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Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Triangolo Australe

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La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Triangulum Australe
Genitivo del nome Trianguli Australis
Abbreviazione ufficiale TrA
Area totale 110 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 5 luglio
Stelle più luminose della mag. 3,0 3
Stelle più luminose della mag. 6,0 11
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Trianguli Australis Atria 1,91
β Trianguli Australis Betria 2,83
γ Trianguli Australis 2,87
δ Trianguli Australis 3,86
ε Trianguli Australis 4,11
ζ Trianguli Australis 4,90
HD 150549 5,10
κ Trianguli Australis 5,11

Il Triangolo Australe è una piccola ma brillante costellazione del profondo emisfero australe, situata a sudest del Centauro, che comprende al suo interno parte della Via Lattea.

Caratteristiche

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Si tratta di una piccola ma appariscente costellazione dell'emisfero meridionale, le cui tre stelle più brillanti, di seconda e terza magnitudine, formano un triangolo quasi equilatero; a queste si aggiungono altre due stelle di quarta grandezza, che rendono così la costellazione per certi versi simile ad un "triangolo mozzato". Si trova sul bordo meridionale della Via Lattea, nel cui chiarore appare parzialmente immersa; non contiene tuttavia campi stellari particolarmente ricchi visibili ad occhio nudo o con piccoli strumenti. La sua individuazione è facilitata dalla presenza, a nordovest, delle brillantissima coppia di stelle formata da Alfa Centauri e Hadar.

La sua stelle più brillante, Atria, è di magnitudine 1,91.

Il Triangolo Australe fu introdotto da Johann Bayer nel 1603, nel suo lavoro Uranometria, per riempire alcune aree di cielo rimaste ancora prive di costellazioni a sud dello Scorpione. La sua visibilità nel cielo notturno è limitata alle regioni dell'emisfero sud, dove si mostra per lo più circumpolare, e alle basse latitudini dell'emisfero nord, a partire dal Tropico del Cancro; grazie alla luminosità delle sue stelle principali, la costellazione è visibile anche dalle aree urbane senza difficoltà.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
T Trianguli Australis 15h 09m 37s -68° 43′ 17″ 5,9 10,0 41,3 b
HD 140483 15h 47m 54s -65° 26′ 27″ 6,48 6,52 1,9 b + g
ι Trianguli Australis 16h 27m 57s -64° 03′ 29″ 5,30 10,0 19,6 v

Le stelle doppie nel Triangolo Australe sono presenti in numero esiguo, anche a causa delle piccole dimensioni della costellazione.

Fra le poche doppie di facile risoluzione, la più semplice è la T Trianguli Australis, una stella di sesta magnitudine variabile che mostra una compagna di decima separata da oltre 40".

HD 140483 è formata da due componenti entrambe di sesta grandezza, ma con una separazione inferiore ai 2" e dunque risolvibile solo con un telescopio di almeno 80 o 100 mm di diametro.

Un'altra doppia interessante è quella di ι Trianguli Australis, dove la primaria, di magnitudine 5,3, è separata da una stellina di decima grandezza da circa 20”.

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Trianguli Australis 15h 19m 46s -66° 29′ 46″ 6,33 7,00 3,3893 Cefeide
S Trianguli Australis 16h 01m 11s -63° 46′ 36″ 5,95 6,81 6,3234 Cefeide
U Trianguli Australis 16h 07m 19s -62° 54′ 38″ 7,30 8,29 2,5684 Cefeide
X Trianguli Australis 15h 14m 19s -70° 04′ 46″ 5,02 6,4 - Nova
HP Trianguli Australis 15h 06m 07s -63° 25′ 38″ 8,2 8,6 2,7582 Eclisse

Fra le stelle variabili, spiccano per numero le Cefeidi classiche, alcune delle quali sono alla portata di piccoli strumenti.

Fra queste la più luminosa è la S Trianguli Australis, che quando è al massimo è visibile anche ad occhio nudo nelle notti più serene; il periodo di variazione è di circa 6 giorni. R Trianguli Australis è un'altra stella facile da osservare, anche se di poco meno luminosa; il suo ciclo è di poco più di 3 giorni. Meno brillante è la U Trianguli Australis, sebbene le sue escursioni di una magnitudine esatta la rendano facilmente distinguibile nel corso di due notti.

All’interno della costellazione sono state osservate alcune novae, anche se molto deboli. Nel 1978 si osservò la stella EK Trianguli Australis, una nana bianca che strappa materia da una stella compagna ed è quindi circondata da un disco di accrescimento; periodicamente la nana può subire delle violente esplosioni, così il sistema passa dalla normale magnitudine 16 fino a raggiungere la 11. Nel 2008 si è osservata un'altra nova, che ha raggiunto la magnitudine 8,4.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 5979 15h 47m 41s -61° 13′ 02″ Nebulosa planetaria 12,3 0,4
NGC 6025 16h 03m : -60° 30′ : Ammasso aperto 5,1 12
NGC 6025 è un ammasso brillante e facile da risolvere anche con un binocolo.

La costellazione, nonostante si trovi sul bordo della Via Lattea, non offre un gran numero di oggetti non stellari, anche a causa delle sue ridotte dimensioni; le polveri galattiche inoltre oscurano il cielo profondo, rendendo difficile anche l'osservazione delle galassie.

L’unico oggetto di facile osservazione è un ammasso aperto, catalogato come NGC 6025, noto anche con la sigla del Catalogo Caldwell C95. Si tratta di un ammasso piuttosto brillante, al limite della visibilità ad occhio nudo: può essere individuato infatti senza strumenti in una notte particolarmente nitida, dove si mostra di aspetto simile a una minuscola stella sfuocata; la sua posizione si individua con facilità, circa 10° ad est della brillante stella α Centauri, a nord delle stelle del Triangolo Australe. Un binocolo 10x50 è già sufficiente per risolverlo in diverse stelle nelle notti più buie; è composto da due stelle di magnitudine 7 e da una quindicina di stelle di nona, disposte lungo un asse NW-SE, che gli conferisce un aspetto particolarmente allungato. Attraverso un piccolo telescopio è pienamente risolto anche a bassi ingrandimenti. L'ammasso non sembra contenere alcuna condensazione centrale, mentre la sua forma appare notevolmente allungata in senso nord-sud; le stelle membri sarebbero circa 140, comprese tutte in un diametro di circa 15', che alla distanza di 2460 anni luce equivalgono a 11 anni luce circa. Le componenti più brillanti sono di magnitudine 7 e sono, come visto, ben visibili anche con un binocolo. L'età dell'ammasso è stimata sui 90 milioni di anni, ossia un'età non troppo diversa da quella delle Pleiadi.

Nella costellazione si osservano anche alcune nebulose planetarie, ma sono tutte assai deboli; la più luminosa è NGC 5979, di magnitudine 12,3 e visibile a poca distanza dall’ammasso aperto precedente.

Fra le galassie, tutte anch’esse molto deboli, vi è una coppia di galassie interagenti nota come ESO 69-6; le loro spirali appaiono fortemente alterate e presentano due lunghe code formate dalle stelle e dal gas strappato dalla reciproca attrazione gravitazionale. La loro distanza si aggira sui 600 milioni di anni luce.