Latino/Indicativo perfetto

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Indice del libro

Il tempo indicativo perfetto esprime un'azione avvenuta in un tempo passato; corrisponde al passato remoto, al passato prossimo e al trapassato remoto dell'indicativo italiano.

È formato dal tema del perfetto (registrato nella terza voce del paradigma) a cui sono aggiunte le uscite, uguali per tutte le coniugazioni. Il passivo è formato invece dal participio perfetto e dalle voci all'indicativo presente del verbo sum.

Ad esempio: laudo, as, avi, atum, are (lodare): il tema del perfetto è "laudav-". La declinazione è:

Persona Attivo Passivo
ego laudav - i laudatus, a, um sum
tu laudav - īsti laudatus, a, um es
is/ea/id laudav - it laudatus, a, um est
nos laudav - ĭmus laudati, ae, a sumus
vos laudav - īstis laudati, ae, a estis
ii/eae/ea laudav - ērunt (-ēre) laudati, ae, a sunt

Laudavi può essere quindi tradotto: lodai, ho lodato ed ebbi lodato.

Qui di seguito riportiamo la declinazione del verbo sum (è del tutto regolare), che presenta il tema del perfetto in "fu-":

Persona Verbo
ego fu - i
tu fu - īsti
is/id fu - it
nos fu - ĭmus
vos fu - īstis
ii/ea fu - ērunt

Verbi difettivi[modifica]

Esistono verbi dotati solo del sistema del perfetto, ossia privi del presente e dei tempi da esso derivati (imperfetto e futuro semplice). Il paradigma ha tre forme: le prime due sono rispettivamente la prima e la seconda persona singolare dell'indicativo perfetto attivo, e la terza è l'infinito perfetto del verbo (deriva sempre dal tema del perfetto). Alcune di queste forme si traducono al passato, ma altre col presente. Ecco alcuni verbi con i relativi paradigmi:

  • coepi, coepisti, coepisse (cominciare): si traduce con il passato.
  • inquit (dire): si usa quasi solo la forma della terza persona singolare (esiste anche inquam, "dico"); si traduce con il passato o con il presente (disse/dice).
  • memini, meministi, meminisse (ricordare, ricordarsi): si traduce con il presente. Si possono trovare costruzioni con il genitivo o con l'accusativo.
  • odi, odisti, odisse (odiare): si traduce con il presente.
  • nosco, is, novi, notum, noscĕre (conoscere): non è un verbo difettivo, ma il perfetto e i tempi derivati hanno significato di presente.