Taumaturgia messianica/Capitolo 36
Il fico seccato (Matteo 21:18-22)
[modifica | modifica sorgente]Un albero di fichi si secca miracolosamente dopo che Gesù lo ha maledetto:
Questo miracolo si è rivelato difficile per alcuni lettori. La prima difficoltà sta nel rapporto di Matteo con Marco. Marco registra gli stessi eventi in un modo un po' diverso:
Rispetto a Marco, Matteo sceglie di fare un resoconto compresso. Per una discussione dell'armonia tra i resoconti, in mezzo alle differenze, si può far riferimento al mio wikilibro Un fico secco e agli altri testi della Serie cristologica .
Una seconda difficoltà sorge perché ad alcuni lettori sembra che Gesù fosse troppo severo con il fico. Il fico era solo un albero, non una persona. Perché lo maledisse?
Dobbiamo capire che ciò che abbiamo qui è un'azione profetica, come una parabola recitata. L'episodio con il fico sta proprio accanto all'episodio in cui Gesù purificò il Tempio (Matteo 21:12-17). Gesù purificò il Tempio perché i commercianti lo avevano contaminato (vv. 12-13). Israele come nazione fu "piantata" da Dio nella terra di Palestina affinché portasse frutto in opere buone. La parabola della vigna di Isaia (Isaia 5:1-7) e la parabola della vigna di Ezechiele (Ezechiele 19:10-14) stabiliscono entrambe dei paralleli tra Israele e la fruttificazione. La necessità di purificare il Tempio era un sintomo del fatto che, al tempo di Gesù, Israele come nazione corporativa non stava dando il giusto frutto spirituale.
Il parallelo tra Israele e questo fico infruttuoso è più sorprendente a causa di una caratteristica particolare degli alberi di fichi. Caratteristicamente, le foglie e il frutto di un fico crescono insieme. Gesù da lontano vide che il fico aveva le foglie. Le foglie sembravano promettere che avrebbe anche dato frutti. Ma non fu così. Allo stesso modo, lo status di Israele come popolo di Dio dell'Antico Testamento, insieme alla cura che Dio aveva profuso su di esso, sembrava promettere che Israele, al di sopra di ogni altra nazione, avrebbe mostrato frutto in rettitudine. Ma un attento esame dimostrava che non aveva mantenuto la sua promessa.
In effetti, la questione è più sottile. Non tutti all'interno di Israele vennero giudicati allo stesso modo. Il problema con il fico non era solo che non avesse frutti, ma che la sua esposizione di foglie sembrava promettere frutti. Il fico è quindi un simbolo dell'ipocrisia umana. Quindi la parabola recitata da Gesù combacia con la sua critica ai capi religiosi in Israele. Serve da monito a tutti coloro che professano la religione ma non portano frutto (cfr. D. A. Carson, "Matthew", in Expositor’s Bible Commentary, Zondervan, 2010, pp. 502-503).
A causa dei paralleli qui, possiamo vedere che l'azione di Gesù verso il fico conteneva un messaggio per Israele. Non si trattava solo di essere frustrato per un albero di fico. L'azione di Gesù, come abbiamo osservato, fu un'azione profetica, avvertendo della maledizione di Dio che sarebbe caduta sugli Israeliti a meno che non si fossero pentiti e non avessero portato frutto. Questo messaggio di avvertimento e di appello al pentimento iniziò anche con Giovanni Battista:
Significato della maledizione del fico
[modifica | modifica sorgente]Allora qual è il significato di questo miracolo di Gesù? Simboleggia un avvertimento a tutti in Israele che devono portar frutto. In particolare, si concentra sui capi degli ebrei. Se non si fossero pentiti, sarebbero appassiti, falciati e gettati nel fuoco.
Tale è la natura del regno di Dio. Dio viene a portare la salvezza. Ma ad accompagnare la sua salvezza è purificazione e giudizio su tutto ciò che si oppone a Lui e alla Sua giustizia. Era allettante per i singoli ebrei e soprattutto per i leader cercare di fare affidamento sulla loro posizione privilegiata come discendenti di Abramo. Perciò Giovanni Battista avvertì: "Non crediate di poter dire fra voi: ‘Abbiamo Abramo per padre’. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre" (Matteo 3:9).
L'avvertimento del giudizio contro i capi ebrei giunse al culmine con la crocifissione e la risurrezione. I capi ebrei si diedero da fare attivamente per provocare la crocifissione di Gesù. E in questo agivano come arcinemici di Dio, abbattendo su se stessi un giudizio che alla fine ebbe luogo visibilmente nella caduta di Gerusalemme nel 70 e.v. Allo stesso tempo, la sfida arriva a ogni singolo ebreo: cosa farai con Gesù? Di chi è figlio? Qual è il significato della sua crocifissione? Era semplicemente la morte di un altro criminale caduto in disgrazia? O era l'attuazione del piano di Dio per salvare:
Gesù stesso sopportò la maledizione che avrebbe dovuto cadere sui peccatori. Fu abbandonato da Dio affinché Dio non ci abbandonasse: "Eli Eli Lama Sabachthani?...Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Matteo 27:46). Diede la sua vita in riscatto, perché molti fossero riscattati: "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Matteo 20:28). Quegli Ebrei e Gentili che riconoscono il significato salvifico della crocifissione confidano in Gesù e portano frutto. Il resto no, e di conseguenza le loro vite appassiscono. Rimangono tagliati fuori dalla fonte della vita eterna in Cristo.
Applicazioni
[modifica | modifica sorgente]L'avvertimento sull'infruttuosità si applica agli ascoltatori di oggi. La nostra risposta al messaggio della crocifissione e risurrezione di Cristo implica fede o incredulità. Credere in Cristo porta frutto. L'incredulità porta alla sterilità e alla maledizione.
Offriamo un riassunto del significato del fico usando il Triangolo di Clowney alla fig. 49.
Per approfondire, vedi Un fico secco, Ecco l'uomo e Serie cristologica. |