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Taumaturgia messianica/Capitolo 28

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Indice del libro

Guarigione della figlia della Cananea (Matteo 15:21-28)

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Il successivo resoconto miracoloso narrato da Matteo riguarda una donna cananea di Tiro e Sidone:

« Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio". Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: "Esaudiscila, vedi come ci grida dietro". Ma egli rispose: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele". Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: "Signore, aiutami!". Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". "È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita. »
(Matteo 15:21-28)

Come la storia del centurione in Matteo 8:5-13, questo miracolo riguarda un gentile, nello specifico una donna pagana di estrazione greca. Inoltre, questa gentile era una "cananea" (Matteo 15:22), il che significa che era associata ai gruppi di persone che Giosuè molto tempo fa era stato incaricato di distruggere (Deuteronomio 7:2; Giosuè 6:17,21). Superficialmente, si potrebbe pensare che fosse al di là della portata della misericordia di Dio. Inoltre, Gesù in un primo momento non le rispose. E quando rispose, fu con un esplicito riferimento al suo dovere di pastore verso le "pecore perdute della casa d'Israele". Nel Vangelo di Matteo verrà poi il tempo in cui Gesù invierà i discepoli a "tutte le nazioni" (Matteo 28:19). Ma quel momento non era ancora arrivato. Durante la sua vita terrena, il ministero di Gesù si concentrò sulle "pecore", sulla nazione ebraica. Questa nazione ebbe un privilegio speciale nell'attuazione dei propositi di Dio nella storia. Ma la fede della donna, nella misericordia di Dio, superò tali ostacoli: "Donna, davvero grande è la tua fede!" (Matteo 15:28).

Significato del Miracolo

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Questo miracolo mostra la potenza del regno di Dio. E quindi mostra anche qualcosa sulle caratteristiche del regno di Dio. Lo scopo di salvezza del regno di Dio inizia, infatti, con gli ebrei. Anche Paolo, l'apostolo delle genti, lo afferma nelle sue lettere: "Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco" (Romani 1:16). Ma il regno di salvezza si estende anche alle nazioni, e anche alle più improbabili tra di esse. La salvezza arriva a persone che la cultura ebraica del I secolo avrebbe considerato meno onorevoli: donne, stranieri, idolatri pagani. Come scrive Paolo, il Vangelo "è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede" (Romani 1:16). La donna dimostra la fede in Cristo, e questa fede porta la salvezza:

« Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. »
(Efesini 2:17-18)

Riassumiamo il significato di questo miracolo con il Triangolo di Clowney (si veda fig. 43).

Applicazione

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L'applicazione principale di questo miracolo è evidente: dobbiamo capire che Gesù ai nostri giorni estende la salvezza a tutti coloro che credono. Non limita il suo lavoro ad alcuni gruppi etnici o gruppi linguistici o classi sociali o razze o persone di privilegio.

Nessuno può escludersi come troppo indegno. E nessuno nella chiesa dovrebbe osare fare barriere sulla base dell'etnia o della classe sociale o del "merito". Dovremmo lodare Dio per l'estensione della sua grazia. "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23). Contrapponendosi a questo fallimento universale, l'invito del Vangelo si rivolge a tutte le persone:

« Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane,
e canterò inni al tuo nome.
E ancora:
Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo.
E di nuovo:
Lodate, nazioni tutte, il Signore;
i popoli tutti lo esaltino.
E a sua volta Isaia dice:
Spunterà il rampollo di Iesse,
colui che sorgerà a giudicare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno.
Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo. »
(Romani 15:8-13)
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Gesu e la donna cananea, di Michael Angelo Immenraet (1678)
Per approfondire, vedi Ecco l'uomo, Noli me tangere e Serie cristologica.