Italiano/Trapassato remoto
Il trapassato remoto è una forma verbale che indica fatti che si sono svolti immediatamente prima di un momento indicato dal passato remoto.[1]
Esempio: nell'enunciato
- Dopo che Luisa ebbe sceso le scale, uscì dalla palazzina,
l'azione indicata dal verbo scendere (coniugata al trapassato remoto) è anteriore a quella di uscire (passato remoto).
Se alcuni secoli fa compariva anche nella proposizione principale, oggi si usa solo nella secondaria; nello specifico, solo nella temporale. Nel complesso, questa forma verbale ha un certo ruolo, seppur modesto, soprattutto nella lingua scritta di stile particolarmente elevato (es.: testo letterario). È ancora meno diffuso nelle varietà settentrionali italiane.
Coniugazione del trapassato remoto
[modifica | modifica sorgente]Il trapassato remoto si forma analogamente al trapassato prossimo, con la differenza che le forme dei verbi ausiliari vengono coniugate al passato remoto anziché con l'imperfetto.
1ª persona singolare io |
2ª persona singolare tu |
3ª persona singolare egli, ella |
1ª persona plurale noi |
2ª persona plurale voi |
3ª persona plurale essi, esse | |
---|---|---|---|---|---|---|
(a) Verbi coniugati con il verbo ausiliare avere Es.: parlare |
Ebbi parlato | avesti parlato | ebbe parlato | avemmo parlato | aveste parlato | ebbero parlato |
(b) Verbi coniugati con il verbo ausiliare essere Es.: andare |
Fui andato/a | fosti andato/a | fu andato/a | fummo andati/e | foste andati/e | furono andati/e |
Per il resto, si rimanda alla voce sui verbi irregolari italiani.
Usi temporali
[modifica | modifica sorgente]Come accennato, questa forma viene usata soltanto nella proposizione subordinata (frase secondaria) temporale, quindi è introdotta da congiunzioni come dopo che, non appena, finché e simili:
- Non appena Giovanni ebbe sentito la notizia, corse a raccontarla a tutti;
- Io non dissi nulla finché gli altri non ebbero finito di parlare;
- Quando i giovani ebbero mangiato la frutta, presero un bicchiere di liquore.
- Dopo che fummo arrivati, entrammo.
- Continuai a correre finché ebbe smesso di piovere.
Negli esempi si nota che l'azione della principale avviene immediatamente dopo quella della subordinata. Inoltre, il trapassato remoto è compatibile con quando e (non) appena solo se esprimono anteriorità immediata; quando si tratta di contemporaneità o coincidenza, deve essere usato il passato remoto.
Usi arcaici nella principale e nelle subordinate
[modifica | modifica sorgente]Al contrario dell'uso ristretto che se ne fa oggi, in italiano antico questo tempo compare, non solo nelle subordinate temporali, ma anche in altre subordinate, quali la consecutiva e la relativa, e nelle frasi principali. In queste ultime, esso non implica anteriorità rispetto a un altro momento, ma semplicemente il compimento immediato di un'azione.
Trapassato prossimo e trapassato remoto
[modifica | modifica sorgente]Molto spesso, si può sostituire il trapassato remoto con il trapassato prossimo ottenendo risultati più o meno accettabili. Non vale invece il discorso inverso, perché l'uso del trapassato remoto, un tempo più frequente di adesso, è oramai limitato da tutta una serie di restrizioni:[2][3]
1) Il trapassato remoto è possibile solo quando nella principale si usa il passato remoto. Se al posto di questo viene usato il passato prossimo, si dovrà scegliere il trapassato prossimo:
- Dopo che Giovanni aveva sentito la notizia, è corso a raccontarla a tutti.[4]
- Dopo che Giovanni ebbe sentito la notizia, corse a raccontarla a tutti.
2) Si preferisce il trapassato prossimo se tra i due eventi si trova un considerevole intervallo di tempo:
- Giovanna andò a raccontare in giro la notizia solo una settimana dopo che l'aveva sentita.
- Giovanna andò a raccontare in giro la notizia non appena l'ebbe sentita.
3) L'anteriorità temporale nella proposizione causale (rapporto causa-effetto) va indicata con il trapassato prossimo e non con il trapassato remoto, anche se i due eventi si susseguono immediatamente:
- Giovanni corse a parlare con tutti perché aveva sentito quella notizia incredibile.
- Giovanni corse a parlare con tutti dopo che ebbe sentito quella notizia incredibile.
Neanche nella proposizione relativa è davvero appropriato utilizzare il trapassato remoto: Giovanni corse a raccontare la notizia che aveva appena sentito. Prevale il trapassato prossimo anche negli altri tipi di subordinata come la proposizione modale: Giovanni andò in giro a raccontar tutto esattamente come aveva fatto le altre volte. In sintesi, l'uso del trapassato remoto è limitato in gran parte alla proposizione temporale.[5]
4) Anche in altri casi, si tende a preferire il trapassato prossimo per non complicare l'enunciato: per esempio, l'uso del trapassato remoto in combinazione con il passivo è rarissimo ed estremamente elaborato; anche l'uso di questo tempo nei verbi coniugati con il verbo ausiliare essere sembra ormai inusitato. In caso di concordanza tra i soggetti tra principale e subordinata, esiste inoltre la possibilità di semplificare la proposizione temporale grazie alla subordinazione implicita. Al posto della soluzione
- Dopo che fu uscita di casa, Maria si guardò intorno,
se ne potranno utilizzare altre, il che limita ancora una volta l'uso del trapassato remoto:
- Uscita di casa, Maria si guardò intorno;
- Dopo essere uscita di casa, Maria si guardò intorno.
5) Inoltre, rispetto al trapassato prossimo, il trapassato remoto non è compatibile con avverbi come ormai e già, i quali combinati con questa forma indicano una distinzione tra il tempo della principale e quello della subordinata temporale.[6]
È possibile riscontrare enunciati in cui si fa uso sia del trapassato prossimo che del passato remoto e del trapassato remoto:
- Quando Mario fu giunto a casa, raccontò alla moglie tutto ciò che aveva fatto al lavoro.
Anche il trapassato prossimo, infatti, è come visto in grado di indicare l'anteriorità temporale rispetto ad un momento descritto al passato remoto: alla reggente sono legate due subordinate, una temporale e l'altra relativa.
Passato remoto e trapassato remoto
[modifica | modifica sorgente]Nell'uso comune, oltre ad essere sostituito dal trapassato prossimo, il trapassato remoto è sostituito dal passato remoto.[7] Ciò avviene più spesso perché il rapporto di anteriorità temporale non è più rigidamente codificato come in antichità; perciò, ai parlanti è più familiare usare lo stesso tempo della principale, proprio come avviene col passato prossimo o col futuro semplice[8]. Quindi si potrà dire:
- Dopo che Luisa scese le scale, uscì dalla palazzina
invece di:
- Dopo che Luisa ebbe sceso le scale, uscì dalla palazzina
o dell'implicita col participio assoluto:
- Scese le scale, Luisa uscì dalla palazzina
con risultati abbastanza accettabili.
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Katerinov, K., La lingua italiana per stranieri, corso superiore, Perugia, Guerra 1976.
- ↑ Katerinov, K., La lingua italiana per stranieri, corso superiore, Perugia, Guerra 1976.
- ↑ Serianni, L. Grammatica italiana; italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989.
- ↑ Questo uso, però, è ormai quasi scomparso; mentre un tempo il rapporto di anteriorità era più rigidamente codificato. Si prendano ad esempio la caduta in disuso del futuro anteriore nell'italiano neostandard e lo stesso trapassato remoto.
- ↑ Si ricorda in conclusione che le forme del trapassato remoto possono sottolineare la compiutezza dell'aspetto rispetto a quelle del passato remoto: (Nuotò, lottò contro le onde, poi nuotò ancora finché ebbe raggiunta la riva. Rosa voleva un aumento di salario e dovette insistere parecchio finché glielo ebbero concesso). Per approfondire le tematiche aspettuali, vedi Bertinetto, P. M., Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della Crusca 1986.
- ↑ http://www.treccani.it/enciclopedia/trapassato-remoto_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/
- ↑ http://www.treccani.it/enciclopedia/indicativo-trapassato-remoto_%28La-grammatica-italiana%29/
- ↑ http://www.treccani.it/enciclopedia/futuro-anteriore_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/