Meccanica lagrangiana
- Introduzione alla meccanica lagrangianaMeccanica analitica/Introduzione alla meccanica lagrangiana
- Vincoli, virtualismi, variabili lagrangianeMeccanica analitica/Vincoli, virtualismi, variabili lagrangiane
- Equazione simbolica di d'AlembertMeccanica analitica/Equazione simbolica di d'Alembert
- La lagrangiana e le equazioni di Eulero-LagrangeMeccanica analitica/La lagrangiana e le equazioni di Eulero-Lagrange
- Quantità conservateMeccanica analitica/Quantità conservate
- Punti di equilibrioMeccanica analitica/Punti di equilibrio
- Piccole oscillazioni attorno a punti di equilibrio stabiliMeccanica analitica/Piccole oscillazioni attorno a punti di equilibrio stabili
Meccanica hamiltoniana
- Hamiltoniana, equazioni canoniche di HamiltonMeccanica analitica/Hamiltoniana, equazioni canoniche di Hamilton
- Spazi delle fasiMeccanica analitica/Spazi delle fasi
- Prede e predatori: le equazioni di Lotka e VolterraMeccanica analitica/Prede e predatori: le equazioni di Lotka e Volterra
- Parentesi di PoissonMeccanica analitica/Parentesi di Poisson
- Quantità conservate e quantità compatibili attraverso le parentesi di PoissonMeccanica analitica/Quantità conservate e quantità compatibili attraverso le parentesi di Poisson
- Il problema della brachistocrona, elementi di analisi funzionaleMeccanica analitica/Il problema della brachistocrona, elementi di analisi funzionale
- Il principio variazionale di Hamilton, condizioni alla DirichletMeccanica analitica/Il principio variazionale di Hamilton, condizioni alla Dirichlet
- Il principio variazionale di Hamilton ampliatoMeccanica analitica/Il principio variazionale di Hamilton ampliato
- Funzione principale di HamiltonMeccanica analitica/Funzione principale di Hamilton
- Trasformazioni canonicheMeccanica analitica/Trasformazioni canoniche
- Parentesi di Poisson e trasformazioni canonicheMeccanica analitica/Parentesi di Poisson e trasformazioni canoniche
- Metodo di Hamilton-JacobiMeccanica analitica/Metodo di Hamilton-Jacobi
- Il confine tra meccanica hamiltoniana e meccanica statisticaMeccanica analitica/Il confine tra meccanica hamiltoniana e meccanica statistica
- La corda vibranteMeccanica analitica/La corda vibrante
Relatività speciale
- La fisica dopo MaxwellMeccanica analitica/La fisica dopo Maxwell
- Esperienza di Michelson-Morley e l'ipotesi di EinsteinMeccanica analitica/Esperienza di Michelson-Morley e l'ipotesi di Einstein
- Trasformazioni di Lorentz e composizione delle velocitàMeccanica analitica/Trasformazioni di Lorentz e composizione delle velocità
- Conseguenze dell'ipotesi di Einstein: dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezzeMeccanica analitica/Conseguenze dell'ipotesi di Einstein: dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze
- Spazio di MinkowskyMeccanica analitica/Spazio di Minkowsky
- Cinematica relativisticaMeccanica analitica/Cinematica relativistica
- Dinamica relativisticaMeccanica analitica/Dinamica relativistica
- Lagrangiana in relatività e l'effetto ComptonMeccanica analitica/Lagrangiana in relatività e l'effetto Compton
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Ricordiamo un momento una cosa detta qualche modulo fa: l'evoluzione temporale di un sistema con hamiltoniana indipendente dal tempo è una trasformazione canonica che ha come funzione generatrice la funzione principale di Hamilton. Il metodo di Hamilton-Jacobi che andremo a discutere in questo modulo permette, data proprio questa trasformazione canonica (ovvero preso semplicemente un sistema a hamiltoniana indipendente dal tempo e lasciato evolvere nel tempo secondo le equazioni canoniche) di poter scrivere le equazioni del moto senza risolvere equazioni differenziali. Non è esattamente la via più breve e neanche la più comoda per risolvere il problema, ma per completezza del nostro discorso sul formalismo hamiltoniano lo discorreremo lo stesso.
Consideriamo una trasformazione canonica indipendente dal tempo, che fa il seguente cambio di variabili:
La funzione generatrice è (è indipendente dal tempo), quindi abbiamo che . L'espressione di è la seguente:
L'hamiltoniana è funzione delle variabili ; dalle equazioni di Hamilton-Jacobi sappiamo che ; andando a sostituire:
Questa è un'equazione differenziale alle derivate parziali che, se risolta, ci permette di ricavare la funzione principale ; la soluzione di equazioni differenziali alle derivate parziali è un problema molto complicato, risolto solo nel secolo scorso, quindi non tratteremo di come si integrano questi tipi di equazioni. A noi tuttavia non interessa l'integrale generale dell'equazione, ma trovare l'integrale completo, ovvero quella soluzione funzione di variabili non banale che soddisfi questa particolare equazione. Troveremo quindi una funzione tale che:
(Questa è la condizione di non banalità della funzione).
Dal fatto che otteniamo che, sfruttando le equazioni canoniche,
Ovvero sono costanti del moto. Poiché la trasformazione è canonica, possiamo anche scrivere:
Possiamo invertire queste equazioni, esplicitando :
Poiché sono delle costanti, le equazioni che abbiamo appena scritto qui sono le equazioni del moto, ovvero descrivono il comportamento delle coordinate lagrangiane e dei rispettivi momenti coniugati al variare del tempo.
Inoltre, se l'hamiltoniana è indipendente dal tempo , possiamo anche scrivere:
Dove è una generica funzione indipendente dal tempo. Se deriviamo parzialmente questa espressione rispetto al tempo, otteniamo:
Andando a sostituire questo risultato nell'equazione differenziale prima trovata otteniamo:
Ovvero è l'energia meccanica del sistema ed è una costante del moto, uguale alla funzione hamiltoniana. Nel prossimo paragrafo chiameremo e lo sfrutteremo per poter risolvere l'oscillatore armonico.
In generale, non esiste un teorema o una condizione che ci assicuri che un sistema possa essere risolto. Quei sistemi per i quali si può trovare la funzione si dicono integrabili. Ci sono tuttavia due casi noti di sistemi integrabili: l'oscillatore armonico e la particella libera. Tutta la fisica teorica, quantistica e particellare, quindi, sfrutta questa caratteristica particolare e, tramite opportune trasformazioni, cerca di ricondursi a questi casi noti, riuscendo a mappare sistemi di cui non si sa nulla con l'oscillatore armonico o la particella libera.
Risolviamo ora l'oscillatore armonico. Consideriamo il caso di una sola dimensione; l'hamiltoniana sarà:
La funzione generatrice è ; sostituiamo l'espressione nell'hamiltoniana:
Questa equazione differenziale si può risolvere a variabili separate; riprendendo l'espressione di , notiamo che possiamo scrivere:
Risolviamola:
Consideriamo la trasformazione canonica , ricordando che . Chiamo , quindi . Esplicitiamo questa espressione:
Cambiamo variabile: chiamiamo ; otteniamo:
Otteniamo che ; invertendo l'espressione per ricavarci otteniamo:
Chiamato , otteniamo:
Che è l'equazione del moto dell'oscillatore armonico a cui siamo abituati, con . Abbiamo trovato l'equazione senza dover risolvere equazioni differenziali, seppure, forse, è stata una strada più lunga. Questo ci indica che, se conosciamo la funzione principale di un sistema, sappiamo più o meno tutto: equazioni del moto, evoluzione temporale, funzionale azione in funzione delle posizioni e dei tempi iniziali e finali. Insomma, c'è un motivo se si chiama funzione principale di Hamilton.