Carmina (Catullo)/116

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Indice del libro


Testo[modifica]

(LA)
« 

Saepe tibi studioso animo venante requirens
carmina uti possem mittere Battiadae[1]
qui[2] te lenirem nobis, neu conarere[3]
tela infesta mittere in usque caput,
hunc video mihi[4] nunc frustra sumptum esse laborem,
Gelli[5], nec nostras hic valuisse preces.
contra nos tela ista tua evitabimus amictu
at fixus nostris tu dabis supplicium.

 »
(IT)
« 

Spesso cercando accanitamente con animo ansioso come
poterti mandare i carmi del Battiade,
per placarti verso di noi e per non tentare
di scagliare continuamente dardi micidiali contro il mio capo,
mi accorgo che questa fatica adesso è stata intrapresa invano
da me, Gellio, e che le nostre preghiere qui non hanno avuto valore.
Al contrario, noi evitiamo con il mantello codesti tuoi dardi:
ma trafitto dai nostri ne pagherai il fio.

 »
(Fonte: → Wikisource )

Note al testo

  1. Callimaco.
  2. Introduce una subordinata relativa impropria con valore finale.
  3. Forma accorciata per conareris, congiuntivo imperfetto del verbo deponente conor.
  4. Dativo d'agente.
  5. Nome della seconda declinazione, che presenta il vocativo sing. in "i".

Analisi stilistica[modifica]

  • Il genere della poesia: lirico.
  • Le figure retoriche della poesia: omoteleuto al v. 7, tela ista tua, e al v. 8, fixus nostris... dabis; assonanza al v. 5, hunc... nunc; anastrofe al v. 2 carmina uti, e al v. 5, hunc video; iperbato al v. 2, carmina... Battiadae, al v. 5, hunc... laborem e al v. 6, nostras... preces.
  • Il lessico: il componimento presenta un lessico di livello alto.

Sintesi della poesia[modifica]

Il tema[modifica]

Il poeta affronta i seguenti temi: l'amicizia rifiutata, il tentativo di riconciliazione, la fine di un'amicizia.

Il messaggio[modifica]

Il poeta vuole dirci che, dopo aver fatto ogni tentativo per ricomporre il rapporto di amicizia, non si deve insistere fino a perdere la propria dignità, anzi si deve infine reagire, rendendo pan per focaccia all'amico traditore.