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Disturbi mentali/Disturbi dello spettro schizofrenico/La schizofrenia/Sintomatologia

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Indice del libro

Si distingue in 3 fasi:

prodromica : l’esordio è spessissimo insidioso e caratterizzato soprattutto da disturbi cognitivi. Le difficoltà cognitive sono vissute soggettivamente e rappresentano la perdita di controllo dei processi del pensiero. Vari studi si sono concentrati sui segni presenti nella fase prodromica della schizofrenia. In Germania il gruppo di ricerca di Huber ha scoperto, attraverso studi longitudinali di pazienti schizofrenici, la presenza di sottili disturbi autopercepiti soggettivamente relativi a varie aree di funzionamento, soprattutto quella cognitiva ed interpersonale. Huber ha chiamato tali disturbi sintomi di base, ed essi caratterizzano le fasi pre-psicotiche e post-psicotiche della malattia. Il rilevamento di tali sintomi non può essere fatto attraverso il rilievo di segni comportamentali (come per i sintomi positivi e negativi della schizofrenia), ma può essere soltanto effettuato dal paziente stesso, ancora capace di auto-osservazione; per lo scopo sono state sviluppate delle scale cliniche, tra cui la BSABS e l'FBF (quest'ultima compilata dal paziente stesso) sono le più utilizzate in Europa. I sintomi di base, quindi, rappresenterebbero la percezione soggettiva della vulnerabilità schizofrenica, e risultano estremamente importanti per la prevenzione della schizofrenia e per la riabilitazione.

Esordio : quello acuto serve generalm. per poter fare la diagnosi. *C’è un’angosciosa condizione preparatoria con umore o stato d’animo delirante, una sensazione difficilmente comunicabile di modificata relazione tra sé e il mondo. *L’età dell’esordio è molto giovanile (dopo i 30 anni è rara). Dalla perplessità che la relazione con il mondo non è più la stessa, si passa al successivo autoriferimento dove ogni cosa smette di essere indifferente e viene psicoticamente autoriferita. *Compaiono così i primi sintomi schizofrenici (quelli di primo rango). Alcuni pazienti all’insorgenza della patologia possono apparire normali nell’abbigliamento, nella mimica, nei comportamenti e anche nel linguaggio (stranezza e bizzarria non devono aiutare nella diagnosi). *Sono frequenti il ritiro sociale e l’evitare relazioni (come depressione), mentre altre volte prevale l’inadeguatezza dell’affettività con risatine fatue immotivate. *Il linguaggio può essere da vago e evasivo fino alla schizofasia (linguaggio totalmente dissociato). *Di fondamentale significato diagnostico è il disturbo del pensiero che si manifesta con alterazioni della forma o con impoverimento di idee. *L’esperienza delirante tipica delle forme paranoidee può manifestarsi in vari modi: centrale è l’idea di essere influenzato, di essere cioè oggetto di un’azione di solito nociva, che dal mondo passa direttamente nel proprio corpo, nei propri pensieri o sentimenti. *Altri aspetti del delirio sono le percezioni deliranti per cui ad es. il telefono dà il segnale di occupato e questo vuol dire che Tizio mi vuole uccidere. *Temi frequenti sono quelli di persecuzione e di grandezza. Ciò che caratterizza l’esperienza delirante schizofrenica è la perdita dei “confini” che delimitano l’autocoscienza di essere una persona:il soggetto non distingue più tra interno ed esterno e quindi sente i pensieri altrui o è convinto che gli altri sentano i suoi. *Le allucinazioni visive sono più frequenti in situazioni confusionali, *quelle uditive sono varie e vengono riferite come disturbo, rumore fastidioso, frammenti di parole o di musica, ma anche come conversazioni… si presentano certe volte come sonorizzazione o eco del pensiero, che successivamente diventa commento o comando. *I disturbi motori sono caratteristici della forma catatonica (rara): tra i più frequenti è il “cuscino psichico” per cui la testa del paziente rimane un po’ sollevata dal materasso come se avesse un cuscino sottostante che la sostiene. *Quando un paziente inizia un movimento e successivamente lo interrompe senza portarlo a compimento per iniziarne un altro, si parla di ambitendenza (può anche essere presente una ubbidienza automatica). Naturalmente non tutti i pazienti presentano l’intero corteo dei sintomi descritti. *Uno studio dell’oraganizzaz. Mondiale della sanità ha raccolto la frequenza dei sintomi schizofrenici acuti:

SINTOMI

FREQUENZA

Perdita di consapevolezza

97

Allucinazioni uditive

74

Idee di riferimento

70

Sospettosità

66

Appiattimento, inadeguatezza affettiva

66

Voci che parlano al paziente

65

Umore delirante

64

Delirio di persecuzione

64

Alienazione del pensiero

52

Sonorizzazione del pensiero

50

lungo termine: La sintomatologia a lungo termine quando si instaura, è spesso segnata dal predominio dei sintomi negativi: riduzione dell’attività, perdita di iniziativa, riduzione dei contatti, difficoltà nei rapporti sociali, apatia. *In generale nella schizofrenia l’orientamento nel tempo e nello spazio si mantiene normale, ma è comune una diminuzione dell’attenzione o della concentrazione. *Le capacità che risultano più danneggiate sono la volontà e la progettualità. *Ovviamente con l’introduzione degli psicofarmaci e la modificazione dell’assistenza si è notato un cambiamento nella sintomatologia della fase di stato. *Frequentemente si ha solo una diminuzione delle prestazioni del soggetto rispetto alla fase di vita precedente il disturbo, con un adattamento sociale e lavorativo di livello più basso e una riduzione della cura di sé.

Comportamenti caratteristici dei pazienti schizofrenici cronici:

Frequenza

%

Ridotta socialità

74

Riduzione dell’attività

56

Riduzione della conversazione

54

Riduzione degli interessi

50

Rallentamento

48

Iperattività

41

Idee bizzarre

34

Demoralizzazione

34

Comportamenti bizzarri

34

Ridotta cura personale

30

Posture o movimenti bizzarri

25

Minacciosità e violenza

23

Comportamento socialmente imbarazzante

8

Comportamento sessuale bizzarro

8

Tentativi di suicidio

4

Incontinenza

4