Ecco l'uomo/Miracoli
I miracoli
[modifica | modifica sorgente]Devoti cristiani potrebbero stupirsi venendo a sapere che persino i famosi miracoli di Gesù hanno precedenti nella tradizione biblica e rabbinica. Come ciò sia successo rimane oscuro. O le storie dei miracoli furono aggiunte alla biografia di Gesù dopo la sua morte dai redattori dei Vangeli che usarono noti miracoli biblici e rabbinici come modelli, oppure Gesù fu un taumaturgo fariseo secondo la tradizione di quelli prima di lui. In entrambe le possibilità, non avrebbe certo offeso le sensibilità dei rabbini con le sue azioni.
Nell'antica Giudea, e nel regno settentrionale della Galilea in particolare, esisteva una ricca tradizione di rabbini che agivano come taumaturghi. Lo storico Flavio Giuseppe descrive, per esempio, il famoso santo talmudico, Honi Hameaggel, il Tracciatore di Cerchi (noto anche come Onias, così chiamato da Flavio Giuseppe), che ottenne notorietà grazie alla sua abilità di far piovere: "Ora c'era uno il cui nome era Onias, un giusto, amato da Dio, che durante grande siccità pregava Dio di far finire il grande caldo, e Dio udiva le sue preghiere e mandava pioggia."[1]
Acqua e vino
[modifica | modifica sorgente]Secondo il Vangelo di giovanni, il primo miracolo importante di Gesù fu di cambiare acqua in vino. È una storia ben nota, ma vale la pena di ripeterla.[2]
Nessuno dei Vangeli Sinottici cita questo miracolo, rendendolo difficile da confermare. Ma i suoi paralleli nella Bibbia ebraica sono chiaramente evidenti. Molto prima di Gesù, il primo grande miracolo di Mosè fu quello di trasformare le acque del Nilo in sangue. Facendo così, si affermò come messaggero di Dio davanti agli ebrei e al Faraone.
Sebbene abbiamo scarsi dettagli per supportare la storia, la risonanza tra i due passi è innegabile. I redattori dei Vangeli potrebbero aver aggiunto questo miracolo di Gesù dopo il fatto, man mano che egli diventava sempre più divino nella rimembranza cristiana.
Pani e pesci
[modifica | modifica sorgente]In un altro miracolo di Gesù, egli nutre una folla con pani e pesci. Anche questo miracolo ha un diretto precursore. Il Libro dei Re narra la storia del profeta Eliseo (in ebraico: אֱלִישַׁע, Elišaʿ, che significa "Dio è mia salvezza") che sfama una folla di cento discepoli con soli venti pani.
Marco, Matteo e Luca raccontano storie simili riguardo a Gesù, in cui sfama alcune migliaia di seguaci con solo poche pagnotte e alcuni pesci.[3] Matteo in verità descrive due occasioni apparentemente separate in cui Gesù compie lo stesso miracolo. Nella prima, Gesù ha guarito un gruppo di infermi.
Nella seconda storia di Matteo, un'altra folla di persone circonda Gesù, sperando che egli guarisca gli infermi tra di loro.
È probabile che i Vangeli stessero interpretando una storia precedente su Gesù, che girava da anni. È persino possibile che la prima versione della storia non dovesse esser presa letteralmente. Le immagini conveniente dei cinque pani che rappresentano i cinque libri della Torah suggerisce, come afferma Hyam Maccoby, che questo avvenimento possa essere iniziato come una parabola che Gesù raccontò per insegnare una lezione.[4]
In ogni caso, il miracolo descritto nei Vangeli sembra essere modellato sulla storia di Eliseo nei Re. La differenza cruciale è che Gesù sfama una folla di persone ben più vasta. I primi cristiani quasi certamente espandevano tali storie per renderlo un profeta ancor più grande di Eliseo.[5]
Cammina sull'acqua
[modifica | modifica sorgente]Nemmeno l'impresa di Gesù che cammina sull'acqua è senza precedenti nella tradizione ebraica. Le storie di Gesù narrate nei Vangeli, che lo dipingono mentre cammina sull'acqua e che calma le tempeste, sono chiare riflessioni della storia di Giona nella Bibbia ebraica, nonché del Salmo 107 e anche di un versetto del nono capitolo di Giobbe.
Il Vangelo di Marco racconta un aneddoto in cui Ges quieta una burrasca che minaccia la barca dei suoi discepoli:
Una breve occhiata al testo del salmo 107 ci rivela chiare comunanze:
La narrazione in Marco sembra parimenti ispirata dalla storia di Giona. Gesù sta dormendo nella barca. I suoi discepoli lo svegliano disperati, pensando di star affondando e di morire annegati. Allo stesso modo, i marinai corrono a svegliare Giona, pensando che egli sia in grado di salvarli. I Vangeli usarono il modello stabilito da Giona per mostrare il controllo di Gesù sui mari.[6]
Tutto ciò sembra un preludio ad un miracolo ancor più grande. Marco in seguito descrive Gesù che cammina sull'acqua:
Parimenti, Matteo spiega che Gesù camminò sull'acuqa ed aiutò Pietro a fare lo stesso:
Questa storia fu scritta per stabilire l'abilità di Gesù di camminare "sulle onde del mare", come Giobbe 9:8 afferma faccia Dio. Riflette inoltre il Salmo 107, in cui i marinai implorano Dio di salvarli dalla tempesta, ed Egli li esaudisce. La congiunzione di riferimenti multipli a precedenti biblici molto specifici sembra per ultimo un po' troppo conveniente e coincidente per essere filtrati nel testo senza una giudiziosa redazione dei vari autori del Nuovo Testamento, che stavano chiaramente stabilendo una connessione di Gesù con precedenti profezie ed avvenimenti biblici.
Note
[modifica | modifica sorgente]Per approfondire, vedi i rispettivi riferimenti di "Biografie cristologiche". |
- ↑ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, 581 (nell'edizione inglese, Wordsworth, 2003).
- ↑ Per questa sezione si veda spec. Morton Smith, Jesus the Magician: Charlatan or Son of God? Harper & Row, 1978, 215ff.
- ↑ Marco 6:41-45, Matteo 14:19-21;15:36-38, Luca 9:16-17, Giovanni 6:1-14.
- ↑ Hyam Maccoby, Revolution in Judaea, cit.
- ↑ Smith, Jesus the Magician, cit., 156-57.
- ↑ Giona 1; si veda anche Randel Helms, Gospel Fictions, Prometheus Books, 1988, 76-78.