sugli 85.000 anni luce di diametro e la sua distanza si aggira sui 150 milioni di anni luce.
La galassia fa coppia con NGC 4835A, visibile poco a sudovest; è un'altra spirale vista di taglio, ma molto meno appariscente, il cui fuso chiaro appare orientato in senso nord-sud.
Galassie e gruppi minori
[modifica | modifica sorgente]Il Superammasso Idra-Centauro consta anche di numerosi ammassi minori, gruppi di galassie più o meno estesi e anche numerose galassie singole o disposte in coppia.
Fra queste vi è la galassia NGC 5090, una galassia ellittica visibile con un telescopio da 120 mm come una sorta di stella sfuocata. È una galassia di grandi dimensioni, con un diametro simile a quello della Via Lattea e distante circa 145 milioni di anni luce. A breve distanza angolare si trova anche la galassia spirale NGC 5091, vista quasi di taglio ma non alla portata dei più comuni telescopi amatoriali.
NGC 5062 e NGC 5063 formano una coppia di galassie alla portata di strumenti da 150 mm; si trovano circa un grado e mezzo a NNW della stella ι Centauri e sono rispettivamente di morfologia lenticolare e spirale. Costituiscono la coppia più appariscente di un gruppetto di galassie posto alla distanza di circa 140 milioni di anni luce; le loro dimensioni reali sono relativamente simili fra loro e sono stimate sui 100.000 anni luce.
Nella parte settentrionale del Centauro si osservano numerosi ammassi di galassie, in gran parte legati al medesimo superammasso; gran parte delle galassie che li compongono restano tuttavia al di là della portata di telescopi sotto i 300 mm di diametro. Costituiscono comunque un buon bersaglio per gli amanti delle foto di campi ricchi di galassie di fondo.
NGC 4936 è una galassia relativamente brillante visibile nel nord della costellazione, presso il confine con l’Idra; con strumenti da 100 mm o anche inferiori appare come una macchia più o meno circolare di aspetto nebbioso e più luminosa verso il centro. Si tratta di una galassia ellittica di grandi dimensioni distante 132 milioni di anni luce, con un diametro di almeno 110.000 anni luce e una morfologia di tipo E1, dunque quasi sferica; possiede un nucleo attivo, con al suo centro un buco nero supermassiccio.
La galassia NGC 5161 fa parte di un gruppo esteso e poco popolato; può essere osservata con un telescopio da 120 mm, dove appare come una chiazza allungata debolmente in senso est-ovest, con un centro più luminoso e due aloni ai lati opposti. È una galassia spirale vista con un’elevata angolazione; presenta un nucleo brillante circondato da un esteso sistema di bracci molto ramificati. Le sue dimensioni sono notevoli: il suo diametro sarebbe di circa 175.000 anni luce, maggiore di quello della Via Lattea; ciò si riflette anche sulle sue dimensioni apparenti, di oltre 5’ in senso est-ovest. La sua distanza è stimata sui 100 milioni di anni luce.
Associata a questa galassia vi è la meno appariscente NGC 5188, una spirale barrata che però resta fuori dalla portata di telescopi inferiori ai 150 mm di diametro.
Sullo sfondo si trova l’ammasso di galassie Abell 3560, distante 160 milioni di anni luce, cui sarebbero associate anche le galassie periferiche NGC 5140, di morfologia lenticolare e al limite della visibilità con strumenti da 120 mm, e altre meno appariscenti.
Fra le stelle ι Centauri e 1 Centauri si trova l’ammasso di galassie Abell 3565, che appare dominato dalla galassia ellittica gigante IC 4296; si tratta di una galassia molto luminosa, tanto da essere alla portata di strumenti da 100 mm, nonostante la sua distanza di 176 milioni di anni luce: è in effetti uno degli oggetti più distanti osservabili con telescopi da 100 mm. Possiede un nucleo attivo e, come quasi tutte le galassie di questo tipo, ospita nel suo nucleo un buco nero supermassiccio. Le altre galassie più brillanti dell’ammasso si osservano soprattutto a sudovest di questa.
IC 4329 è infine un'altra galassia ellittica, individuabile partendo dalla stella 4 Centauri e seguendo una facile concatenazione di stelle verso nordovest; domina l’ammasso Abell 3574 e giace a una distanza di oltre 200 milioni di anni luce. È anch’essa di grandi dimensioni ed è visibile come una piccola macchia leggermente schiacciata con strumenti da 120 mm. Le altre galassie dell’ammasso si concentrano a sudovest.