Disturbi mentali/Disturbi dello spettro schizofrenico/Il disturbo delirante (paranoia)

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Indice del libro

Il disturbo delirante (paranoia)[modifica]

Nei libri di psichiatria meno recenti questo disturbo veniva indicato col termine paranoia, parola di origine greca che per molto tempo ha indicato quasi ogni disturbo psichiatrico.

  • Non ci sono alterazioni dell'orientamento, della memoria e dell'affettività,

mentre c'è la manifestazione del delirio in cui i temi di grandezza e di persecuzione sono pressoché costanti.

Eziologia[modifica]

Non esiste una ipotesi eziologica unitaria, solo alcuni studi suggeriscono uno specifico fattore genetico.

  • Freud ha indicato nella proiezione il principale meccanismo di difesa della paranoia e riteneva che una tendenza omosessuale negata alla coscienza fosse alla base del processo.

Epidemiologia[modifica]

questa malattia è estremamente rara: 0,03% della popolazione.

Sintomatologia clinica[modifica]

Esordio tardivo (40-50 anni) con maggiore incidenza per le donne e in genere sono individui ben adattati socialmente e non di rado di basso livello culturale.

  • È caratterizzato da idee deliranti insidiose e gradualmente pervasive, da idee di riferimento e da idee prevalenti; spesso l'isolamento sociale o un evento traumatico segnano l'inizio di questa patologia.
  • L'umore è generalmente alterato (euforico per delirio di grandezza, depresso per un delirio persecutorio).
  • Nella maggior parte dei pazienti manca la coscienza della malattia e sono familiari, polizia o persone dell'ambiente di lavoro a portarli dallo psichiatra.
  • Insieme al delirio possono presentarsi comportamenti aggressivi nei confronti dei presunti persecutori e allora deve esser preso in considerazione il ricovero.
Delirio persecutorio[modifica]

esser vittima di un complotto, calunniato, perseguitato, osservato, controllato in qualche maniera, avvelenato.

Delirio erotomanico[modifica]

essere amato da una persona generalm. di livello sociale più elevato o famosa; per questo il paziente tenta ogni strada per entrare in contatto con l'amato/a: telefonate, lettere, regali, fino all'intrusione in casa.

Delirio di grandezza[modifica]

convinzione di avere qualche talento misconosciuto o di aver fatto un'importante scoperta.

Delirio di gelosia[modifica]

la persona è convinta dell'infedeltà del partner e ricerca e trova "conferme" del tradimento ovunque. Tenta in ogni modo di strappare la confessione al partner e attua rimedi contro la sua supposta infedeltà restringendone l'autonomia o assoldando investigatori.

  • Può giungere ad atti violenti nei confronti del partner o del presunto amante.
  • Spesso è una complicanza dell'alcolismo cronico.
Delirio somatico[modifica]

convinzione di maleodorare o la certezza di essere infestato da insetti o parassiti, o di avere certe parti del corpo estremamente brutte, deformi o malfunzionanti.

Delirio di negazione (sindrome di cotard)[modifica]

negazione del sé e del proprio corpo, del mondo e del futuro. Quando il quadro si instaura del tutto può insorgere un DELIRIO DI IMMORTALITA' con la negazione del tempo e di Dio.

Illusione del sosia (sindrome di capgras)[modifica]

convinzione delirante che persone o ambiente non siano veramente loro, ma sosia che, come impostori, ne assumono ruolo e comportamenti.

Diagnosi[modifica]

Per il DSM IV il disturbo delirante si fonda sulla presenza di deliri della durata di almeno 1 mese.

Diagnosi differenziale[modifica]

per farla dalle altre patologie, bisogna tener presente che qui non ci sono le allucinazioni, i sintomi di primo rango, la perplessità, il delirio è tipicamente non bizzarro e non c'è appiattimento affettivo.


Terapia[modifica]

uso di antipsicotici con particolare attenzione alla scelta del farmaco e alla modalità di somministrazione: spesso si ricorre ai preparati depot o alla somministrazione con astuzia (un neurolettico viene presentato come un ricostituente) proprio perché mancando la consapevolezza della malattia, i soggetti spesso non sono disposti a sottoporsi a una cura.

  • Stabilire una relazione terapeutica di fiducia con il paziente è davvero un compito arduo.