Taumaturgia messianica/Capitolo 25

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Indice del libro

Moltiplicazione dei pani per i cinquemila (Matteo 14:13-21)[modifica]

La sezione di Matteo che comprende i capitoli da 14 a 18 ha una maggiore attenzione sulla cura del popolo di Dio nell'ambito del regno di Dio. È appropriato che, all'interno di questa Sezione, troviamo due miracoli in cui Gesù ha elargito cure sotto forma di cibo fisico. Nel primo dei due episodi di miracolosa moltiplicazione del cibo, sfamò 5000 uomini (più donne e bambini):

« Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qua". E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. »
(Matteo 14:13-21)

Significato della moltiplicazione[modifica]

In questo primo racconto (il secondo è la moltiplicazione per i 4000; 15:32-39), abbiamo un indizio sul significato del miracolo dall'atteggiamento di Gesù: "sentì compassione per loro e guarì i loro malati" (14:14). La menzione della compassione e della guarigione richiama Matteo 9:35-36 (si veda Capitolo 21). Provvedere cibo è un modo in cui Gesù agì come pastore per soddisfare i bisogni delle pecore d'Israele. Lo sfondo richiama anche Ezechiele 34 che evidenzia l'immagine del cibo per le pecore:

« Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. »
(Ezechiele 34:13-16)

Sullo sfondo del racconto di Matteo c'è anche il miracolo in cui Eliseo sfamò cento uomini (2 Re 4:42-44). E poi pensiamo a Dio che nutre Israele con la manna nel deserto. Il racconto in Giovanni 6 rese più esplicito il collegamento con la manna (come abbiamo visto nel Capitolo 3). Ma è presente anche in Matteo, poiché il tema generale della provvidenza di Dio per il suo popolo collega tutti i brani.

La moltiplicazione culminante del cibo spirituale ebbe luogo con la crocifissione e la risurrezione di Gesù, che funzionò come la nuova Pasqua con Gesù quale Agnello Pasquale (Matteo 26:26-29). Questa provvigione per mezzo di Cristo sarà consumata nella festa del nuovo cielo e della nuova terra:

« Allora l'angelo mi disse: "Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!".
Poi aggiunse: "Queste sono le parole veraci di Dio". »
(Apocalisse 19:9)

Le nostre precedenti riflessioni su Giovanni 6 hanno mostrato come si applichi il Triangolo di Clowney. Dovrebbe essere chiaro che lo stesso diagramma vale anche per il racconto di Matteo, anche se Matteo non è stato così esplicito sul fatto che Gesù è il pane del cielo. Invece, le connessioni implicite in Matteo portano a un maggiore risalto per il fatto che Gesù è il pastore messianico d'Israele. Di conseguenza, la fig. 40 mostra il Triangolo di Clowney, leggermente rivisto da Giovanni 6 (vedi fig. 2, ripetuta qui sotto) per enfatizzare il ruolo di Gesù come pastore e Gesù come Agnello Pasquale.

Fig. 2: Gesù Pane della Vita (Giovanni 6)
Gesù moltiplica pani
per cinquemila
Gesù dona la vita eterna
attraverso la sua carne

Applicazione[modifica]

Gesù ha compiuto la salvezza realizzando la Pasqua. Egli fu l'ultimo sacrificio pasquale. Questo sacrificio ci fornisce cibo spirituale. Il miracolo di sfamare i 5000 ci invita a ricevere il beneficio del suo sacrificio, mentre ci nutriamo di lui.

Per approfondire, vedi Ecco l'uomo, Indagine Post Mortem, Noli me tangere e Serie cristologica.