Interlingua/Teoria/Le varianti e i loro prototipi
4. Le varianti ed i loro prototipi
[modifica | modifica sorgente]Una cosa è determinare quali parole debbano essere considerate parte del vocabolario internazionale, altra cosa è determinare la forma nella quale esse debbono normalizzate. La lingua d'origine di una data parola internazionale non ci è d'aiuto per risolvere questo problema. Per esempio, la parola tedesca "Statistik" e la parola inglese "penicillin" (tedesche e inglesi in origine) sarebbero, se continuassero ad essere scritte in questo modo nella lista di parole d'am pia diffusione, ancora prettamente tedesche ed inglesi, e quindi non "internazionali". La loro forma deve essere quindi "internazionalizzata", cioè normaliz zata o standardizzata sulla base delle loro varianti che troviamo nelle lingue nazionali. I prototipi risultanti non sono né inglesi, né tedeschi, né greci, né la tini: la loro forma è tale da essere subito riconoscibile da parte del locutore di qualunque lingua.
Né la parola tedesca Statistik, né naturalmente l'inglese statistics, né la francese statistique possono essere considerate internazionali. Nel vocabolario interna zionale questa parola deve essere rappresentata da una forma da cui Statistik, statistics, statistique siano varianti determinate dalle peculiarità idiosincratiche rispettivamente del tedesco, dell'inglese e del francese. Il procedimento di normalizzazione delle forme variabili delle parole internazionali, al fine di giungere al prototipo standardizzato non potrà essere assimilato ad un'unica metodologia verificabile, valida per ogni caso, a meno che le varianti stesse, e quindi le lingue da cui provengono, abbiano una base comune su cui possano essere fondati i principi della normalizzazione stessa.
Le lingue romanze hanno una tale base comune nel latino. Esse inoltre rappresentano il più potente centro d'irradiazione di parole internazionali. Sono quindi da considerare come importanti depositi in cui la ricerca può svolgersi in modo molto promettente.