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Giapponese/Pronomi

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Indice del libro

Inanzitutto bisogna ricordare che i pronomi in giapponese non sono poi così usati. Se ne fa solitamente uso solo quando sono possibili casi d'ambiguità o se serve una certa enfasi. Si ricordi inoltre che sono regolati da verbi e forme onorifiche, e possono essere scritti in kanji o in hiragana. Eccoli:

  • 私 (わたくし) Watakushi: Pronome molto formale, usato in situazioni che richiedono molta formalità e rispetto. Anticamente significava "privato" (di proprietà).
  • 私 (わたし) Watashi: Pronome formale ed universale, usato in situazioni di tutti i giorni come il lavoro o con gli sconosciuti. Usarlo in ogni situazione anche informale può sembrare essere distanti e rigidi. Derivato nel 18° secolo da わたくし. Utilizzato da entrambi i sessi, ma principalmente da donne.
  • 僕 (ぼく) Boku: Pronome maschile, è un pronome che indica umiltà ed è adatto in situazioni intermedie dove non è necessario un livello alto di formalità ma si vuole portar rispetto. Un tempo il suo significato era "Servo".
  • 俺 (おれ) Ore: Pronome quasi esclusivamente maschile, adatto alle situazioni puramente informali come tra amici e familiari stretti (moglie, figli), in situazioni in cui è richiesta formalità fa apparire come arroganti e maleducati. Dal periodo Nara al Periodo Kamakura, "Ore" significava "tu" volgare e offensivo in maniera analoga a 己. (おのれ, che era un pronome personale in prima persona)
  • あたし Atashi: Pronome ad uso esclusivo femminile, usato in situazioni informali. Un uomo che usa Atashi è considerato effeminato ed è associato all'omosessualità.
  • 自分(じぶん)"Jibun": Pronome che significa "me stesso" "te stesso", usato per le frasi con il discorso indiretto.
  • (わし) "Washi": Pronome prevalentemente maschile, derivato dalla semplificazione di わたし nel 18° secolo, originariamente usato dalle donne verso i loro amici o famigliari. Oggi appare frequentemente nei dialetti nell'ovest del Giappone, come nel Kansai, dove è considerato un pronome personale che sta svanendo dall'uso comune come via di mezzo tra 僕 e 私. Nella narrativa, negli Anime e nella videoludica, Washi è indicatore dello stereotipo degli uomini anziani, che lo usano in modo esclusivo insieme a un dialetto caratteristico.
  • わい "Wai". Forma dialettale del Kansai del pronome "Washi", che sta cadendo in disuso anch'esso.

o (われ) "Ware" (storicamente letto come わ,"Wa" o あ,"A" o あれ "Are")  : Pronome personale formale, antico, rigido e rispettoso, usato da prima del periodo Heian fino al periodo Edo come pronome personale principale, quando è stato lentamente rimpiazzato da 私 .

Ware è arcaico, non più in uso, se non per lo stile letterario, citazioni, motti, poesie, titoli di libri, cinema, videoludica e canzoni scritte nello stile letterario come 我は海の子(Io, il figlio del mare) o 吾はロボット (Io, Robot). L'unico uso moderno di 我 è come frase idiomatica ma formale "Waga" 我が o "Aga" 吾が (Il mio...) che usa "Ga", la vecchia particella possessiva nel Giapponese antico, un esempio è "我が家" (Wa-ga ka, La mia casa), tale espressione appare molto arcaica.

La forma 吾 è molto più antica e letteraria (come in cinese) ed è usata quasi esclusivamente nei testi letterari, mentre 我 appare e viene usato nel linguaggio parlato.
Un altro uso moderno è 我々 o 吾々 (Ware-ware) che significa "Noi" ma è molto formale, usato esclusivamente in ambito di società e aziende di grande importanza, dove sono richiesti alti livelli di formalità ma appare un'espressione all'antica, traducibile come "Noi, la compagnia, ecc. ecc." Usato intenzionalmente Ware è associato a un tono formale ed vecchio stile comparabile all'inglese Shakespeariano e\o Italiano poetico. Nella narrativa invece è usato per personaggi che appaiono di età arcaica e di alta importanza.

In alcuni dialetti, われ corrisponde a "tu" volgare, simile a "お前" anche se questo uso è molto raro.

わぬ "Wanu": Variante di 我. Pronome arcaico che era noto nell'Est del Giappone, oggi presente solo nella letteratura e narrativa.

わん(我)"Wan". Pronome personale nella lingua di Okinawa (da non confondere con il dialetto giapponese di Okinawa). Dal pronome antico "Pan"(吾)derivato dal proto-giapponese "Ban". Un tempo era il pronome personale in prima persona principale usato nella regione, oggi arcaico dopo la riforma dell'istruzione effettuata nel periodo Meiji.

我輩 (わがはい) Variante di 我. Variante arcaica usata nella letteratura che porta un tono di superiorità ed arroganza, è spesso utilizzato in modo scherzoso per riferirsi a un libro che si intitola 輩は猫である (Wagahai wa neko dearu). Letteralmente significa "La mia generazione, i miei coetanei."

拙者 (せっしゃ) "Sessha" :Pronome arcaico, un tempo usato dai samurai, può essere paragonato a "Boku", in quanto è un pronome umile e rispettoso. Il suo significato letterale è "Persona incapace".

己 (おの) Pronome personale arcaico, usata nel Periodo Nara fino al periodo Heian, quando venne rimpiazzata dalla forma おのれ.

麻呂・麿(まろ)Pronome in prima persona che deriva da un nome di prestigio che veniva dato nel periodo Nara, apparve come pronome nel periodo Heian come variante di われ(我). Divenne poi un normale pronome usato senza differenze di sesso o classe sociale, finché scomparve lentamente nel periodo Edo. Oggi, 麿 appare raramente e viene usato nella narrativa dai personaggi che sono giudici della Corte Suprema Giapponese.

余・予(よ) Pronome personale antico che arriva dal pronome cinese "Yu". Venne poi importato come carattere per rappresentare il suono よ nel Man'yo gana. Nel periodo Heian, 余 divenne un pronome personale a pari di われ(我・吾), che era usato da entrambi i sessi, età o classe sociale. Nel Periodo Kamakura, 余 ha cominciato ad essere usato dai nobili, samurai di alto rango, intellettuali e signori per enfatizzare il loro stato sociale fino al Periodo Meiji, quando cadde in disuso.

貴方 (あなた) Anata: Pronome usato esclusivamente con sconosciuti di cui non si sa il nome, a volte usato dalle mogli verso i mariti come "Caro", mentre in normali situazioni è come dare del voi (Il kanji è raramente usato). Storicamente, "anata" significava "quella direzione, laggiù".

君 (きみ) kimi: Pronome usato di solito da superiori in rango o età per indicare familiarità, mentre può essere usato verso amici per indicare familiarità ma rispetto. Utilizza lo stesso Kanji dell'onorifico -kun, un tempo significava "Signore (titolo nobiliare)".

お前 (おまえ) Omae: Pronome usato normalmente in situazioni lavorative da un superiore verso un sottoposto. Se rivolto ad anziani, a un capo, alla propria famiglia è considerato maleducato, in quanto porta un tono di superiorità e a volte disprezzo. Invece, con amici stretti e mogli\fidanzate, può indicare familiarità e fiducia. Traducibile letteralmente come "Quello\a persona di fronte a me"

己 (おのれ) Onore: Pronome in seconda persona altamente irrispettoso, comparabile a "Tu, maledetto...", mentre se usato come prima persona appare arcaico ma umile e rispettoso.

貴様 (きさま) Kisama: Pronome in seconda persona, storicamente molto rispettoso, traducibile come "Signore Altissimo", una volta usato per rivolgersi in modo rispettoso ai sottoposti o dai samurai verso la nemesi, oggigiorno è usato come pronome altamente irrispettoso e offensivo, anche se usato poco fuori dagli anime.

汝 (なんじ) Nan'ji. Pronome in seconda persona antico, comparabile al pronome "thou" in inglese. Nei tempi antichi era scritto 爾 e letto come な o なれ. Dal periodo Heian divenne scritto なむち (naɱ'θi, unione di 汝, "na", e "muti" 貴, nobile) ed era un pronome umile comparabile a Omae. Diventò col tempo なむぢ (naɱd͡ʒi), seguito da なんぢ(naŋd͡ʒi) e poi なんじ(naŋʒi).

手前 (てまえ) Temae: Pronome in seconda persona, storicamente usato per indicare un sottoposto o una persona in particolare tra un gruppo, è diventato un termine molto offensivo e irrispettoso, anche se questo termine è molto più usato rispetto a Kisama. Il suo significato è letteralmente "Quella persona\individuo di fronte alla mia mano." Nel medioevo Temae era anche un pronome in prima persona umile, usato dai Samurai di basso rango.

てめえ Temee: Forma più dialettale e rude di Temae, porta un tono molto irrispettoso e intenzionalmente offensivo.

  • うぬ (己・汝)Derivazione del pronome personale "Ono, 己" (me, me stesso) oggi arcaico, era volgare e offensivo come 貴様.
  • おれ(爾・俺)Forma antica del pronome "ore" (俺). In origine era usato esclusivamente come pronome in seconda persona per riferirsi agli inferiori di classe sociale al pari di お前 o うぬ.
  • い (汝) Pronome in seconda persona obsoleto, era usato come pronome per rivolgersi a quelli di classe sociale inferiore.
  • まし(汝)Variante di い (汝).
  • いまし(汝)Variante di い (汝).
  • みまし(汝)Pronome in seconda persona obsoleto, era la forma formale di い, comparabile a 貴方 (Anata) oggi.

彼 Kare: Esso. Pronome in terza persona. In tempi antichi "Kare" era un pronome dimostrativo al posto di "Are" (quello).

彼女 Kanojo: Variante femminile di "Kare", traducibile come "Ella\Essa".

この方/その方/あの方 kono/sono/ano kata: a volte sostituito da (こちら/そちら/あちら kochira/sochira/achira), pronome terza persona rispettosa, per indicare una persona vicina (Kono) o lontana (Sono) o lontano da rispettivamente gli interlocutori e ascoltatori.

方 kata: Versione onorifica di Hito (essere umano). Usato per riferirsi in modo formale a un gruppo di persone.

Basta aggiungere il suffisso 達 -tachi (formale) o 等,ら ra (informale).

Ad esempio, 我 (Ware) diventa 我等, (Ware-ra, noi), mentre 私 può solo avere 達.

Nel caso della 2° persona plurale si aggiunge 達 (あなた達 anata-tachi, voi), l'informale -ra ら (お前ら omae-ra) ma esiste un suffisso più gentile, がた (gata).

Si usa anche: - 皆 (みな, mina), tutti che può diventare un pronome simile a "voi".

- 皆様 (みなさま, minasama), onorifico di rispetto per rivolgersi a più persone, come in una conferenza.

- 皆さん (みなさん, minasan), come minasama ma un poco meno gentile, come in una classe.

3° persona plurale

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  • 彼等 kare-ra Essi\Loro
  • 彼女達 kanojo-tachi Esse\Loro
  • この方達 kono kata-tachi Queste persone (più vicino all'interlocutore che all'ascoltatore)
  • この人達 kono hito-tachi Queste persone (inteso come umani)
  • その方達 sono kata-tachi Quelle persone (più vicino all'ascoltatore che all'interlocutore)
  • その人達 sono hito-tachi Quelle persone (inteso come umani)
  • あの方達 ano kata-tachi Quelle persone (lontano sia dall'interlocutore che dall'ascoltatore)
  • あの人達 ano hito-tachi Quelle persone (inteso come umani)

Possono essere usati anche achira,sochira,kochira e in caso di alte personalità si può usare:

  • 陛下heika:Sua Maestà
  • 殿下denka:Sua altezza
  • 閣下kakka:Sua eccellenza

Oppure rimane 先生 "Sensei" che significa maestro, dottor e si applica alla 2° e 3° persona.

Pronomi ed aggettivi possessivi

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Non esistono in giapponese e vengono resi posponendo ai pronomi の no per indicare possessione o aggettivi.

Pronomi riflessivi

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In giapponese sono sostantivi e si traducono 自分/自身/自己(solo composti) jibun/jishin/jiko

Linee guida sui riflessivi

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  • Sono universali,tutte le persone.
  • Jibun,se viene usato con i superiori,diventa gojibun ご自分。
  • Per dire da sé stesso si usa jibun de自分で。Se si usa jishin si usa de solo se é preceduto da nome pronome.
  • Per dire di se stesso si usa waga我が e non jibunno自分の。

Avverbi interrogativi

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Vanno accompagnati sempre da ga e mai da wa:

  • Chi:dare 誰 -donata どなた(gentile)
  • Cosa:nani何

Davanti ad alcune consonanti(t,d,n) cade la i e si lega alla parola,altrimenti viene considerato complemento oggetto e seguito da o.

  • Dove:dokoどこ
  • Verso dove-quale(tra due):dochiraどちら.

Quale,tra tre o più diventa dore se pronome e dono se aggettivo.

  • Quando:itsuいつ
  • perché:nazeなぜ-dōshiteどうして(dolce)

Se usato da solo si dice naze desu kaなぜですか.

  • dōどう:come.

Se si usa la forma mashōましょう cade la particella kaか.

Pronomi indefiniti

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Le posposizioni wa-ga-wo devono cadere se sono seguite da:

  • dareka/donataka qualcuno
  • nanika qualcosa
  • dokoka qualche luogo
  • dochiraka uno dei due
  • doreka uno qualsiasi
  • itsuka un giorno
  • nazeka per una ragione
  • ka dō ka se... o no
  • ikuraka un poco
  • ikutsuka alcuni(cose senza un ausiliare numerale specifico)
  • iku幾/nan何+ausiliare+kaか alcuni(con i classificatori nin人 e bon本)

Le particelle vanno prima di mo,se sono wa-ga-wo cadono

  • daremo+v.n.(verbo negativo) nessuno
  • nanimo+vn niente
  • dokomo+v.p.(verbo positivo) ovunque
  • dokomo+vn da nessuna parte
  • dochira mo+vp ambedue
  • dochira mo+vn nessuno (dei due)
  • itsumo+vp sempre
  • itsumo+vn mai

SOLO COI VP:le particelle wa ga wo cadono.

  • daredemo chiunque
  • nande mo qualsiasi cosa
  • dokodemo ovunque
  • dochirademo o uno o l'altro
  • doredemo Uno qualsiasi

interrogativi in forma te+mo

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  • nani ga...mo qualsiasi cosa(SOGGETTO)
  • nani wo...mo qualsiasi cosa(OGGETTO)
  • dokode...mo dovunque(STATO IN LUOGO)
  • itsu...mo sempre
  • donnani...mo in qualsiasi maniera
  • ikura...mo per quanto
  • dono...mo tutti quelli che
  • ...mo anche

Pronomi relativi

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Non esistono in giapponese e dunque le w:posposizioni relative corrispondono a proposizioni attributive e che precedono nome o pronome da cui dipendono,dando un'interpretazione piuttosto elastica.Il soggetto di tali proposizioni é accompagnato da が o の.Ecco qualche esempio:

  • è un fiore ・ che fiorisce in primavera:春に咲く - 花です
  • il cane - che ho comprato - era piccolo:僕が買った・犬は小さかった

Le posposizioni negative si costruiscono con l'aggettivo ない。

  • Questo è un libro - che non conosco:これは - 私が知らない - 本です

Le frasi relative vanno esaminate con molta cura perché sono molto flessibili:per esempio,shirinai hito知らない人 può significare:

  1. una persona che non conosco;
  2. una persona che non mi conosce;
  3. una persona che non sa.

Si usa anche la locuzione to iu というche è detto.Può sostituire un articolo definito o dare enfasi.È comunque molto usato.

  • La Svizzera(il paese chiamato Svizzera) è un paese piccolo:スイスという・国は小さいです