Lombardo/Diatesi verbali
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Così come in italiano, anche in lombardo sono presenti le diatesi attiva, passiva e riflessiva. Nei dialetti orientali e nel Tortonese si conserva anche la diatesi interrogativa.
Forma attiva
[modifica | modifica sorgente]Per quanto riguarda la forma attiva si rimanda a quanto già detto nella primo paragrafo sulla costruzione della frase. Aggiungiamo a quanto già detto la possibilità di avere una forma attiva impersonale.
Forma impersonale
[modifica | modifica sorgente]La struttura fa uso della Particella pronominale impersonale se (o sa a seconda del dialetto), il soggetto non c’è, poiché è una forma impersonale. Si può tutt’al più mettere il soggetto debole universale a (o le sue varianti dialettali, ad eccezione dei dialetti lombardi meridionali come il lomellino, il pavese nei quali non si usa). Il verbo è coniugato alla 3^ persona singolare.
- Esempio (in Dialetto milanese):
- A se mangia ben
- (tradotto in italiano: Si mangia bene)
In una forma antiquata i pronomi "a" e "se" potevano essere uniti a costituire "es"
- Esempio (in Dialetto milanese):
- Es mangia ben
Spesso i complementi di stato in luogo si mettono all’inizo della frase :
- Esempi (in Dialetto milanese):
- A Napoli a se mangia ben
- (tradotto in italiano: A Napoli si mangia bene)
In qualche dialetto, tra cui il milanese, il pronome debole universale non è obbligatorio e si usa scrivere:
- Esempio (in Dialetto milanese):
- A Napoli se mangia ben
Forma passiva
[modifica | modifica sorgente]Nella forma passiva il soggetto è quello che subisce l’azione che viene svolta dal complemento di agente o di causa efficiente.
Le frasi alla forma attiva con dei verbi transitivi possono essere trasformate alla forma passiva collocando il complemento oggetto della forma ativa a svolgere il ruolo del soggetto nella forma passiva e il soggetto della forma attiva a svolgere il ruolo del complemento di agente o di causa efficiente (introdotto dalla preposizione de) nella forma passiva. Il predicato alla forma passiva viene costruito utilizzando vesser come verbo ausiliare (o a volte anche vegnì per ragioni di stile) al tempo verbale che interessa seguito dal participio passato del verbo e se il soggetto el plurale anche il participio passato deve essere al plurale (come in italiano).
Esiste poi un altro modo per costruire la forma passiva, ma in forma impersonale attraverso il se passivante.
Frasi affermative
[modifica | modifica sorgente]Struttura tipica (frasi ai modi indicativo, congiuntivo o condizionale)
[modifica | modifica sorgente]- Esempi (in dialetto milanese
- Un pom l' è stad mangiad del March in cà
- opur
- L' è stad mangiad un pom del March in cà
(tradotto in italiano: E’stata mangiata una mela da Marco in casa)
- Il complemento di termine (o quello di vantaggio) può essere espresso mediante particelle pronominali complemento di termine (o di vantaggio) prima del predicato
- Sogetto debole + particella pronominale complemento di termine+ Predicato + (sogetto forte) + (complemento d'agente/causa efficiente) + Altri complementi
- Esempio (in dialetto milanese)
- El m' è stad imprestad on liber de lu
- (tradotto in italiano: Mi è stato prestato un libro da lui)
- In lingua lombarda è poi permesso il rinforzo del complemento di termine (o di quello di vantaggio) alla fine della frase con "a + pronome personale soggetto forte" quando si vuole evidenziarlo.
- Esempio (in I dialetti del lombardo|dialetto milanese)
- El m' è stad imprestad un liber a mi
Struttura tipica (frasi ai modi infinito, gerundio, imperativo di 1^-2^ persona )
[modifica | modifica sorgente]- Esempi (in dialetto milanese)
- Vesser cagnad d'on can
- (tradotto in italiano:Essere morso da un cane)
Frasi imperative
[modifica | modifica sorgente]Struttura tipica (mettere il soggetto alla fine!)
3 : soltanto alla terza persona singolare o plurale
Frasi negative
[modifica | modifica sorgente]La costruzione delle frasi negative è la stessa di quelle affermative, la differenza è che il predicato è in forma negativa.
Per fare diventare negativa la forma si aggiunge l’avverbio di negazione "minga" (o sue varianti dialettali):
?" minga " viene messo:
1) Tra l'ausiliare vesser e il participio passato:
- Esempi(in dialetto milanese):
- Affermativa: Lu l' è stad cagnad
- (tradotto in italiano: Lui è stato morso)
- Negativa: Li l' è stad minga cagnad
- (tradotto in italiano: Lui non è stato morso)
2) Prima del verbo all'infinito segue una preposizione:
- Esempi(in dialetto milanese):
- Affermativa: per vesser cagnad
- (tradotto in italiano: per essere morso)
- Negativa: per minga vesser cagnad
- (tradotto in italiano: per non essere morso)
- Affermativa: per vesser cagnad
3) applicandolo al verbo servile, se il verbo è preceduto da un verbo servile:
- Esempi(in dialetto milanese):
- Affermativa: Lu l’ ha podud vesser cagnad
- (tradotto in italiano: Lui ha potuto essere morso)
- Negativa: Lu el podeva minga vesser cagnad
- (tradotto in italiano: Lui non poteva essere morso)
Altri tipi di frasi
[modifica | modifica sorgente]Non c’è bisogno di proseguite a spiegare poiché la costruzione è simile a quella che è stata spiegata per le frasi in forma ativa sempre scambiando il complemento oggetto col soggetto e convertendo il verbo in forma passiva.
Attenzione: per le frasi affermative in presenza dei pronomi interrogativi (Che, chi), nei casi in cui i pronomi interrogativi fungono da soggetto, nella frase negativa corrispondente fungono da complemento di agente/causa efficiente. Devono stare sempre all’inizio della frase, ma con davanti la preposizione de (o sue varianti dialettali).
- Esempi: forma attiva MI
- Chi el te varda?
- Chi l'è che 'l te varda?
- (tradotto in italiano: Chi ti guarda?)
- La forma passiva corrispondente sarà MI
- De chi te see vardad/vardada?
- De chi l'è che te see vardad/vardada?
- (tradotto in italiano: Da chi sei guardato/guardata?)
Forma passiva impersonale
[modifica | modifica sorgente]La struttura la fà uso del se passivant (o sa a seconda del dialetto), il soggetto non c’è, poiché è una forma impersonale. Tutt’al più si può mettere ilsogetto debole universale “a” (ad eccezione che nei dialetti lombardi meridionali come il pavese, il lomellino e l'oltrepadano)
- Esempi(in [[Lombardo/I dialetti del lombardo|dialetto milanese):
- A se dis inscì
- (tradotto in italiano: Si dice così)
In una forma arcaica i pronomi "a" e "se" potevano essere uniti a costituire “es”
- Esempio (in dialetto milanese):
- Es dis inscì
- (tradotto in italiano: Si dice così)
Spesso i complementi di stato in luogo si mettono all’inizio della frase:
- Esempio (in dialetto milanese):
- A Milan a se dis inscì
- (tradotto in italiano: A Milano si dice così)
In molti dialetto, tra cui il milanes, non è obbligatorio il pronome debole unversale e si usa scrivere:
- Esempio (in dialetto milanese):
- A Milan se dis inscì
Attenzione: La costruzione coi particelle pronominali complemento oggetto o complemento di termine non è usata. Si preferisce scrivere i complementi in forma estesa o piuttosto usre la forma passiva personale.
Forma riflessiva senza complemento oggetto
[modifica | modifica sorgente]La frase riflessiva senza complemento oggetto è la frase nella quale il soggetto e il complemento oggetto sono la stessa entità.
Struttura tipica (frasi ai modi indicativo, congiuntivo o condizionale)
[modifica | modifica sorgente]La struttura fa uso della particella pronominale riflessiva / impersonale se.
In lombardo occidentale:
1 in qualche dialetto, come il milanese e altri della lombardia meridionale, sotanto per la 1^ prima persona singolare si utilizza la particola complement "me"/"ma"/"am" invece di "se"
- Esempi:
In lombardo orientale:
Struttura tipica (frasi ai modi infinito, gerundio e imperativo di 1-2^ persona)
[modifica | modifica sorgente]La forma riflessiva, in tutti dialetti esclusi il bregagliotto e il poschiavino viene costruita con l’aggiunta di particelle pronominali riflessive in forma di suffisso (vedere il modulo sulle particelle pronominali).
Nei dialetti bregagliotto e poschiavino viene costruita invece come per l'indicativo, il congiuntivo e il condizionale.
Forma riflessiva con complemento oggetto
[modifica | modifica sorgente]Strutura tipica (frasi ai modi indicativo, congiuntivo o condizionale)
[modifica | modifica sorgente]La frase riflessiva con complement oget è la frase in cui il complemento oggetto è qualcosa di proprietà del soggetto. "De facto" il pronome possessivo viene messo al posto dell'aggettivi possessivi applicato al complemento oggetto.
In lombardo occidentale:
1 in dialetto milanese, pavese e altri della lombardia meridionale, soltanto per la 1^ prima persona singolare si utilizza la particelle complemento "me" invece di "se"
- Esempi:
Si può anche rinforzare con l'aggettivo possessivo
In lombard oriental:
C'è inoltra da dire che in dialetto bergamasco in forma riflessiva ci sono anche degli specifici sogetti deboli obbligatori per la 1^ persona singolare e la 2^ plurale.
Strutura tipica (frasi ai modi infinito, gerundio e impertivo di 1-2^ persona)
[modifica | modifica sorgente]La forma riflessiva, in tutti dialetti esclusi il bregagliotto e il poschiavino viene costruita con l’aggiunta di particelle pronominali riflessive in forma di suffisso (vedere il modulo sulle particelle pronominali).
Nei dialetti bregagliotto e poschiavino viene costruita invece come per l'indicativo, il congiuntivo e il condizionale.
Verbi apparentemente riflessivi
[modifica | modifica sorgente]In lombardo (come in italiano) ci sono dei verbi che si costruiscono come se fossero riflessivi, ma in realtà svolgono il ruolo di verbi non riflessivi poiché l'azione non si trasmette al soggetto ma a un complemento. Di solito sono intransitivi ma raramente possono perfino essere transitivi, per esempio cucàss, o anche svolgere il ruolo di verbi con funzione servile per esempio refudàss.
Forma interrogativa
[modifica | modifica sorgente]La forma interrogativa si conserva nei dialetti orientali, nei quali vien post posto un suffisso ai verbi alla forma interrogativa, ma un tempo era presente anche in quelli occidentali.
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La struttura di diversi tipi di frasi interrogative è stata già descritta nella parte introduttiva sulla costruzione della frase.