Immagini interpretative del Gesù storico/Conclusioni 2
Conclusioni
[modifica | modifica sorgente]L'immagine cinica presentata da Mack e Downing deve essere tenuta presente nella costruzione di un'immagine del Gesù storico. È interessante notare come i loro approcci ampiamente diversi producano gli stessi risultati.
Mack si è concentrato sul Regno di Dio come entità sapienziale che è stata successivamente interpretata secondo linee apocalittiche. Classificando così il Vangelo di Marco come un'apocalisse e mostrando come lo sia diventato reinterpretando il pensiero sapienziale, Mack ha stabilito Gesù come cinico. La forza di Downing sta nelle evidenti correlazioni tra i testi cinici e quelli cristiani. Percepisce un filone cinico che attraversa l'intera tradizione e sostine che questo filone ebbe la sua origine in Gesù.
Sanders (1992) ha espresso critiche contro Mack e Downing. L'ipotesi cinica si basa sul presupposto che l'ellenismo abbia avuto una grande influenza in Galilea. Sanders ha attaccato questa ipotesi e ha sostenuto che l'influenza dell'ellenismo non era così diffusa in Galilea. Ciò significava che Gesù non avrebbe scelto un modello ellenistico per il suo operato (Sanders 1992:6). Ha inoltre opposto Downing riguardo alla sua supposizione che i primi seguaci di Gesù fossero cinici erranti. Sanders sostiene che la comunità di Gerusalemme non si adattava a questo schema. Comprensibilmente dà una spiegazione escatologica per la povertà e la condotta sociale dei primi cristiani (Sanders 1992:6).
Anche Tuckett (1989:349-376) ha criticato sia Mack che Downing. Si concentra sul genere di Q e differisce dal presupposto che Q fosse una scrittura cinica. La sua spinta principale è diretta contro i paralleli tra Q e i cinici citati da Downing. Solleva obiezioni contro alcuni degli autori che Downing ha definito cinici (Tuckett 1989:351). In primo luogo, mette in guardia sull'uso di scrittori come Musonio Rufo, Seneca ed Epitteto al di fuori di 3:12, che erano stoici. Allo stesso modo mette in dubbio l'uso di Dione sulla base del fatto che egli tornò dall'esilio e cessò di essere un filosofo errante.
Ulteriori problemi con il materiale cinico sono causati dalla datazione. Tuckett (1989:355) accetta che le epistole ciniche possano essere datate all'incirca nello stesso periodo dell'inizio del movimento cristiano. Potrebbero quindi rivelarsi preziose. Molte delle altre fonti provengono da una fase successiva. Le Vite di Diogene Laerzio sono solitamente datate al terzo secolo sebbene presumibilmente abbia usato materiale precedente. Anche Dione (82 e.v.) ed Epitteto (55-135 e.v.) pongono problemi quanto alla legittimità del loro utilizzo per illuminare l'inizio o la metà del I secolo.
Le ipotesi di Sanders e Tuckett, così come quelle di Mack e Downing, si riducono a una situazione aut aut. Entrambi devono dimostrare che i seguaci di Gesù hanno continuato esattamente il suo stile di vita e le sue opinioni. Tuttavia, come abbiamo visto, le loro opinioni su questo stile di vita differiscono perché considerano il rispettivo quale unico filone interpretativo di Gesù. E se i seguaci di Gesù provenienti da contesti diversi evidenziassero aspetti diversi della vita di Gesù, li reinterpretassero a modo loro, dando così origine a diversi filoni di cristianesimo? (cfr. Robinson e Koester 1979).
Vorrei proporre un'ipotesi altrettanto plausibile di quella di Downing: perché i Vangeli venissero scritti in greco ci deve essere stata una grande influenza ellenistica nei luoghi del loro inizio. Per lo stesso motivo si potrebbe anche sostenere che i loro destinatari fossero in gran parte ellenizzati. Abbiamo così un Gesù ebreo ellenistico interpretato dagli ellenisti. Queste persone avrebbero conosciuto i cinici. Avevano una tradizione che veniva dalla Palestina e parlava di un ebreo. Poteva ben essere possibile per queste persone interpretare come cinico una figura che assomigliava a un insegnante cinico in molti modi. Il lavoro di Van den Heever (1993) sottolinea che ogni luogo aveva i suoi santoni. Erano conosciuti con nomi diversi e non erano repliche precise l'uno dell'altro, ma avevano lo stesso impatto sulle persone nelle loro comunità. In questo modo un chassid ebreo poteva essere facilmente interpretato dagli ellenisti come un saggio cinico. Questo non era un cambiamento intenzionale della persona di Gesù per adattarlo alle loro opinioni, ma un risultato naturale di persone che interpretavano la vita di un'altra persona in termini che potevano capire.
Questa ipotesi è plausibile quanto quella di Downing. Ha il vantaggio, però, di vedere Gesù come parte del suo ambiente. Apre ulteriormente la possibilità di capire perché c'erano così tanti punti di vista diversi su chi fosse Gesù.
Per approfondire, vedi Serie cristologica. |