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I promessi sposi/Analisi dell'introduzione

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Indice del libro

Nell'introduzione del romanzo l'autore finge di aver trovato un manoscritto da lui trascritto in lingua corrente. Di questo presunto documento viene riportata letteralmente la parte iniziale; questa è pertanto scritta nella lingua letteraria della prosa seicentesca, caratterizzata da

« L'Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl'anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaueri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia. Ma gl'illustri Campioni che in tal Arringo fanno messe di Palme e d'Allori, rapiscono solo che le sole spoglie più sfarzose e brillanti, imbalsamando co' loro inchiostri le Imprese de Prencipi e Potentati, e qualificati Personaggj, e trapontando coll'ago finissimo dell'ingegno i fili d'oro e di seta, che formano un perpetuo ricamo di Attioni gloriose... »
(inizio dell'introduzione)

Per facilitare la parafrasi del brano si possono riassumere nei seguenti punti il succo del contorto preambolo architettato da Manzoni:

  1. Gli storici normalmente trattano di persone nobili e illustri. Questo racconto ha invece per protagonisti dei popolani anonimi.
  2. In essa bene e male si fronteggiano duramente, e pare impossibile che l'illuminato governo spagnolo in questa storia si sia macchiato delle orribili colpe che vi sono descritte
  3. Dunque anche se i fatti descritti in questa storia sono avvenuti al tempo della mia gioventù è il caso che taccia alcuni nomi e luoghi, in fondo non sono essenziali nell'economia della narrazione.

Ad un certo punto questa trascrizione viene interrotta e interviene esplicitamente il narratore. Questo artificio dà luogo al Manzoni di scrivere le sue riflessioni e i suoi pensieri:

« Nell'atto però di chiudere lo scartafaccio, per riporlo, mi sapeva male che una storia così bella dovesse rimanersi tuttavia sconosciuta; perché [...] a me era parsa bella, come dico; molto bella. "Perché non si potrebbe, pensai, prender la serie de' fatti da questo manoscritto, e rifarne la dicitura? »
(introduzione)

In questo passo, Manzoni esplicita il problema della lingua, centrale nella composizione del romanzo: lo studio del Manzoni sulla lingua è stato notevole, addirittura tra la seconda e la terza edizione del romanzo egli si trasferisce a Firenze, culla della lingua italiana, per raffinare il suo lavoro.

Nell'introduzione Manzoni evidenzia anche il suo lavoro sulle fonti nell'ambito del romanzo storico:

« Taluni però di que' fatti, certi costumi descritti dal nostro autore, c'eran sembrati così nuovi, così strani, per non dir peggio, che [...] abbiam voluto interrogare altri testimoni; e ci siam messi a frugar nelle memorie di quel tempo, per chiarirci se veramente il mondo camminasse allora a quel modo. Una tale indagine dissipò tutti i nostri dubbi [...] »
(introduzione)

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