Carmina (Catullo)/81

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Indice del libro


Testo[modifica]

(LA)
« 

Nemone[1] in tanto potuit populo[2] esse, Iuventi[3],
bellus homo, quem tu diligere inciperes,
praeterquam iste tuus moribunda[4]ab sede Pisauri
hospes[5] inaurata pallidior statua,
qui tibi nunc cordi est, quem tu praeponere nobis
audes, et nescis quod facinus facias?[6]

 »
(IT)
« 

Nessun uomo elegante, tra tanta gente, poteva esserci, Giovenzio, cui tu iniziassi a voler bene, ad eccezione di questo tuo ospite venuto dalla moribonda città di Pesaro, più pallido di una statua dorata; che ti sta a cuore ora, che tu osi anteporre a me,
e non sai quale delitto commetti?

 »
(Fonte: → Wikisource )

Note al testo

  1. Forma contratta per nemo homo frequente nei comici
  2. colloquialismo per Roma
  3. informazioni più dettagliate nel carme 24, dove emerge che Giovenzio potrebbe essere di Verona e, venuto a Roma, sarebbe stato affidato a Catullo dai parenti
  4. indica la decadenza di questa città oppure si riferisce al fiume di Pesaro: il Foglia
  5. il pesarese, trasferitosi a Roma e probabilmente alloggiato in casa di Giovenzio
  6. figura etimologica propria del linguaggio quotidiano

Analisi stilistica[modifica]

L’autore utilizza una serie di tecniche retoriche, immagini visive e un linguaggio ricco di significato per creare un effetto stilistico che coinvolga il lettore e susciti emozioni e riflessioni sul soggetto descritto.

Uso della retorica: il passo inizia con una domanda retorica ("Nemone in tanto potuit populo esse...") per enfatizzare l'unicità del soggetto descritto. L'autore utilizza anche l'esclamazione retorica ("et nescis quod facinus facias?") per sottolineare l'incredulità o l'indignazione verso l'azione del protagonista.

Immagini visive: L'autore utilizza immagini visive per descrivere il soggetto ("bellus homo," "inaurata pallidior statua"), rendendo il testo più vivido e coinvolgente.

Contrasto: Il testo mette in luce un contrasto tra l'immagine idealizzata del soggetto ("bellus homo") e la sua attuale situazione ("moribunda ab sede Pisauri hospes"), creando tensione nel passo.

Sintesi della poesia[modifica]

Il carme parla di un uomo, proveniente dalla città di Pesaro, che ha attirato l'affetto di Giovenzio al punto da preferirlo a Catullo, senza rendersi conto delle possibili conseguenze di questa scelta.

Il tema[modifica]

il tema centrale del passo sembra ruotare attorno alla rivalità tra l'affetto di Giovenzio per l'uomo di Pesaro e quello di Catullo. Il testo sottolinea la natura intensa e irrazionale dell'affetto, mostrando come questo possa influenzare le scelte e le relazioni senza considerare le conseguenze di tali decisioni. Si evidenzia quindi la complessità delle dinamiche emotive tra gli individui.

Il messaggio[modifica]

L'obbiettivo del carme è innanzitutto personale di Catullo nell'esprimere il suo disappunto rispetto alla relazione tra Giovenzio e l'uomo di Pesaro. Il testo vuole mettere in luce le fragilità e l'irrazionalità dei legami umani quando ci si trova di fronte a forti sentimenti emotivi.