Flora italiana/Magnoliopsida o Dicotiledoni
Le grandi divisioni del mondo delle Piante
[modifica | modifica sorgente]Concetti generali
[modifica | modifica sorgente]Anche per chi è inesperto di biologia, esistono distinzioni fondamentali che bisogna imparare a riconoscere a colpo d'occhio.
Con gli animali, ci siamo più abituati. Chi confonderebbe un uccello con un pesce? E tuttavia anche con gli animali ci sono casi che richiedono un po' d'attenzione: a prima vista un delfino (che respira aria e allatta i cuccioli) potrebbe essere attribuito al gruppo dei pesci.
Allo stesso modo, bisogna esercitare l'occhio per cogliere subito alcune distinzioni fondamentali nel mondo delle piante:
- Piante senza fiori:
- quelle che Linneo chiamò Crittogame, che si riproducono per mezzo di spore, non hanno fusti legnosi, non producono frutti (p.es. le felci, i muschi)
- le Gimnosperme, nelle quali il seme non si forma all'interno di un ovario ma è nudo; mancano i fiori e nei frutti il seme è parzialmente scoperto; un esempio sono le pigne, dove il pinolo non è circondato completamente dal rivestimento legnoso
- Piante con fiori (le Angiosperme, che producono veri fiori e veri frutti):
- le Magnoliopsida o Dicotiledoni, nelle quali il seme contiene due cotiledoni, cioè due foglie embrionali (il primo germoglio presenta appunto due foglioline, molto diverse dalle altre che verranno poi)
- le Liliopsida o Monocotiledoni, nelle quali il seme contiene una sola foglia embrionale
Consigli per distinguere Angiosperme e Gimnosperme
[modifica | modifica sorgente]Le gimnosperme sono tutte piante legnose (alberi o arbusti). Quindi erbe e rampicanti sono certamente angiosperme.
La presenza di fiori evidenti e ben formati indica l'appartenenza della pianta alle Angiosperme. Invece, l'assenza di fiori non porta a conclusioni chiare; i fiori possono mancare perché non è la stagione giusta o perché la pianta è troppo giovane o malata; i fiori possono anche essere presenti eppure non essere riconosciuti, perché privi di colore, privi di petali o troppo piccoli. Quando i fiori si presentano con forme ridotte o anomale, bisogna approfondire, perché molte Gimnosperme presentano strutture (sporofilli) che possono essere scambiate a prima vista per infiorescenze.
Per quanto riguarda i frutti, le Gimnosperme presentano frutti con semi scoperti, ma in alcune di esse il frutto subisce delle trasformazioni e finisce per chiudersi attorno al seme. Ciò accade p.es. per il ginepro, il tasso e il Ginkgo. Viceversa, i frutti legnosi degli ontani sembrano piccole pigne, ma gli ontani sono angiosperme.
Le foglie di tutte le gimnosperme presenti naturalmente in Italia sono aghiformi (p.es. pini, abeti) o squamiformi (p.es. cipressi). Esistono però anche in Italia gimnosperme ornamentali che hanno foglie di tipo diverso, in particolare il Ginkgo e le Cicadacee.
Consigli per distinguere Dicotiledoni e Monocotiledoni
[modifica | modifica sorgente]Il nome di questi due gruppi fa riferimento alla presenza di foglie embrionali nei semi.
Di solito, per distinguere i due gruppi è conveniente usare un criterio statistico. Ci sono infatti altre caratteristiche, più facili da osservare, che sono statisticamente comuni in uno dei due gruppi e rare nell'altro:
- portamento: le Monoticoledoni non sono mai veri alberi; di solito sono erbe, ma nei pochi casi in cui raggiungono altezze notevoli hanno sempre aspetto particolare (palme, banani, alcune agavacee ecc.);
- fusto: il fusto delle Monocotiledoni di solito è cavo (come nei bambù), normalmente diritto e suddiviso da nodi;
- calice e corolla: i fiori delle Monocotiledoni non hanno una chiara distinzione tra corolla e calice; si noti che non vale il contrario: esistono Dicotiledoni nelle quali manca il calice o manca la corolla;
- numero di petali: nelle Monocotiledoni i petali (più esattamente "tepali") sono normalmente 6 o più raramente 3; le Dicotiledoni hanno solitamente fiori con 4 o 5 petali, anche se ci sono molte eccezioni (quelle che hanno 3 o 6 petali possono essere confuse, da questo punto di vista, con le Monocotiledoni);
- foglie: le Monocotiledoni hanno foglie quasi sempre strette e allungate e sempre con nervature parallele; le Dicotiledoni presentano foglie di molte forme diverse, con nervature ramificate.
La suddivisione delle Dicotiledoni
[modifica | modifica sorgente]La classe delle Dicotiledoni si divide in un certo numero di sottoclassi.
La suddivisione originariamente proposta da Linneo è stata sostituita nel corso del tempo da altre suddivisioni. In tempi recenti, sono stati adottati criteri basati sulla storia evolutiva delle piante. Non è stata però mai raggiunta unanimità tra gli specialisti.
Qui non è possibile approfondire l'argomento. Seguiremo Takhtajan, avvisando che non è l'unica scelta accolta dagli scienziati moderni.
Secondo la nostra fonte, le Dicotiledoni comprendono otto sottoclassi:
- Magnoliidae, che prende nome dalla Magnolia
- Ranunculidae, che prende nome dal Ranuncolo
- Hamamelidae, che prende nome da un alberetto americano (Hamamelis) e comprende tra gli altri il Faggio
- Caryophyllidae, che prende nome dal Garofano (Caryophyllus, nome scientifico oggi considerato invalido e sostituito da Dianthus)
- Dilleniidae, che prende nome dalla Dillenia, albero tropicale, e comprende tra altre specie la Primula
- Rosidae, che prende nome dalla Rosa
- Asteridae, che prende nome dall'Astro (Aster) e comprende tra le altre specie la Margherita
- Lamiidae, che prende nome dal genere Lamium (falsa ortica) e contiene tra le altre specie la Bocca di Leone
Vedi anche
[modifica | modifica sorgente]Per avere maggiori informazioni sulle Dicotiledoni, rimandiamo alla voce Magnoliopsida di wikipedia.