Costigiola/Percorso 01
Il bosco ceduo
[modifica | modifica sorgente]C'è bosco e bosco. In Italia i boschi originari - cioè quelli cresciuti spontaneamente e non modificati dall'uomo - sono ormai rarissimi; la maggior parte dei boschi, invece, viene sfruttata più o meno intelligentemente dall'uomo; naturalmente essi sono molto diversi tra di loro per estensione, per come sono curati e soprattutto per la fascia climatica in cui si trovano.
La base scout di Costigiola è tutta circondata da boschi; la maggior parte dei 7,5 ettari di terreno che il Comune di Monteviale le ha assegnato sono ricoperti da alberi e piante di diversa altezza e dimensione. Si tratta in prevalenza di bosco ceduo, cioè di un bosco che è stato e ancora viene tagliato periodicamente (di solito ogni 10/30 anni) e che a seguito del taglio si rigenera grazie all'emissione di polloni, cioè di nuovi tronchi che rinascono dalla ceppaia. Il bosco perciò si rigenera prevalentemente per via vegetativa (cosiddetta agamica) e solo in piccola parte - dove non viene pulito il sottobosco - per seme (via sessuata o gamica).
Ti chiederai: perché qui il bosco non viene tenuto a fustaia, perché non viene cioè curato di più, lasciando che gli alberi crescano in altezza e si ingrossino? Nelle nostre zone e nelle piccole proprietà, i contadini e i piccoli proprietari avevano bisogno ogni anno di legna da ardere e di paleria di sostegno, per ottenere i quali è più utile una gestione del bosco a ceduo.
A Costigiola vi sono quindi boschi cedui di latifoglie.
Il bosco ceduo a nord-est della base
[modifica | modifica sorgente]Nella mappa qui accanto hai dei suggerimenti per scoprire il bosco ceduo che si trova a nord-est della base scout, compreso fra la strada di accesso (via Baden-Powell, dal parcheggio alla sbarra), il prato superiore - che è il risultato di un vecchio disboscamento - e il prato inferiore, in basso verso sud-est.
Questo bosco è composto prevalentemente da piante di roverella, orniello, acero campestre, carpino nero, che forniscono tutte un'eccellente legna da ardere. Non si trova invece il castagno, che ama un pH acido, mentre qui il terreno è calcareo e con scarso humus.
In questi ultimi anni il bosco non è stato molto curato, per cui si è sviluppato anche un fitto sottobosco di pungitopo, tamaro, vitalba - per non parlare dell'edera che avviluppa gli alberi - che rende sempre più difficile camminare al di fuori dei sentieri.
Il percorso
[modifica | modifica sorgente]1.0. Puoi iniziare partendo dal cerchio dell'altare, una piccola radura circondata da roverelle e ornielli, che durante l'inverno e in primavera è coperta da un tappeto di foglie secche. Sul lato ovest della radura ci sono anche degli alberelli di biancospino e un piccolo tappeto di scotano.
1.1. Prendi il sentiero (dal punto 1 al punto 2 della mappa) che attraversa il bosco, scendendo verso nord-est fino alla strada; se osservi bene troverai tutte le piante ricordate qui sopra. A metà del percorso, fai una deviazione verso destra che ti porta fino al prato incolto che passa sottolineata elettrica, dove le piante vengono appositamente tagliate per non interferire con i fili. Vicino alla biforcazione c'è anche il rudere di una vecchia torretta.
2.0. Quando arrivi sulla strada, osserva che il tipo di vegetazione cambia: trovi degli arbusti di dondolino e, dall'una e dall'altra parte della strada, piante di nocciòlo.
3.0. Risali la strada, bordata da elleboro verde per una quarantina di passi e, sulla sinistra, trovi l'imbocco del sentiero B, all'inizio del quale puoi osservare una macchia di aglio orsino.
3.1. Continua attraversando il bosco; camminando in salita apprezzerai meglio il sottobosco di pungitopo, liane di vitalba
4.0. In breve, sbucando all'aperto tra alberelli di corniolo, arriverai presso il cerchio di bivacco, proprio vicino a due alberi piantati, di bagolaro e di olivo.
3.2. Se invece vorrai continuare lungo la strada in salita fino alla sbarra, potrai osservare il muro a secco, lungo parecchie decine di metri, in parte originario e in parte rifatto qualche anno fa, che delimita il bosco e sostiene il terreno perché non frani sulla strada.
In inverno
[modifica | modifica sorgente]Prendi le schede di: acero campestre, bagolaro, biancospino, carpino nero, edera, muro a secco, nocciòlo, olivo, orniello, pungitopo, primula, roverella, scotano, vitalba.
In primavera
[modifica | modifica sorgente]Prendi le schede di: acero campestre, aglio orsino, bagolaro, biancospino, carpino nero, edera, elleboro verde, muro a secco, nocciolo, olivo, orniello, pungitopo, roverella, scotano, tamaro, vitalba.
In estate
[modifica | modifica sorgente]In autunno
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