Le religioni della Mesopotamia/Tabella riassuntiva degli dèi della Mesopotamia
Aspetto
Attenzione
La tabella che segue è solo riassuntiva ed esemplificativa di alcune diverse, e a volte contrastanti, tradizioni religiose che hanno attraversato la Mesopotamia lungo decine di secoli.
Nome sumerico | Significato del nome | Potenza | Città | Santuario | Nome semitico (accadico, assiro, babilonese) | Paredra/Sposo |
---|---|---|---|---|---|---|
An | Cielo | Dio della volta celeste; invisibile, solo la luce delle stelle ne denuncia la presenza. È l'antenato degli dèi e dei demòni, ma la sua sovranità diviene inattiva, distaccata. Nelle cosmogonie sumeriche la sua separazione dalla Terra (Ki) genera l'universo. Nel testo babilonese Enuma Eliš è il figlio della Terra e del Cielo primordiali, Anšar e Kišar. An ha la custodia dei Me. Non esistono opere certe che lo rappresentino figurativamente. Il suo simbolo sono le corna di toro, come il suo animale è il toro. La ragione di questo [1] risiede nel fatto che il rumore del tuono veniva inteso come un muggito di un toro. | Unug (Uruk) | E-ana (Casa del Cielo) | Anu, Anum | Uraš (dea della Terra), successivamente indicata come Ki; in Babilonia la paredra di Anu è Antu |
Enlil (den-líl) | Comunemente reso come "Signore Vento" | Dio invisibile dell'aria vivificante, del respiro che dà la vita; figlio primogenito di An e re del Cosmo, di fatto sovrano attivo degli dèi (ab-ba dingir-re-ne: "padre degli dèi"; anche nun-a-mir: "il ben onorato"); egli è na-me nam-tar-ri "colui che decide il fato". Figli di Enlil sono la dea Inanna e gli dèi Adad (Iškur), Nanna-Suen, Nergal, Ninurta/Ningirsu, Pabilsag, Nusku, Utu (Šamaš), Uraš, Zababa ed Ennugi. Nei miti concernenti il Diluvio Universale, Enlil è il dio irato con l'umanità che vuole distruggere. Nell'antropogonia elaborata dai teologi di Nippur Enlil è il creatore dell'uomo. L'iconografia assira lo rappresenta con un elmo cornuto. | Nibru (Nippur) | E-kur (Casa montagna) | (Ellil) | La Dea madre e, successivamente, Ninlil (Sud) |
Enki (den-ki) anche Nudimmud or Ninšiku | Signore Terra (?) o, meglio, Signore del Sotto (in contrapposizione con An, Signore del Sopra) | Dio primordiale dell'acqua dolce del sottosuolo (sumerico abzu, accadico apsû) che rende fertili le piante; per le culture mesopotamiche infatti la terra riposava su uno strato di acque abissali [2]. Dio invisibile, da lui scaturiscono il Tigri e l'Eufrate. È il dio-demiurgo e degli incantesimi a cui Enlil ha affidato il compito di mettere ordine nel cosmo: lui dà in custodia agli altri dèi gli ambiti da tutelare. Figlio di An e di Nammu (dea dell'acqua primordiale), fratello di Inanna. Suoi simboli sono l'elmo cornuto e una veste lunga, spesso dalle sue spalle fuoriescono due flutti d'acqua con pesci. | Eridu | E-engura (Casa dell'acqua sotterranea) anche E-abzu (Casa dell'abzu) | Ea | Ninki; nella mitologia successiva Damgalnuna (sumerico; accadico: Damkina) |
Asag | ||||||
Baba ( dba-ba, dba-bu; anche Bau, anche Nininsina) | (Signora di Isin) | Dea taumaturga e della fertilità. Dea madre, figlia di An e sposa di Ningirsu (o anche di Zababa). Il suo culto è prevalentemente in Lagaš. | Lagaš, Isin | E-urukuga | Gula (Grande) | Ningirsu o Zababa |
Dumuzi (ddumu-zi) | Figlio della Verità | Dio che scompare, dio che muore, dio degli Inferi. Vi sono due Dumuzi, quello di Badtibira è un pastore, mentre quello di Ku'ara è un pescatore. Il Dumuzi di Badtibira viene inviato da Inanna agli inferi per sostituirla. | Badtibira | Dûzu; in aramaico: Tammuz | Inanna | |
Ereškigal (dereš-ki-gal) | Signora del vasto luogo | Potenza degli Inferi, luogo dei morti. Madre della dea Nungal, (insieme a Enlil) del dio Namtar, (insieme al Gugalanna) del dio Ninazu. | Tra gli altri: Urim (Ur) | ki-d babbar-è o ki-nam-tar-ri-da (Luogo del fato) | Allatu | Gugalanna, Nergal. |
Inanna (dinana) | Signora Cielo (?) | Dea della fertilità, dell'eros e della guerra, dea dell'astro Venere. Figlia di An o di Nanna, sorella di Utu, Enlil ed Enki, sorella di Ereškigal | Unug (Uruk) | E-ana (Casa del Cielo) | Ištar | Ušumgalanna (Dumuzi) |
Nanna (dnanna, anche dšeš-ki) anche Suen | Luna | Dio Luna, ovvero di quell'elemento che periodicamente scompare negli Inferi per poi tornare nel Cielo in forma cangiante. Dio quindi legato alla generazione e al cambiamento. Figlio primogenito di Enlil e Ninlil. In alcune tradizioni padre del dio Utu (Sole) e di Inanna (Venere). Il suo simbolo è la luna crescente o anche un toro o un leone alato. | Urim (Ur) | E-kiš-nu-gal (Casa dell'alabastro) | Sîn | Ningal |
Ningal (dnin-gal) | Grande Signora | Dea dei canneti. Moglie del dio Luna Nanna e madre del dio Sole Utu. Madre di Inanna | Ur | E-karzida | In Siria: Nikkal | Nanna. |
Ningirsu (dnin-ḡí-su) | Signore della città di Ḡirsu | Dio protettore della città di Ḡirsu (nel distretto di Lagaš, oggi Tell el-Hiba). Figlio di Enlil o di An, sua madre e la dea Gatumdug, le sue sorelle sono Nisaba Nanše. Viene rappresentato come un'aquila con la testa di leone (Imdugud). | Ḡirsu | E-ninnu (Casa dei Cinquanta [Me]) | Ninurta | sposo di Baba/Bau |
Ninḫursanga (dnin-ḫur-sağ); anche Nintur (Signora generatrice) o Ninmaḫ (Grande Signora) | Signora pedemontana (Signora (Nin) dell'ḫur-sağ) | Dea madre, la cui forza consente al seme della terra e al feto di venire alla luce. Madre di Ninurta, sorella di Enlil. | Adab anche Keš | E-maḫ (Grande casa) | Diversi tra cui Belet-Ili (Signora degli dèi) | Enlil o Šulpa'e |
Nisaba anche Nidaba (dni-saba) | Signora di Sab(a) | Dea della scrittura e del raccolto agricolo. Figlia di An e di Uraš o anche figlia di Enlil e sorella di Ningirsu, di Nanse o anche di Sud. | Umma, successivamente anche Ereš | E-zagin (Casa dei lapislazzuli) | Ittita: Telepinu; ḫurrita: Kumarbi | Haya o Nabu |
Sud (anche Ninlil, dnin-lil) | Figlia della dea del grano Nisaba o anche di Ninšebargunu, l'antica dea dell'agricoltura di Ereš e di Haia, il dio dei magazzini. Le nozze con Enlil ne mutano il nome in Ninlil. | Nippur, Šuruppak | E-kur (Casa montagna) | In assiro: Mullissu | Enlil | |
Utu (dutu) | Sole | Dio Sole, regolatore delle stagioni e della generazione. Con la sua luce è il dio dei confini e dei limiti, anche di ruolo; essendo un astro caldo, è il dio misericordioso degli oppressi. In ambito babilonese acquisisce anche il ruolo di garante della giustizia e dell'equità. Figlio di An (o di Enlil nella tradizione accadica) o di Nanna, fratello di Inanna. È rappresentato con i brillanti raggi del sole. | Larsa (anche in Sippar) | E-babbar (Casa dello splendore, Casa bianca) | Šamaš | Šerida (accadico: Aya) |
Nome semitico (accadico, assiro, babilonese) |
Significato del nome | Potenza xxxxxxxxxxxxxxx | Città | Santuario | Paredra/Sposo |
---|---|---|---|---|---|
Anunītu, arcaico Annunītum |
Si riferisce alla parte Nord orientale della costellazione dei Pesci | Protettrice in Babilonia delle partorienti. Insieme a Ulmašitūm era uno dei due aspetti di Inanna nel culto della città di Agade | Agade, Sippar | xx |
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Cfr. Mircea Eliade, Storia delle idee e delle credenze religiose vol.1.
- ↑ Cfr. Mircea Eliade vol.1