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Arabo/Fondamenti/Segni ausiliari

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Concetti generali

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In generale, oltre alle lettere, tutte le scritture utilizzano altri segni ortografici.

Esempi
In italiano, oltre alle lettere, usiamo l'apostrofo e l'accento
In francese si usa anche la cediglia, che viene scritta sotto la "c" ("ç")
In spagnolo si usa anche la tilde, che viene scritta sopra la "n" ("ñ")
In tedesco non si usa l'accento ma si usa l'umlaut ("ä", "ö", "ü")

La scrittura araba, oltre alle 28 lettere dell'alfabeto (che i grammatici arabi considerano nella loro totalità consonanti), comprende un grande numero di segni ortografici ausiliari.

Tre sono stati già trattati nel modulo "Vocali". Essi sono:

  • dhammah (che indica il suono "u" breve) Es ج -> جُ
  • fathah (che indica il suono "a" breve) Es ج -> جَ
  • kasrah (che indica il suono "i" breve) Es ج -> جِ

In questo modulo vedremo alcuni altri segni ausiliari.

Il tashdîd è simile a una piccola sin ﺳ senza trattino di congiunzione; oppure è simile ad una piccola "omega" (ّ ) un pochino obliqua. Sovrapposta ad una consonante indica la contrazione grafica di due consonanti uguali e contigue in una sola raddoppiata.

Esempio

بَحَّار, marinaio; تُفَّاحَةٌ, una mela; اَلْحَجُّ, il pellegrinaggio (alla Mecca ecc.); نَجَّار, falegname; جَزَّار, macellaio...

Valore fonetico

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La hamzah, una piccola ain ﻋ, corrisponde foneticamente alla compressione della laringe ed indica in principio di sillaba l'erompere della corrente d'aria alla riapertura delle corde vocali dopo averle chiuse, in fine di sillaba il cessare della corrente stessa.

In pratica, la hamzah corrisponde a una breve pausa nella pronuncia, paragonabile alla pausa che nella pronuncia italiana si interpone tra due parole in frasi come là accanto, corri in casa ecc.; in italiano però questa pausa non viene scritta.

Anche in arabo il suono che corrisponde alla hamzah si perde se viene a capitare in corrispondenza di una pausa obbligata da altre ragioni, per esempio all'inizio o alla fine di una frase.

Associazione a una vocale

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La hamzah non è considerata una vera lettera, ma si comporta a tutti gli effetti come una consonante, alla quale si associa quindi una delle tre vocali (a, i, u).

La vocale potrà essere indicata, facoltativamente, dal corrispondente segno ausiliario.

Solitamente la hamzah ha come appoggio grafico una delle tre consonanti con suono vocalico, cioè alif ﺍ, wawya ﻱ, quest'ultima senza i puntini. Il suono corrisponde alla hamzah si perde se viene a capitare in corrispondenza di una pausa obbligata da altre ragioni, per esempio all'inizio o alla fine di una frase, perciò utilizzato per indicare una vocale breve all'inizio della parola.

In particolare, all'inizio di parola si usa sempre ﺍ. Se la hamzah è accompagnata da "a" o da "u", viene scritta sopra, se è accompagnata da "i" sotto.

Esempi

أَﺑﻮ  :: pron. abû = padre

إِبْرَة  :: pron. ibra = ago

أُمٌّ  :: pron. umm = madre

Il waslah ha forma di una piccola sad ﺼ e si pone a volte sulla alif. È utilizzata per omettere l'hamza (ad inizio frase) e legare due parole (in mezzo alla frase) e quindi non è pronunciata.

Nel dettaglio:

Quando è applicata la waslah e la parola è all'interno di una frase, essa sostituisce l'hamza e la relativa vocale breve (quindi si applica la piccola sad :أ --> ٱ)

Esempio

ِبِسْمِ ٱلله  :: pron. bismi-llâhi (e non bismi allâhi)

Quando è applicata la waslah e la parola è all'inizio di una frase, essa fa omettere l'hamza e rimane soltanto la relativa vocale breve (quindi diventa così :إِ --> اِ))

Esempio

اِسم  :: pron. ism

Qui un elenco di alcuni sostantivi a cui viene applicata la waslah:

grafia traslitterazione significato
ابن ibn figlio
ابنة ibna figlia
اسم ism nome
امرأة imra'a donna
اثنان ithnān due (m.)
اثنتان ithnatān due (f.)