Taumaturgia messianica/Capitolo 9

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Indice del libro
PARTE III
I MIRACOLI IN MATTEO

La nascita da vergine (Matteo 1:18-25)[modifica]

Il Vangelo di Giovanni ha istruzioni più esplicite sul significato di alcuni dei principali miracoli, come la moltiplicazione dei pani. Ma i miracoli negli altri Vangeli hanno un significato secondo parametri simili. Basta uno sguardo più attento a tali miracoli per comprendere il loro significato e importanza. I miracoli in Matteo, come quelli in Giovanni, sono segni del regno di Dio. Nella vita di Gesù vediamo l'inizio del regno salvifico di Dio nella salvezza, come profetizzato e prefigurato nell'Antico Testamento. L'unità dei propositi salvifici di Dio nel governo del suo regno porta alla conclusione che i miracoli in Matteo sono organicamente collegati al culmine del regno nella morte e risurrezione di Gesù.

Inoltre, il Vangelo di Matteo, come il Vangelo di Giovanni, è una narrazione e la sua stessa struttura conduce alla crocifissione e alla risurrezione. Questa struttura narrativa aiuta a sottolineare l'unità teologica nell'opera del regno di Dio.

Nella nostra discussione finora, ci siamo concentrati sui miracoli compiuti da Gesù. Ma un punto di vista ampliato può comprendere miracoli che avvengono con Gesù come destinatario. Il concepimento e la nascita da vergine in Matteo 1:18-25 e i miracoli del battesimo di Gesù in Matteo 3:13-17 sono tra questi miracoli. In questo Capitolo consideriamo la nascita verginale:

« Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
(che significa Dio con noi). Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. »
(Matteo 1:18-25)

Il significato della nascita da vergine[modifica]

Il concepimento verginale e la nascita di Gesù inaugurarono il periodo culminante della storia, il periodo in cui Dio compì la salvezza per opera di Gesù. Matteo indica specificamente che il concepimento verginale adempie la profezia in Isaia 7:14 (cfr. Matteo 1:22-23). Il nome dato a Gesù annuncia la salvezza:[1]

« Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»
(Matteo 1:21)

Il concepimento verginale rappresenta dunque il miracolo di apertura di un'intera epoca redentrice. Il suo carattere miracoloso sottolineava il fatto che Dio stava operando e che occorrono opere di Dio spettacolari e sorprendenti per portare il rimedio decisivo alle radici più profonde e agli aspetti distruttivi del peccato. Il miracolo iniziale del concepimento verginale prepara i lettori a una narrazione continua che includerà tutta una serie di miracoli.

Perché un concepimento verginale? Un miracolo è un'inaugurazione adatta per l'epoca del compimento del regno, ma perché questo miracolo? L'assenza di mezzi normali per il concepimento sottolineò la presenza di Dio, che deve prendere radicalmente l'iniziativa. La nascita da vergine inoltre spezzò il modello degli esseri umani che ereditavano la colpa e la peccaminosità da Adamo.[2] L'incarnazione di Cristo significa che Dio stesso è venuto sulla terra. Gesù è Dio incarnato (Matteo 1:23; Giovanni 1:14). È completamente libero da peccato (Ebrei 4:15). In Gesù, Dio è venuto per redimerci.

Quello che accadde a Gesù fu, ovviamente, unico per lui. Ma è in relazione analogica con la nuova vita spirituale che deve giungere al popolo d'Israele nel suo insieme, e invero a ogni individuo legato dalle catene del peccato:

« Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse. »
(Isaia 9:1)

Gesù è pienamente un essere umano, ma è anche pienamente Dio. Anche nella sua natura umana, ha una vita data da Dio diversa da qualsiasi altro essere umano. E questa unicità si adatta al fatto che deve servire come origine per una nuova vita spirituale a coloro che sono nella morte spirituale (Efesini 2:1). La nascita da vergine fu un evento fisico, ma ha un significato simbolico: significa la necessità di una nuova vita radicalmente iniziata da Dio. Un grembo vergine non ha in sé la vita di un nuovo essere umano. Sotto questo aspetto è simbolicamente "morto". Poi Dio agì e creò una nuova vita, la vita di Gesù. Questo passaggio dalla morte alla vita significa per analogia ciò che deve accadere a ciascuno di noi. Dobbiamo nascere di nuovo (Giovanni 3:3,5), e così essere portati dalla morte spirituale alla vita spirituale.

Dato questo significato, possiamo costruire un triangolo che indica come la nascita verginale punti tipologicamente in avanti verso la nuova vita della risurrezione (si veda fig. 19).

Il concepimento verginale di Gesù allude anche al fatto che Gesù è il Figlio di Dio in un senso unico e profondo, come indica il Vangelo di Luca:

« Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio". »
(Luca 1:35)

Matteo rende esplicita la Figliolanza di Gesù solo in un secondo momento, al suo battesimo. Pertanto rimandiamo la discussione fino a quel punto.

Implicazioni per periodi di tempo più ampi[modifica]

Attraverso la sua discussione sulla nascita verginale, Matteo introduce il tema di Dio che dà inizio a nuova vita. Poiché questa nuova vita è una caratteristica del regno di Dio, ci aspettiamo che ritorni nei cerchi più ampi della manifestazione del regno. Consideriamo il cerchio del ministero terreno di Gesù: egli diede nuova vita spirituale alle persone durante tutto il suo ministero terreno. Questo dono della vita venne ulteriormente sottolineato dai casi in cui risuscitò persone morte o prossime a morire.

Poi consideriamo la morte e la risurrezione di Gesù: la risurrezione è l'inizio della vita imperitura, non più soggetta alla morte (Romani 6:9-10).

Ora, che dire della diffusione del vangelo durante il libro degli Atti e in seguito? Il vangelo porta nuova vita a coloro ai quali dà nuova nascita:

« ...siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio... E questa è la parola della Buona Novella che vi è stata annunziata. »
(1 Pietro 1:23,25)

Il dono della vita nuova culmina nella consumazione, dove tutto il popolo di Dio ha la vita eterna alla presenza di Dio per sempre, in virtù della vita nuova data loro per mezzo di Cristo (Apocalisse 21:4;22:2).

L'immagine della nuova vita eterna ci rimanda anche alla creazione della vita in Genesi 1. Dio ha fatto l'uomo e ha provveduto ai processi che portano alla nascita di nuovi esseri umani (Salmi 139:13-16; cfr. Genesi 4:1).

Dovremmo anche chiederci come il miracolo del concepimento verginale adempia alle promesse e ai modelli dell'Antico Testamento. La connessione più ovvia risiede nel passo che Matteo 1:23 cita da Isaia 7:14. Si discute tuttora molto sull'esatto significato di Isaia 7:14. Isaia 7:14 è una profezia diretta che descrive la nascita del Messia? O ha qualche connessione con un figlio nato durante il tempo di Acaz (ad esempio, Isaia 8:3)? Se quest'ultimo, il figlio nato prima indicherebbe ancora tipologicamente la futura nascita del Messia. Direttamente o indirettamente, la nascita da vergine adempie non solo Isaia 7:14, ma anche brani riguardanti la promessa progenie della donna (Genesi 3:15), la progenie di Abramo (Genesi 12:7;13:15;17:7; ecc.), e la progenie di Davide (es. Michea 5:2).

Possiamo riassumere tutte queste connessioni tematiche con la nascita e la nuova vita in un diagramma (si veda figura 21: Cerchi di significato per la nascita da vergine).

L'ampio quadro del significato della nascita da vergine ci incoraggia naturalmente a riflettere su applicazioni più specifiche. Certamente un'applicazione ovvia è per noi lettori constatare che Gesù è il Messia, l'adempimento delle promesse dell'Antico Testamento, e che è unico tra gli esseri umani nel modo della sua origine. Questa origine speciale testimonia il fatto che egli è il Figlio di Dio unico, unigenito. Ma possiamo anche essere incoraggiati a comprendere che Dio si compiace di portarci ad una vita radicalmente nuova tramite Cristo. Come al solito, possiamo aggiungere al Triangolo di Clowney una parte per indicare l'applicazione (fig. 20).

Tutti questi aspetti ci portano a lodare Dio per la Sua grazia, per il dono di Suo Figlio e per la sapienza del Suo disegno realizzato nella storia.

Associazioni miracolose alla nascita da vergine[modifica]

Nel Vangelo di Matteo alcuni miracoli minori avvengono in connessione con la nascita verginale. (1) "Un angelo del Signore gli apparve [a Giuseppe] in sogno", incoraggiando Giuseppe a prendere Maria come sua sposa (Matteo 1:20). (2) Una stella speciale apparve ai Magi (Matteo 2:2). (3) La stella "andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra" (Matteo 2:9). (4) I magi furono "avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode" (Matteo 2:12). (5) "Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe", dicendogli di fuggire in Egitto (Matteo 2:13). (6) "Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto", dicendo a Giuseppe di tornare in Israele (Matteo 2:19-20). (7) Giuseppe ricevette un altro avvertimento "in sogno" e "si ritirò nelle regioni della Galilea" (Matteo 2:22).

Ciascuno di questi miracoli appartiene a una narrazione più ampia, che non si concentra proprio sul miracolo stesso, come se il miracolo fosse il punto principale. Piuttosto, ogni miracolo serve a rafforzare il senso che la mano della provvidenza di Dio stava operando negli eventi che si svolsero. Poiché i miracoli servono come rinforzo, non dedico Capitoli separati alla discussione di ciascuno dei piccoli miracoli in Matteo. Ma possiamo comunque dire qualcosa.

Il sogno dato a Giuseppe in Matteo 1:20 ovviamente rafforza il carattere speciale della nascita da vergine. Serve inoltre a provvedere a Maria e a Gesù: Giuseppe era lì come protettore umano e provveditore della vita domestica. Negli eventi che seguirono in Matteo 2, Giuseppe prese l'iniziativa di portare la sua famiglia in Egitto e poi di nuovo in Galilea.

Per di più, il sogno in Matteo 1:20 incoraggiò Giuseppe ad assumersi le responsabilità di essere un padre legale per Gesù. Questo punto è importante, perché significa che Gesù divenne un erede della linea di re elencata in Matteo 1:6-11. Gesù è il Messia che adempie le promesse dell'Antico Testamento riguardanti un grande discendente di Davide che sarà re. Gesù può adempiere queste promesse perché, attraverso l'adozione di Gesù da parte di Giuseppe, egli appartiene alla stirpe di Davide.[3]

I miracoli che circondano i magi mostrano come Dio abbia fornito protezione a Gesù contro i disegni omicidi di Erode. "Dio non permetterà che il suo proposito venga vanificato".[4] Inoltre, i magi erano gentili piuttosto che ebrei. Quindi già a questo punto Matteo sottolinea il fatto che Gesù è il Salvatore dei gentili come anche degli ebrei (si veda la discussione sul servo del centurione in Matteo 8:5-13Capitolo 13 di seguito). I magi cominciarono ad adempiere la profezia di Isaia secondo cui i gentili avrebbero portato doni:

« :A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te,
verranno a te i beni dei popoli.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore. »
(Isaia 60:5-6)

La venuta dei magi ricorda anche la venuta della regina di Saba in visita a Salomone. La regina di Saba era al di fuori del lignaggio ebraico. Era quindi un precursore della venuta dei gentili. Portava oro e spezie (1 Re 10:10). Anche il Salmo 72:8-11 descrive il re messianico mentre riceve doni dalle nazioni.

La venuta dei gentili avviene in modo più completo dopo la risurrezione di Cristo, quando emana il Grande Mandato: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (Matteo 28:19). Questa commissione si attua sulla base dell'opera completata da Cristo: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (v. 18). Quindi la venuta dei magi ha un legame preciso con il compimento culminante del piano di Dio nella crocifissione e nella risurrezione di Cristo.

Applicazioni[modifica]

Tutti questi piccoli miracoli contribuiscono a creare un quadro in cui possiamo apprezzare il piano di redenzione di Dio nel suo insieme. Dio controlla e pianifica non solo i grandi pezzi della storia, ma anche quelli più piccoli. E questo significa che coloro che appartengono a Dio attraverso Cristo possono prender coraggio — la loro vita è nelle mani di Dio:

« Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. »
(Matteo 6:25-33)

Man mano che impariamo a confidare nella cura provvidenziale di Dio, impariamo anche a lodarlo invece di preoccuparci: "Non siate dunque in ansia" (Matteo 6:31).

Ingrandisci
Cristo e la Vergine Madre a Nazareth, di Francisco de Zurbarán (1640)

Note[modifica]

Per approfondire, vedi Ecco l'uomo, Gesù e il problema di una vita, Indagine Post Mortem e Serie cristologica.
  1. Gesù è un adattamento del nome aramaico יֵשׁוּעַ (Yēšūa, in italiano Giosuè), che significa "YHWH è salvezza" o "YHWH salva"
  2. Il peccato non è una cosa fisica come un virus, trasmesso biologicamente nel processo del concepimento e della nascita. Piuttosto, è una ribellione morale e spirituale contro Dio. Lo ereditiamo perché Adamo era il capo, l’inizio della razza umana e ci rappresentò quando peccò (Romani 5:12-21). Gesù è l’ultimo Adamo, nuovo capo, inizio di una nuova umanità. Il carattere distintivo della sua concezione da vergine sottolinea il suo ruolo unico.
  3. R. T. France, The Gospel of Matthew (Grand Rapids, MI: Eerdmans, 2007), pp. 47–48.
  4. Grant R. Osborne, Matthew (Grand Rapids, MI: Zondervan, 2010), p. 92.