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Latino/Subordinate circostanziali o avverbiali

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Indice del libro

Proposizione subordinata finale

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La proposizione subordinata finale latina esprime il fine o lo scopo di un'azione e corrisponde alla subordinata finale italiana.

Subordinata finale esplicita

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In forma esplicita la subordinata finale può essere espressa in tre modi:

  • ut ( o più raramente uti) o (negazione) col congiuntivo presente, in dipendenza da un tempo principale, o imperfetto, in dipendenza da tempo storico;
    Vēnī mēcum Rōmam ut Marcus tē videat. Vieni con me a Roma affinché Marco ti veda;
    Cato se interfecit ne hostes eum caperent. Catone si uccise perché i nemici non lo catturassero.
  • quō col congiuntivo in particolar modo se c'è un comparativo;
    Caesar, quō facilius impetum esset, equitātum hortātus est. Cesare esortò la cavalleria per rendere l'attacco più facile.
  • quī, quae, quod col congiuntivo (detta anche relativa finale);
    Caesar, quī impetum coepisset, signum dedit. Cesare diede il segnale per iniziare l'attacco (letteralmente: affinché iniziasse l'attacco).

Subordinata finale implicita

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Nella forma implicita, la subordinata finale si può esprimere in diversi modi:

  • participio futuro (raramente il participio presente);
    Cōnsul Rōmam relinquit bellum gessūrus. Il console lascia Roma per condurre la guerra.
  • supino in dipendenza da verbi di movimento;
    Veniō Rōmam lūdōs spectātum. Vengo a Roma per assistere ai giochi;
  • causā o gratiā più genitivo di gerundio o il gerundivo;
    videndī causā Marcum. Vado per vedere Marco;
  • dativo del gerundio o del gerundivo (rarissimo, si preferisce l'accusativo preceduto da ad);
    videndō Marcum. Vado per vedere Marco;
  • ad con l'accusativo del gerundio o del gerundivo.
    ad videndum Marcum. Vado per vedere Marco.