Diritto d'autore, copyright e licenze aperte per la cultura nel web/Licenze e riuso/Dati e licenze d'uso
100. Che cos’è una licenza d’uso?
[modifica | modifica sorgente]La licenza d’uso è un contratto con il quale si concedono facoltà di utilizzo di un’opera o di altri materiali protetti. Nel contratto di licenza, infatti, i diritti di utilizzazione non vengono ceduti, ma il licenziatario ne rimane il titolare, al contrario di ciò che avviene in un contratto di cessione. Esistono diversi modelli di licenza aperta che conferiscono spazi di utilizzazione concessi liberamente a tutti gli utilizzatori interessati a sfruttare i contenuti oggetto di licenza. Esempi di licenze aperte sono:
- Creative Commons (CC)
- Open Government Licence (OGL)
- Open Data Commons (ODC)
- Italian Open Data License (IODL).
I differenti tipi di informazione (codice, contenuti, dati) necessitano di differenti tipologie di licenze. Per esempio esistono licenze progettate per contenuti proteggibili dalla legge sul diritto d’autore, come le licenze Creative Commons, o licenze specifiche per il codice, tipiche degli ambienti Free Software, o F/OSS. Infine, non è sufficiente applicare una licenza al fine di rendere una risorsa “aperta”, ma quest’ultima deve essere “aperta” in termini di interoperabilità reale ed efficace.
- Riferimenti:
- (EN) Open Definition 2.1, su opendefinition.org, Open Knowledge Foundation. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- (EN) RightsStatements.org, RightsStatements.org. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- (EN) Copyright management guidelines for cultural heritage institutions - table, su docs.google.com, Europeana Copyright Community Steering Group. URL consultato il 22 febbraio 2021.
101. Quali sono le licenze Creative Commons?
[modifica | modifica sorgente]Le licenze Creative Commons (CC) sono le licenze aperte di diritto d’autore più diffuse (ne esistono anche altre come le ODC, ODbL ecc.). Esistono sei tipologie di licenze CC che possono essere scelte in base alla modalità con le quali si vogliono condividere le proprie opere:
- Attribuzione (CC BY)
- Attribuzione - Condividi allo stesso modo (CC BY-SA)
- Attribuzione - Non opere derivate (CC BY-ND)
- Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo (CC BY-NC)
- Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo (CC BY-NC-SA)
- Attribuzione - Non-commerciale - Non opere derivate (CC BY-NC-ND).
La clausola BY, che richiede l’indicazione delle informazioni sulla paternità e il tipo di licenza CC utilizzata, è obbligatoria per tutte le sei licenze CC.
La cosiddetta CC+ (CC Plus) è, invece, la combinazione di una licenza Creative Commons (che non deve subire alcun tipo di modificazione rispetto al modello standard) con un altro accordo separato e indipendente che concede più permessi della licenza standard (per esempio, è il tipico caso degli utilizzi commerciali abbinato a una licenza NC). L’opera, dunque, può essere utilizzata secondo i permessi concessi dalla licenza standard ai quali vanno aggiunti quelli ulteriori previsti dall’accordo aggiuntivo.
102. Quali sono le licenze Creative Commons aperte compatibili con l’open access?
[modifica | modifica sorgente]La definizione di “aperto” è fornita dalla Open Knowledge Foundation (OKFN): «Un dato o contenuto è aperto se qualcuno è libero di usarlo, riutilizzarlo e ridistribuirlo - soggetto solo, al massimo, al requisito di attribuire e/o azioni allo stesso modo». Per quanto riguarda il patrimonio culturale, quando ci riferiamo all’open access o aperto, intendiamo contenuti e materiali rilasciati con strumenti e licenze compatibili con la Definizione aperta fornita da OKFN.
Le licenze Creative Commons compatibili con l’open access sono:
- CC BY: consente di condividere, riprodurre e modificare anche per fini commerciali un’opera, con il vincolo di attribuzione della paternità e dell’indicazione della tipologia di licenza con cui l’opera è stata condivisa;
- CC BY-SA: consente di condividere, riprodurre e modificare anche per fini commerciali l’opera, con il vincolo di attribuzione e prevede l’obbligo di rilasciare l’opera derivata con la stessa licenza con cui è stata pubblicata l’opera originale.
Oltre alle licenze esistono inoltre due strumenti specifici per il rilascio di opere in pubblico dominio:
- CC0: consente di rilasciare nel pubblico dominio in tutto il mondo un’opera della quale si detengono i diritti. Il rilascio nel pubblico dominio (per volontà del titolare del diritto d’autore prima della scadenza del termine legale di protezione o degli aventi diritto, ossia gli eredi al momento della scadenza di tale termine) permette di condividere, riprodurre e modificare l’opera, anche per fini commerciali, senza alcuna restrizione.
- CC Public Domain Mark (PDM): indica che un’opera non è più protetta dal copyright/diritto d’autore in tutto il mondo.
- Riferimenti:
- FAQ, su creativecommons.it, Creative Commons Italia. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- (EN) Open Definition 2.1, su opendefinition.org, Open Knowledge Foundation. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- (EN) What is open?, su okfn.org, Open Knowledge Foundation. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- (EN) Douglas McCarthy, Licensing policy and practice in Open GLAM, su medium.com, Medium, 16 aprile 2019. URL consultato il 22 febbraio 2021.