Lombardo/Costruzione ipotetica
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Costruzione ipotetica tipica
[modifica | modifica sorgente]Analogamente alle altre lingue romanze, il periodo ipotetico è introdotto dalla congiunzione se ( o sa a seconda della variante dialettale). Così come altre lingue neolatine, anche il lombardo prevede nella costruzione ipotetica l'alternanza tra congiuntivo e condizionale; un esempio di costruzione tipica è (in dialetto milanese):
- se l'havessi savud, saria minga vegnud. (Traduzione: Se l'avessi saputo, non sarei venuto)
Altre forme
[modifica | modifica sorgente]In forma colloquiale è possibile l'uso del modo indicativo invece del modo congiuntivo
- se le savevi, vegnivi minga.
Inoltre si riscontra un utilizzo del doppio condizionale oltre l'uso dell'indicativo.
- se l'havariss savud, saria minga vegnud.
Osserviamo che nell'utimo esempio la frase ipotetica ha come predicato un verbo al modo condizionale, invece che al modo congiuntivo passato; questa è una forma accettata in lombardo che invece sarebbe considerata scorretta in lingua italiana; il primo esempio è invece una forma semplicata che utilizza solo il modo indicativo come spesso accade anche nella forma parlata della lingua italiana nella quale l'ultilizzo del congiuntivo sta tendendo a scomparire.
Un'altra forma particolare e e che si allontana anch'essa dall'italiano utilizza la costruzione vesser de / havégh de + infinito nella frase ipotetica. Questa costruzione è confinata ai casi in cui l'ipotesi riguarda qualcosa che possa capitare e non qualcosa che possa essere in un certo modo.
Esempi (in dialetto milanese):
- se fussi de trovàll, ghe parlaria mi.
- se gh'havessi de trovàll, ghe parlaria mi.
Eventualmente si può realizzare il periodo ipotetico senza se utilizzando invece al (o sue varianti dialettali) + infinito. Questa costruzione è confinata ai casi in cui l'ipotesi riguarda qualcosa che possa capitare e non qualcosa che possa essere in un certo modo e quando il soggetto (sottinteso) della frase ipotetica coincide con quello di quella principale.
Esempio (in dialetto milanese):
- al trovàll, ghe parlaria
In cui "al+ verbo all'infinito" equivale a dire "nel momento in cui capitasse al soggetto della frase principale di + verbo all'infinito".