Vai al contenuto

Guida alle costellazioni/La Nave Argo e dintorni/Colomba

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Modulo precedente

Carena

Torna a

La Nave Argo e dintorni

Modulo successivo

Pittore

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Columba
Genitivo del nome Columbae
Abbreviazione ufficiale Col
Area totale 270 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 1° febbraio
Stelle più luminose della mag. 3,0 1
Stelle più luminose della mag. 6,0 44
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Columbae Phact 2,65
β Columbae Wezn 3,12
δ Columbae Ghusn al Zaitun 3,85
ε Columbae 3,86
η Columbae 3,96
γ Columbae 4,36
κ Columbae Al Kurud 4,37
ο Columbae 4,81

La Colomba è una piccola ma relativamente appariscente costellazione australe, situata poco a sud del Cane Maggiore e della Lepre e ad ovest della Nave Argo, alla quale è associata da un legame mitologico.

Caratteristiche

[modifica | modifica sorgente]

Si tratta di una costellazione di ridotte dimensioni, ma comunque abbastanza appariscente; è identificabile grazie alla sua stella principale, Phact (α Columbae), una gigante azzurra di magnitudine 2,65; le stelle dei dintorni seguono un andamento zigzagante che ricordano vagamente un uccello in volo. La parte orientale della costellazione contiene una vasta associazione di stelle di quinta e sesta magnitudine, che dalle adiacenti costellazioni del Cane Maggiore e della Poppa prosegue verso ovest; parte di queste stelle sono visibili anche ad occhio nudo, mentre le altre contribuiscono a formare un leggero alone chiaro, apprezzabile quando la Colomba è molto alta sull'orizzonte, dunque dalle regioni meridionali della Terra; la parte più occidentale di questo gruppo di astri, poco a sudovest di Phact, viene talvolta identificata con la sigla di catalogo NGC 1963.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra novembre e aprile; dall'emisfero boreale la sua osservazione è molto penalizzata e anche il periodo della sua visibilità è molto ridotto, a causa della sua declinazione moderatamente meridionale; dall'emisfero australe invece è visibile anche per più tempo, trovandosi molto a sud dell'eclittica, e costituisce una delle figure minori più caratteristiche dei cieli dell'estate australe.

Secondo la mitologia, la costellazione raffigurerebbe la colomba che venne mandata in avanscoperta subito prima che la Nave Argo attraversasse l’angusto e insidioso canale delle Simplegadi; la sua posizione a fianco della Nave Argo farebbe infatti intendere che le due figure siano legate. Tuttavia, è da notare che la Colomba venne introdotta solo in epoca moderna.

Fra le stelle meno appariscenti spicca la μ Columbae, una famosa stella fuggitiva originatasi nella regione della Nebulosa di Orione e probabilmente sospinta via da un'interazione fra il suo sistema stellare originario e un altro sistema vicino.

Stelle doppie

[modifica | modifica sorgente]
Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 34358 05h 15m 09s -36° 39′ 10″ 6,74 6,64 23,9 ar + ar
HD 44404/03 06h 19m 48s -39° 29′ 11″ 6,61 8,19 41,0 ar + r
HD 45145/58 06h 24m 01s -36° 42′ 28″ 5,75 6,7 64,8 g + g
HD 45145 AB 06h 24m 01s -36° 42′ 28″ 5,75 9,63 12,5 g + g

La Colomba contiene alcune stelle doppie con una grande separazione fra le componenti.

La HD 45145 è una stella di quinta magnitudine che presenta a oltre 1 primo d'arco una compagna di sesta grandezza; entrambe le componenti sono gialle e sono risolvibili anche con un binocolo. La primaria è poi a sua volta una doppia, con una compagna di nona grandezza risolvibile con un telescopio di piccole dimensioni.

HD 44404 e HD 44403 sono due stelle di sesta e ottava magnitudine rispettivamente, risolvibili con un potente binocolo o un piccolo telescopio.

Stelle variabili

[modifica | modifica sorgente]
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Columbae 05h 50m 33s -29° 11′ 55″ 7,8 15,0 327,62 Mireide
T Columbae 05h 19m 17s -33° 42′ 29″ 6,6 12,7 225,84 Mireide

Le uniche stelle variabili con una magnitudine massima superiore alla 8,0 sono due Mireidi, la R Columbae e la T Columbae, che in fase di massima raggiungono rispettivamente la settima e la sesta grandezza.

Oggetti del profondo cielo

[modifica | modifica sorgente]
Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 1792 05h 05m 14s -37° 58′ 48″ Galassia 10,2 5,2 x 2,6
NGC 1808 05h 07m 42s -37° 30′ 47″ Galassia 10,0 6,5 x 3,9
NGC 1851 05h 14m 06s -40° 02′ 50″ Ammasso globulare 7,1 11
NGC 2090 05h 47m 02s -34° 15′ 04″ Galassia 11,3 4,9 x 2,4
L’ammasso globulare NGC 1851 è l’oggetto più notevole della costellazione; è visibile anche con piccoli strumenti ma è di difficile risoluzione.

La Colomba giace sul bordo della Via Lattea, in direzione di una sua regione appartenente al Braccio di Orione; tuttavia non contiene oggetti interni al disco galattico. Una menzione particolare merita l’enigmatico oggetto NGC 1963: secondo il database SIMBAD si tratta di un ammasso aperto di cui però non sono forniti dati, mentre secondo altre fonti viene indicato come una galassia, probabilmente in modo errato. In uno studio, quest’oggetto viene indicato come un possibile resto di ammasso aperto, ma la sua reale esistenza è ancora dibattuta.

Fra gli oggetti la cui natura è certa, vi è l’ammasso globulare catalogato come NGC 1851 (C73). Visibile appena con un binocolo, un telescopio di 150 mm di apertura già inizia a mostrare le componenti più brillanti; tuttavia il centro dell'ammasso, esteso su 5' d'arco, è estremamente concentrato, al punto che diventa impossibile risolverlo anche con telescopi ben più grandi. Le sue componenti più luminose sono di magnitudine 10 e l’età di quest’ammasso si aggira sui 14 miliardi di anni; la sua grande età è indicata anche dalla bassissima metallicità delle sue stelle: queste contengono infatti solo 1/17 del ferro a parità di idrogeno presente nel Sole. Grazie allo studio delle variabili RR Lyrae individuate in quest’ammasso, si è determinata una distanza di circa 40.000 anni luce, a cui corrisponde un diametro reale di circa 140 anni luce.

Fra le galassie, la più brillante è la NGC 1808, una spirale barrata visibile verso il confine con la costellazione del Bulino. È individuabile attraverso un piccolo telescopio come una macchia allungata chiara verso il centro; con strumenti oltre i 200 mm di diametro si evidenziano nei suoi bracci di spirale notevoli addensamenti luminosi. NGC 1808 è effettivamente una galassia particolare, che presenta un warp molto accentuato, ossia una grande deformazione del suo disco, nel quale per altro è in atto una violentissima formazione stellare, al punto da essere considerata una galassia starburst. Probabilmente questa grande attività è dovuta all'influenza gravitazionale di altre galassie vicine, in particolare NGC 1792. La distanza dalla Via Lattea è stimata sui 39 milioni di anni luce. La NGC 1792 è invece poco meno appariscente ma forma con la precedente una coppia facile da osservare; si trova a meno di 1° dall’altra ed è osservabile anche con telescopi da 100 mm di diametro. Ha una morfologia a spirale e la sua distanza è anch’essa stimata sui 39 milioni di anni luce.