Latino/Alfabeto
L'alfabeto Latino ha una storia lunga che deriva dall'alfabeto fenicio, dando poi origine al primitivo alfabeto etrusco, poiché influenzato dal Greco, portando col tempo all'alfabeto latino moderno.
Lettere
[modifica | modifica sorgente]L'alfabeto Latino moderno conta ventisei lettere, cinque in più dell'Italiano, molte delle quali sviluppate da lettere già esistenti (come G dalla C).
La composizione moderna è:
A B C D E F G H I K J L M N O P Q R S T U V X Y Z
Variazioni storiche
[modifica | modifica sorgente]Nel corso della storia, diverse lettere sono state aggiunte o rimosse dall'alfabeto latino.
Alfabeto arcaico (derivato dall'etrusco)
[modifica | modifica sorgente]Questo alfabeto era usato dagli Etruschi, e poi usato dal latino antico, la differenza da quello moderno è che contiene diverse lettere fenicie obsolete e diverso ordine delle lettere.
La V rappresentava quello che è oggi il fonema [u] e [w] (rispettivamente 'u' di 'uno' e 'u' di 'uomo') per cui le parole oggi con la 'U', originariamente erano scritte con la 'V'.
La K rappresentava in latino nativo il suono duro [k] e anche [g], mentre la C era usata dalle parole greche con il suono [k].
𐌀 𐌁 𐌂 𐌃 𐌄 𐌅 𐌆 𐌇 𐌈 𐌉 𐌊 𐌋 𐌌 𐌍 𐌎 𐌏 𐌐 𐌑 𐌒 𐌓 𐌔 𐌕 𐌖 𐌗 𐌘 𐌙, translitterabile in:
A B C D E F Z H TH I K L M N SC O P SH Q R S T V X PH CH
Le lettere 𐌈 𐌎 𐌑 𐌘 𐌙 sono lettere derivate dall'alfabeto fenicio che rappresentavano suoni non più esistenti nel latino classico, e furono rimosse successivamente, e quando occorrevano questi suoni dalle lingue straniere (come 𐌈 che era TH corrispondente al suono [θ]) venivano traslitterati con i digrammi o raramente con lettere Greche.
- 𐌈 (TH) ossia pronuncia [θ] o [tʰ]
- 𐌎 (SC) ossia pronuncia [ʃ] o [ʑ]
- 𐌑 (SH) ossia pronuncia [ʃʰ] o [ʒ]
- 𐌘 (PH) ossia pronuncia [ɸ] o [pʰ] (simile in suono a un soffio d'aria)
- 𐌙 (CH) ossia pronuncia [χ] o [x] (diverso da X che era [ks])
Alfabeto latino antico
[modifica | modifica sorgente]Questo alfabeto fu usato dopo l'influenza greca, che diede origine alle lettere moderne, e cominciò a sviluppare nuove lettere a cui vennero assegnati diversi suoni, come la C e la K all'inizio avevano i suoni [k] e [g] duri, senza distinzione (in quanto le lingue etrusca e latina non distinguevano i due fonemi) .
Diversi secoli dopo la K venne usata solo per il suono [g], mentre la C per il suono [k]. per cui quasi tutte le parole che la contenevano la rimpiazzarono con la C, ad eccezione di alcune parole storiche, come 'Kalendae'.
Composizione:
A B C D E F Z H I K L M N O P Q R S T V X
Alfabeto latino intermedio
[modifica | modifica sorgente]Questo alfabeto, dopo il periodo antico, diede origine a nuove lettere e rimosse alcune lettere, inoltre, fu in vigore dal 4° secolo fino al 1° secolo a.C circa.
La lettera Z fu rimossa dopo che la sua pronuncia divenne [r] a seguito di un fenomeno di cambio di pronuncia, e G venne introdotta al suo posto per rappresentare [g], differenziando l'uso di C per [k] e G per [g].
Composizione:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X
Alfabeto latino classico
[modifica | modifica sorgente]Questo alfabeto venne usato dopo il I secolo a.C e vide la reintroduzione della lettera Z e l'introduzione della lettera straniera Y per il numero di parole greche prese in prestito nella lingua latina, quindi messe alla fine dell'alfabeto per evitare conflitti di pronunce.
Composizione:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z
Alfabeto latino medievale
[modifica | modifica sorgente]Fino alla tarda antichità l'alfabeto conosceva solo el forme maiuscole, in parte corsivizzate nella scrittura a mano su papiro e nei graffiti. Il Medioevo vide l'avvento delle lettere minuscole, più rapide e comode da tracciare a mano, e il diffondersi delle legature tipografiche fra gli amanuensi. Diversi secoli dopo la caduta dell'Impero romano vennero introdotte nuove lettere, come la W intorno al nono secolo, necessaria nella trascrizione delle lingue germaniche per distinguere la V vocalica o consonantica (/u/ e /v/) dalla semiconsonante /w/ esistente in quelle lingue ma non più chiaramente trascrivibile nel latino del tempo[1]. Fino al Quattordicesimo secolo le lettere U (maiuscola) e v (minuscola) non esistevano nell'alfabeto latino, rendendo la lettura poco chiara (si pensi a VVA e ūua, oggi ortografato ūva), vennero introdotte le rispettive V e u. Nel quindicesimo secolo, con l'introduzione della J per la semiconsonante palatale /j/, l'alfabeto latino raggiunse la sua composizione moderna.
Pronuncia
[modifica | modifica sorgente]Nella pratica scolastica odierna sono utilizzati in Italia due tipi di pronuncia: quella ecclesiastica o scolastica, utilizzata dalla Chiesa Romana, che dovrebbe corrispondere alla pronuncia utilizzata nel latino medievale, e la pronuncia classica o restituta, che punta a ricostruire la pronuncia del latino classico.
La pronuncia del latino stesso è variato nel corso dei secoli.
Pronuncia ecclesiastica
[modifica | modifica sorgente]Consonanti
[modifica | modifica sorgente]La pronuncia ecclesiastica è identica all'italiano, con poche differenze:
- Z: si legge [d͡z] o [t͡s].
- T: si legge [t], eccetto quando è davanti alla 'I', diventa [t͡s].
- C: si legge [t͡ʃ] quando davanti alle vocali 'E' e 'I', [k] davanti a 'O', 'A', 'U'.
- X: si legge [ks].
- N: si legge [n] o [ŋ]
- Q: si legge [kw].
- V: si legge [v].
- P: si legge [p]
- R: si legge [r].
- L: si legge [l].
- B: si legge [b].
- S: si legge [s] o [z].
- D: si legge [d].
- F: si legge [f].
- G: si legge [g] davanti a 'A' 'I' 'O, [d͡ʒ] davanti a 'I' e 'E'.
- H: si legge muta.
- K: si legge [k]
- M: si legge [m].
Vocali
[modifica | modifica sorgente]Nell'alfabeto latino i segni che indicano le vocali sono a e i o u y; in più, rispetto all'italiano, c'è la y (ipsilon). Ogni vocale, inoltre, può essere lunga o breve in rapporto alla durata della sua pronuncia. La vocale lunga viene oggi marcata con un trattino (ē) chiamato macron, la vocale breve con un semicerchio (ĕ) chiamato breve.
- A: si legge [a]
- E: si legge [ɛ]
- I: si legge [i] o [j]
- O: si legge [o] od [ɔ]
- U: si legge [u] o [w].
- Y: si legge [i] o [j].
Dittonghi
[modifica | modifica sorgente]In latino ci sono dei dittonghi che vengono pronunciati in maniera particolare.
- Æ: si pronuncia [ɛ]
- Œ: si pronuncia [e]
- AU: pronuncia [au]
- EU: si pronuncia [eu]
- EI: si pronuncia [ei]
- OI: si pronuncia [ɔi]
- UI: si pronuncia [ui]
- YI: si pronuncia [ji]
Digrammi
[modifica | modifica sorgente]- TH: si legge [t]
- PH: si legge [p]
- CH: si legge [k[
- GN: si legge [ɲ]
Accento
[modifica | modifica sorgente]L'accento delle parole polisillabiche latine può cadere sulla penultima sillaba se essa è lunga (ovvero ha vocale lunga), sulla terzultima se la penultima è breve.
Nelle parole tronche l'accento cade sull'ultima sillaba (es. illùc (da illuce), vidèn (da videne)). Queste parole finivano per -ce, -ne.
La pronuncia classica
[modifica | modifica sorgente]La pronuncia classica sarebbe la pronuncia ricostruita ipotetica da un interlocutore che fosse vissuto all'epoca romana. Si differenzia in pronuncia in molti punti.
- Z: si legge [z] se intervocalica o [d͡z] se ad inizio parola.
- T: si legge sempre [t] distinta, anche davanti alla 'i', ad esempio: 'Oratio' è [orat'i'o]
- C: si legge sempre [k] dura.
- X: si legge [ks].
- N: si legge [n] o [ŋ]
- Q: si legge [kw].
- V: si legge [u] o [w].
- P: si legge [p]
- R: si legge [r].
- L: si legge [l].
- B: si legge [b].
- S: si legge [s] o [z].
- D: si legge [d].
- F: si legge [f].
- G: si legge sempre [g] dura.
- H: si legge con leggera aspirazione [h].
- K: si legge [k].
- M: si legge [m].
Vocali
[modifica | modifica sorgente]- A: si legge [ɐ] (corta) o [a]
- E: si legge [ɛ] (corta) o [e]
- I: si legge [ɪ] (corta) o [i]
- O: si legge [ɔ] (corta) o [o].
- U: si legge [ʊ] (corta) o [u].
- Y: si legge [ʏ] (corta) o [y] (ü lombarda);
Digrammi
[modifica | modifica sorgente]- TH: si legge [tʰ] o [θ]
- PH: si legge [pʰ] o [ɸ]
- CH: si legge [kʰ] o [x]
- GN: si legge [gn] (tutte e due lettere separate come in tedesco 'Wagner')
Dittonghi
[modifica | modifica sorgente]- Æ: si pronuncia [æ] o [aɪ]
- Œ: si pronuncia [œ] o [ɔe]
- AU: pronuncia [ɐʊ]
- EU: si pronuncia [ɛʊ]
- EI: si pronuncia [ɛɪ]
- OI: si pronuncia [ɔɪ]
- UI: si pronuncia [uɪ]
- YI: si pronuncia [yɪ]
- ↑ Pur mantenendo un solo grafema, V, questa lettera all'epoca trascriveva sia /v/, come in vīta, che /u/, come in tū, con qualche eventuale realizzazione "posizionale" di /w/ in casi come monui bisillabo invece della scansione trisillabica classica.