Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/America latina
Fin da quando le Americhe vennero scoperte, oramai oltre 500 anni fa, si delineò per loro un destino diverso. Sebbene l'America settentrionale fosse più vicina al continente europeo, la mancanza di civiltà evolute e delle conseguenti ricchezze da depredare non sembravano costituire un'attrattiva sufficientemente valida per gli conquistatori europei. La loro azione si spinse così entro l'odierno Messico, scendendo poi via via all'America meridionale vera e propria. Così i rapaci conquistadores sfasciarono il pur bellicoso impero degli Aztechi e poi conquistarono il potente regno degli Inca, che pure era sorprendentemente ben organizzato e ricco sia di vie per comunicare, che di montagne entro cui difendersi. L'America Latina seguì così un destino diverso da quello del Nord America propriamente detto, anche se il Messico fa parte senz'altro di questo o al più di quell'incerta zona geografica che è l'America Centrale, oggi tagliata in due dall'istmo di Panama dopo che in tempi preistorici si era riunita, primo e forse unico continente capace di collegare i due circoli polari. Ma l'influenza spagnola si estese al punto che persino l'odierno Texas e la California erano caduti in suo possesso. Nel mentre, con la guerra dei Sette anni la Francia rimase praticamente fuori dei giochi in Nord america e gli Anglosassoni rimasero padroni del campo. In seguito gli Stati Uniti avrebbero annesso anche il Texas e la California sconfiggendo il Messico e relegandolo da potenza dominante dell'area a nazione succube del sempre più potente vicino.
L'America Latina propriamente detta è soprattutto rappresentata dal Sud America, dai tanti piccoli stati centrali, ma anche da Cuba e le altre isole dei Caraibi. Specialmente nel settore andino e amazzonico, vi sono molti più indigeni di quanti ne rimasero nel Nord America dopo la conquista da parte dei coloni, e come dimostrano anche le recenti svolte politiche, il loro peso, finalmente (dopo secoli di oppressione e vita ai margini della società), comincia ad essere percepibile. L'America del Sud è una terra ricchissima di ogni sorta di beni e materie prime, dall'acqua, al legno, a miniere di ogni tipo. Ma la malagestione prima del periodo coloniale e poi di quello degli Stati indipendenti non hanno purtroppo consentito di creare una società giusta e pacifica; l'intera regione era fino a non molto tempo fa afflitta da dittature militari di destra, e attualmente dal problema della criminalità del narcotraffico, che in Messico nel 2008 ha provocato oltre 5.000 morti richiedendo persino di schierare l'esercito in un vano tentativo di arginare le violenze delle bande armate.
L'America Latina, militarmente parlando, è poca cosa, se comparata agli standard europei. Nonostante le difficoltà sociali ed interne, tra le sue nazioni non vi sono attriti così forti da richiedere insensate corse al riarmo, sebbene nel settore andino le cose siano tutt'altro che assolutamente pacifiche, e sebbene l'Argentina e il Brasile siano da sempre in competizione per il ruolo di leader dell'America Latina (si pensi solo alla corsa agli armamenti navali dell'inizio del XX secolo). Le dimensioni relativamente piccole degli eserciti della regione e gli scarsi armamenti sono un frutto di molti fattori concomitanti. Uno di questi è l'influenza americana (nel senso di Stati Uniti), che ha fatto da arbitro alle dispute e ha deciso di volta in volta chi armare e chi no, finendo col tempo per ridurre il più possibile gli aiuti militari, per lo più collegandoli alla lotta contro i narcos (vedi Colombia). Così gli F-16 Venezuelani sono stati gli unici venduti in Sud America per circa un quarto di secolo. Altri fornitori non sono mancati, con la Gran Bretagna che ha venduto squadriglie di bombardieri Camberra quasi a tutti, mentre la Francia ha concretizzato il sogno del volo a mach-2 vendendo, tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 una o due squadriglie di Mirage a un po' tutte aviazioni sudamericane (all'epoca, specie dopo la guerra del '67, erano diventati un vero "status symbol"). I mezzi corazzati non sono presenti che in limitate quantità e soprattutto sono di tipo leggero, dato il territorio difficile (montagne o foreste), mentre sempre il territorio ha suggerito piuttosto la creazione di un gran numero di reparti speciali e di forze leggere, spesso indistinguibili da unità paramilitari (i tristemente famosi "squadroni della morte").
Nel settore navale, invece, un po' tutte le principali nazioni della regione sono piuttosto ben messe, con lunghe coste da difendere (essenzialmente dai pirati), e una tradizione marittima di tutto rispetto, fin dai tempi in cui compravano incrociatori corazzati e navi da battaglia in Europa attorno al 1900. Negli anni '50 ebbero un gran numero di navi ex-USN, come i 'Brooklyn' (salomonicamente distribuiti tra Cile e Argentina). Gli Europei contribuirono essenzialmente con navi olandesi per il Perù, mentre negli anni '70-80 vennero consegnate numerose navi dall'Italia (le corvette Esmeraldas e le fregate 'Lupo'), Germania (sottomarini della famiglia U-209 e unità MEKO 140 e 360), e poi, specie per Cile e Brasile, il contributo britannico. Praticamente la flotta che nel 1982 batté gli Argentini alle Falklands venne ceduta, entro pochi anni, al Cile (ancora governato da Pinochet) e anche Brasile.
Quanto ai confronti militari, l'unico di grandi dimensioni e valenza è stato proprio il conflitto tra Gran Bretagna e l'Argentina, finito con la netta sconfitta di quest'ultima, sia pure con perdite non indifferenti anche per Londra. Questa è stata l'unica comparazione diretta delle capacità tra una potenza europea e l'omologa argentina. Il fatto che Buenos Aires sia stata battuta dai britannici è ancora più significativo, se si considera che si trattava di un affezionato cliente dell'industria britannica (tra cui SAM, bombe aeree, Camberra e persino gli unici due cacciatorpediniere Type 42 esportati) nonché degli aerei (A-4 e Mirage/Dagger) usati con successo dagli Israeliani per battere gli Arabi (i Dagger erano effettivamente ex-HHA). Nonostante tutto ciò e la vicinanza alla madrepatria, tutti gli sforzi argentini furono vani di fronte alla determinazione inglese di riprendersi l'arcipelago conteso, a suo tempo sede di baleniere ma all'epoca importante soprattutto come base avanzata per lo sfruttamento delle risorse nascoste nell'Antartide, se e quando queste sarebbero state convenientemente accessibili.
Per il resto, la mancanza di un'organizzazione anche solo vagamente simile alla NATO o al Patto di Varsavia ha fatto sì che ogni nazione della regione si sia mossa in maniera indipendente, con fornitori e armamenti in larga misura differenti e specchio delle capacità industriali locali e delle alleanze con stati esteri, specie europei. Il che rende anche più interessante la disamina delle forze armate sudamericane, in quanto non c'è quasi nulla di scontato né standardizzato nella loro organizzazione e risorse tecnologiche. Si possono incontrare Su-30 e F-16 in Venezuela, come AMX, Mirage e F-5 in Brasile, Pucarà e Skyhawk in Argentina, Mirage, Macchi, MiG e Sukhoi in Perù, in un mix che ha l'eguale solo in alcuni Paesi dell'Estremo Oriente e in qualcuno del mondo arabo. Buona lettura.