Flora italiana/Magnoliopsida o Dicotiledoni/Primulali Violali e affini
Ebenacee
[modifica | modifica sorgente]Le Ebenacee sono piante legnose (alberi e arbusti) che hanno una grandissima importanza nei climi tropicali. Non appartengono però alla flora spontanea italiana: sul nostro territorio sono rappresentate solo da poche specie coltivate, tutte del medesimo genere:
- Diospyros, il cachi o albero del loto.
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I frutti di D.kaki, i cachi, vengono raccolti solitamente nel tardo autunno
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L'albero di cachi è considerato anche ornamentale per la persistenza dei frutti dopo la caduta delle foglie
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Foglie e fiori di D.kaki
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I frutti di D.lotus (albero del loto o albero di Sant'Andrea) sono piccoli e maturano d'estate
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D.lotus è coltivato per ornamento e occasionalmente inselvatichito in qualche località del Centro-Nord
Stiracacee
[modifica | modifica sorgente]Le Stiracacee sono una piccola famiglia di alberi e arbusti dei climi caldi (temperati o tropicali). In Italia è rappresentata da un solo genere:
- Styrax, lo storace (1 specie, limitata a Lazio e Campania)
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Styrax officinalis, lo storace, è un arbusto a portamento cespuglioso
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I fiori di storace sono molto profumati
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Lo storace, pianta asiatica diffusa anche nei Balcani, è presente in Italia solo a quote collinari nel Lazio e nella Campania - in particolare sui monti Lucretili[1]
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I frutti di storace contengono un unico grosso seme ciascuno
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Foglie e frutti di storace (non si confondano le foglie ovate dello storace con quelle triangolari di un rampicante che vi è cresciuto sopra)
Primulacee
[modifica | modifica sorgente]Le Primulacee sono un'importante famiglia di piante erbacee diffuse in tutti i cinque continenti. Contano una cinquantina di generi e oltre 2000 specie (ma questi numeri variano fortemente a seconda degli autori).
Caratteristiche generali
[modifica | modifica sorgente]Le Primulacee sono tutte piante erbacee.
Le Primulacee italiane hanno le seguenti caratteristiche:
- erbe, più spesso perenni
- foglie di solito semplici, in alcune specie riunite in rosette basali, in altre distribuite lungo il fusto (alterne o opposte)
- fiori dotati di calice e corolla, regolari (attinomorfi) con qualche eccezione
- sepali e petali saldati tra loro almeno alla base (fiori gamopetali e gamosepali)
- petali di solito in numero di 5; in poche specie sono di meno o di più
- il frutto è normalmente una capsula
- radici spesso rizomatose o tuberose.
Primulacee italiane
[modifica | modifica sorgente]In Italia sono presenti, allo stato spontaneo, i seguenti generi:
- Anagallis, il mordigallina o centonchio (o anche bellichina) (6-7 specie) (*)
- Androsace (diverse specie)
- Asterolinon, il lino stellato (1 specie) (*)
- Coris (1 specie) (*)
- Cortusa (1 specie, limitata al Nord)
- Cyclamen, il ciclamino (3 specie) (*)
- Hottonia (1 specie)
- Lysimachia, la mazza d'oro (circa 5 specie) (*)
- Primula, la primula (diverse specie)
- Samolus, il lino d'acqua (1 specie)
- Soldanella, la soldanella (circa 5 specie)
- Trientalis (1 specie) (*)
- Vitaliana (1 specie)
(*) I generi indicati con l'asterisco sono attribuiti da alcuni autori a una famiglia separata, le Mirsinacee
Nota. Non c'è totale accordo tra gli scienziati su alcuni generi e sui relativi confini (p.es. Anagallis e Lysimachia). Qui abbiamo seguito Flora Italiana di L.Rignanese,[2] tenendo presente anche Flora Europaea.[3]
Chiave di riconoscimento delle Primulacee italiane
[modifica | modifica sorgente]piante acquatiche: Hottonia piante terrestri: * fiori nettamente irregolari (zigomorfi): Coris * fiori regolari (attinomorfi) o quasi: ** foglie molto strette, quasi aghiformi: Vitaliana ** foglie inserite tutte alla base del fusto: *** foglie cuoriformi almeno all'attaccatura del picciolo: **** fiori con petali ripiegati all'indietro: Cyclamen **** fiori con petali non ripiegati all'indietro: Soldanella, Cortusa *** foglie con attaccatura di altra forma: Primula, Androsace(*) ** foglie inserite anche lungo il fusto: *** fiori con 7 petali: Trientalis *** fiori con 4 petali: Anagallis(*) *** fiori con 5 petali: **** corolla più piccola del calice: Asterolinon **** corolla grande almeno quanto il calice: ***** foglie addensate lungo il fusto: Androsace(*) ***** foglie non addensate: Samolus, Lysimachia, Anagallis(*)
(*) Generi presenti in due punti della chiave.
Principali Primulacee italiane
[modifica | modifica sorgente]Anagallis
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Anagallis arvensis (mordigallina o centonchio o centocchio) è diffuso in tutta Italia, isole comprese
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Dettaglio di fiori e foglie di A.arvensis (sin.: Lysimachia arvensis)[4]
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A.crassifolia (sin. L.tyrrhenia) è un'erba propria del Mediterraneo occidentale (cresce in Marocco, Spagna, Portogallo, Francia); in Italia si trova solo in Sardegna
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A.foemina (sin. L.foemina), il centonchio azzurro, cresce in tutta Italia, isole maggiori comprese
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Frutti di Anagallis (qui A.foemina)
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La piccola Anagallis minima è una pianta cosmopolita, presente in Italia a macchia di leopardo dal Nord al Sud
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Anagallis monelli vive, oltre che nella penisola iberica, in Sicilia e in Sardegna
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Anagallis tenella è un'erba palustre limitata, in Italia, al centro-nord (+ Sardegna)
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A.tenella si presta a essere usata come pianta ornamentale (qui la cultivar "Studland")
Coris, Cortusa
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Androsace, Vitaliana
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Vitaliana primuliflora (sin.Androsace vitaliana) in Italia cresce solo sulle Alpi e sull'Appennino Centrale, al di sopra dei 2000 m
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V.primuliflora è un endemismo alpino-pirenaico: cresce solo sulle Alpi e sui Pirenei (+ Appennino centrale)
Asterolinon, Hottonia, Samolus
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Ciclamino
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Il ciclamino delle Alpi (C.purpurascens) cresce in tutta l'Italia settentrionale e in Sardegna e fiorisce sul finire dell'estate
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I ciclamini tipicamente prediligono l'ambiente del sottobosco
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Il ciclamino napoletano (C.hederifolium) è il ciclamino più diffuso in Italia (dalle Alpi alla Sicilia, compresa la Sardegna)
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A differenza delle due specie precedenti, il ciclamino primaverile (C.repandum) fiorisce in primavera
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Il ciclamino primaverile (qui una varietà ornamentale: Silver) è diffuso in natura nell'Italia peninsulare e insulare; manca al Nord
Lysimachia, Trientalis
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T.europaea (sin. Lysimachia europaea) in Italia è limitata alla Lombardia e al Trentino, tra 800 e 2000 m
Primula
[modifica | modifica sorgente]PRIMULE AD AMPIA DIFFUSIONE
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La primula orecchia d'orso (P.auricula) è diffusa sulle Alpi e sull'Appennino (a sud fino alla Campania)
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La primula maggiore (P.elatior), ampiamente diffusa in Europa, in Italia è limitata al centro-nord
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La primula farinosa (P.farinosa), diffusa in una vastissima parte d'Europa, dalla Spagna alla Russia, in Italia è spontanea solo lungo l'arco alpino, dalla Liguria al Friuli (anche in pianura)
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Altra primula ampiamente distribuita a nord delle Alpi, la primula di Haller (P.halleri) è limitata in Italia all'arco alpino, Liguria esclusa, e solo sopra i 1500 m
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Il vasto areale della primula minima (P.minima), che copre gran parte dell'Europa centro-orientale, è limitato in Italia al Nord-est e alla Lombardia (sopra i 1300 m)
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La primavera o primula odorosa (P.veris) in Italia cresce al Nord, al Centro e in Campania
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Frutti di P.veris
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La primula comune (P.vulgaris sin. P.acaulis) cresce in tutte le regioni italiane comprese le isole maggiori, sia in pianura che in montagna
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Esistono moltissime varietà ornamentali di primula (in questo caso varietà di P.vulgaris)
ENDEMISMI ALPINI
Un certo numero di primule cresce esclusivamente in alcune aree delle Alpi (e/o dell'Appennino Settentrionale). L'asterisco (*) indica le specie che crescono, oltre che sulle Alpi, anche sui Pirenei (endemismi alpino-pirenaici).
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La primula di Allioni (P.allionii) è endemica di una ristretta area delle Alpi Occidentali, tra Piemonte e Francia
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P.daonensis è endemica delle Alpi Centrali (non solo però della val Daone, che le ha dato il nome)
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La rara P.glaucescens (qui fotografata in un giardino botanico) è endemica delle Prealpi Lombarde, fino al Trentino
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La primula vischiosa (P.glutinosa) è endemica delle Alpi Centrali e Orientali, sopra i 1800 m
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La primula irsuta (P.hirsuta) in Italia è limitata alle Alpi Occidentali e Centrali, sopra i 1200 m (*)
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P.integrifolia, la primula a foglie intere, in Italia è limitata alle Alpi Occidentali e Centrali, sopra i 1600 m (*)
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La primula a foglie larghe (P.latifolia) in Italia cresce sopra i 1500 m, dalla Liguria alla Lombardia (*)
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P.marginata cresce sopra i 900 m nelle Alpi Occidentali e sull'Appennino Tosco-Emiliano
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Benché la primula villosa (P.villosa), endemica delle Alpi, cresca anche in Austria e in Slovenia, in Italia è limitata alle Alpi Occidentali, sopra i 1700 m
Non illustrate:
- P.apennina, endemica dell'Appennino Tosco-Emiliano, a fiori violacei (immagine qui)
- P.pedemontana, limitata in Italia alle Alpi Occidentali sopra i 1500 m (*) (immagine qui)
- P.spectabilis, endemica del versante italiano delle Alpi Centrali e Orientali, anche a quote collinari (immagine qui)
- P.tyrolensis, endemica del versante italiano delle Alpi Orientali, a parire dai 1000 m (immagine qui)
ALTRI ENDEMISMI
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La primula di Palinuro (P.palinuri) cresce a basse quote dalla Campania alla Calabria
Soldanella
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Salicacee
[modifica | modifica sorgente]Le Salicacee sono un'importante famiglia di piante legnose (alberi e arbusti) ed eccezionalmente erbacee, che comprende i Salici e i Pioppi. (A livello mondiale la famiglia è oggetto di una vasta revisione scientifica, ma in questa sede non entreremo in questa particolare tematica, che concerne principalmente paesi extra-europei.)
Caratteristiche generali
[modifica | modifica sorgente]Limitandosi alle specie italiane:
- alberi o arbusti
- foglie semplici, caduche, alterne
- fiori poco appariscenti, senza corolla, unisessuali, riuniti in infiorescenze
- frutti secchi (capsule), muniti di ciuffi di peli
Salicacee italiane
[modifica | modifica sorgente]In Italia sono presenti allo stato spontaneo i generi:
- Populus, il pioppio, con 4 specie spontanee oltre ad altre introdotte e ad alcuni ibridi
- Salix, il salice, con decine di specie spontanee
Chiave di riconoscimento delle Salicacee italiane
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Principali Salicacee italiane
[modifica | modifica sorgente]Pioppi
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Salici
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Violacee
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Passifloracee
[modifica | modifica sorgente]Le Passifloracee sono una famiglia di piante tropicali, rampicanti e non solo. In Italia è presente solo il genere:
- Passiflora, la passiflora o fiore della passione (coltivata e avventizia).
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Il particolarissimo fiore della passiflora (qui P.coerulea) ricorda la corona di spine e i chiodi usati per la crocifissione
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Le passiflore coltivate in Europa sono liane rampicanti (qui sempre P.coerulea)
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P.coerulea, oltre a essere largamente coltivata, si è inselvatichita in molte regioni d'Italia (isole comprese) a quote basse[5]
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P.incarnata è un'altra specie coltivata in Italia e segnalata come avventizia nelle sole Marche
Cucurbitacee
[modifica | modifica sorgente]La famiglia delle Cucurbitacee comprende oltre 100 generi di erbe e di liane, diffusi in prevalenza nei climi caldi e tropicali (esiste anche una specie arborea, ma è limitata all'isola di Socotra). Un piccolo numero di generi è presente anche nella flora italiana. Alcune specie sono inoltre coltivate.
Caratteristiche
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Cucurbitacee italiane
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Chiave di riconoscimento delle Cucurbitacee italiane
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Principali Cucurbitacee italiane
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Begoniacee
[modifica | modifica sorgente]Le Begoniacee non crescono in Italia allo stato spontaneo; sono invece diffuse come piante ornamentali, soprattutto come piante da appartamento, ma anche in giardino, dove il clima lo consente.
L'unico genere coltivato (e praticamente, con l'eccezione di una sola specie, l'unico genere della famiglia) è:
- Begonia, la begonia (solo ornamentale).
Non ci si lasci ingannare dal fatto che si tratti di un solo genere: esso comprende circa 1000 specie e circa 10000 tra cultivar e varietà, di cui moltissime sono coltivate anche in Italia.
Caratteristiche comuni delle begonie sono:
- piante erbacee, raramente piccoli arbusti
- foglie di solito asimmetriche, munite alla base del picciolo di stipole
- fiori unisessuali (solo maschili o solo femminili) - entrambi i generi si trovano sulla stessa pianta
- calice e corolla non distinguibili ("tepali" anziché petali e sepali)
- i fiori maschili hanno di solito 2-4 tepali e molti stami
- i fiori femminili possono avere da 2 a 10 tepali e ovario inferiore
- il frutto è una capsula con semi piccoli e numerosi
- temono il freddo
- le radici possono essere di vario tipo: rizomi (begonie rizomatose), radici a fascio (begonie fascicolate), tuberi (begonie tuberose)
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Foglie di B.masoniana, una delle specie rizomatose
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Una cultivar di B.rex, altra specie rizomatosa
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B. x hiemalis è un importante ibrido creato dagli orticolturi
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B.grandis è una delle begonie che sopportano meglio il freddo moderato
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B.incarnata è una begonia fascicolata
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B.semperflorens usata per una bordura
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ L.Capasso - Styrax officinalis L. - Forum Acta Plantarum - cons. 07-07-2012
- ↑ Indice delle famiglie e dei generi, su Flora Italiana. URL consultato il 04.10.2015.
- ↑ (EN) Flora Europaea search results - Primulaceae and genus, su Royal Botanic Garden Edinburgh. URL consultato il 04.10.2015.
- ↑ Anagallis arvensis sta in Flora Italiana e Flora Europaea (v. note precedenti). Invece Lysimachia arvensis, su Forum Acta Plantarum. URL consultato il 04.10.2015. preferisce il nome Lysimachia Arvensis.
- ↑ A.Michelucci - Passiflora coerulea - Forum Acta Plantarum (cons. 07-07-2012)