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Micro e nanotecnologia/Microtecnologia/Il plasma/Scarica a rf

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Indice del libro

Scarica a radiofrequenza (RF)

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Una scarica a radiofrequenza (RF) è un tipo di scarica elettrica in un gas in cui l’energia viene fornita tramite una tensione alternata ad alta frequenza, tipicamente nell’intervallo di alcuni megahertz (MHz). A differenza delle scariche in corrente continua (DC), le scariche a RF consentono di mantenere un plasma stabile anche quando gli elettrodi sono isolati o ricoperti da materiali dielettrici, condizione molto comune nei processi di microfabbricazione e di deposizione di film sottili.

Principio di funzionamento

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Nel caso di un’alimentazione a radiofrequenza, uno degli elettrodi del reattore (detto *elettrodo alimentato* o *target*) è connesso a un generatore di segnale alternato, mentre l’altro è solitamente connesso a massa.

schema di un circuito di scarica ad alta frequenza

Tra l’elettrodo e la sorgente è posto un condensatore di accoppiamento, che isola il circuito in corrente continua (DC) ma consente il passaggio della componente alternata (AC).

Poiché gli elettroni sono molto più mobili degli ioni, essi seguono rapidamente le oscillazioni del campo RF, mentre gli ioni, più pesanti, rispondono solo alla componente media del potenziale. Questo squilibrio porta alla formazione di un potenziale negativo medio sull’elettrodo alimentato, detto self-bias o auto-polarizzazione. In pratica, l’elettrodo si comporta come un catodo “virtuale”, verso il quale vengono accelerati gli ioni positivi del plasma.

Formazione del self-bias

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Il meccanismo può essere descritto qualitativamente come segue:

  1. Il generatore applica una tensione alternata (es. ± 2 kV) attraverso un condensatore di accoppiamento.
  2. Durante la semionda negativa, il campo elettrico accelera gli ioni verso l’elettrodo, generando un flusso ionico che tende a caricare positivamente il condensatore.
  3. Quando la tensione inverte segno, gli elettroni vengono accelerati verso l’elettrodo, ma, essendo molto più mobili, neutralizzano rapidamente parte della carica accumulata.
  4. Il bilancio complessivo dei cicli RF porta l’elettrodo a mantenere un potenziale medio negativo rispetto al plasma: il potenziale di self-bias .

In questo modo, anche se il segnale di alimentazione è simmetrico, la scarica risulta asimmetrica: gli ioni vengono accelerati in modo quasi continuo verso l’elettrodo alimentato, mentre gli elettroni sono confinati dal campo di sheath (guaina) che si forma vicino alla sua superficie.

Importanza della scarica a RF

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L’uso della radiofrequenza nei processi tecnologici è essenziale quando:

  • gli elettrodi o i substrati sono rivestiti da materiali isolanti;
  • si desidera un bombardamento ionico controllato;
  • si vuole mantenere la scarica in condizioni di bassa pressione (tipicamente 1–10 Pa).

Nei sistemi in corrente continua, un elettrodo isolato accumula carica fino a bloccare completamente la scarica; al contrario, nella scarica a RF la polarizzazione media rimane costante e permette di mantenere il plasma acceso.

Parametri che influenzano il plasma RF

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Il comportamento della scarica dipende da diversi parametri:

  • Potenza RF: maggiore potenza → maggiore densità del plasma e maggiore energia degli ioni.
  • Frequenza di alimentazione: frequenze più alte riducono la risposta ionica diretta e stabilizzano lo sheath.
  • Pressione del gas: a basse pressioni aumenta la lunghezza di libero cammino, con una sheath più estesa e ioni più energetici.
  • Geometria degli elettrodi: l’elettrodo di area minore tende ad acquisire un potenziale di self-bias più negativo.

La frequenza standard più utilizzata nei sistemi industriali è di 13,56 MHz, definita per regolamentazione internazionale come banda ISM (Industrial, Scientific and Medical).

Applicazioni nella microtecnologia

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Le scariche a RF sono largamente impiegate in micro e nanotecnologia per:

  • RIE – rimozione selettiva di materiale mediante bombardamento ionico controllato.
  • Sputtering RF – deposizione di film sottili su substrati conduttivi o isolanti.
  • PECVD (Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition) – deposizione assistita da plasma di strati sottili.
  • Trattamenti di superficie – pulizia, attivazione chimica, miglioramento dell’adesione dei rivestimenti.

In tutte queste applicazioni, la possibilità di regolare indipendentemente la densità del plasma e l’energia degli ioni permette un controllo fine dei processi, requisito fondamentale per la fabbricazione di dispositivi micro e nano-strutturati.

Fenomeni avanzati

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A pressioni molto basse, il campo elettrico non è schermato efficacemente e la sheath diventa spessa. La distribuzione dell’energia degli ioni dipende fortemente dalla frequenza e dalla forma d’onda del segnale RF. In sistemi con elettrodi di area diversa, si osserva un’asimmetria della scarica: l’elettrodo di area minore sviluppa un bias negativo maggiore. Questi effetti sono sfruttati per controllare con precisione l’energia con cui gli ioni colpiscono il substrato, evitando danni ai materiali sensibili.

Vantaggi rispetto alle scariche DC

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  • Funzionamento anche con elettrodi isolanti.
  • Possibilità di controllare l’energia degli ioni mediante la tensione di bias.
  • Maggiore stabilità del plasma a basse pressioni.
  • Migliore uniformità del trattamento superficiale.


Bibliografia e riferimenti

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